sabato 26 maggio 2012

Bulls domati dai Chiefs, i Reds si rilanciano - Updated

14' giornata di SuperRugby, quattro dal termine della stagione regolare.
Alla fine della giornata la classifica si restringe: leader delle Conference sono i Brumbies, i Chiefs e gli Stormers, le wild card vanno ai Bulls,  Sharks e Highlanders; unica novità, perdono per ora il posto playoff i Crusaders, in riposo nel turno. Si rifanno sotto sia i Reds, in corsa anche per il primato della Conference, che gli Hurricanes, a soli due punti dai 'Saders e a quattro dagli Highlanders. Sono queste nove le franchigie ancora in corsa per i sei posti dei playoff, le altre sei squadre (tre australiane, una neozelandese e due sudafricane) sono tagliate fuori.

Update sabato 26, in Sudafrica:
- Partitone alla morte a Bloemfontein, dove i Cheetahs si rifanno finalmente degli infortuni casalinghi a raffica di questa stagione a spese dei Waratahs, che comunque portano a casa due meritati punti di bonus:  finisce 35-34, cinque mete sudafricane con doppietta dell'ala Willy LeRoux contro quattro degli australiani, anche qui con una doppietta, del lock Sitakeli Timani.
In cinque minuti è già 0-14 per gli ospiti, mete del flanker David Dennis e la prima di Timani. La squadra di casa si riassetta e perviene al pareggio entro il primo quarto di gioco, con le mete del mediano 22enne Petrus Van Zyl e la prima di LeRoux.  Il raggiunto equilibrio è solo momentaneo, I 'Tahs riprendono il controllo delle operazioni e alla fine del primo periodo sono avanti 21-31, grazie alla seconda meta di Timani e del centro Rob Horne, contro quella del tallonatore Adriaan Strauss. Il predominio ospite viene interrotto al 53', quando il pilone JP Nel in partenza per l'Europa marca meta, trasformata dal confermatissimo Riaan Smit per il 28-34.  Prima dell'ora di gioco subentra il sinora destabilizzato Sias Ebersohn all'apertura dei sudafricani (partito titolare, si ritrova terza scelta). Iscriverà solo due punti a referto ma sono quelli decisivi: la trasformazione della seconda meta di LeRoux che dà la vittoria alla franchigia basata nel Free State.

- A Durban succede che coach Plumtree decida di tornare alla sana vecchia formazione Sharks della stagione scorsa: Patrick Lambie estremo, lasciando il posto di apertura per la prima volta quest'anno a Fredrick Michalak, Charl McLeod in mediana e finalmente nessuno dei tre fuori. Assieme agli altri classici di sempre, come la prima linea Mtawarira-DuPlessis brothers e Mvovo con JP Pietersen alle ali. La cosa funziona: gli Stormers vengono sconfitti 25-20, costretti a ribaltare il loro solito approccio (due mete e poi difesa), dovendo recuperare dal 25-6 del 43'. E' proprio Michalak ad aprire le marcature con un guizzo in mezzo alla difesa partendo da pochi passi dalla linea di meta; al 36' è capitan Keegan Daniel schierato col nr.8 a raddoppiare. In mezzo i piazzati di Lambie e di Peter Grant, per il 20-6 del primo tempo. Una controversa meta di Lvazi Mvovo a inizio del secondo tempo par chiudere la partita (pareva aver toccato la linea dell'out), invece con pazienza gli Stormers si rifanno sotto. E' Gio Aplon a finalizzare due volte: prima si invola su un passaggio sbagliato di Lambie e poi chiude  al 78' una lunga fase di supremazia ospite, fermata con le buone e talora con le cattive dai padroni di casa. Il doppio strappo procura almeno il bonus ai Capetonians.

