Pro12 a riposo per un po', ecco come
Tornano le coppe con il prossimo fine settimana, mentre le nazionali boreali si preparano per il Six Nations 2012 che apre i battenti il 4 febbraio. E dopo tredici turni e un calendario che, as usual, non si è fermato durante le feste natalizie, il Pro12 va momentaneamente in pausa per riprende il prossimo giovedì 9 febbraio, a Sei Nazioni iniziato, quando le due italiane incroceranno di nuovo due irlandesi: la Benetton Treviso affronterà il Leinster a Dublino, mentre gli Aironi domenica 12 giocheranno allo Zaffanella contro il Munster che sabato ha sconfitto i Leoni al Thomond Park 29-11 (qui gli highlights dell'incontro). Ricordiamo che all'inizio del Sei Nazioni scorso, Treviso colse la famosa vittoria con Munster, arrivata assieme all'incredibile considerazione federale sul fatto che se un club vince mentre la nazionale perde, allora significherebbe che il club non ha fatto pienamente il suo dovere. Poi uno si domanda da dove nascano certe norme cervellotiche sull'impiego degli stranieri.
Il clima tra Fir e club Pro dopo un anno pare nettamente cambiato, dopo l'affermazione di Jacques Brunel: "la Nazionale ha bisogno dei successi di Benetton e Aironi nel Pro12" e non solo dei loro giocatori. Ma siamo in Italia, terra di realisti più del re, e qualche esegeta mainstream media in netto ritardo di fase, canta ancora il canone vecchio "nulla per i club, tutto per la Patria". Bah, oltre a parlar di "sacrifici necessari" potevano anche aggiungere "è ora che paghi chi non ha mai pagato", tanto per tenere il tono laqualunque.
Il Treviso fino ad ora ha raccolto 6 vittorie, con 28 punti in classifica. La strada per bissare e migliorare il risultato della scorsa stagione (9 vittorie) è tracciata. I successi raccolti da Treviso sono il doppio di quelli dei mantovani che, vincendo sul Connacht, hanno colto il terzo successo in stagione e accorciato sulla formazione di Galway raggiunta dai Dragons, che a loro volta venerdì hanno colto la terza vittoria superando gli Ospreys 21-20. Il terzetto in fondo alla classifica si muove nel giro di tre punti: 17 Dragons e Connacht, 14 Aironi (Newport ha una partita in meno).
Comunque un bel progresso rispetto alla stagione scorsa, in cui la prima vittoria arrivò alla 17' giornata, proprio con Connacht in casa. "Sento più convinzione nel voler vincere", ha detto coach Rowland Phillips nel dopo partita. "I giocatori erano sicuri di vincere questa partita. Sono felice con l'attitudine dei ragazzi e che sentano queste emozioni. Tutti adesso hanno più rispetto per gli Aironi", ha aggiunto l'allenatore gallese che ha fatto pure il punto della situazione sugli infortunati: la principale riguarda Nick Williams, il lungodegente a tutt'oggi secondo nella classifica dei marcatori di mete della Lega, che potrebbe rientrare per la partita con il Munster. Con lui George Biagi. Per Carlo Del Fava occorrono ancora un paio di settimane, mentre Frans Viljoen è ormai pronto per tornare appieno in gruppo.
Soffermandosi sulle condizioni del Numero 8 neozelandese e sul suo peso offensivo di fronte alla difficoltà dei suoi di andare in meta, Phillips l'ha presa con ironia: "Se basta segnarne una a partita per vincerle tutte, mi sta bene", ha detto facendo riferimento alla vittoria sugli irlandesi. Soprattutto ora con un Luciano Orquera in forma dalla piazzola. Mauro Bergamasco "è pronto per giocare ottanta minuti - ha proseguito Phillips - ma al momento sono molto contento del lavoro fatto da Simone Favaro e Nicola Cattina, che ha lavorato molto per restare con noi ed è un esempio per gli altri". "Questa squadra ha tanto cuore", ha concluso Phillips, dopo il mese tormentato per i risultati tra campionato e Heineken Cup, raddrizzato dopo la vittoria nel derby d'andata - quello casalingo - contro la Benetton.
Della trasferta al Thomond Park del Treviso si fa un gran parlare per via della scenetta intercorsa tra il mediano biancoverde Tobias Botes (profumo di nazionale per lui) e l'arbitro gallese Nigel Owens: "I don't think we've met before but I'm the referee", prima di aggiungere al numero 9 di fare il suo che ad arbitrare ci pensava lui e che quella in programma a Limerick non era una partita di calcio. Ma dopo tutto, attendersi da un mediano di mischia che se ne stia zitto e buono è un controsenso. Basta guardare una qualsiasi partita di Premiership per vedere i mediani agitar le braccia a ogni ruck e reclamare interventi. Ci sta bene allora il richiamo a un po' di serietà anti-calcio, ma che sia diffuso.
