giovedì 31 maggio 2012

Ragionamenti ad alta voce sulla Cosa Federale

Era già in preventivo che questo scorcio di fine primavera e l'inizio dell'estate del rugby italico, sarebbe stato speso in uno stillicidio di dichiarazioni, rivelazioni, scoperte e disvelamenti relativi al passato Aironi e alla prossima Cosa Celtica Federale. Gli avevamo persino già dato un nome: fase di decantazione. Nulla di clamoroso è emerso sinora, più che altro conferme a quanto deducibile interpretando informazioni e la loro consecutio con un minimo di logica, senza bisogno di Sherlock Holmes o di insiders.

- Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto ...
 L'intervista di Franco Tonni ex ds Aironi di ieri, conferma l'idea che noi soli presentammo in tempi non sospetti, ben prima che emergesse il nome "dell'assassino". Ipotizzammo una Fir non così monolitica, allineata e pilotata da Gianfranco Dondi in tutto e per tutto come di solito si crede.
Oltre a ciò troviamo la conferma che i troubles finanziari di Viadana siano stati più una scusa per toglierli di mezzo che non LA causa della loro fine. Vi includiamo anche il cancan sulla fidejussione, ingigantito da un po' di ignoranza tecnico-bancaria in giro, che ha una spiegazione piana e per nulla complottista: una fidejussione non fa capitale sociale, non ripiana le ipotetiche necessità future ma inadempienze attuali, al limite è garanzia escutibile nel caso di reclami di dipendenti, erario o previdenza, cosa non accaduta sinora.

L'unico bit in più che si ricava dalle dichiarazioni di Tonni è quanto tali troubles finanziari siano stati mal gestiti dalla dirigenza viadanese dal punto di vista politico più che finanziario: rivela il dirigente, " I veri problemi non sono iniziati quando MPS se ne è andato, come pensano in molti. Le cose sono iniziate a crollare quando il presidente Melegari è andato a chiedere aiuto alla FIR".
Del resto era più che logico che Melegari si rivolgesse alla direzione Fir, dal momento che questa ha sempre gestito ab originis ogni singolo aspetto economico - sportivo della vicenda Aironi: nomi, stipendi e persino durate dei contratti. E' anche questa una conferma di un quadro risaputo, Tonni presenta al proposito aneddoti interessanti; lo fa non tanto per dar le colpe dei "buchi", quanto per dimostrare allineamento collaborativo con la Fir, anche se ciò fa fare a Viadana un po' la figura dei tappetini ma tant'è.

-  Maramao perchè sei morto? 
La domanda sorge allora spontanea, anche se nessuno l'ancora fatta: a fronte di cotanta fedeltà e allineamento (confermata sin oltre l'ultima ora, con la accettazione dello staff tecnico federale), allora perchè in Fir han deciso di ammazzare Viadana? Come mai tutti han sposato i "careless whisper" dell' "assassino"? Come se nulla fosse, han tutti accettato di imbarcarsi nella rifondazione da zero e con tutte le responsabilità a carico, di una franchigia celtica? Tra l'altro se prima si parlava di "soluzione provvisoria, in attesa di privati", improvvisamente tale definizione è sparita dai comunicati, come succedeva alle facce dei gerarchi sovietici caduti in disgrazia nelle foto ufficiali in cima al Cremlino.

