Programma Erasmus per l'Italrugby
Coach Mallett ha diramato i convocati per la partita di Parigi del nove marzo (subito dopo la festa della donna; speriamo di rimanere sufficientemente "irremovibili" a Parigi, come le virtuose del buon tempo andato, per non farcela fare a noi la festa ...).
Trequarti: Mirco Bergamasco (Stade Francais), G Canale (Clermont-Auvergne), E Galon (Overmach Cariparma), A Masi (Biarritz), K Robertson (Arix Viadana), A Marcato (Treviso), S Picone (Treviso), A Sgarbi (Treviso), E Patrizio (Petrarca Padova), J Erasmus (Montepaschi Viadana), A Galante (Rolly Gran Parma).
Avanti: M Castrogiovanni (Leicester), L Ghiraldini (Calvisano), A Lo Cicero (Racing Metro Paris), S Parisse (Stade Francais), F Ongaro (Saracens), S Perugini (Toulouse), J Sole (Arix Viadana), A Zanni (Calvisano), M Bortolami (Gloucester), C Nieto (Gloucester), P Travagli (Overmach Cariparma).
Rientrato Caino Robertson dall'infortunio (ma Sgarbi rimane), torna dall'era geologica precedente anche il vecchio grande amico di Troncon: Ongaro al posto di Festuccia come secondo tallonatore; esclusi i due a rischio Mauro B. e Del Fava, under scrutiny dal board arbitrale per gioco pericoloso.
Al loro posto arrivano Galante e Erasmus, bel nome batavo per un sudafricano doc: dopo il minimo storico di "naturalizzati" in squadra toccato col Galles, ricomiciamoooo .. (ma dopotutto giochiamo contro i francesi, che non si fanno certo scrupoli a impiegare nativi del Mali).
La Francia risponde all'Italia con ben otto cambiamenti rispetto all'ultima partita:
Trequarti: D Yachvili (Biarritz), J Tomas (Montpellier), F Trinh-Duc (Montpellier), Y Jauzion (Toulouse), D Traille (Biarritz), Y David (Bourgoin), J Malzieu (Clermont-Auvergne), A Floch (Clermont-Auvergne), A Rougerie (Clermont-Auvergne), V Clerc (Toulouse).
Avanti: F Barcella (Auch), J-B Poux (Toulouse), N Mas (Perpignan), G Guirado (Perpignan), D Szarzewski (Stade Français), L Nallet (Castres), J Thion (Biarritz), P Pape (Stade Français), I Diarra (Montauban), L Picamoles (Montpellier), F Ouedraogo (Montpellier), I Harinordoquy (Biarritz).
Tre rientri da infortuni - Harinordoquy, Malzieu, Jauzion - e ben cinque nuovi arrivi: tre tra gli avanti - Barcella, Guirado e Diarra - e due nei trequarti - David e Tomas.
La domanda sorge spontanea: Lievremont deve dar dei segnali ai suoi, oppure ci prende sottogamba, o deve far recuperare, preservare (e/o punire) qualcuno, oppure teme la nostra mischia? O tutte e tre assieme? }
"It’s all about exposure"
Interessante il fatto che non solo l'Italia soffra i problemi di un campionato inflazionato di stranieri, di talenti in giro per il mondo e al contempo di giovani paradossalmente con poche possibilita' di giocare.
In concomitanza con la vittoria del Croke Park, l'Irlanda del rugby e' stata letteralmente shockata dal 67-7 con cui la nazionale A (una sorta di "under21") e' stata sottomessa dagli equivalenti scozzesi. E c'erano 4 "nazionali veri" in campo.
O'Sullivan non ha dubbi: la colpa e' dell'apertura sempre piu' larga agli stranieri delle 4 squadre provinciali - Munster, Leinster, Ulster e Connacht; e panchinano i giovani. Gia' sentita 'sta storia? In particolare ci sono dei ruoli, come il mediano d'apertura, dove un movimento imponente come quello irlandese non riesce a produrre validi ricambi per O'Gara. Gia' sentita anche questa vero?
"I giovani praticanti talentuosi ci sarebbero, ma e' solo questione di esposizione (all'esperienza di gioco)", sottolinea O'Sullivan.
Come se non bastasse, con giocatori del calibro di Eoin Reddan e Geordan Murphy rispettivamente nei Wasps e a Leicester, ci sono problemi ad averne la disponibilita' continuativa per la nazionale (ricordiamo che i campionati inglese e francese non si fermano durante il Sei Nazioni) e sempre piu' ce ne saranno nel futuro. Siamo arrivati al punto: professionismo vs. nazionali, qual'e' l'essenza del rugby nella versione "union"?
Ovviamente l'erba del vicino e' sempre la piu' fresca: in Irlanda ci sono "solo" 4 team provinciali impegnati nei tornei di livello (Magners, Heineken e Challenge Cup), mentre inglesi e francesi con campionati a 12 e 14 squadre secondo O'Sullivan "diluirebbero" meglio l'effetto stranieri.
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