Una Cup di Heineken
La Heineken Cup è la Champions League del rugby, il campionato tra le migliori squadre europee.
La fase iniziale "all'italiana" con le squadre divise in pool di quattro è giunta a metà percorso, il prossimo turno sarà la settimana prossima, poi le due partite conclusive in gennaio.
Le squadre prime classificate delle pool più le due migliori seconde disputeranno i quarti di finale a eliminazione diretta (vantaggio del campo alle migliori prime quattro) dal 4 al 6 aprile 2008 dopo la pausa per il torneo delle Sei Nazioni, le semifinali saranno dal 25 aprile e la finale al Millennium di Cardiff un mese dopo (in foto, la presentazione del Trofeo al castello di Cardiff).
I 24 Club eccellenti d'Europa a disputarsi l'edizione 2007-08 annoverano sette inglesi - London Irish, Wasps e Harlequins, Saracens di Watford, Gloucester, Leicester Tigers e Bristol: sei francesi - Stade Francais di Parigi, Toulouse, Clermont Auvergne, Olympique Biarritz, Perpignan e Bourgoin; quattro gallesi - Cardiff Blues, Swansea Ospreys, Newport Dragons, Llanelli Scarlets; tre irlandesi - Leinster (Dublin), Munster (Cork) e Ulster (Belfast); due scozzesi - Glasgow Warriors e Edimburgh Gunners - e due italiane - Benetton Treviso e Viadana.
Nella realtà la regola stabilirebbe che i team inglesi fossero sei al pari dei francesi (parbleu!) e tre quelli gallesi come gli irlandesi; con le due italiane e scozzesi farebbe ventidue. Per gli altri due posti il regolamento prevede che uno vada a una squadra del Paese tra Italia Inghilterra e Francia che più "ha progredito" nell'edizione precedente della Coppa rispetto a quella prima, mentre l'altro spetta alla vincente dello spareggio tra la terza classificata del Super10 italiano e la prima delle escluse della Celtic League (da quest'anno Magners League dal nome dello sponsor), che per come è fatta quel campionato è la quarta squadra gallese o irlandese.
La situazione alla terza giornata
In Pool 1 Benetton Treviso è fanalino di coda, anche se sabato ha recuperato un punto di bonus nel 33-35 casalingo contro i Dragons di Colin Charvis (autore di una meta), grazie a un orgoglioso secondo tempo e per colpa di qualche giudizio arbitrale criticabile (*); la guida del girone verrà regolata tra London Irish di Mike Catt e il Perpignan di Percy Montgomery, Nathan Hines e degli argentini Aramburu e Kairelis.
Nella Pool 2 davanti a tutti per adesso è il Gloucester di capitan Bortolami e dello scozzese Chris Paterson sugli Ospreys di Gavin Henson, James Hook, Shaun Williams, una mezza dozzina di Jones :) e il tongano Marty Hola; seguono il Bourgoin di Milloud e l'Ulster di Trimble e del nostro Del Fava.
La Pool 3 è molto fluida: la sofferta vittoria casalinga dello Stade Francais sui Cardiff Blues pone i parigini di Skrela, Remy Martin, Dominici, i fratelli Bergamasco, Parisse e Roncero in testa di un punto sui Blues di Gareth Thomas e sul Bristol di Mark Regan (in squadra Walter Pozzebon e Mariano Sambucetti). Staccati gli Harlequins (Easter, Gomarshall, Skinner, Steve Soo'ialo).
In Pool 4 Viadana è schiacciata in fondo al girone guidato dai Saracens (Aguero, Andy Farrell, Chris Jack, Fabio Ongaro) davanti a un inopinato Glasgow Warriors (Mike Collins, Dan Parks) che stacca il più quotato Olimpique Biarritz (Betsen, Yachvili, Thion, Harinordoquy, Masi e Dellapè) .