La risposta chiama inizialmente in causa il tatticismo clientelare privo di visione che la fa da padrone in Federazione da anni. Ricordiamolo sempre, fosse per questo il Consiglio Federale, in Celtic ci sarebbero i Pretoriani Roma e gli Aironi Viadana, il che la dice lunga.
Nella stessissima linea poco lungimirante, la mala gestione dei problemi finanziari in casa Aironi ha generato un bel cadeau ad uso e consumo di una fazione interna alla Fir,
La risposta completa sul tramonto di Viadana non si limita a nostro avviso ai rapporti tattici interni tra fazioni, è più articolata, in parte riguarda il passato e in parte il futuro.
- Il passato
Viadana non è stata sempre e solo esecutore pedissequo. Vedi evoluzione dello staff tecnico e defenestrazione di "collaboratori Fir" l'anno scorso. Tonni rivela un ulteriore scazzo particolarmente interessante e gravido di conseguenze ... Mondiali: il caso Craig Gower.
"Aveva un sacco di problemi alle ginocchia ma volevano che lo prendessi. Un contratto da 240mila euro. Io ho detto di no, ne avevo abbastanza e quella roba lì non l’avrei fatta. E Gower non arrivò”. Ricordiamo tutti come andò: preso atto del no, Gower trova immediatamente posto nel League, mandando anni di impostazioni tattiche Mallettiane nel bidè; Dondi liquida il tutto asserendo che l'Italia non ha bisogno di mercenari e Bocchino si ritrova apertura Mondiale.
Che dire, uno che s'è sciroppato per spirito di collaborazione acritica i contratti triennali di Sole e Robertson, proprio su Gower doveva impuntarsi?  Di più: chiunque abbia lavorato anche solo alla reception di una organizzazione complessa, sa che a fronte di NO di questa portata, poco conta se hai mandato giù di tutto e di più per anni, appena possono te la fanno pagare.
- Il futuro
Qualche squarcio riguardo altri perché più campanilistici lo offrono le mezze parole di Dondi in person, la settimana scorsa. Il presidente sancisce che la franchigia graviterà su Parma, cuore palatino del potere (Allo stadio di Moletolo? Con le tribune Innocenti avanzate dal Flaminio?). Dice che capitan Bortolami abbia espresso sollievo a nome di molti altri che han sistemato le famiglie da quelle parti. Ma non è detto rimangano in molti degli ex Aironi, nemmeno tra i dodici Nazionali: Masi è dato migrare all'estero, senza contare Romano e Staibano che han raggiunto Del Fava in Inghilterra, poi De Marchi e anche Toniolatti a Treviso, poi d'Apice traballante ... Don't worry, sono in arrivo i piezz'e nuanta Eccellenti, in via di "espianto" dall'Eccellenza: Giazzon, Chillon, Barbini, Majstorovic, forse Bacchetti, e poi i cavalli di ritorno: Festuccia sempre pronto, Pace, perchè no un pensiero a Bocchino ...

La anticipazione più interessante sul futuro della franchigia 2.0, arriva da Jaques Brunel. Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, si rivela molto allineato, tanto da far sospettare sia un autentico deus ex machina.
Il disegno lo rivendica come fosse suo: "Sono state trovate valide soluzioni, vantaggiose per tutto il movimento", dichiara il coach alla Gazzetta quasi con trionfalismo, "Ricalcano quelle adottate nei Paesi rugbisticamente più evoluti, dal Galles alla Scozia". Più che Galles e Scozia, esempi in chiara sofferenza, l'immagine più familiare a Brunel forse è la situazione del rugby nella Catalogna francese e non. Dove l'Usap è il vertice di un movimento articolato, che parte dalle giovanili e dalla Accademia, controlla satelliti minori, possiede link forti col territorio e gli altri sport, dal League al calcio ed entra negli stadi di Barcellona.
In tale scenario la notizia positiva sarebbe quella di un nuovo collegamento forte tra realtà rugbistiche del territorio e la franchigia celtica. Dal male può nascere il bene a volte: basta compartimenti stagni e incomunicabilità, basta solo permit player. Se tale scenario si realizzasse in modo bi-direzionale, pur rimanendo iper-critici per lo sciocco spreco di esperienza fatta in due anni di Aironi, beh proclameremmo volentieri che almeno il sacrificio non sarebbe stato vano. Il rischio è che invece si depredi ulteriormente l'Eccellenza in cambio di quattro lire. Védarem.

