Prima d'Italia e seconda di Keltia
Un po' per scherzo un po' no, proviamo a riunire presente e futuro patrio, commentando nello stesso post i risultati della prima giornata del Super10 italiano e della seconda giornata di Magners Celtic League.
Se nei campionati più "ricchi di iniziative imprenditoriali", diciamo così, si monetizza e si fa propaganda delocalizzando, in questi due ambiti non ci sono le condizioni, demografiche (Galles, Irlanda) o di popolarità (Italia, Scozia) per farlo. Nè si fa nulla per edificarle.
Così, dopo la prima giornata fiacca (un massimo di 8.000 spettatori a Cardiff) la Magners League ritrova al secondo turno i 15.000 spettatori a Cork e a Dublino. Gli stessi raccolti sabato dalla delocalisation del Bourgoin, dopotutto ...
Dal punto di vista sportivo la seconda giornata Celtica è caratterizzata dal ritorno alla vittoria delle irlandesi Connacht esclusa, dal proseguo del cammino vincente delle scozzesi in testa alla classifica (che sia finalmente l'anno buono?), dalla sconfitta per tutte le gallesi.
Le tre vittorie irlandesi:
- Munster vince in casa contro i potenti ma complicati Cardiff Blues per 24-13. Rientra Quinlan dal ban che gi ha fatto saltare la tournèe dei Lions e si vede: Munster domina il breakdown con la terza linea. Il neozelandese Jeremy Manning offre un contributo di 14 punti al piede; nel primo tempo va in meta Marcus Horan (in foto) e nel secondo Dennis Leamy. I Blues con Ceri Sweeny apertura al posto della star australiana Sam Norton Knight, dal debutto non molto positivo la scorsa settimana, oppongono la precisione di Ben Blair (8 punti) e la sola meta di Xavier Rush. E giovedì prossimo sbarca in Irlanda Jean DeVilliers.
- Quasi analogamente almeno nel punteggio, i campioni d'Europa del Leinster battono i Dragons 23-14. Primo tempo in bilico 9-6, appeso ai piedi di Jonathan Sexton (12 punti totali) e del neozelandese-giapponese James Arlidge (due penalty e un drop). Solo al 55' Isa Nacewa segna la meta che chiude la partita, replicata tardivamente da quella del 22enne estremo Martyn Thomas. Esordio tra gli irlandesi di Nathan Hines e Eoin Reddan, prima stagionale anche per Gordon d'Arcy.
- Un Ulster molto gutsy sia pur privo di molto giocatori, tra i quali Rory Best, Stephen Ferris e Andrew Trimble, ma molto ben skipperato dall'apertura Ian Humphreys, riesce ad aver ragione degli Ospreys in Galles per 16-20.
Prima la meta del lock Dan Tuohy prelevato da Gloucester, subito dopo fuori per un impatto con Jerry Collins; poi due mete dello scozzese Simon Danielli fissano il risultato. I padroni di casa sfiorano il pareggio a metà tempo con la meta di Nikki Walker, operano il sorpasso al 45' con la seconda punizione di James Hook ma poi basta, al 50' la seconda meta di Danielli.
Le due vittorie scozzesi:
- continua dalla fase finale dello scorso campionato il momento positivo di Edimburgo che schiaccia Connacht 62-13, con 8 mete di cui due dell'ala Mark Robertson e 27 punti con una meta per Chris Paterson.
- Glasgow del duo nazionale in regia Cusiter-Parks batte gli Scarlets 19-11: primo tempo 7-8, alla meta dell'ala Dewey rientrato da Ulster rispondono gli ospiti con quella del fullback ventenne Evans e la punizione di Priestland. Nel secondo tempo Parks segna tre punizioni e un drop contro una di Priestland.