La Pool 5 vede il Munster di Flannery, Horan, Murphy, O'Callaghan, O'Connell, O'Gara, Stringer e Pucciariello di una incollatura davanti a Clermont Auvergne (Bonnaire, Mignoni, Rougerie, Delasau, Marius Joubert, John Smit capitano forever del Sudafrica, Ledesma, Scelzo, Gonzo Canale) e i London Wasps di Lawrence Dallaglio, Lewsley, Sackey, Shaw, Vickery, Worsley e Ibanez, appena sconfitti dai francesi, mentre giacciono ultimi i Llanelli Scarlets (coi Jones mancanti agli Ospreys più Dwaine Pees, Alix Popham e un po' di Thomas).
Infine la Pool 6 vede i rossoneri del Toulouse senza piu' Michalak emigrato in Sudafrica ma con Pelous, Elissalde, Clerc, Dusatoir, Heymans, Jauzion, Poitrenaud, Albacete, Gaffie duToit, Byron Kelliher, Finau Maka e il nostro Perugini, guidare sui Leicester Tigers (Martin Corry, Andy Goode, Hipkiss, Ben Kay, Moody, Rabeni, Tuilagi, Castrogiovanni), e gli irlandesi del Leinster di Felipe Contepomi, O'Driscoll, D'Arcy; chiude l'Edimburgh di Blair e e Simon Webster.
In questo sito dedicato tutte le news e gli approfondimenti. In attesa del prossimo collegamento da RightRugby.
(*): UPDATE: Collegamento che avviene subitaneamente: dal "nostro inviato" Zamax, un report sulla sconfitta casalinga di strettissima misura del Benetton Treviso contro i gallesi del Newport Gwent Dragons:
"Ho visto la partita del Benetton. Una squadra che sta diventando una "squadra". D'altronde negli ultimi due-tre anni son cambiati tutti i giocatori, partiti verso lidi più allettanti. Nel primo tempo la grande differenza si vedeva quando il gioco si apriva. Nelle mischie e nei raggruppamenti (e relativamente anche nelle touche) invece le cose eranno assolutamente alla pari. Però a guardar bene il passaggio dal raggruppamento al gioco aperto era molto più armonico e veloce da parte gallese, come se la squadra fosse sempre "automaticamente" predisposta per le due opzioni. Mentre per i nostri, lenti anche nel sostegno, era come se si chiudesse un capitolo e se ne aprisse un altro.
All'inizio del secondo tempo, pronti-via e subito una meta subita, i nostri a guardare. Sembrava una disfatta. Invece, forse per disperazione, la squadra ha abbandonato ogni timore reverenziale.
Gioco d'attacco sempre un po' confusionario e individualista (un po' per forza, visto che Goosen e soprattutto Brendan Williams sembravano i soli capaci di penetrare la difesa avversaria) rispetto a quello arioso e pulito dei gallesi.
Ma i Dragons sono andati in crisi sul piano fisico e mentale. Per un quarto d'ora sono stati incredibilmente "arati" dal trattore trevigiano. Non ti dico l'entusiasmo quando siamo andati in vantaggio di un punto a dieci minuti del termine.
Poi la solita coltellata della squadra di rango col drop dell'apertura gallese. L'ultima azione pericolosa (molto pericolosa) della Benetton si concludeva con il mancato controllo del pallone di Sgarbi, lanciato verso una meta non impossibile da un passaggio di Williams sull'out di sinistra.
Peccato. Cioè, le solite cose italiane. Quel pizzico di personalità che manca, e che peraltro nel passato Treviso aveva più volte dimostrato. Comunque anche i tifosi gallesi sollevati hanno applaudito alla fine della partita i giocatori di Treviso.
Si comincia a vedere qualcosa dopo un inzio semi-disastroso. La mediana è un po' acerba. Di Marcato si dice bene, ma tutte le volte che lo vedo (sarò sfortunato) mi sembra timoroso e calcia un po' troppo.