Aspetti positivi e lati oscuri: come viene impattata da tutto ciò la franchigia - bandiera del rugby italiano, Treviso, uscita sinora indenne proprio grazie alle distanze che è sempre riuscita a mantenere dalla Federazione? "Si, dopo questi cambiamenti i rapporti con Treviso non potranno che cambiare", afferma lo spietatamente sincero Brunel, lanciando un chiaro avviso ai naviganti della Marca: tenere ben accese le antenne a scanso di problemi.
Attenzione al seguito della frase, è un appendere cappello mica male: "Dopotutto (noi federali e loro club) gestiamo fisicamente e tecnicamente gli stessi giocatori. Loro per trenta settimane, noi per quindici. Non possiamo che remare nella stessa direzione". Messaggio forte: occhio, i federali sono condomini al club (lett.: padroni ASSIEME) con almeno la metà dei millesimi altrui, quindi con forte voce in assemblea condominiale. Con buona pace sul palese conflitto di interessi del regolatore che scende in campo a giocare e della saggezza del presidente di Benetton Rugby Amerino Zatta: "el can de do' paroni xe morto de fame". Chissà come suona l'equivalente in catalano o in bearnese.
Tutto il resto, ventilati ricorsi degli oimè zombi Aironi  inclusi, in realtà già pronti ad allestire un Viadana 2.0 Eccellente, sono solo triste folklore italico,  un teatrino dei pupi ad uso e consumo di un ambiente lievemente arretrato. 

24 commenti:

Giulio ha detto...

Il pezzo non è male, avete un approccio particolare e originale. Però se vi levaste anche un po' di quell'aria superba da so-tutto-io non sarebbe male. Ah, dimenticavo, anche citare le fonti non è una roba poi così brutta

Anonimo ha detto...

Interessante e ben approfondita analisi di una situazione che mostra quali siano realmente i nostri governanti del rugby e i loro "sottoposti". Ho molte perplessità sul ruolo di Brunel nella vicenda e soprattutto dell'ennesima identificazione in un territorio (Parma) che ha mostrato litigi fino all'annullamento di un rugby parmense credibile. Viadana è stata lo zerbino cosciente della vicenda Aironi? Si, hanno voluto, come sempre negli ultimi 10 anni, partecipare nonostante tutto. I tanti soldi di Viadana nel campionato Italiano sono stati mal spesi e ancor di più in Celtic League, sempre incoraggiati da una Federazione che ha cercato di "allargare" la base senza nessuna metodologia reale e con obiettivi da circolo dilettantesco. Mi dispiace perché siamo governati da una dirigenza che o lascia l'iniziativa al caso del ricco di turno o mette gabbie inspiegabili che fratturano ancor di più un movimento italico che sembra, nella sua maggioranza, sempre meno capace di esprimere compiutamente il proprio volere. Mah!

gsp ha detto...

Su Gower, non posso che essere daccordo, soprattutto se pensi che Tonni avrebbe pagato il 40% di Gower (che quindi gli costava quanto Keats. ma quanto costa Olivier?). Se Gower avesse preteso un biennale allora il dubbio poteva anche averlo. poi che aveva il ginocchio rotto poteva anche essere vero, ma sta giocando quasi sempre nel league. avrebbe fatto prima a dire che lui un giocatore come Gower non lo capiva, (come non lo capiva Tonni e forse neanche Munari) anche se sarebbe stato ideale per il gioco di Phillips.

tutte le altre dichiarazioni di Tonni, paragrafo per paragrafo dimostrano che la Celtic non faceva per lui e per loro. sono argomentazioni facilmente disputabili, sul piano tecnico ed economico. e soprattutto sembra continui a pensare che il budget minimo da portare in CL, non sia un criterio fondamentale.

