mercoledì 10 ottobre 2007

France - England, prepartita

Squadre che vincono non si cambiano.
L'Inghilterra in semifinale nella classicissima coi padroni di casa sarà nella medesima formazione che ha iniziato la partita vittoriosa contro l'Australia. E' la prima volta che succede in 15 partite, cioè da quando Ashton è coach.
Solido il pacchettone di mischia, in prima linea Sheridan Regan e capitan Vickery, seconde Shaw e Kay, terze Corry Moody Easter; mediana formata da Gomarshall e Wilkinson, al centro Catt e Tait, alle ali Lewsley e Sackey, estremo Robinson al suo 50' cap.
In panchina Toby Flood l'ultimo arrivato dall'Inghilterra, convincente nel suo scampolo di gara australiana, porta via il posto al pur ristabilito Farrell.
Difficile che l'Inghilterra ripercorra la medesima strategia che l'ha vista prevalere contro i Wallabies: la superiorità del loro pack su quello francese non è certo così schiacciante.
Può essere tornino "all'antico", un gioco molto territoriale (tanti calci in rimessa) volto a tenere la palla nei 40 metri francesi, en attendant il drop di Wilko o un calcio di punizione, il tutto condito da qualche penetrazione da dietro per mano di Robinson, dalle incursioni di Sackey su lancio up&under di Jonny, da maul e pick&go degli avanti su palla in possesso.

La stessissima cosa, riconfermare, fa la Francia e questa è una piccola sorpresa in quanto certi inserimenti nel secondo tempo erano sembrati convincenti, ma Laporte non se l'è sentita di sconfessare nessuno dei titolari. Prima linea con Milloud, capitan Ibanez e DeVilliers, seconde Pelous e Thion, terze Betsen Dusatoir e Bonnaire; in mediana Elissalde e Beauxis, centri Jauzion e Marty, ali Heymans e Clerc, estremo Traille.
Cruciali nella strategia Laportiana stanno diventando gli "impact player" che entrano dopo cinquanta minuti/un'ora di gioco e cambiano l'approccio (Michalak, Chabal); in questo l'Inghilterra è diversa, ci si aspetta che i rilievi coprano il ruolo a somiglianza di chi hanno sostituito.
Curioso il confronto tra le aperture Beauxis e Wilkinson: il primo pare più grosso, ma in realtà entrambi sono 1,80m e pesano uguale (88kg contro 87kg); tra loro sono "solo" 12 match mondiali di differenza.
Laporte afferma che la logica di una partita di rugby passi attraverso alcuni passaggi chiave ineliminabili: il combattimento collettivo, la conquista del pallone, la disciplina, la difesa, giocare le palle giocabili e non farlo quando e dove ti trovi in sottonumero; avranno (loro sperano) più occasioni di giocar palla che non il puro contropiede attuato contro la Nuova Zelanda.
In caso contrario, abbiamo imparato che Traille e Beauxis sono in campo non (solo) perchè solidi placcatori ma soprattutto in quanto dotati di piede "balistico a lungo raggio". Altro punto essenziale per i francesi sarà migliorare la rimessa, il vero neo nella prestazione eccezionale contro la Nuova Zelanda.
Le due Nazionali hanno giocato innumerevoli partite (89 dal 1906) e si conoscono a menadito; a vittorie è in vantaggio l'Inghilterra (53% a 39%), ma le ultime (due) volte nel 2007 ha vinto la Francia. E' la ripetizione della semifinale dell'ultima edizione della Coppa (finì 24-7 in favore dell'Inghilterra che poi vinse la Webb Ellis Cup); precendenti mondiali nel '95 in Sudafrica, vinse la Francia 19-9, e nel 1991 proprio a Parigi: erano i quarti di finale, prevalse l'Inghilterra 19-10.
Elemento importantissimo della tattica francese sarà il pubblico, per far chiaramente intendere chi sta giocando in casa di chi; il grido di guerra è: "Le rugby est l'histoire d'un ballon avec des hommes autour e quand il n'y a plus le ballon, il reste l'essentiel. Les hommes tous derriere le Bleus!".
Per questo sarà dura per i pur unitissimi rampolli d'Albione; necessita un Wilko in giornata di grazia (gonfiatura palloni Gilbert permettendo) per avere una speranza di rivivere quel 1991 a Parigi.

2 commenti:

nullo ha detto...

punteggio basso vincono i bianchi, otherwise le blue. però davvero non saprei dire chi, ma spero la francia, dopo quel secondo tempo

Abr ha detto...

Nullo non so, secondo me dipende dal piede di Wilko (o dalla uniforme gonfiatura dei palloni che dir si voglia) e dal territorio in cui si giocherà.
Ma tutt'e due le squadre sono in grado di sorprendere col loro game plan.

E poi scusa, cos'è stato "quel secondo tempo" rispetto alla perfect game giocata dai bianchi contro l'Australia?
Secondo me sei proprio diventato scottish, puoi cantare con il mio socio celtico Brett "As long as we beat the english"!
;)

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