La classifica: davanti le due scozzesi con 2 vittorie, Edimburgo prima per un bonus point; con una vittoria seguono Leinster e Ospreys con un punto di bonus, poi Newport, Munster, Scarlets e Ulster; a zero con un punto di bonus rimangono Cardiff e Connacht.
Che dire della giornata inaugurale dell'ultimo Super10 italiano? Una sola vittoria esterna, della Benetton, iper pompata dal mercato estivo e dalla carica accumulata per le decisioni federali, più un super pareggio che dà 3 punti a una squadra; un bonus guadagnato in ogni partita giocata (tre difensivi per Viadana, Gran Parma e Prato, due offensivi per Rovigo e Overmach).
Notare, ben tre partite su cinque cambiano vincente oltre l'ottantesimo, a discrezione dell'arbitro (anche se informa i capitani): cosa ci vuole a introdurre il conto del tempo e la sirena pure in Italia? L'arrivo dei Celti?
Le "celtiche" perdono, Benetton vince:
- l'Aquila neopromossa si riaffaccia al massimo campionato battendo 22-20 Viadana, vice campione e cardine della futura franchigia celtica degli Aironi. In testa sino alla fine del primo tempo quando va in meta il centro degli ospiti Matt Harvey, gli aquilotti recuperano grazie al piede di Fraser giunto dalla disciolta Calvisano. Gli Abruzzesi tornano sotto per la meta del flanker mantovano Andrea Benatti ma a due minuti dalla fine la meta del mediano argentino Roccuzzo trasformata da Fraser riapre al situazione. In pieno recupero l'estremo Manawatu ex Capitolina piazza il penalty della vittoria.
- L'Overmach Parma ha facile ragione della trasferta dell'Olympic Rugby Roma, fondamento dei futuri Pretoriani (diciamolo e scriviamolo in italiano, o al limite in latino) inevitabilmente destinati all'approdo Celtico. Punteggio 30-10, quattro mete a una, 18 -3 nel primo tempo: senza storia.
- Benetton Treviso è l'unica vincente in trasferta, coi Cavalieri Prato: partita non facile, Treviso inizialmente insegue, alla meta di Rima Wakarua estremo toscano ex Parma sponda Gran risponde l'ala Andy Vilk, subito dopo torna avanti Prato con meta del giovane flanker Petillo cui risponde Goosen schierato primo centro per il 12- 10 del primo tempo.
Nel secondo tempo Benetton prende il largo con la meta dell'ala forte Steven Bortolussi ex Viadana e la punizione di Goosen. I trevigiani schierano Semenzato mediano (negli ultimi 10 minuti entra Picone) e Luke McLean apertura, poi non si dica che non collaborano con la Federazione (anche se a Brendan Williams il posto di estremo difficilmente si toglie).
Le venete:
- Petrarca batte Gran Parma 32-29, facendosi recuperare il 23-12 del primo tempo (due calci di Mercier, due mete di Acuna e Ambrosio contro 4 penalty di Tebaldi) fino al 29 pari del 78', causa le mete di Venditti e Castagnoli; i patavini chiudono i conti grazie a un penalty di Alberto Chillon subentrato al centro.
- Rovigo pareggia a Venezia 32 pari, segnando 4 mete ma facendosi raggiungere pur essendo davanti 18-32 a tre minuti dalla fine. Tre mete rodigine nel primo tempo (Calanchini, Pratichetti, Immelman) e una di Sartoretti al 65'. I veneziani sono tenuti in gara dal piede di Corrado Pilat autore di 22 punti, poi negli ultimi due minuti vanno in meta Prati e McGovern per i veneziani e Pilat marca il pareggio trasformando entrambe.
