sabato 6 aprile 2013

I Sarries si raggruppano e prenotano un altro giro di Heineken


Heineken Cup - Twickenham
Saracens 27 - 16 Ulster

Per lo meno un club inglese continuerà la corsa nelle coppe europee, dopo le eliminazioni di Gloucester, Wasps e Bath dalla Amlin Challenge Cup; quelli di "fascia alta" iniziano decisamente meglio:  i London Saracens nel sabato sera di Twickenham (38.000 spettatori) battono 27-16 l'Ulster nel quarto di finale di Heineken Cup e accedono alle semifinali - in attesa di sapere se anche gli Harlequins avranno saputo fare altrettanto contro il Munster e/o Leicester in casa del Tolone nei match di domenica. I Sarries non devono soffrire particolarmente la compagine nordirlandese che nella scorsa edizione approdò in finale (poi persa contro il Leinster) e fanno ciò che sono chiamati a fare come si deve: sostanza, precisione dalla piazzola con Owen Farrell, imbrigliare gli avversari costringendoli a partire da lontano e rompendo le scatole nelle rimesse laterali. Da parte loro gli ospiti non riescono a darsi un ritmo, nel primo tempo lasciano sul campo sei punti dal piede di Ruan Pienaar che nel parziale di 16-6 avrebbero pesato e trovano consistenza solo negli ultimi dieci minuti, quando ormai la pratica è stata chiusa e depositata agli atti. Arbitra il francese Romain Poite.

L'Ulster è la prima che tenta di manovrare in mezzo al campo, ma su un ovale che esce dalla ruck parte il contrattacco dei Saracens che passano al largo da Chris Ashton per arrivare fino ai 22 e mandare in piazzola Farrell per un fuorigioco e l'apertura inglese marca i primi tre punti dell'incontro dopo un minuto. Il piede di Farrell serve anche per mettere pressione sul triangolo allargato della formazione di Belfast, con l'estremo Jared Payne che si trova circondato dai bracconieri Kelly Brown ed Ernst Joubert. La prima mischia si registra al 6' e il pack nordirlandese mette alle strette quello londinese, ma sul secondo vero attacco l'Ulster perde nuovamente il possesso attorno ai raggruppamenti a terra e si complica la vita quando Paddy Jackson pasticcia da un drop dai 22 che colpisce il flanker Chris Henry prima di essere uscito dall'area. Dalla loro i Sarries possono contare sull'ottimo impatto del secondo centro Joel Tomkins che legge bene le linee d'attacco e comanderà la salita della difesa nel resto del match. Il primo quarto vede maggiore mole dei Saracens con un Ulster che comunque non si scompone e prova a rispondere adottando la stessa tattica, con la mira di Jackson in profondità, arrivando a costringere gli avversari ad un lancio dai propri 5 metri.
Al 20' Pienaar da posizione distante, ma centrale non infila i pali e al 24' trova invece il palo che respinge la palla: sulla raccolta Steve Borthwick commette in avanti, ma dalla mischia nei 22 londinesi gli ospiti non riescono a rendersi pericolosi. In compenso Will Fraser entra lateralmente in ruck e stavolta Pienaar, quando il cronometro indica il 26', può pareggiare i conti. Si ricomincia e la seconda linea Dan Tuohy è pescato in posizione di sealing off e dunque Farrell riporta i suoi subito davanti, mentre alla mezz'ora Mako Vunipola è in difficoltà quando ingaggia con John Afoa e di nuovo Pienaar pareggia (6-6). Sul taccuino si segnano errori da una parte e dall'altra sui drop di restart e c'è anche un errore di valutazione di Poite e dell'assistente quando l'ovale che Payne passa sul lato chiuso nei propri 22 finisce in rimessa, assegnata ai Saracens, ma c'è un tocco di Joubert: tant'è, lancio, palla messa in cassaforte e maul avanzante degli inglesi che riscattano le due mischie patite in precedenza, con Fraser che al 32' schiaccia a terra con via libera del TMO. Farrell infila la trasformazione per l'allungo sul 13-6 e va a conquistarsi altri tre punti quando sfida Nick Williams, intento a ricevere un calcio dalla base di Richard Wigglesworth: il Numero 8 neozelandese ex Aironi resta isolato e nel tentativo di garantire pulizia in ruck i suoi entrano dal gate sbagliato, mentre è perfetta la traiettoria del penalty realizzato da Farrell al 36'. 