Update sabato 26, in Australia:
- I Reds tornano definitivamente in pista andando a vincere con l'esperienza (il famoso "cinismo") in casa della capolista di Conference Brumbies una partita molto equilibrata. 13-12 è infatti il finale; unica meta quella iniziale, una iniziativa personale di Luke Morahan schierato estremo, che riprende un calcio di disimpegno della mediana Brumbies, supera la linea difensiva e salta di piede lo scrambling della seconda linea, andandosi a riprendere l'ovale in area di meta con una scivolata. I Reds provano ad approfittarne per chiudere la gara ma la loro pressione non trova varchi nella difesa del team di casa. Nel secondo quarto i Brumbies si ricompongono, diminuiscono il numero di calci alti per la conquista territoriale e si spingono avanti a forza di dritto per dritto. La pressione procura un po' di calci di punizione, tutti piazzati dal fresco apertura Zach Holmes. I Reds fanno il minimo che serve, procurando su finale del tempo a Michael Harris il piazzato per il 6-10.
Nel secondo tempo i Brumbies accorciano subito a forza di fasi d'attacco sul 9-10 che poi diventa 12-13 e rimane in equilibrio per tutto il tempo: se quelli di Camberra puntano molto sul pack con Ben Alexander, Stephen Moore, Sam Carter, il capitano Ben Mowen e il giovane sudafricano Michael Hooper, non è da meno la difesa  eil contrattacco dei Reds con capitan Horwill, Beau Robinson, Scott Higginbotham. Nel finale un paio di stupidatine di Saia Fainga'a procurano metri e una punizione da 40 metri per i Brumbies all'ultimo minuto per la vittoria, ma Holmes fallisce l'occasione per la gloria, sarà per un'altra volta. Come disse Romain Teulet, il francese primo uomo a superare i 3.000 punti segnati in campionati maggiori, il piazzatore vince o perde le partite, è il suo destino e lo deve accettare. Quade Coooper resta in campo per tutta la gara.

La considerazione generale che arriva da questa gara e in generale da tutto quel che succede nel SuperRugby, è il prepotente ritorno dei calci alti in campo. Abbiamo già analizzato il problema, dovuto in prima istanza alla propensione arbitrale a sanzionare col "tenuto" le "ripuliture eccessive" del sostegno al portatore di palla. Ragion per cui le squadre non rischiano troppe ripartenze dalla propria metà campo per non rischiare punizioni.
Ulteriore nota, in questa partita s'è visto un infortunio che sta divenendo classico: il difensore si lancia sul placcato stando in piedi, il sostegno lo sposta lanciandosi addosso piegandogli le gambe piantate per terra, distorcendogli così il ginocchio o, come nel caso di Horwill all'inizio del secondo tempo, stirandogli i muscoli della coscia. 


- L'incontro tra le due incompiute di Australian e South African Conference si risolve a favore del team di casa: Western Force batte i Lions 17-11, questi ultimi almeno guadagnano il punto di bonus all'80', con un piazzato di Ruan Combrink, trequarti di 21 anni, una partita in Vodacom Cup con WP e tre panchine in SuperRugby, entrato come sostituto di un sostituto, il neozelandese ex Tasman James Kamana, entrato alla mezz'ora al centro al posto di Jacob Taute. Alla meta iniziale dell'ala  Michael Killian, la squadra di Perth ha risposto con le mete di David Pocock e di Napolioni Nalaga, alla seconda meta personale in fila.

A seguire Cheetahs-Waratahs e Sharks-Stormers.

