domenica 18 ottobre 2009

Spendida Currie Cup

Chi NON segue la Absa Currie Cup può anche chiedersi come mai i sudafricani siano ai vertici del rugby mondiale e rispondersi che è merito delle regole, degli arbitri, di barbatrucchi assortiti o di chissà cosa; invece coloro che la seguono sanno bene il perchè, lo capirebbe anche Cecinelli a occhio nudo.
Sabato si sono disputate appassionanti semifinali al cardipalma del torneo, entrambe decise all'ultimo minuto con vittorie fuori casa; non succedeva da tempo che andassero in finale la terza e la quarta di regular season, eliminando prima e seconda.
Per due miseri punti non è arrivata una finale che non si vedeva dal 1997; sempre per due punti sarà la riproposizione di quella famosa del 2006, l'ultima edizione con divisione del titolo ex aequo per pareggio al termine dei tempi supplementari. E non sarà neppure l'anticipata Sharks - Blue Bulls a Durban, riedizione del 14-9 dell'anno scorso. Nulla di tutto questo, quest'anno si sta su sull'Altipiano.


Natal Sharks 21 - 23 Free State Cheetahs
E' la prima volta quest'anno ma è la più importante, e senza rubare niente. I Cheetahs avevano infatti perso da Natal sia in casa (alla 4' giornata, 12-21, ultima sconfitta della serie 0 vittorie nelle prime 4 partite) che nel ritorno a Durban (24 -13), contro uno dei (due) team dal più alto tasso di classe del torneo, stavolta con la prima linea Boks al completo (Mtawarira-DuPlessis-Smit), Muller e Kankowski in terza linea, Pienaar - Hernandez in mediana, Jacobs al centro, Ndungane-JP Pietersen alle ali e Terblanche estremo, mentre gli Orange possono contare solo su Broussow in termini di notorietà internazionale essendo Juan Smith ancora out, in più sono costretti a cambiare pochi minuti prima del via Nokwe, il metaman del torneo, con Demas.
Gli ospiti partono subito veementi a macinare gioco e testate alla sudafricana (cioè tentativi di guadagno del breakdown), con Broussow come sempre leggendario a recuperar palle in ruck. Ottengono il 67% di possesso palla nel primo tempo, ma la prima volta che gli Sharks prendono palla vanno in meta: Ndungane lancia con un calcetto Terblanche. I Cheetahs riprendono indomiti e prendono il netto predominio sulla prima linea Springboks, ma sono gli Sharks a trovare al seconda meta con Pienaar che finalizza una bella galoppata di JP Pietersen.
Il primo tempo termina 15-3, parrebbe il gatto col topo. Come se non bastasse, a inizio ripresa zac, Hernandez piazza il drop del 18-6, roba da tagliare le gambe a chiunque dopo la messe di opportunità, ma non a una Sudafricana, non ai Cheetahs di quest'anno che non si sono mai arresi.
Infatti non si abbattono: al 45' arriva la bella meta del prop Nel e 15 minuti dopo l'intercetto di Potgeiter ad anticipare Jacobs su passaggio errato di Pienaar a Hernandez, porta in vantaggio gli ospiti per 18-20.
Gli Sharks pur con il loro aplomb non ci stanno e Pienaar segna subito la punizione del vantaggio, 21-20. Dopodichè dominano il possesso e il territorio per 20 minuti, tenendo i Cheetahs schiacciati indietro, con Broussow e compagni in trincea a strappar palla agli avversari fermandone le ruck. Gli Sharks ci provano perlopiù coi drop, due volte con Hernandez, una Terblanche, una addirittura Jacobs ma sempre precipitosamente e senza successo.
Negli ultimi tre minuti i Cheetahs riescono a riportarsi avanti e stavolta non falliscono come nel primo tempo, quando cercavano la meta: Potgieter piazzato a ore zero e drop vincente all'ultimo minuto per il campioncino in prestito dai Bulls.
Ed è storia, la squadra che stava per cedere il passo ai Griquas nei playoff è ora in finale. Oltre a Potgieter autore di 13 punti e all'immenso Broussow, straordinari ben disbrigati oggi per lo zazzerone Ashley Johnson, partito nr.8 e finito tallonatore per un occhio chiuso a Strauss.