La classifica :
Pos. | Squadra | Punti | Giocate | V | N | P | Pf:Ps | Diff. | |||
1 | (1) | Parma Rugby FC 1931 | 5 | 1 | 1 | 0 | 0 | 30:10 | 20 | ||
2 | (2) | Benetton Treviso | 4 | 1 | 1 | 0 | 0 | 18:12 | 6 | ||
3 | (3) | Petrarca Padova | 4 | 1 | 1 | 0 | 0 | 26:22 | 4 | ||
4 | (4) | L Aquila Rugby 1936 | 4 | 1 | 1 | 0 | 0 | 22:20 | 2 | ||
5 | (5) | Femi CZ Rovigo | 3 | 1 | 0 | 1 | 0 | 32:32 | 0 | ||
6 | (6) | Venezia Mestre 1986 | 2 | 1 | 0 | 1 | 0 | 32:32 | 0 | ||
7 | (7) | Mps Viadana | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 20:22 | -2 | ||
8 | (8) | Plusvalore Gran Parma | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 22:26 | -4 | ||
9 | (9) | Consiag I Cavalieri Prato | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 12:18 | -6 | ||
10 | (10) | Futura Park R.Roma | 0 | 1 | 0 | 0 | 1 | 10:30 | -20 |
16 commenti:
"Inevitabilmente destinati all'approdo celtico"... Che sia un destino davvero inevitabile?
Secondo i capibastone federali, direi di si ...
Nulla contro Roma e il rugby in Italia centrosud, la cui giusta dimensione troverei sarebbe il semipro, col traino del 6Nazioni al Flaminio.
Se fossero "normali" alla Fir, pur nel piano folle di limitare i club e fare l'Irlanda in un Paese dieci volte più vasto e complesso, avrebbero creato due selezioni con "feeder" geografici, una a sud del Po e una a Nord, oppure una a Nordest e una Ovest, tenedo cioè conto della distribuzione dei praticanti e delle società.
Creare un nuovo Connacht forever (o due) non mi pare intelligente mossa nè propagandistica nè di business.
fatico a rassegnarmi a treviso fuori dalla celtic,comunque vedremo quel che deciderà josif dondi dopo l'esame del politburo(e se accetteranno poi i celtici).
fra l'altro treviso ha in squadra 1\3 dei titolari della nazionale(2,6,9,10,15) più i primi rincalzi a tallonatore e primo centro e forse pure a.pavanello in seconda.pensa un po' cosa potrebbe succedere in caso di scontro con la fir.
trovo davvero interessante in prospettiva il 7 su 8 di tebaldi al piede.
roma arata da parma e viadana che perde a l'aquila nonostante schierasse addirittura 4 madrelingua italiana(il doppio del solito!).
spulciando i tabellini mi pare di notare tanti ragazzi giovani in campo:sarebbe un dato confortante se non fosse che stiamo parlando di una competizione moritura.
Vera la nota sui giovani in campo tagus, mossa molto tattica più che lungimirante direi, dovuta alle ristrettezze di portafoglio, ma tant'e, non tutto il male genera male.
Concordo sull'occhio di riguardo sul Tebaldino mediano, in più mi sottolinei il suo piede preciso, in effetti non ci avevo fatto caso, pensando gli Azzurri coperti lì da Marcato e McLean.
Viadana e Olympic Roma, mi paiono tanto i nuovi Connacht, ci sono di diritto ma poco c'entro di sostanza.
Again, nulla contro le due società, ma uno dei difetti che trovo più letali di questi tempi volgari e ignoranti, è non saper stare al proprio posto, non riuscire a identificare in che tacca ci si collochi.
Va ben essere ambiziosi, ma se uno dimentica da dove parte e che storia ha ("la pianta senza radici profonde cresce poco"), rischia di creare danni a tutti e anche a se' stesso.
Treviso in Celtic: mi sto formando l'opinione, e l'ho anche scritto, che la Benetton NON voglia più andarci, a queste condizioni. Con tutto il rugby veneto che entra "in clandestinità", sale sulle montagne, fa understatement: le battaglie contro sarebbero troppo costose in tutti i isensi, meglio il passo indietro, avanti i pupilli delal Fir che a noi ci scappa da ridere.