il problema e' che lui e Melegari hanno sottovalutato Dondi, forse convincendosi della vulgata che sia un 'vecchio rincoglionito'. invece e' politico abilissimo, scaltro ed anche astuto, molto, ma molto cinico (o la parola con M. che usi tu). e Dondi se li e' messi in tasca. e Tonni e Melegari, in una infantile battaglia contro la federazione a chi ne capisce di piu' di rugby, hanno perso. ma era prevedibile, perche' i risultati di Viadana in Eccellenza ce l'avevano gia' detto, e perche' in FIR, a giorni alterni, gli allenatori della nazionale sono anche sentiti ed ascoltati. la strategia di mettere sotto contratto i nazionali era necessaria.

la storia dei nazionali e' una palla assoluta. Tonni ci dica uno di cui Viadana poteva farne a meno. incluso Bergamasco. e non si puo' neanche dire che i nazionali abbiano affossato gli aironi. fai la differenza tra budget aironi e benetton, e rispettivi contributi, e si capisce che non e' mezzo milione che ha sfasciato la baracca.

per quanto riguarda la FIR che dire. la situazione andava risolta a gennaio, e la tempistica e' imperdonabile. ma se le controparti sono queste, avranno sempre vita facile. e poi l'ha detto tonni, 'non e' colpa di Dondi', quindi lo rivotano. la FIR non avevano nessuna intenzione di fare la franchigia in casa, perche' e' una rottura di palle incredibile, costa molto di piu', e non hai ostaggi ed alibi se le cose vanno male.

pero' scommetto una birra, sul fatto che in due anni i risultati saranno migliori degli Aironi, perche' la guida tecnica la vedo piu' competente e preparata ed anche per l'innegabile presa della nazionale.

adesso la nuova criticita' sara' con treviso, vedremo schermaglie, speriamo non diventino guerre.

Abr ha detto...

Gsp, credo che quei 240mila a Gower fossero proprio un biennale, ma lo stesso e appunto, uno che accetta di pagare un triennale a Roberston che fa, si sveglia solo quando tocca a gower? Concordo con te, non lo vedeva.

Il tema del nostro dissenso che non data da oggi sul piano finanziario, Gsp, è che tu continui dal mio punto di vista a far l'errore di valutare la situazione sul piano del conto economico, quindi hai una visione "statica" della situazione.
Per esperienza di vita vissuta, in casi di crisi preferisco privilegiare l'analisi degli indicatori finanziari dinamici, in primis il cash flow.
Hai cassa per pagare gli stipendi? SI. I fornitori? SI. Iscrizione? SI (è a carico Fir). Stipendi anno prossimo? SI, se faccio un po' di tagli, peraltro sottoscritti da tutti. Campagna acquisti estera? Non la faccio - del resto non la farà manco la COSA federale....
So what? Di cosa stiamo discutendo?

Qui non siamo acritici su quel che dice Tonni (vedi paragrafo precedente, o critica sulla gestione POLITICA della crisi finanziaria), ma il FATTO che cita - la crisi scoppia quando chiedono aiuto alla Fir, da cui tutto quel che ne consegue - non ci pare criticabile.

A maggior ragione se guardi cosa sta succedendo adesso: Melegari non era in grado di tenere in piedi la baracca? Beh scusa, ma sarebbe capace anche mia zia, se defenestri e rimpiazzi la "sua" baracca con una che preveda Bocchino Giazzon e Bacchetti al posto di Masi, Keats e magari Gelednhuys!

Melegari e Tonni si son fidati del loro referente in Fir, quello che s'è dimesso: era lui a dargli i "tempi", a mediare.

Abbiam visto com'è andata a finire: as simple as that, c'eran (almeno) due cordate interne, Dondi fa e faceva la sintesi finale, ha vinto Gavazzi. Questo non è un power play (inevitabile), questo è un power struggle, il torto di Dondi (che forse un po' stanchino lo è) è di consentirli.

