Sesta al Top
I primi saranno gli ultimi: chiudiamo finalmente i commenti ai round dei campionati disputati lo scorso weekend (troppa carne al fuoco ultimamente!) con il principale torneo per somme investite, attenzione mediatica e campioni coinvolti, di fronte al quale oramai regge il confronto solo forse il Super15: il Top14 francese.
La sesta giornata tra venerdì e sabato è stata importante per alcuni segnali di conferma - positiva o negativa - relativi a singole squadre: Bayonne regge (in casa) con le unghie e coi denti il confronto anche con una delle super-corazzate del torneo e inizia a edificare pian piano un piccolo polmone punti di distacco, un po' come fece Castres la scorsa stagione; Racing si risolleva dal passo falso come anche Montpellier, che si afferma vera rivelazione di questa fase; Tolosa (ri-) presenta l'attacco più produttivo del campionato ma non riesce a vincere in trasferta; nel confronto diretto tra due "ridimensionate" rispetto alla scorsa stagione, Brive mostra progressi interessanti anche fuori casa mentre lo Stade Francais a Charléty crolla nuovamente nel finale. Viene ancora ribadito il leit motif dell'equilibrio: otto squadre su 14 hanno record pari di tre vittorie e tre sconfitte, solo quattro i punti di distacco tra seconda e undicesima in classifica e si registra ancora una sola vittoria esterna nel turno - per due punti.
Seguendo l'ordine di classifica e anche quello temporale, nell'anticipo di venerdì l'Aviron Bayonnais riesce a "tenere" in casa l'esuberante Clermont Auvergne e la svanga 18-16. Partita vissuta in trincea dalla squadra di casa, che con sagacia riesce un po' alla volta a prendere le misure dell'avversario e a gestirlo. Primo tempo basato sulla sfida al piede tra il supplente di lusso Gavin Williams lato Clermont - Parra è ancora assente, Brock James in panca, la mediana è tutta Pacifica con Senio e Lavea - e Benjamin Boyet, chiuso 9-6 dopo lo 0-6 iniziale. Nel secondo tempo Boyet prova a congelare la situazione piazzando un drop alla prima azione ma è il Clermont a rompere gli indugi: l'acceleratore lo preme soprattutto Sione Lauaki, entrato al posto di Bardy a costituire una terza linea d'impatto con Bonnaire e Vermeulen, oltre a Privat e Cudmore in seconda linea. L'offensiva produce il sorpasso 12-16 al 50', dopo un piazzato di Williams va in meta l'immarcescibile Napolioni Nalaga. Parrebbe fatta per i più completi ospiti ma a quel punto la sagacia dei padroni di casa supera la capacità degli Alverni di gestire il punteggio. Il mediano Cedric Garcia piazza subito il 15-16 e al 73' marca il sorpasso, finalizzando il lavoro costante dei suoi, tra i quali entra anche Gower, a tenere gli avversari oltre la metà campo. Bayonne conserva il primo posto in classifica a 21 punti, accumulando tre punti di vantaggio sulla seconda; Clermont, la miglior difesa del campionato sinora (l'anno scorso aveva il miglior attacco) è quinta con 15 punti.
Il Racing Mètro si libera facilmente a Colomiers della pratica Stade Rochelais, alla sua seconda sconfitta pesante in fila dopo un inizio di campionato molto convincente, rifilando un 43-18 fatto di cinque mete a due. La svolta della gara è alla mezz'ora, coi padroni di casa in striminzito vantaggio 11-6 con due penalty di Hernandez e la meta di Sireli Bobo. Succede che l'estremo Dambielle, autore dei sei punti dei Maritimes, si becca un rosso dall'arbitro Poite (peraltro contestato alla vigilia da coach Berbizier, memore della gara di playoff della stagione scorsa), per un placcaggio monumentale sul mediano Fillol; anche Hernandez lascia il campo per Wisniewski. Arriva subito la meta di Mirco Bergamasco schierato ala sinistra e il primo tempo si chiude sul 18-6. A inizio della seconda frazione ci pensa la solita irruenza di Andrea Masi a riequilibrare temporaneamente i numeri in campo (è al suo terzo giallo in cinque partite giocate) e gli ospiti ringalluzziti ne approfittano per rifarsi sotto, marcando meta con l'ala Ninard. Tutto il resto del tempo scorre tra la precisione di Wisniewski (tre piazzati) e l'imprecisione totale dei bouteur ospiti. Fino al crollo finale negli ultimi dieci minuti: prima arriva in meta il terza linea di casa Alvaro Galindo, poi gli ospiti rimangono in tredici per un giallo rimediato da Ninard e nel giro di quattro minuti il lock Francois Van der Merwe, cambio a Ghezal, marcava due mete in sequenza per i parigini. Gli altri italiani in campo erano LoCicero titolare e Arganese, subentrato negli ultimi minuti. Parigini secondi in classifica con 18 punti.
