RWC2007: s'aprono le danze
Un commentino va anche alla cerimonia d'apertura della Coppa del Mondo di rugby. Eh si, perchè esso è anche immagine in Mondovisione: ha un'audience che travalica le dimensioni di questo sport, è il terzo evento televisivo più seguito dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi.
E' tutto sommato una cerimonia sobria ma bellina, una mezzoretta prepartita all'insegna dei tamburi di guerra e dei colori contrapposti ma che alla fine si fondono, aperta dal passaggio della Patrouille de France che sfreccia sopra a uno stadio gremito di 80.000 persone.
Più affascinante (e caratteristica) era stata l'ouverture della RWC in Australia del 2003; questo è il solito casino organizzato alla francese, tra il "bulgaro-circense" e la festa paesana.
Nulla a che vedere con la perfezione molto kitch che ci metterebbero i cinesi, o l'Hollywood all'Americana, o la retorica del "Paese di Santi di Navigatori e Creativi" dell'Italietta degli albergatori vista all'inaugurazione di Torino2006.
Una cosa (per me) da ricordate di questa cerimonia: erano lì tutti assieme alcuni dei veri miti sportivi della mia gioventù. Mourne du Plessis, Jonah Lomu, Diego Dominguez e altri, ma sopra di tutti la MIA Adorata Trimurti di seconde e terze linee: nell'ordine inverso di adorazione, John Jeffrey lo squalo bianco scozzese; dall'Australia John Eales aka "Mister Nobody" (because Nobody is perfect), tanto idealizzato (e vagamente somigliante) da plagiare la sua foto con in pugno la Webb Ellis Cup a mio vecchio avatar.
Infine il primo di tutti, il più mitico, l'uomo di cui ammiravo rapito le gesta ai tempi che cercavo di ca(r)pire le regole del gioco dalle telecronache di Paolo Rosi: J.P. Rives (ritratto sopra), il biondo Rives, il Galletto che metteva la faccia dove altri non avrebbero messo i piedi.
Alla fine partono gli inni, le facce dei protagonisti sono squarciate dall'emozione e dalla tensione; s'inizi la disfida Francia - Argentina.
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