Aspettando eventualmente la catastrofe, poi si vedrà.
Quanto ai giocatori, a fine stagione ne vedremo delle belle: la società della Marca vorrà giustamente far cassa (e alcune medie francesi potrebbero essere interessate), ma ci sarà chi quaggiù vorrà approfittarsene senza pagare il dovuto, invocando l' "interesse nazionale" ed eventualmente piangendo lacrime di coccodrillo sul destino dei poveri giocatori tenuti fuori dal circo celtico.
Supportati in questo dal mediatore di bestiame parmense.
interessante scenario,non avevo minimamente pensato a treviso che rinuncia di suo.
in effetti il quasi scontato crollo del castello di carte pretoriano(classico esempio nostrano dell'andare a far la guerra col flobert che poi si vede,magari lo stellone ci dà una mano),potrebbe dar luogo a nuovi equilibri e,nel contempo,riproporre un veneto più coeso,in grado di guidare finalmente il movimento anche a livello politico.
ad ogni buon conto i prossimi anni saranno interessanti e sono curioso di vedere se la struttra dei campionati anglosassoni resterà quella che conosciamo,qualora le banche-di tutto il mondo ovviamente,ma nella culla del finanziario questo discorso si sublima-fossero costrette a prezzare nuovamente a mercato i titoli marci che hanno in pancia(e le perplessità della boi a rinnovare la sponsorizzazione a connacht sono forse un trailer di quanto potrebbe accadere in futuro su più ampia scala).
scusate la divagazione.
tornando all'ovale,se tebaldi confermasse quanto ha fatto vedere in estate e dimostrasse precisione dalla piazzola potrebbe davvero proporsi come mediano titolare ed aprire scenari interessanti in chiave azzurra,sia a livello di quindici partente(gower 10),sia ,soprattutto,a livello di gestione dei cambi con l'uscita di marcato,quando il finale di partita dovesse annunciarsi rovente,senza esser costretti ad affidasi al 60% scarso di mc lean.
Mah tagus, la risposta anglo francese alla crisi finanziaria non è "politica" ma nei fatti, riempiendo quegli stadi che col calcio son sempre più vuoti, e spingendo (salary cap etc.) verso modelli di gestione sempre più "seri" e professionalmente gestiti.
Se con una ventina, cinquantina di milioni (ma anche meno) di euro al massimo si riesce a trionfare in Europa mentre nel calcio ne servono dieci volte tanto, e riescono a portare sessantamnila persone a vedere una partita di regualr season, non credo che avranno fuga di sponsor. Hai visto Bourgoin, pur stringendo la cinghia s'è salvato nel momento più brutto.
Quella resa dei conti che dici secondo me avverrà inevitabile, ma si abbatterà sul calcio, arrivato a livelli nazional popolari assurdi, da basso impero.
Connacht con i celtici tutti sono in posizioni più fragili, per via del mercato più periferico cui si rivolgono: dove il mecenatismo locale e la politica identitaria hanno ancora un ruolo.
Il bello siamo noi: in quello scenario auto limitato ed auto limitante abbiamo scelto di infilarci ... mah ...
"Il mediatore di bestiame"... Il sensaro, insomma. Tutto questo affare mi ricorda da vicino il nostro ingresso nella Seconda Guerra Mondiale, il "Qualche migliaio di morti per potersi sedere al tavolo della pace". Peccato che, come allora, i morti saranno soprattutto nostri, la credibilità, i quattrini e l'onore (termine desueto) pure. Allo stesso modo, il tavolo della pace ci vedrà sedere dal lato sbagliato. Allegria!