Non è la miglior prestazione del Williams che abbiamo conosciuto anche in Italia, d'altronde è il motore dell'Ulster che in proiezione d'attacco non garantisce ritmo e quando riesce un pericoloso incrocio tra Craig Gilroy e Jackson una volta rientrati in campo, c'è l'ostruzione del centro Luke Marshall ad interrompere l'iniziativa. Per assicurarsi altri punti sicuri i Sarries passano da una seconda driving maul nei 22 opposti e al 48' Farrell fissa il 19-6. Per i londinesi è la situazione migliore da gestire (tanto che l'antifona è destinata a non cambiare con l'inserimento di Charlie Hodgson come secondo regista che appena vede lo spazio va di pedata nello spazio profondo): Ulster è obbligato a ripartire da lontano, i saraceni si raggruppano stavolta per chiudere gli spazi in difesa e a Iain Henderson tocca fare doppi passi e piroette per resistere agli urti e avanzare di qualche metro, permettendo comunque a Pienaar di fissare i pali per il -10. Con l'ingresso nell'ultimo quarto di gara c'è spazio per Tommy Bowe tra i biancorossi (al rientro dall'infortunio al ginocchio di 4 mesi fa), sostenuti comunque a gran voce dal loro pubblico giunto numeroso a Londra. Però Farrell continua a marcare, lo fa di nuovo al 59' quando l'agilissimo tallonatore sudafricano Schalk Brits deve abbandonare per infortunio. 
Il colpo di grazia è scena già vista: Ulster che cerca pertugi a metà campo, il ciuffo di David Strettle che intercetta un passaggio, quindi il nuovo mediano di mischia Neil de Kock che calcia dalla base e sul ping pong infine si innesca l'estremo Alex Goode a cui fa da spalla Ashton: accelerata e pur avendo sostegni pronti alla sua destra e alla sua sinistra decide di andare da solo per il tuffo d'angelo e mettere il proprio nome nel tabellino per il 27-9 al 62'. Solo ora a Williams riesce di scardinare la porta davanti a lui, ma con sei fasi di attacco Ulster riesce solo a mettere il naso nei 22 e quando ha una rimessa sui 5 metri, non conserva il possesso: è giornata storta per Rory Best e soci, che fanno registrare 6 touch perse su un totale di 17, mentre per i Saracens fila tutto liscio (12/12). 
Al 71' il quick penalty di Pienaar muore a bordo campo, altra occasione gettata via. Quindi un'altra decina di fasi offensive, si inserisce Bowe e il mediano Springbok commette in avanti raccogliendo l'ovale da terra. A due dal fischio conclusivo Henderson marca la meta dell'orgoglio più che altro, giunta dalla ripartenza nordirlandese dai propri 22 (calcio di Hodgson, si capisce), con Bowe che è bravo a servire Stuart Olding alle sue spalle con un avvoltoio già sulla testa e Tuohy si fa carica di andare per sportellate lungo l'out di sinistra negli altri 22, quindi cambio di fascia e il touchdown della terza linea irlandese. 

Troppo tardi. Tanto per rimarcare certe "mode", i Saracens segnano un 34% di possesso, contro il 66% dell'Ulster e addirittura nel secondo tempo, quando gli inglesi scappano via definitivamente verso la semifinale, la percentuale dei Sarries scende al 25%: un pallone su quattro che per di più vale la seconda meta del +18. Twickenham è amaro per la franchigia celtica: contro il Leinster lo scorso maggio finì 42-14. Qui al contrario i Saracens attenderanno la vincente di Tolone - Leicester: stadio già prenotato per il 28 aprile. 

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