"la palla assuluta dei nazionali": quale palla? Il fatto che abbia siglato contratti "spinti" e predefiniti sin nei minimi dettagli con gli italiani da far rientrare per motivi politici? Sta nei fatti.
Quanto al punto che non sia questo ad aver messo in crisi gli Aironi, guarda che lo dice pure Tommi: "la crisi scoppia quando si rivolgono alla fir" ... "avremmo potuto farcela limando"... etc.etc. Mi pare che l'evoluzione successiva non faccia che confermarlo.

Scommetto volentieri la birra, se contiamo anche le sconfitte "per un pelo" subite dagli Aironi: diciamo che contiamo i punti fatti, così teniamo conto anche dei bonus guadagnati.

Sono convintissimo di vincere, sulla base che la guida tecnica incide a mio modo di vedere al 10, 15% massimo.
E' più determinante il materiale umano che ti ritrovi per le mani (gli atleti) e qui andiamo sotto, ma non basta.
Serve il tempo, e due anni son pochi, soprattutto quando azzeri e ricominci daccapo, senza quindi poterti risparmiare gli errori già fatti.
Ma non basta: serve in particolare in uno sport di combattimento e sacrificio come il rugby, qualcosa molto ben evidenziata da Munari: serve una bandiera, un perché, una identità.
Se non ce l'hai, non la sostituisci nè con la grana nè con Graham Henry.
Tutte cose che spero arrivino, beninteso.

Anonimo ha detto...

le vespette hanno ingaggiato staibano ,tremate gente siamo tornati !!!!
ironduke

gsp ha detto...

La palla assoluta, mi riferisco al fatto che i contratti dei nazionali hanno scassato i conti Aironi. tutto lo staff, incluso nazionali, forse costava agli aironi mezzo milione in piu' di quanto non costasse alla Benetton. adesso, mezzo milione avrebbero salvato gli Aironi?

dal punto di visto tecnico ritengo che i nazionali servissero agli Aironi, esattamente quanto servivano alla nazionale. quali non avresti preso?

sul budget 'dinamico' tengo in conto la tua obiezione. pero' vorrei capire se il budget e' un requirement del board o della FIR.

cmq, non dovrei scommettere con te. hai vinto sul ritiro totale della licenza, anche non credendoci. e che cos'e', il culo di Sacchi?

Abr ha detto...

Gsp, guarda che stai dicendo la stessa cosa di Tonni: i conti non erano "scassati" al punto da dover chiudere.
nemmeno critica (come invece ha fatto coach Phillips) l'atteggiamento o l'aver dovuto prendere X o Y.
Lui cita le "ingerenze" solo per dimostrare l'allineamento totale di dirigenza Aironi con la Fir.

Sul budget: hai letto "l'articolata risposta" della fir alla manifestazione di interesse di Viadana? Non sussistono le condizioni, punto. Non ci sono parametri prefissati: "a nostro insindacabile giudizio", stava scritto sul bando. Quanto al board, "si fida" della Fir, nel senso che quel che le viene a lei (tassa di iscrizione e diritti televisivi) e un "prepagato fir", tutto il resto non li tange, fin che un connacht o un aironi scendono in campo in 15 più 8.

Sulla scommessa ti sbagli gsp: ha vinto Ringo, io avevo scommesso il contrario (solo per balance, lo dico per "arroganza" a posteriori: gli indizi eran tutti per il ritiro totale: in particolare il topo di Colorno che abbandona la nave all'ultimo istante).

Abr ha detto...

? Ironduke, c'mon ... ;)
(guarda che i Wasps han fatto un signor mercato, sempre ammesso trovino anche loro i soldi per farlo ...)

ringo ha detto...

Pensa quando le fonti non citano te, è ancora peggio. Quanto al so-tutto-io, mettiamola così: ci esponiamo, a volte ci si azzecca, a volte no. Ragioniamo sopra un fatto, esponiamo il nostro giudizio e se per caso centriamo il bersaglio, avvertiamo: noi ve l'avevamo detto. E pensa: nemmeno andiamo in giro a vantarcene.

Abr ha detto...