Intanto, il Leinster allunga in graduatoria, portandosi a 48 punti e con due sole sconfitte fino ad ora. Ha battuto 23-19 in trasferta i Cardiff Blues nello stesso giorno in cui Warren Gatland ha trovato il più che annunciato erede di Shane Williams, Leigh Halfpenny. Anche se a noi aveva molto convinto ai Mondiali come estremo, il giovane mezzalira ...
I Blues (settimi con 31 punti) non riescono ad agganciare la zona playoff ma possono contare su una partita da recuperare coi Dragons. In zona semifinali rimangono invece gli Ospreys (39 pts.) , nonostante la sconfitta di misura a Newport, figlia di una certa involuzione del gioco sottolineata dalla stampa locale che ora tira libera sul dimissionario allenatore australiano Scott Johnson, atteso dallo staff scozzese a fine stagione. Munster (38) si rilancia grazie ai 5 punti presi alla Benetton; i Warriors (35) rimangono quarti sebbene abbiano perso con i diretti rivali, gli Scarlets (34 punti), che comunque serrano sotto al quinto posto: 16-14 il risultato del match a Llanelli di sabato, dove i due punti a fare la differenza sono quelli arrivati dal piede di Rhys Priestland nel trasformare la meta del collega di mediana Gareth Davies, mentre Ruaridh Jackson non ha trovato i pali dopo la marcatura pesante del pilone Moray Low dopo sette minuti.
In sesta posizione incalza anche Ulster (31 pts.), che raggiunge i Blues grazie alla vittoria venerdì al Murrayfield su Edimburgo (22 punti, nono posto alle spalle di Treviso) per 42-20, con punto di bonus offensivo per le quattro mete segnate (il tallonatore Rory Best, la seconda linea Dan Tuohy, l'ala Andrew Trimble e il centro Darren Cave).
Il clima tra Fir e club Pro dopo un anno pare nettamente cambiato, dopo l'affermazione di Jacques Brunel: "la Nazionale ha bisogno dei successi di Benetton e Aironi nel Pro12" e non solo dei loro giocatori. Ma siamo in Italia, terra di realisti più del re, e qualche esegeta mainstream media in netto ritardo di fase, canta ancora il canone vecchio "nulla per i club, tutto per la Patria". Bah, oltre a parlar di "sacrifici necessari" potevano anche aggiungere "è ora che paghi chi non ha mai pagato", tanto per tenere il tono laqualunque.
Il Treviso fino ad ora ha raccolto 6 vittorie, con 28 punti in classifica. La strada per bissare e migliorare il risultato della scorsa stagione (9 vittorie) è tracciata. I successi raccolti da Treviso sono il doppio di quelli dei mantovani che, vincendo sul Connacht, hanno colto il terzo successo in stagione e accorciato sulla formazione di Galway raggiunta dai Dragons, che a loro volta venerdì hanno colto la terza vittoria superando gli Ospreys 21-20. Il terzetto in fondo alla classifica si muove nel giro di tre punti: 17 Dragons e Connacht, 14 Aironi (Newport ha una partita in meno).
Comunque un bel progresso rispetto alla stagione scorsa, in cui la prima vittoria arrivò alla 17' giornata, proprio con Connacht in casa. "Sento più convinzione nel voler vincere", ha detto coach Rowland Phillips nel dopo partita. "I giocatori erano sicuri di vincere questa partita. Sono felice con l'attitudine dei ragazzi e che sentano queste emozioni. Tutti adesso hanno più rispetto per gli Aironi", ha aggiunto l'allenatore gallese che ha fatto pure il punto della situazione sugli infortunati: la principale riguarda Nick Williams, il lungodegente a tutt'oggi secondo nella classifica dei marcatori di mete della Lega, che potrebbe rientrare per la partita con il Munster. Con lui George Biagi. Per Carlo Del Fava occorrono ancora un paio di settimane, mentre Frans Viljoen è ormai pronto per tornare appieno in gruppo.
