lunedì 26 ottobre 2009

Premier: mica male questi irlandesi


Giocare contro Leicester non è mai facile, perché i Tigers hanno tutti i mezzi per mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Automatismi consolidati, clever mind, ottimi giocatori che formano un organico ben distribuito e abituato sia a subire sia a mettere pressione. Non è un caso che Leicester finisca sempre per essere una variabile costante nella Heineken Cup. Ma sabato pomeriggio, i Tigers hanno dovuto fare i conti con un'altra formazione della Premiership inglese in grande spolevero: i London Irish. E hanno perso.

Nessuna meta, solo calci per i quattro punti pesanti che i padroni di casa si sono portati a casa. Guardando il match, si è però avuta l'impressione che gli Irish siano effettivamente la squadra da battere almeno nella stagione regolare. I playoff sono ancora lontani e impronosticabili. Nonostante l'assenza di marcature grosse, la partita ha messo in luce diversi elementi. Il primo, inconfutabile, che per l'appunto è dura giocarsela con Leicester, capace di tenere a bada gli Irish, molto più frizzanti e "favoriti" per la vittoria finale. Merito proprio di certe tecniche che il XV delle Midlands ha ben chiaro in testa. Non è un caso, nemmeno questo, che la società preveda che i suoi giocatori passino assieme anche i tempi morti lontani dal campo di gioco. Una sorta di società allargata, che include la vita famigliare. Si conoscono fin troppo bene, detta in soldoni.
Dall'altra, gli Irish hanno capito che di fronte avevano delle tigri magari un po' spuntate, non così rapaci, eppure non hanno nascosto il loro gioco: con i trequarti schierati piuttosto profondi per l'azione offensiva che spesso coincideva con un primo passaggio a saltare un uomo e poi via fino a concedere l'ovale a Tagicakibau, un'ala non solo veloce, ma anche intelligente.
E se Delon Armitage è fuori infortunato, gli Irish possono fidarsi ad un bussolotto che di cognome fa sempre Armitage: una terza linea pesante, tarchiata ed estremamente caparbia nell'applicare alla lettera il regolamento in fase di maul. Tant'è che Moody sembrava un po' nervoso, dato che in ballo c'è una maglietta da titolare per i test matches di novembre. Nervoso, a dirla tutta, era l'intero pacchetto di mischia di Leicester, compreso il nostro Castrogiovanni: gli avanti londinesi li hanno messi sotto in diverse occasioni grazie al lavoro di fino di Coetzee in fase di ingaggio e di Kennedy (come può mancare un Kennedy in una squadra Irish?, ndr) in rimessa laterale.
Oltremanica si lamentano per l'assenza di spettacolarità sia in Heineken che in campionato. Peccato che quando era stato loro chiesto di applicare le ELV risposero due di picche, accusando le Unions australi di dettare le regole. Infatti, una volta riaggiornate queste al modello boreale, è saltato fuori che la formazione più forte in assoluto è il Sud Africa. Eppure, al di là delle polemiche da tribuna stampa, la partita di sabato ha sancito la maturità dei London Irish, che hanno collezionato, due settimane fa, lo scalpo di Leinster alla prima giornata di Heineken. E non siamo nemmeno a San Patrizio.

3 commenti:

Abr ha detto...

Il "nostro" Munari l'ha messo giustamente in evidenza durante la telecronaca: i migliori arbitri inglesi (come è diventato Barnes DOPO i mondiali 2007; non ancora purtroppo le "old fart" da altre parti delle isole, come Nigel Owens, che poi ti ritrovi nelle Coppe) stanno facendo rispettare perbenino la regola su placcaggi e ruck agli inglesi. Il che suona quasi incredibile alle mie orecchie.
As a result ora anche lassù corrono di più, e squadre rognose ma faticatrici come gli Irish (o i Saints, e sono curioso di vedere i Wasps come sono diventati) riescono a metter sotto i vecchi (e giovani) marpioni old skool.
Su Leicester c'è da dire che sconta ancora tanti infortuni, in particolare è senza mediana anche se Staunton fa il suo onesto lavoro.

tagus ha detto...

castro ultimamente è un po' meno un fattore.
sarà a causa dei molti infortuni(l'ernia del disco per un pilone è paragonabile alla perdita di 3 diottrie per un pilota di caccia).
resta un buon giocatore di situazione,un ottimo portatore di palloni,ma non è più il giocatore devastante che è stato fino al 2006.
chissà, se avesse la ventura di passare un anno senza guai,magari potrebbe tornare su quei livelli monstre.
nello specifico sabato secondo me era nervoso anche per il fatto di dover parlare a suocera(dermody)perchè nuora(chuter) intendesse

Abr ha detto...

godibile la notazione su suocre e nuore messe in crisi da Coetzee :)
In prospettiva nazionale castro, che sostiene di star bene adesso (intervista a Viadana post coppa) rimane comunque un ottimo pilone destro. A meno di usare il duo Saraceno, col sinistro Aguero mi pare piu' avanti del destro Nieto (e anche di Perugini). E beninteso, Ghira tallonatore e Ongaro rilievo.
E Rizzo? Non male a Munster.
bello comunque parlar di ruoli dove abbondiamo in possibilita' ...

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