Grazie giulio.
Quale fonte non citiamo/linkiamo? Ci stiamo tipicamente molto attenti ma a volte può sfuggire e qui sinceramente non mi pare.

Quanto al so-tuto-mi, è la storia della mia vita per come viene vissuta da alcuni - tipicamente quando la tua presa di posizione porta implicitamente a galla che altre posizioni sono un po' così, criticabili diciamo.
Francamente ho imparato a infischiarmene.

Hai colto nel segno, evidenziando il fatto che VOGLIAMO essere particolari e originali (grazie ancora) senza diventar stravaganti o volgari (legger certi forum o commenti per capire: brr....). Ci sentiamo fuori dal coro diciamo, o meglio fuori dal free-wheeling di chi scrive quel che pubblicano le agenzie o riporta le interviste, senza star lì troppo a pensarci su.
Ecco, credo che la punta di arroganza nella valutazione di alcuni, sia uno scotto inevitabile che paghiamo a tale modo di porci.
(e tu non sai quanti tagli ci auto infliggiamo rispetto alle stesure originali, per esser meno arroganti che si può!)

Abr ha detto...

Grazie agli amici di rugbyverona per il contributo. Se la gente non si sveglia, questo e di peggio è quel che continuerà a passare il convento.

Anonimo ha detto...

Articolo molto interessane, molto interessante l'idea di Brunel regista occulto ed ipotesi plausibile a mio avviso anche se non direi sicura ora al 100%. C'e' una cosa che non mi convice al riguardo ed e' legata al fatto che la Fir sia d'accordo con un progetto come quelo descritto da Abr e che avrebbe in Brunel un regista occulto: Dondi ha ripetuto piu' volte che la franchigia federale non la vorrebbe e che e' una situazione di passagio nell'atesa che si faccia avanti un privato a farsi carico della cosa (poi per carita' di privati all'orizzonte non se ne vedono).

Interessante anche l'iea che magari da questo "pasticcio" potrebbe nascere qualcosa di positivo ma qua ho un po' di dubbi sul fatto che si riesca a realizzare in Ialia una "struttura/sistema" come quello franco-catalano...come scrivi giustamente Abr vedremo.

Riguardo alla scommessa i schiero con Abr, non sono cosi' convinto la nuova reala' possa fare meglio degli Aironi pero' sullo staff ecnico penso che coni un po' piu' di un 10-15% e penso che nel caso della franchigia federale che quasi sicuramente avra' una rosa molto giovane che si basa sull'Accademia sarebbe importante piu' che cercare un mago della strategia avere uno staff tecnico che sappia "insegnare" il rugby.

Abr ha detto...

Beh, non ho parlato di complotti e regìe: a mio avviso qualcuno più veloce di altri, ha compreso il disegno che Brunel aveva in testa e ha lavorato per.
Oppure meglio, qualcuno )"l'assassino") ha lanciato il siluro per i fatti suoi approfittando della situazione e il resto della Fir s'è allineato, proprio in funzione che la cosa era allineata ai piani bruneliani. Oppure ancora, mentre succedeva il patatrac sono andati a chiedere il suo parere e lui ha detto, avanti tranquilli col 100% cosa federale, Viadana non mi piace, ho sbagliato strada due volte 'sto inverno con la nebbia.

Citi giusto, Dondi e la "provvisorietà" della soluzione, frase peraltro scomparsa dal comunicato sul NO a Viadana. Il punto che mi ha spinto a scrivere è proprio quando ho letto sulla Gazza l'orgogliosa rivendicazione di Brunel: parla di modello gallese (75% federale) e scozzese (100% federale), ci leggi cenni sul fatto che sarà "temporanea" per caso? Non io ...

Son felice che hai colto anche gli aspetti "positivi". Vedremo,.

Infine, rispetto alla ricetta che indichi per la Cosa II, bene i "gggiovani", ma se non hai le chiocce ... : i gggiovani han bisogno più di esempi che di maestrini col ditino alzato.