Soffermandosi sulle condizioni del Numero 8 neozelandese e sul suo peso offensivo di fronte alla difficoltà dei suoi di andare in meta, Phillips l'ha presa con ironia: "Se basta segnarne una a partita per vincerle tutte, mi sta bene", ha detto facendo riferimento alla vittoria sugli irlandesi. Soprattutto ora con un Luciano Orquera in forma dalla piazzola. Mauro Bergamasco "è pronto per giocare ottanta minuti - ha proseguito Phillips - ma al momento sono molto contento del lavoro fatto da Simone Favaro e Nicola Cattina, che ha lavorato molto per restare con noi ed è un esempio per gli altri". "Questa squadra ha tanto cuore", ha concluso Phillips, dopo il mese tormentato per i risultati tra campionato e Heineken Cup, raddrizzato dopo la vittoria nel derby d'andata - quello casalingo - contro la Benetton.
Della trasferta al Thomond Park del Treviso si fa un gran parlare per via della scenetta intercorsa tra il mediano biancoverde Tobias Botes (profumo di nazionale per lui) e l'arbitro gallese Nigel Owens: "I don't think we've met before but I'm the referee", prima di aggiungere al numero 9 di fare il suo che ad arbitrare ci pensava lui e che quella in programma a Limerick non era una partita di calcio. Ma dopo tutto, attendersi da un mediano di mischia che se ne stia zitto e buono è un controsenso. Basta guardare una qualsiasi partita di Premiership per vedere i mediani agitar le braccia a ogni ruck e reclamare interventi. Ci sta bene allora il richiamo a un po' di serietà anti-calcio, ma che sia diffuso.
Intanto, il Leinster allunga in graduatoria, portandosi a 48 punti e con due sole sconfitte fino ad ora. Ha battuto 23-19 in trasferta i Cardiff Blues nello stesso giorno in cui Warren Gatland ha trovato il più che annunciato erede di Shane Williams, Leigh Halfpenny. Anche se a noi aveva molto convinto ai Mondiali come estremo, il giovane mezzalira ...
I Blues (settimi con 31 punti) non riescono ad agganciare la zona playoff ma possono contare su una partita da recuperare coi Dragons. In zona semifinali rimangono invece gli Ospreys (39 pts.) , nonostante la sconfitta di misura a Newport, figlia di una certa involuzione del gioco sottolineata dalla stampa locale che ora tira libera sul dimissionario allenatore australiano Scott Johnson, atteso dallo staff scozzese a fine stagione. Munster (38) si rilancia grazie ai 5 punti presi alla Benetton; i Warriors (35) rimangono quarti sebbene abbiano perso con i diretti rivali, gli Scarlets (34 punti), che comunque serrano sotto al quinto posto: 16-14 il risultato del match a Llanelli di sabato, dove i due punti a fare la differenza sono quelli arrivati dal piede di Rhys Priestland nel trasformare la meta del collega di mediana Gareth Davies, mentre Ruaridh Jackson non ha trovato i pali dopo la marcatura pesante del pilone Moray Low dopo sette minuti.
In sesta posizione incalza anche Ulster (31 pts.), che raggiunge i Blues grazie alla vittoria venerdì al Murrayfield su Edimburgo (22 punti, nono posto alle spalle di Treviso) per 42-20, con punto di bonus offensivo per le quattro mete segnate (il tallonatore Rory Best, la seconda linea Dan Tuohy, l'ala Andrew Trimble e il centro Darren Cave).
5 commenti:
a proposito del "nove" zitto.
basti guardare la partita di parra ieri contro tolone.. dove volavano spintoni e cazzotti c'era sempre lui. diciamo che sa come ci si confronta con gli avversari :-)
Grande Ringo. Ma ricordati che non devono esistere totem, specialmente ora che il coach è cambiato e le altre Federazioni europee ci rivolgono di nuovo la parola. A proposito, quant'è lo spread tra noi e la Scozia?
Toh, Pigna: avevo proprio in mente il Parra ;)
Nick: noi non crediamo nei totem - prima non ci parlavano? Chi, di grazia, si rifiutava di parlar con noi? Lo spread te lo diciamo presto, dopo un'altra lezione del professor di due ore e mezza (sempre che riusciamo a prendere tutti gli appunti perché non ci addormentiamo prima).
Ma anche Ben Youngs non scherza mica, eh. Per non parlare degli irlandesi - toh.
Chi? Bella domanda, Ringo. Una delle tante cose vere per ipotesi da sei mesi a questa parte. A me pare che l'incapacità di comunicare (che non vuol dire nè urlare nè dettare) sia da sempre un problema più Italia - Italia che Italia - estero. Da cui le sparate "ad alzo zero" (© Catricalà, tanto per dire che cruccio è endemico) dei federali 2011.
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