domenica 27 maggio 2012

Wilko decide il barrage, lasciando piazzare Giteau

Che partitoni i barrage (quarti di finale) francesi!
In particolare lo è l'appena conclusa Toulon - Racing Métro, che rispetta in pieno le aspettative della vigilia: una partitona iper fisica combattuta alla morte e a mille all'ora, tra le due  arrivate assieme dal ProD2 un paio di stagioni fa.
Riassumibile molto facilmente: primo tempo 13-3 per i parigini, secondo tempo 13-0 per il Tolone, risultato finale vince Tolone 17-13, sarà la provenzale a recarsi a Clermont per la semifinale.
La svolta della gara? La decisione di Jonny Wilkinson di delegare i piazzati a Matt Giteau: l'inglese s'era prodotto in un incredibile 1 su 5 dalla piazzola, 20% manco fosse tornato in Nuova Zelanda, cosa che aveva lasciato i suoi a terra, azzerando la produttività del loro classico gioco tutto attrito a mille all'ora in attacco, puntato all'ingenerare indisciplina negli avversari. L'australiano invece s'è prodotto in un più che potabile tre su quattro fallendo solo la trasformazione, cosa che ha restituito animo ai suoi e al basito pubblico dello stadio Mayol.
Andiamo con ordine: Tolone schiera tutte le stelle a parte lo squalificato Hayman, gli indisponibili Bruno e Palisson, rimpiazzato dallo spostamento di Lapeyre all'ala e dall'ingresso a estremo di Luke Rooney. Hanno solo tre francesi tra i titolari - figura chiave tra loro è il mediano Tillous-Borde, mentre il Racing è nella formazione classica, incluso Nallet all'ultima partita a Parigi e un paio di novità: il giovane Sébastien Descons in mediana e il rientro all'ala di Benjamin Fall, assente da un anno per un infortunio al ginocchio. E' il duo che poco prima della mezz'ora spacca la partita e quasi la ipoteca.

In precedenza c'erano stati un piazzato di Frans Steyn da metà campo e i primi errori di Wilko ma la partita era in guardingo equilibrio, come si conviene a una sfida senza domani. Poco prima della mezz'ora succede che Descons tutto spostato sulla destra riceva un calcio poco oltre la sua metà campo,  scavalchi col piede la linea e dietro non trovi nessuno a presidio; il giovane mediano s'impadronisce allora della palla e si invola lungo l'out, aprendo al centro mentre la difesa tenta il recupero. I parigini guadagnano metà del campo in cinque secondi, Fall converge da destra al centro, si presenta al mediano che sta estraendo palla dalla ruck e si fionda nell'intervallo classico tra i due mediani avversi. E' meta in mezzo ai pali, Racing avanti 10-0.
I tolonesi ricomnciano, guadagnando dopo pochi minuti l'unico piazzato centrato da Jonno, mediante un'azione da manuale del rugby: il mediano Tillous-Borde apre da una ruck al nr.8 che gioca blindside Fernandez Lobbe e si sposta verso sinistra sul lato chiuso,  dettando la restituzione. Invece il terza linea passa a Giteau che si sta inserendo a mile all'ora da destra a ridosso della ruck nell'intervallo lasciato dal mediano che seguiva il suo omologo. Pare una manovra della pattuglia acrobatica, per velocità e spettacolare efficacia: se SB Williams è il re degli offload, Matt Giteau è ancora l'imperatore dei tagli. Nel proseguo l'azione si concluderebbe con  una meta, ma l'arbitro decide che il tolonese è stato tenuto sollevato senza chiedere il conforto del Tmo e ritorna a una punizione precedente. Prima della fine del tempo i compagni ne procurano altre due ma Wilko le fallisce entrambe.

Alla ripresa lo schema è sempre quello: possesso tolonese, attaccano in tutte le maniere - aprendo, dritto per dritto, offload - e difesa parigina pronta alle ripartenze e ai calci per il guadagno territoriale. Wilko riprova per l'ultima volta da metà campo ma rimane appena corto, nello sconforto dei suoi. Tra l'altro Steyn si fa sfuggire palla sotto i pali, ma la mischia che ne consegue non produce risultati. i parigini reggono l'assalto pur tra qualche mugugno del pubblico per le decisioni dell'arbitro e si rendono anche pericolosi per tutto il terzo quarto. All'ora di gioco i rossoneri guadagnano l'ennesima opportunità di piazzare, intelligentemente Wilko passa l'ovale a Giteau ("una decisione sua, che gli fa onore" sottolinea coach Laporte) e questi non fallisce. Seconda opportunità dopo pochi minuti e secondo piazzato dall'australiano, siamo 9-13, l'entusiasmo di giocatori e pubblico è alle stelle, il clima torna ad essere quel che serve, da arena gladiatoria, il presidente parigino Jacky Lorenzetti segue dagli spalti visibilmente preoccupato, c'è anche l'antico rivale Max Guazzini giunto dal suo buen retiro provenzale (è nativo di Roquebrune, tra Montecarlo e la frontiera con l'Italie).
Nel giro di dieci minuti attorno all'ora di gioco arrivano dunque due piazzati e  la risposta finale al break iniziale dei parigini: una iniziativa personale partita da lontano, dell'alona chiusa David Smith nella fattispecie, il quale brucia in velocità e serpentina due uomini lungo l'out sinistro, poi scarica al sostegno sempre lui Steffon Armitage, che va a marcare il sorpasso 14-13.
Negli ultimi minuti è nemesi, le parti sono rovesciate: sono i parigini in attacco per procurarsi calci di punizione; Descons è uscito, a piazzare ci  prova prima l'apertura JM Hernandez ma colpisce il palo, poi il subentrato Wisniewski che ha giocato poco in stagione ma vanta pur sempre un quasi 80% dalla piazzola: e fallisce pure lui. Steyn prova un drop da metà campo ma è un aborto. [Qui avviene un interessante siparietto arbitrale: chiama il Tmo per capire se dopo l'errore Wilko abbia annullato l'ovale a fondocampo o se questo si fosse già fermato e quindi annullato in area di meta. Ma era un drop per quanto sbilenco, ovunque esca non è mai mischia dal punto, è sempre rimessa dai 22 metri! Di più, le regole non consentirebbero (ancora) di consultare il Tmo se non per dirimere mete e piazzati!] 
All'ultimo minuto è Tolone a guadagnare una punizione da 40 metri: un punto avanti,  il tempo sta scadendo, sarebbe vittoria assicurata se Giteau la calciasse fuori campo; se invece prova a piazzare e fallisse, potrebbe consegnare l'ultima possibilità di revanche ai parigini. Ma l'australiano, leader in campo tra i tanti in rossonero- Tillous-Borde, Simon Shaw, Bakkies Botha, lo stesso Armitage - vuole lanciare un segnale di estrema confidenza a sé e ai suoi: come se nulla fosse mira, calcia, centra i pali. E' così che si fa nel rugby, troppo cinismo a volte baca le teste.