Trovo inoltre manchi l'ultimo punto, che non è l'ultimo, che elencavo nei miei must: serve un perché, cioè un "chi sono, che ci faccio io qui, per cosa sto combattendo". L'identità.

Anonimo ha detto...

Abr onon intendevo regista occulto nel senso di complotto ma in una delle varie alternative che proponi tu...comunque non uno la' che non sapesse cosa succedesse e non abbia detto la sua.

Io sono convinto che la Fir questa franchigia l'avrebbe evitata, un po' per ragioni economiche che non hanno voglia di spendere soldi per fare una franchigia vera ma sprattuto perche' non avranno altri ora a cui scaricare colpe , ora hanno Accademia e Franchigia come dice gsp non ci sarano alibi.

Concordo poi che senza idenita' non si va lontano ma questa e' ormai la situazione. Sulle chioccie anche concordo al 100000%, servirebbero ma chi rimarra'?Se riescono a tenere 4-5 giocatori esperti probabilmente sara' tanto (visto poi che non vorranno spendere molto secondo me).

Possibili aspetti positivi...hai pienamente ragione a dire vedremo...aggiungo che serve un bell'atto di fede con questa Fir che sappiano programmare (parola magica) una struttura come quella da te descritta.

Anonimo ha detto...

amico mio hanno riaperto i termini per le tessere platinum messo in vendita i biglietti per il DH ,purtroppo monco quest'anno della mia presenza ,xchè dal sito il ceo ha annunciato che siamo sulla dirittura d'arrivo http://www.wasps.co.uk/news/Wasps33167.ink

Abr ha detto...

Pianificare è un parolone grosso per 'sti qui. Del resto siamo in Italia, terra di improvvisatori che chiamiamo "creativi" quando son brillanti, casinisti quando no.

Averne di lucidamente animati dal pianificare ed eseguire cattive strategie: i cattivi ogni tanto si stancano, si distraggono; quelli senza piani invece no, non si stancano mai di non fare e son sempre pronti a mettere i bastoni tra le ruote a chi fa. E' la storia d'Italia in tre righe.

L'unica speranza è che nel casino, lascino fare a uno che ha visto certamente un modello che potrebbe anche funzionare: proprio Brunel.

Abr ha detto...

la platinum, vale anche come Mastercard? ;)

Battute a parte, sarei felicissimo che i Wasps uscissero dalle peste con una nuova proprietà. Anche perché ripeto, un bello squadrettone serio che potrebbe dar più di qualche soddisfazione lo stanno allestendo.

Nick ha detto...

Governo tecnico in FIR? Probabile, secondo me, a maggior ragione perché così a "decidere" sarebbe stato un forestiero. Così ho aggiunto una riga alla storia della penisola.

Abr ha detto...

Sintesi perfetta: il papa straniero, altra mezza riga :)

Abr ha detto...

No, stavo riflettendo: ci danno dei "particolari", degli "originali", come dire innovativi, diversi nel senso buono del termina... e quindi siamo arroganti.
Benvenuti in Italia, il paese dell'invidia istituzionalizzata.
Dove chi spicca lo fa mica per portare i discorsi su un altro livello, noooo: lo farebbe solo per far sfigurare gli altri ... pensa te.

Mi ricorda un piccolo episodio significativo, tanti anni fa: lungo una superstrada avvenne un brutto incidente che fece molto scalpore locale, con-causato dallo spegnimento notturno di un semaforo.
Al che l'amministrazione del comune interessato decise di tenere acceso quel semaforo per tutta la notte.
Quel comune fu immediatamente subissato delle amministrazioni di tutti gli altri comuni attraversati dalla superstrada: spegnete quel cazzo di semaforo, altrimenti dovremo lasciare accesi anche i nostri tutta la notte!
Così (non) funzionano le cose, in questo paese non di vecchi ma di giovani già vecchi.

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