Update sabato 26, in Nuova Zelanda:
- gli Hurricanes travolgono in casa i Rebels, recentemente fattisi rispettare in casa e dentro ai confini ma naturalmente ancora incerti da tourists (un po' come le Celtiche nostrane).  Termina con un sound 66-24, nove mete a tre. Non vale ovviamente la pena di descrivere l'andamento della gara di Wellington,  solo di soffermarsi sui marcatori. Ieri Bjorn Basson aveva raggiunto la vetta della classifica dei metamen con otto marcature pesanti, oggi Andre Taylor estremo dei 'Canes da Taranaki e prima da Manawatu, risponde con una doppietta che gli riconsegna la  leadership solitaria con 1o mete. Double anche per l'ala Alapati Leiuahat trick per l'altra ala, quel Julian Savea consacrato miglior Junior un paio di stagioni orsono, ma sinora non ancora esploso a livelli significativi e continui.  Chi invece ancor più giovane consacrato è, dalla convocazione al training camp degli All Blacks, l'apertura Beauden Barrett, trasforma tutte le mete e totalizza 21 punti.
Sul versante australiano e sempre a proposito di aperture, il coach nazionale Robbie Deans si è dichiarato impressionato dalle prestazioni di Kurtley Beale in tale "nuova" posizione (dove peraltro spese gran parte della stagione scorsa nei 'Tahs, a coprire i mal di testa di Berrick Barnes) e pienamente disponibile a provarlo in tale ruolo anche nei Wallabies; l'ala di orgine tongana Cooper Vuna nel frattempo si conferma miglior marcatore dei suoi realizzando una doppietta, probabile ne sentiremo parlare presto anche in nazionale.

- Più combattute le cose, almeno nel finale tra Blues e Highlanders: vincono i Sudisti per 20-27, rispondendo all'allungo dei 'Canes anch'essi a caccia di una wild card. Tra le due squadre agli estremi capi della Nuova Zelanda dal 2002 è in palio anche un trofeo particolare, la coppa Gordon Hunter Memorial, in memoria del coach di ambendue i team scomparso improvvisamente nel 2001. Risultato messo in cassaforte nel primo tempo, concluso 6-15 a favore degli ospiti; all'ora di gioco capitan Adam Thomson marca la quarta meta per il bonus, tenendo conto della doppietta segnata da Hosea Gear. Nel finale l'ingresso dei "senatori" Ali Williams, Piri Weepu e Ma'a Nonu consente ai padroni di casa di guadagnare almeno il bonus difensivo.

Venerdì 25: Scontro al vertice molto "cacofonico"  per colori contrapposti (cfr. foto) nell'anticipo tra Chiefs e Bulls. I primi in casa e dopo un turno di riposo, i secondi alla fine del loro mesetto di tour australasiano, quindi con energie ben diverse. Difatti la riedizione ad Hamilton della finalissima 2009 è finita 28-22, tre mete a una , col solito Morné Steyn sempre più capocannoniere del torneo a tener più che a galla i sudafricani, centrando la trasformazione, quattro punizioni e un drop e contribuendo alla conquista del bonus, negato ai padroni di casa.
Il primo tempo vede il prevalere degli ospiti:  sfruttando il loro trademark delle maul avanzanti, rispondono con due penalty e un drop di Steyn alla meta al 23' dell'esperto apertura di Hawke's Bay Andrew Horrel schierato estremo nei Chiefs, che recupera una presa fallita da Ndungane su calcio di Aaron Cruden (all'apertura, in mediana  Tawera Kerr-Barlow). Alla fine del tempo i sudafricani corroborano il vantaggio col solito Bjorn Basson alla ottava meta personale:  viene lanciato dal mediano Francois Hougaard da una maul, lascia sul posto il più massiccio Lelia Masaga e manda i contendenti al riposo sul 8 -16.
Nel terzo quarto i Chiefs erodono il vantaggio piazzando due punizioni contro una, all'ora di gioco infine passano a condurre 21-19: anche loro sanno sfruttare i set pieces, in questo caso la mischia che fa partire e manda in meta l'ala figiana Asaeli Tikoirotuma, rimpiazzo di Tim Nanai-Williams, cugino di Sonny Bill schierato come al solito al centro, stavolta in coppia con Jackson Willison. Steyn con un penalty riportava immediatamente davanti i sudafricani, ma a dieci dalla fine arrivava la meta del subentrato flanker 20enne di casa Sam Cane a chiudere i giochi, su passaggio del re degli offload SB Williams.
Adesso i Bulls tornano a casa ma se la dovranno vedere con gli Stormers leader della loro Conference, mentre i Chiefs avranno una più agevole trasferta ad Auckland, almeno sulla carta per questa stagione.

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