Sic transit
Prima vittima del Sei Nazioni: Eddie O'Sullivan, head coach dell'Irlanda, ha rassegnato le dimissioni. Ha segnato il suo destino la parabola discendente della nazionale del Trifoglio, iniziata col Sei Nazioni 2007 inopinatamente perso per una incollatura, proseguito con una Coppa del Mondo deludente e planato infine su un Sei Nazioni 2008 realmente misero per l'Irlanda.
Un vero peccato per un progetto incompiuto, una squadra che tra il 2006 e il 2007 pareva giunta a un livello di assoluta primazia almeno in Europa: completa in tutti i ruoli, matura, bel gioco. Invece adesso inzia a rivelare pure lei qualche problema nei ricambi.
Chi lo sostituira'? In pole position pare essere l'allenatore del Munster, Declan Kidney. Altri nomi overseas (dopo Gatland vanno molto di moda) sono quelli di Pat Howard, Alan Gaffney e Wayne Smith.
Chi altro seguira' l'esempio irlandese? L'indiziato piu' rilevante e' Brian Ashton, il coach inglese che pur ha raccolto una nazionale della Rosa mai cosi' malmessa e in pochi mesi ha saputo condurla alla finale ai Mondiali. Anche il Sei Nazioni, malamente aperto da una sconfitta in casa coi gallesi che non capitava da vent'anni, si e' purtuttavia concluso con il miglior piazzamento inglese da diversi anni a questa parte, senza contare la seconda vittoria di fila sui francesi in casa loro.
Ciononostante Asthon pare non vada a genio a una buona parte dell'establishment rugbistico britannico, soprattutto sul versante della leadership e della chiarezza di indirizzo. C'e' chi dice il suo destino sia gia' segnato.
Il management della federazione guidato da Rob Andrew ha in corso la review delle prestazioni della nazionale, ha gia' sentito (le giustificazioni de) il suo coach e nei prossimi giorni emettera' la sua sentenza.
I nomi che girano per il posto di Ashton sono quelli di Jake White, che condusse il Sudafrica alla conquista della Coppa del Mondo, e nominato anche per la guida dell'Irlanda; Shaun Edwards, vice di Gatland nel Galles; ultimamente e' stato ventilato, col sostegno degli ex capitani Martin Corry e Lawrence Dallaglio, un ruolo dirigenziale anche per Martin Johnson capitano dell'Inghilterra campione del mondo in Australia; la giudixherei una boutade rivolta all'orgoglio ferito del bulldog.
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