venerdì 15 marzo 2013

Alla vigilia delle prove decisive

Domani scorpacciata anzi indigestione di rugby pur senza tener conto del SuperXV: avremo tutte in fila le tre partite finali del Sei Nazioni 2013. Inaugura Italia-Irlanda alle 14.30, segue la decisiva Galles-Inghilterra alle 17.00, infine Francia-Scozia serale alle 20.30.

Il torneo quest'anno è realmente aperto alle "finaliste" del Millennium, divise da soli 14 punti di differenza nel caso di vittoria gallese; essendo uno scontro diretto, se il Galles vince "sopra il break" si porta a casa il Torneo; lo vince anche se passa con 7 punti di vantaggio, dato che in caso di parità nella differenza punti vale il numero di mete segnate, e i Dragoni partono con un vantaggio di due (che succederebbe se il Galles vincesse di sette punti ma prendendo due mete in più, non stiamo manco lì a controllarlo, ok?).
Va detto che il Torneo delle Nazioni prevede in linea di principio e di tradizioni una sola vittoria "vera": quella col Grand Slam (e Triple Crown in questo caso). L'altro modo, "ai punti" per dirla col gergo della boxe, è certo ufficiale ma un po' sminuente a livello di immagine, come ben sa l'Inghilterra che nel 2011 fece l'esperienza.
Ai primi tempi eroici del Torneo delle Nazioni manco era possibile reclamare la vittoria senza averle vinte tutte; del resto ai quei tempi non si consegnavano coppe, contavano solo caps e vittorie one-on-one. Oggi alcuni vorrebbero introdurre il punteggio "normale" con tanto di punti di bonus al posto di quello tradizionale "calcistico prima maniera",  ma lo stesso il Grand Slam conta e conterà, se non altro evita recriminazioni del tipo: "avrete anche vinto ma a noi non ci avete superato".
L'Inghilterra fece nel 2011 l'agrodolce esperienza di sollevare il trofeo subito dopo una sconfitta -  a Dublino; chi c'era lato inglese non credo ne conservi ricordi positivi. Anche stavolta sarebbe "vittoria mutilata" uscire dal Millennium col Trofeo ma sconfitti, anche se di poco. Il gusto della beffa non ci sarebbe, varrebbe piuttosto per il Galles: as long as we beat the English è un commitment nazionale già sufficiente in sè. La situazione psicologica poi è asimmetrica: se oltre alla vittoria arrivasse anche la conquista del Trofeo, sarebbe per i Dragoni il coronamento di una insperata remuntada e chissene della mancanza di Grand Slam, dovuta a un infortunio lontano, capitato nel primo tempo della prima giornata (ma al Millennium, le vittorie successive sono arrivate tutte fuori ...).

Si preannuncia una finale di gran pressione, per gli inglesi ma non solo; vedremo se prevarrà la resilience o la furia, o se al contrario una saprà approfittare di eccessi di cautela o di foga avversari. O il fattore casalingo ...  all'incontrario.
I dati a disposizione sono ambigui, non aiutano; se il Galles vanta il miglior attacco del torneo, lo è solo per un punto in più marcato dell'Inghilterra (anche se ha due mete in più); se la miglior difesa è quella inglese, il Galles ha subito meno mete di tutti (tre contro le quattro inglesi). Halfpenny è il miglior marcatore del torneo (62 punti) davanti a Laidlaw, ma Farrell terzo sconta l'assenza con l'Italia.  Nelle mete la situazione è fluida: i migliori sinora sono il gallese Cutberth, lo scozzese Hogg e il franco Picamoles, ma han solo due mete a testa; del resto s'è marcato poco nel torneo, solo 2,5 mete a partita di media, a riprova di un livello notevolmente appiattitosi, per la crescita delle Minnows Italia e Scozia, o che sia il calo delle Grandi come la Francia? Forse è più la seconda, visto che la squadra in casa ha vinto solo la metà (50%) delle partite.

Per quanto riguarda gli Azzurri, attualmente penultimi con due punti in classifica davanti alla Francia che ne ha uno,  la sfida con l'Irlanda ci potrebbe aprire il paradiso del terzo posto, risultato mai raggiunti prima, o il ben noto inferno dell'ultimo, con tutti i risultati intermedi dipendenti dalla partita serale tra Francia e Scozia. Terzi o ultimi: anche sotto questo profilo, oltre a quello di evitarci la sindrome "Mister YoYo" come dicono in America (una volta su la volta dopo giù),  si comprende bene perché Brunel dia grande importanza alla prova di domani.
Il terzo posto Azzurro è possibile ma improbabile: servirebbe una vittoria sonante da venti punti con l'Irlanda, accompagnata da una vittoria altrettanto sonante della Francia (alla Scozia che raggiungeremmo a 4 punti, paghiamo 41 punti di differenza); il quarto posto, miglior risultato toccato da Berbizier nel 2007, arriva  se batteremo l'Irlanda, indipendentemente dal risultato della gara serale; rimarremo penultimi in caso di sconfitta e contemporanea sconfitta francese, scenderemmo ultimi se perdiamo e la Francia vince o pareggia.  A quanto pare, i risultati più probabili sono finir quarti o ultimi. Speriamo di evitare la seconda ipotesi (forza Scozia!), se non altro per evitarci le discussioni Patristiche relative al più indeterminato dei trofei all'incontrario, il Cucchiaio di Legno - va all'ultima arrivata come da tradizione inglese o a quella che non ne ha vinta nessuna, come sostengono i francesi e qualche indulgente "cartesiano" locale?

Titolo a Inghilterra o Galles (che in caso di vittoria, raggiungerebbe a quattro l'Inghilterra nel conto del Sei Nazioni, mentre la Francia ne ha cinque e l'Irlanda una), Italia terza o ultima, Francia che deve evitare l'ultimo posto, Scozia che potrebbe anche finire seconda, Irlanda stessa che rischia l'ultimo posto (oltre al posto del suo allenatore): c'è un sacco di carne al fuoco in quest'ultima giornata, buon divertimento (speriamo). 

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