domenica 24 marzo 2013

SuperRugby in sesta

Sconfitta per l'ultima franchigia ancora imbattuta, i Brumbies, mentre gli Highlanders perdono ancora e sono ancora privi di vittorie; striscia positiva di tre match in tour per i Cheetahs, crisi iniziale dei Crusaders chiusa con due vittorie in fila dopo due sconfitte: questi gli avvenimenti significativi della sesta giornata del SuperRugby, che inoltre vede per ora la zona playoff presidiata da due australiane - Brumbies leader di Conference e Reds, tre neozelandesi - i Chiefs primi della Conference, i Crusaders e i Blues - e una sola sudafricana, gli Sharks.

Procediamo stavolta con la classifica generale.
- Gli Stormers domano abbastanza agevolmente i puledri Brumbies che nessuno era stato sinora capace di ferrare e sellare. 35-22 il finale, col risultato sempre in mano ai padroni di casa; quattro mete con doppietta del lungagnone Andries Bekker contro una. La meta del bonus arriva in extremis, al 73', marcata dall'ala Gerhard Van der Heever, mentre tutte le altre venivano segnate nel primo tempo. In meta, la prima, anche Gio Aplon, l'altra aletta della cavalleria leggera di casa. Gran pressione degli Stormers sui punti di contatto e sulle traiettorie di allargamento a caccia di intercetti, campo privilegiato di Jean de Villiers. La mediana funziona che è una meraviglia, con Elton Jantjies perfetto nel timing dell'ultimo passaggio in un paio di mete e Dewald Duvenhage alla prima titolarizzazione. Per i Brumbies, a vederli in campo stavolta vien da domandarsi cosa sia stato a renderli così forti - Pocock ha giocato una sola partita. Basti dire che spicca il veterano George Smith (in foto), alla seconda partita con la squadra dopo il rientro dalla Francia e il campionato giapponese.
Gli Stormers riprendono confidenza, almeno in casa, mentre ai Brumbies la sconfitta non toglie la prima posizione nel motherboard.
- Secondi in classifica assoluta sono i Chiefs, grazie alla vittoria casalinga sugli Highlanders per 19-7. Mete di Tim Nanai-Williams e del mediano All Blacks Aaron Smith per gli ospiti, trasformata da Colin Slade mentre l'estremo di casa Gareth Anscombe assicura 14 punti. Squadra dell'estremo sud ancora a zero vittorie, eppure l'esperienza non manca: oltre alla mediana ci sono Tony Woodcock (assente nel turno), Brad Thorn (coi suoi 38 suonati è il più anziano giocatore di SuperRugby ever), Hosea Gear, Ben Smith, Ma'a Nonu ... quest'ultimo viene da alcuni indicato come jettatore: in effetti due stagioni fa era con gli Hurricanes, la scorsa ai Blues ...
- La terza piazza nella classifica assoluta è degli Sharks, unica sudafricana in zona playoff per ora. S'è immediatamente rifatta dagli schiaffi presi in casa dai Brumbies lo scorso turno, affibbiando ai malcapitati Rebels la sconfitta più pesante della loro breve storia: 64-7, dieci mete a una con doppietta dell'estremo Louis Ludik e prima meta in 81 gare per The Beast Mtawarira.  Pat Lambie lascia i piazzati a Meyer Bosman, collega al centro di un Frans Steyn ultimamente appannato, tanto che vien fatto partire dalla panca. Regge la baracca i nazionali James O'Connor e Scott Higginbotham autore della meta. Scazzi interni a fine gara e un paio di giocatori, VunaBeale che dice aveva alzato il gomito un po' troppo, vengono rispediti a casa.

- La prima delle Wildcards va ai Reds, vincenti di poco sui Bulls per 23-18. Le due mete australiane sono di Quade Cooper e di Jonathan Lance, giovane apertura di rincalzo schierata estremo. A tenere i padroni di casa costantemente agganciati, superandoli attorno al 50', basta il piede del giovane apertura Louis Fouchè. I Bulls ci credono, all'ora di gioco lo rimpiazzano col titolare Morné Steyn tenuto a riposo, ma guadagna solo il bonus.
- Al quinto posto assoluto i Crusaders, aiutati a recuperare morale e forse anche gioco da due sudafricane in trasferta, dopo le due sconfitte iniziali. Dopo i Bulls  tocca ai Southern Kings alla prima partita di sempre all'estero.  Resistono una parte del primo tempo e finiscono sommersi 55-20, sette mete a due con hat trick per George Whitelock, il flanker in campo col fratello Samuel lock, mentre in panca aveva gli altri due fratelli, Luke l'altro flanker e Adam il centro. Prima partita di stagione per Zac Guildford, ufficialmente "perdonato" per gli eccessi alcoolici e schierato subito ala titolare. Restano i due centri un po' discussi Fruean e Crotty, Johnny McNicholl s'è guadagnato il posto di ala e Tom Marshall basta e avanza all'estremo al posto di Dagg. Dan Carter invece lo spremono: stavolta in coppia con Willy Heinz, ha giocato tutte le partite sinora.
I Kings han sistemato al volo i problemi di stranieri (non più di due, esige la SARU) tenendo il centro neozelandese Hadleigh Parkes e il mediano Nicolas Vergallo e rispedendo a casa il flanker Tomas Leonardi e il tallonatore Virgile Lacombe. Resta però la polemica: le regole SARU prima di tutto sono più restrittive di quelle SANZAR e poi parlano di giocatori che non abbiano giocato nei campionati sudafricani, mentre i due argentini in rosa han disputato e vinto la Vodacom Cup coi PampasXV. Un bello smacco per il corner cut tentato dal potente Cheeky Watson, presidente della franchigia e papà del capitano Luke, ancora assente.
- Sesto posto in classifica e ultima wildcard va ai Blues di John Kirwan pur perdenti 30-27 a Sidney coi Waratahs, tre mete per parte. Scappati fino al 10-24 della mezz'ora, la squadra con mediana Piri Weepu- Chris Noakes si ferma e si fa recuperare sul 24 pari all'ora di gioco; sul 27 pari, risolve per i 'Tahs un penalty un po' questionabile ma in ogni caso da polli (il flanker di guardia al lato di un raggruppamento che vede la palla uscire e vi getta sopra: un classico),  piazzato all'ultimo minuto di Bernard Foley, giovane ala spostata all'apertura in assenza di Barnes con Bernard McKibbin in mediana e autore di 15 punti.

- Alle porte della zona playoff, incalza un gruppo di tre sudafricane: i già detti Stormers e Bulls, e i più che sorprendenti Cheetahs. Per la franchigia del Nordovest è la terza vittoria in fila in tour,  stavolta rifilano un 10-19 ai Western Force  dell'ex Sias Ebersohn. L'apertura dei Force non si trova davanti il rivale Goosen, infortunatosi nella partita precedente, lo sostituisce degnamente Riaan Smit, autore di 14 punti. E' un suo penalty al 72' ad attuare il sorpasso, subito prima della meta dell'ala Willie LeRoux che chiude la gara.  All'inizio per i Force aveva marcato meta il centro neozelandese Winston Stanley, il quinto straniero schierato assieme a Ebersohn autore degli altri punti dei Force,  al lock Toby Lynn e al mediano Alby Mathewson più l'apertura di rincalzo Jayden Hayward, tutti neozelandesi.
- Il terzetto sudafricano è seguito dagli Hurricanes, a riposo nel turno; dietro i Waratahs, i Force, poi Rebels, Kings e ultimi gli Highlanders.

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