Terza in classifica è Montpellier, vincente in casa su Castres per 23-12. Partita gestita in modo intelligente dai padroni di casa, che rintuzzano i calci di Teulet con quelli di Bustos Moyano e Trinh Duc e passano con la meta del flanker georgiano Mamuka Gorgodze nel primo tempo (13-9). Nel secondo stesso film, gli ospiti puntano a rosicchiare il margine un po' alla volta ma chiude i discorsi una meta di classe all'ora di gioco, siglata dal centro ventenne Geoffroy Doumayrou (in foto) alla quarta meta, cui Trinh Duc apre genialmente il campo. Mediterranei terzi in classifica con 17 punti.
Tolosa segna più mete (il suo è il miglior attacco della stagione sinora) ma fuori casa non riesce a prevalere. Stavolta tocca a Biarritz approfittarne nella riedizione della finale Heineken Cup 2010, chiudendo la gara 25-20. I padroni di casa si portano avanti nel primo tempo, chiuso 16-10, con la meta del pilone Coetzee e la precisione al piede di Yachvili; i tolosani rispondevano con Skrela e la meta di Servat. All'ora di gioco il sorpasso degli ospiti grazie al metaman del torneo Medard, ma la precisione di Yachvili riportava il controllo della gara nelle mani dei baschi, che stanno ritrovandosi attorno ai loro leader storici (in assenza di Traille, Yachvili stesso, Harinordoquy, Thion) , ai fratelli Lund, Marconnet e con Ngwenya sempre pronto allo scatto. Quanto ai campioni d'Europa, dal record di tre vittorie in casa e tre sconfitte esterne, paiono sinora incapaci di chiudere le partite in trasferta, dove pure in due casi su tre (Montpellier, Biarritz) sfioravano la vittoria e sempre ottenengono il bonus, ottenendo quello offensivo due volte su tre. E' questa predisposizione offensiva a tenerli al quarto posto in classifica, alla pari con la terza Montpellier che vanta una vittoria in più, con due punti di margine sulla quinta Clermont.
L'unica vittoria esterna della giornata è messa a segno da Brive, che piegava nel finale lo Stade Francais con un 27-29 determinato dalla trasformazione di Mathieu Belie della meta al 77' del centro sudafricano John Cooke, innescato da un intercetto di Luciano Orquera. Ancora una volta il team di coach Cheika - con Mauro Bergamasco alla prima da titolare in questa stagione - in casa domina la gara ma cede nel finale. Nel primo tempo infatti i padroni di casa marcavano due mete, coi soliti Ollie Phillips e Sergio Parisse (alla sua quarta marcatura, ne aveva siglate cinque totali nella sua miglior stagione, nel 2005/6); erano le indiscipline punite dal piede di Belie schierato apertura a tenere gli ospiti in gara e il tempo si chiudeva sul 17-12. Nel secondo tempo lo Stade approfondiva il gap fino a quindici punti con la meta dell'estremo Gurruchaga, poi al 50' entrava tra gli altri Orquera al posto di Shaun Perry, spostando Belie al suo ruolo di mediano e la partita cambiava: al 60' arrivava la meta del terza linea Delport Claasens, poi quella decisiva dell'altro sudafricano Cooke. Brive sesto a 15 punti con Clermont quinto e Toulon settimo, con un punto di vantaggio su un gruppetto di quattro team tra cui lo Stade Francais.
E' la giornata di Jonny Wilkinson a Tolone, ospite la neopromossa Agen: finisce 41-10, sei mete a una di cui due siglate dall'apertura inglese che alla fine segna 21 punti. Gara senza storia, a un Wilko così motivato a difendere il suo posto ai Mondiali, Agen non può opporsi: bonus offensivo conquistato dai Varois già nel primo tempo con le due mete di Jonno e della terza linea, col sudafricano Dewald Senekal e l'argentino JM Fernandez Llobe. Nel secondo tempo marca per gli ospiti l'estremo Cazeaux, poi arrivano per i provenzali la prima meta boreale dell'ala forte ex Auckland Blues Rudi Wulff e nel finale una meta di penalità. La partita ha sicuramente rinfrancato presidente e pubblico di casa, sinora perplessi per le prestazioni del team di coach Saint'Andrè. Sarà da vedere se nel proseguo della stagione sarà replicabile questo step up di Wilko, che in questa gara ha segnato e anche fatto molto gioco: come si diceva una volta, ha portato il Cristo e cantato la messa.
Perpignan fatica in casa ad aver ragione del fanalino di coda Bourgoin: finisce 27-20 ma il primo tempo s'era chiuso con gli ospiti in vantaggio 9-10, grazie alla meta del centro 21enne Alexandre Dumoulin e a 5 punti di Alberto di Bernardo, inseguiti dai tre piazzati di Jerome Porical. Nel secondo tempo è l'ala Farid Sid a portare i catalani alla vittoria segnando due mete; gli ospiti accorciano per il bonus con il terza linea neozelandese Alex Toulu.
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