Francia fiera, All Blacks rinfrancati
Sabato 20 June 2009, Welllington, Nzl | ||||
14-10 |
Tra gli all Blacks Rocokoco spostato all'ala forte con Cory Jane all'altro lato come nel corso della partita precedente, ripristinata la coppia di centri titolari Ma'a Nonu - Conrad Smith, confermata la mediana Cowan-Donald, ma soprattutto rientrano due titolari su tre in terza linea (missing Richie McCaw) e si sente.
Per la Francia pochi cambi mirati: Chabal titolare in seconda linea a fissare l'unico problema grosso emerso nella scorsa partita, la rimessa; esordio al centro di Mermoz da Perpignan, usuale rotazione dei piloni e conferma dell'intera "spina dorsale", da Servat tallonatore all'otto Picamoles, dalla mediana Dupuy-Trinh Duc all'estremo Medard.
Tempo da lupi a Wellington per il secondo test tra Nuova Zelanda e Francia, pioggia e vento dicono subito che si tratterà di una partita "stretta", poco adatta alla precisione, dove sarà favorito il combattimento. Inizialmente ne soffre Donald, che sbaglierà tre calci di punizione inclusa una trasformazione, poi anche Dupuy ne sbaglierà due e Traille un tentativo di drop.
La marcatura All Blacks arriva al 26', quando la pressione porta i Tutti Neri finalmente vicini alla liean di meta con Isaac Ross e Latimer; alla ennesima, veloce fase, Rocokoco viaggia al largo e apre un varco nella difesa francese in cui si infila Ma'a Nonu. Poco dopo Donald centra il suo primo calcio e il primo tempo si chiude 8-0 per i padroni di casa.
I francesi sono abili in mischia chiusa, ma stavolta gli All Blacks non si fanno sorprendere nelle fasi di contesa aperte, stavolta sono i più tempestivi e determinati: la terza linea Kaino, Latimer e Ross non si fa mettere sotto. Secondo i francesi c'è un contributo anche dello stile d'arbitraggio più "lassista" del sudafricano Jonkers, ma così dicendo non fanno che chiamare analoghe critiche all'arbitro del precedente incontro, l'irlandese Clancy.
Credevate che la "riunificazione" formale delle regole avesse colmato il gap tra i due stili di rugby, quello australe e boreale? N'est pas, ci pensano gli arbitri a mantenere i due approcci affatto differenti, e siamo convinti se ne acccorgeranno i Lions.
Tant'è, alla fine gli All Blacks controlleranno il possesso, cruciale con un tempo del genere, per il 60% del tempo. Le condizioni atmosferichel non consentono fronzoli, molte sono le opportunità compromesse da errori di handling e non solo Alll Blacks: Francois Trinh-Duc ad esempio intercetta un passaggo da Cowan a Rokocoko a metà campo ma poi sbaglia l'offload.
Al rientro in campo i franesi mostrano che non hanno disarmato: dopo 5 minuti Heymans si lancia in una fantastica discesa di 50 metri lungolinea, salta tre placcaggi e finalizza una prepotente meta d'altri tempi, trasformata da Dupuy: 8-7.
I francesi hanno anche una possibilità per l'uno due, con un calcetto di Heymans raccolto da Clerc a dieci metri dalla meta, però perde palla appena Brad Thorn arriva in extremis a mettergli le manacce sopra.
Gli All Blacks si rifanno sotto con Kieran Reid e ancora Nonu, poi Donald centra il suo secondo penalty con 35 minuti da giocare, poi ne arriva un altro da Luke McAlister suo rimpiazzo, cui risponde subito Yachvili che fissa il risultato finale a 15 minuti dalla conclusione.
Il trofeo Dave Gallaher creato nel 2000, va per la prima volta e meritatamente alla Francia, grazie alla migliore differenza punti nei due incontri. Soprattutto, i francesi chiudono il capitolo incerto di un Sei nazioni erratico e attraversano il Mar di Tasman con nuove certezze, prima di affrontare l'ultimo sforzo stagionale con l'Australia.
Anche gli All Blacks escono più tranquillizzati rispetto a una settimana fa, anche se non del tutto rilassati: hanno una terza linea capace di recuperare ovali nonostante l'assenza di McCaw: ora hanno il tempo per l'ulitma sgambata con l'Italia per fissare altri aspetti critici come la fluidità el'incisività della manovra d'attacco, in attesa del Tri Nations che parte il 18 luglio.
Il trofeo Dave Gallaher creato nel 2000, va per la prima volta e meritatamente alla Francia, grazie alla migliore differenza punti nei due incontri. Soprattutto, i francesi chiudono il capitolo incerto di un Sei nazioni erratico e attraversano il Mar di Tasman con nuove certezze, prima di affrontare l'ultimo sforzo stagionale con l'Australia.
Anche gli All Blacks escono più tranquillizzati rispetto a una settimana fa, anche se non del tutto rilassati: hanno una terza linea capace di recuperare ovali nonostante l'assenza di McCaw: ora hanno il tempo per l'ulitma sgambata con l'Italia per fissare altri aspetti critici come la fluidità el'incisività della manovra d'attacco, in attesa del Tri Nations che parte il 18 luglio.
All Blacks: 15 Mils Muliaina (captain),14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma'a Nonu, 11 Joe Rokocoko, 10 Stephen Donald, 9 Jimmy Cowan, 8 Kieran Read, 7 Tanerau Latimer, 6 Jerome Kaino, 5 Isaac Ross, 4 Brad Thorn, 3Neemia Tialata, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Riserve: Aled de Malmanche, John Afoa, Bryn Evans, George Whitelock, Piri Weepu, Luke McAlister, Isaia Toeava.
France: 15 Maxime Medard, 14 Vincent Clerc, 13 Maxime Mermoz, 12 Damien Traille, 11 Cedric Heymans, 10 Francois Trinh-Duc, 9 Julien Dupuy, 8 Louis Picamoles, 7 Fulgence Ouedraogo, 6 Thierry Dusautoir (captain), 5 Romain Millo-Chluski, 4 Sebastien Chabal, 3 Nicolas Mas, 2 William Servat, 1 Fabien Barcella.
Riserve: Dimitri Szarzewski, Thomas Domingo, Remy Martin, Damien Chouly, Dimitri Yachvili, Yannick Jauzion, Mathieu Bastareaud
Arbitro: Marius Jonker (Sfa)
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