Western Province 19 - 21 Blue Bulls 21
Nella partita dal risultato secondo previsioni, Mornè Steyn batte WP col suo 100% dalla piazzola fallendo solo un tentativo di drop.
Pur giocando in casa davanti a 48.000 spettatori e con Shalk Burger rientrante, i Capetoniani partivano sfavoriti davanti a una buona metà degli Springboks, Habana incluso oggi. Hanno sfoderato una prestazione maiuscola ma sfortunata, tradita da una leggerezza a tre minuti dal termine.
Nei primi venti minuti i Bulls passano a guidare 0-12, il piede di Steyn non perdona le indiscipline. Il primo tempo termina 6-12, ma si ha la sensazione che il predominio iniziale dei Bulls sia ora gestito e che WP possa riuscire a contorlare la gara.
Il secondo tempo difatti prosegue sulla falsariga della fine del primo, con la pressione dei padroni di casa, concretizzata al 50' da una punizione di Joe Pietersen per il 9-12; sei minuti dopo Steyn ristabilisce le distanze, 9-15 ma al sessantesimo Gio Aplomb si produce in uno dei suoi scatti da 40m per bruciare Olivier e calare in meta, convertita da Pietersen per il 16-15.
Seguono altri 5 minuti di ping pong, fino al fallo che consente a Steyn di piazzare il suo nono penalty e riportare davanti i suoi.
Poco prima del settantesimo Pietersen riporta ancora davanti i padroni di casa con un'altra punizione, e siamo 19-18; pochi minuti prima c'era stato lo spettacolare placcaggio monstre ma regolarissimo di Schalk Burger su Fourie Du Preez, arrivando da destra mentre il mediano Springboks guarda avanti per calciare (trovate il video nel post precedente).
WP pare sempre in grado di gestire la situazione meritando l'insperato successo, controllando le rimesse laterali e mantendosi nella metà campo avversaria. Sino a tre minuti dalla fine, quando i Bulls ottengono un penalty da cinque metri oltre la metà campo per un fallo sciocco, e indovinate con Mornè Steyn in piazzola come è andata a finire.
Ora sarà Blue Bulls - Cheetahs, finalissima a Pretoria il 31 ottobre.
Precendente pareggiato del 2006 a parte (si giocò a Bloemfontein), quest'anno i Bulls hanno prevalso in casa di poco, 30-27 a fine settembre dopo aver dominato il primo tempo della partita al recupero dei Cheetahs che portò a questi ultimi un punto di bonus decisivo per il passaggio alle semifinali.
In totale i Bulls hanno vinto 22 titoli Currie Cup (ricordiamo, il torneo più longevo al mondo tra tutti gli sport a squadre, in onda quasi ininterrottamente dal 1889: la "Juve" della Currie Cup è Western Province con 32 titoli); i Cheetahs ne hanno solo 4 in bacheca, tre dei quali però conquistati nelle ultime 4 edizioni: 2005, 2006 e 2007.
In finale si scontreranno il primo e secondo attacco del torneo sia per punti che per mete (485 e 62 i Cheethas, 475 e 56 i Bulls). Potgieter dei Cheetahs ha superato per un punto Pietersen di WP come miglior marcatore (158 punti), lasciando terzo Olivier dei Griquas; metaman del torneo con 12 mete è rimasto Nokwe dei Cheetahs che non ha giocato (nè segnato).
Nel frattempo i Pumas di Witbank vincono la First Division, battendo in finale per la terza volta in stagione gli Eagles di George per 47-19 (primo tempo 21-9) in una partita senza storia, sei mete a una.
La vittoria ha definito il tabellone del mini torneo promozione/retrocessione di Currie Cup. Da sabato prossimo in due settimane le sfide a/r tra la prima della First con l'ultima della Premier e la seconda della First con la penultima della Premier Division; le due vincenti giocheranno l'anno prossimo in Premier Division, le perdenti in First.
Saturday, October 24, 2009
a Potchefstroom: Platinum Leopards vs SWD Eagles
a Wellington: Boland Cavaliers vs Pumas
Friday, October 30, 2009
a George: SWD Eagles vs Platinum Leopards
a Witbank: Pumas vs Boland Cavaliers

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