Sabato fuori di Test
Quello che arriva sarà un super sabato di Test Match ... e noi non ci saremo per commentarlo.
O meglio, porteremo i nostri baffi novembrini ispirati dai Wallabies in trasferta a Udine. A domenica quindi per le considerazioni finali. A mo' di presentazione, la lista delle fixtures previste:
Sabato 21 Novembre 2009 | ||||
Italia | South Africa | |||
Wales | Argentina | |||
Scotland | Australia | |||
France | Samoa | |||
Japan | Canada | |||
Ireland | Fidji | |||
England | New-Zealand |
Categoria ovviamente a parte la fa Italia - Sudafrica, tra i ben sette incontri internazionali in un giorno. Uno di questi è decisamente minore (la rivincita Japan - Canada), c'è poi un gruppo di sfide interessanti ma una partita risulta decisamente outstanding aldilà di ogni ranking presente e futuro: England - New Zealand. Perchè diciamolo, se ci sono sport sono solo "giuochi" (vedi Francia-Irlanda di calcio), ce ne sono altri come il rugby che inoltre sono e fanno la storia.
Il clou della giornata trova queste due sides con un certo qual livello di frustrazione da ambo i lati.
L'Inghilterra deve riscattare una partita squinternata sia pur vincente con l'Argentina. Chiaro che non sia agevole farlo proprio con gli All Blacks, mai battuti dal 2003, dal 2002 a Londra; certo è che questa spedizione Kiwis non pare essere una delle più forti recentemente salite a Nord.
Molti suggeriscono agli antichi maestri delle fasi chiuse di riprendere coi Tutti Neri il lavoro iniziato dall'Italia a San Siro, ma Duncan Bell non è certo Castrogiovanni.
Probabilmente gli inglesi dovrebbero cercare anche di calciare meno di quanto fatto con l'Argentina, o meglio di farlo a ragion veduta e provare a portare più palla, anche qui pensando meglio se e quando farlo.
Gli All Blacks riportano in campo la squadra titolare e, arbitraggio di Kaplan più o meno pistino non importa, il test sarà tutto per i loro "tight 5": Tom Donnelly, Brad Thorn, Owen Franks, Andrew Hore e Tony Woodcock. Verranno testati da Steve Borthwick, Simon Shaw, Duncan Bell, Dylan Hartley e Tim Payne. Il rientro di un cavallo da tiro come Shaw in seconda linea è significativo delgi intenti inglesi al proposito.
Galattico sarà il confronto in terza linea, dove la forza e la "sporca" esperienza di James Haskell, Lewis Moody e Joe Worsley si confronteranno con Kieran Read, Richie McCaw e il rosso Adam Thomson.
Ritorna Dan Carter davanti a sua maestà Jonny Wilkinson, una sfida che da sola vale il prezzo del biglietto, inedita tra l'altro a livello di Test Match. In mediana Paul Hodgson è preferito a Danny Care, per i Kiwis gioca Cowan.
Dietro un aspetto positivo per gli inglesi è che Martin Jonshon ci abbia ascoltato (!), rimuovendo Monye da estremo per riportarlo all'ala, con Banahan dall'altra parte (iperpotenza ai lati del campo!), Hipkiss e la novità Erinle sono al centro e Cueto in fondo.
Gli All Blacks rispondono con la conferma di Zac Guildford all'ala aperta con Sivivatu dall'altra parte (anche qui come potenza ai lati del campo non si scherza) più la coppia perfetta Conrad Smith - ma'a Nonu al centro e mastro Muliaina estremo.
Per il resto, due cantieri aperti si confrontano al Millennium: un Galles alla ricerca di quel sè smarrito dopo il primo anno di Gatland, col Grande Slam più meritato mai visto nel 6Nazioni, contrapposto a una Argentina priva nel tour di tre dei suoi top - Hernandez, Contepomi, Leguizamon - che pure ha saputo coi giovani e il suo gioco lineare e efficace di spaventare e imbrigliare l'Inghilterra.
Interessante il momento della Scozia, chiamata a misurarsi nella sua nuova dirigenza con il primo test probante; vale anche per l'Australia, questa è una sfida che può trasformare il tour da decente a un disastro; ricordiamo che l'anno scorso la Scozia spaventò a morte gli Australiani.
Quanto a Francia e Irlanda, sono chiamate a confermarsi e a lavorare di tuning. Attenzione perà a non prendere sottogamba i Polinesiani, soprattutto Samoa: ogni eventuale calo di concentrazione dei francesi sarà pesantemente punito.
Quanto a Fiji, ha dei buchi in formazione che la rendono meno credibile che non ai Mondiali, dove arrivò a impiensierire seriamente il Sudafrica nei quarti. A questo proposito segnaliamo la protesta di Mark Ella, il grande campione australiano ora nello staff di Fiji, nei riguardi di alcuni club francesi che non avrebbero rilasciato i loro figiani per questi test.
Buon rugby a tutti, a domenica per le analisi.
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