Vedete, la ragione della mia preoccupazione sta nei discorsi che sento in giro, da parte di ragazzini e dei loro genitori. C'è amarezza e delusione anche in chi ha sempre avuto ben chiaro in mente che non avrebbe mai guadagnato un soldo col rugby. Questo mi preoccupa più di tutto, la disaffezione: i nostri caporioni, dall'alto della loro boria, avranno bisogno di tanti anni e tante bastonate prima di ammettere il fallimento. Già si dice che "per vincere occorreranno due/tre anni", ma cosa s'intende per "vincere"? Se parliamo di battere il Munster mi sta anche bene, ma l'impressione è che lor signori parlino di Ulster e Dragons, e allora non ci siamo: vuol dire che stanno già mettendo le mani avanti, "lasciateci lavorare" (senza critiche, grazie) e stupidaggini simili. Il movimento del Nord-Est non può sostenere 5 anni (stima ottimista) di subalternità senza inaridirsi. Vivai come Padova e San Donà verranno soffocati dalla concorrenza delle Accademie del prof. Concludendo: va bene mettersi alla finestra, ma intanto parte la crisi di "vocazioni" dove meno te l'aspetti.
Ecco, il punto è centrato Nicola: non è tanto la Celtic (sarà come le partite di coppa, dopo un po' disertate se non c'è una concreta possibilità di vittoria) ma le Accademie.
Roba da Germania dell'Est: concorrenza ai vivai privati, da dove in teoria appena uno emerge verrebbe sotratto con tante grazie. E i genitori? Manderanno "in collegio" i figli, magari lontani, invece di affidarli ai "privati" vicini e farli studiare dove vogliono loro?
Senza razzismi di sorta, mi sa che varrà solo per ghanesi o calabresi molto poveri, come nel calcio. Sempre che non prevalga la raccomandazione ...
Vorrei tranquillizzare sul futuro dei vivai, quelli del nordest (ma non solo) .
Ci sono per fortuna ancora molte società per cui la formazione dei giovani non è il MEZZO ma LO SCOPO, e dove la prima squadra ha la STESSA IMPORTANZA delle giovanili .
Per come li conosco, non credo cambieranno, piuttosto cercheranno altre strade.
Ah. avete visto che il Board della Celtic League HA CHIESTO I DOSSIER DETTAGLIATI DI TUTTE E QUATTRO LE PROPOSTE ?
Ottime notizie ci porti Giorgio, entrambe.
Speriamo in bene. Certo è un fatto che a Padova l'U19 sia "coccolata" quasi più della prima squadra. Sarebbe un crimine perdere una realtà simile (e tante altre paragonabili).
Temo non ci siano molte tutele per la società: cosa impedisce alla famiglia di giovane promettente minorenne di accettare, una volta "emerso" e quindi ftto il massimo della fatica, il suo trasferimento "a gratis" altrove, o in Accademia?
E' il fatto che sta distruggendo molti vivai nel calcio, ad esempio; trovano un lavoro per i genitori a Londra o a Manchester, e il giovane italiano o ghanese si trasferisce salutando tanto caramente i suoi ex allenatori e compagni ...
Abr ... non è detto che le accademie abbiano tutta questa attrattiva; specie per chi viene da società che curano i vivai.
Anche le franchigie dovranno conquistarsi da zero una fama ed attrattiva che per il momento non sembrano avere : non è normale che i migliori giocatori giovani romani (petillo , bocchino , pratichetti A. ecc.) abbiano scelto delle altre squadre (e non in prestito) invece dei "pretoriani" ...
forse che stando al di dentro conoscano meglio la faccenda?
Vedremo Giorgio, ci stanno portando un un terreno incognito, chi sa cosa succcederà? Per adesso, se il buongiorno si vede dal mattino, un destino stile baseball non ce lo risparmai nessuno, poi vedremo.
Personalmente conto molto sulla "resilience" di questo sport in certe aree ben identificate, pronto a ripartire non appena la nuttata di questa dirigenza arruffona e inadeguata ai tempi non sarà tramontata.
... per intanto noi qui ci consolermo, come da un paio d'anni a questa parte, col rugby vero, australe e non.
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