Sollievo alfine nella Rada: sarebbe stato un uno-due devastante come due stagioni fa, perdere la finale di Euro-Challenge e il barrage nel giro di una settimana. Laporte s'è dimostrato capace di sviluppare le basi poste da Saint'André, ne siamo felici visto il periodo terribile che ha passato fino all'anno scorso. Quanto agli uomini di Pierre Berbizier, vengono fatti fuori ancora una volta, forse a causa di quel solito atteggiamento troppo smart e conservativo; non sempre il "cinismo" prevale, certo che fuori casa è più facile a dirsi che a farsi.


Venerdì l'altro barrage giocato a Tolosa era andato a Castres, finalmente vincitore al terzo tentativo in fila di superarlo, proprio contro la squadra che l'aveva eliminata l'anno precedente, Montpellier. Il finale è 31-15, i mediterranei si presentano con 5 argentini titolari più uno in panca, più due georgiani e due pacifici tra i titolari, e marcano due mete, del nr. 8 Alex Toulu e del lock Aliki Fakate. Quelli del Tarn rispondevano con l'unica meta del giovane mediano ex Tarbes Thierry Lacrampe, appena rientrato da 10 minuti di panca puniti. Facevano la differenza le indiscipline indotte alla squadra di Fabien Galthié: l'accoppiata estremo anziano-giovane apertura Romain Teulet - Pierre Barnard di Castres piazzava infatti ben otto punizioni. I Castrais si portavano sul 13-0 nei primi venti minuti nonostante il giallo al mediano, a fine del primo tempo erano avanti 19-8, che diventava un tranquillo 25-8 all'ora di gioco. Lì arrivava il patatrac che poteva riaprire la gara: il nr.8 di casa Joe Tekori , membro possente di una terza linea da paura con Chris Masoe e l'esperto Yannick Caballero,  (il coach di Tolosa Guy Novés s'è detto impressionato dalla fase di conquista di Castres), si becca il rosso diretto per un placcaggio alto e non chiuso, invero non apparso particolarmente micidiale, impressionante più per la differenza di mole che altro. Tant'è, Montpellier riesce a marcare la seconda meta in superiorità numerica ma nulla di più.
Castres tornerà a Tolosa per affrontare in semifinale i campioni in carica, mentre al Montpellier non ha portato alcuna fortuna la vittoria cittadina nel campionato di calcio francese.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ammazza che articolo il rugby francese raccontato da Voi è un bicchiere di beaujolais ....prosit !!

Anonimo ha detto...

certo il tolone non c'ha na squadra è un gruppo di supereroi ,shaw,botha,wilko, giteau hayman ahahahahahaha

Abr ha detto...

A la santé allora!

So' veramente tipo eroi dei fumetti quelli del Tolone, nel senso positivo, sognante.
Manca solo Tex Willer (più la mascella di Giteau, Wilko lo vedo più Zagor). Botha è Thor, Hayman Hulk, Shaw Capitan America ... Steffon e David Smith sono X Men. Etc.etc. :)

ps.: se scegliete di commentare anonimi (nulla da dire, è legittimo e ben accetto qui, nonostante le piste incomprensibili che si fa qualcuno al proposito), suggerirei di firmare a fine intervento, con un nickname va benissimo purché "stabile", tanto per rendersi riconoscibili.

Anonimo ha detto...

io mi firmo anonimo xchè non so mettere il mio nome ,pur avendo il pollice opponibile con il computer so na sega ,quasi come quando gioco a rugby .
per farmi perdonare offro a tutti un taglio di capelli a tolone però ci vediamo lì dal barbiere della squadra .
ironduke

Abr ha detto...

ecco ironduke, perfetto come l'hai fatto: come si faceva quando si scrivevano le lettere, in altre epoche :)

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