Ho sentito Munari lamentarsi dei mancati placcaggi del primo tempo. In effetti la cosa è stata molto evidente, però a mio parere ciò era dovuto, almeno in parte, al fatto che i trevigiani erano sempre sorpresi dalla velocità dei gallesi quando la palla usciva dai raggruppamenti, dove i nostri tendevano ad intasarsi e attardarsi, col rischio di trovarsi in inferiorità numerica nel gioco aperto".
UPDATE 12/12: il "quarto tempo" gallese a Treviso.
4 commenti:
Per dimostrarti che leggo con attenzione, ti faccio notare che hai scritto dei fratelli "Bortolami" dello Stade Francais. In un primo momento ho pensato a un accesso di patriottismo patavino, poi riflettendoci mi sono reso conto che anche i fratelli veri sono polli d'allevamento petrarchino...
Ho visto la partita del Benetton. Una squadra che sta diventando una "squadra". D'altronde negli ultimi due-tre anni son cambiati tutti i giocatori, partiti verso lidi più allettanti. Nel primo tempo la grande differenza si vedeva quando il gioco si apriva. Nelle mischie e nei raggruppamenti (e relativamente anche nelle touche) invece le cose eranno assolutamente alla pari. Però a guardar bene il passaggio dal raggruppamento al gioco aperto era molto più armonico e veloce da parte gallese, come se la squadra fosse sempre "automaticamente" predisposta per le due opzioni. Mentre per i nostri, lenti anche nel sostegno, era come se si chiudesse un capitolo e se ne aprisse un altro. All'inizio del secondo tempo, pronti-via e subito una meta subita, i nostri a guardare. Sembrava una disfatta. Invece, forse per disperazione, la squadra ha abbandonato ogni timore reverenziale. Gioco d'attacco sempre un po' confusionario e individualista (un po' per forza, visto che Goosen e soprattutto Brendan Williams sembravano i soli capaci di penetrare la difesa avversaria)rispetto a quello arioso e pulito dei gallesi. Ma i Dragons sono andati in crisi sul piano fisico e mentale. Per un quarto d'ora sono stati incredibilmente "arati" dal trattore trevigiano. Non ti dico l'entusiasmo quando siamo andati in vantaggio di un punto a dieci minuti del termine. Poi la solita coltellata della squadra di rango col drop dell'apertura gallese. L'ultima azione pericolosa (molto pericolosa) della Benetton si concludeva con il mancato controllo del pallone di Sgarbi, lanciato verso una meta non impossibile da un passaggio di Williams sull'out di sinistra. Peccato. Cioè, le solite cose italiane. Quel pizzico di personalità che manca, e che peraltro nel passato Treviso aveva più volte dimostrato. Comunque anche i tifosi gallesi sollevati hanno applaudito alla fine della partita i giocatori di Treviso. Si comincia a vedere qualcosa dopo un inzio semi-disastroso. La mediana è un po' acerba. Di Marcato si dice bene, ma tutte le volte che lo vedo (sarò sfortunato) mi sembra timoroso e calci un po' troppo.
Sorry Zamax grazie per la segnalazione del lapsus patavino, correggo subito, ovviamente intendevo i fratelli Bergamasco.
Grazie per il report, non ho fatto commenti puntuali sulle partite, siamo ancora alle fasi preliminari, ho voluto qui solo delineare il Torneo e i Protagonisti.
Mi permetto in ogni caso di spostare il tuo report al livello superiore, da commento a post, anche senza attendere permesso :)
Oh oh, fai pure. Commento molto alla buona, senza troppi dettagli tecnici, fuori della mia portata.
Ho sentito Munari lamentarsi dei mancati placcaggi del primo tempo. In effetti la cosa è stata molto evidente, però a mio parere ciò era dovuto, almeno in parte, al fatto che i trevigiani erano sempre sorpresi dalla velocità dei gallesi quando la palla usciva dai raggruppamenti, dove i nostri tendevano ad intasarsi e attardarsi, col rischio di trovarsi in inferiorità numerica nel gioco aperto.
E ridaje! E mo' te ripubblico! ;)
(Tnxs mate).
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