Occhio per occhio
Sara' che la ricerca della massima "visibilita'" non sempre e' positiva - e scusate il gioco di parole che tra poco diverra' chiaro - ma lo Stade Francais, club re del marketing, pare entrato "nel mirino" della giustizia sportiva dell'European Rugby Council.
Al centro sempre la stessa partita, quella di Heineken Cup a Belfast persa con Ulster il 12 dicembre, oggetto passivo sempre il nazionale irlandese Stephen Ferris: mettergli un dito nell'occhio e' gia' costato al mediano Julien Dupuy 24 settimane di squalifica poi ridotte a 23; ora tocca al pilone David Attoub, che per la ditata dettagliata nella foto sempre al flanker irlandese - dev'esser uno che brilla per simpatia - s'e' beccato la squalifica monstre di 70 settimane, dal 18 dicembre 2009 al 22 aprile 2011 ("occhio": aprile 2011, non 2010).
Ora lo Stade fara' appello, ma "occhio" che da punizione non diventi beffa: togliendogli una settimana come al collega Dupuy, la sua squalifica divenga di settimane ....
L'avevano detto e ripetuto in tutte le salse fin dall'episodio di Schalk Burger contro i Lions quest'estate: basta eye gouging, servono pene esemplari; qui ce sta 'a recidiva sul medesimo giocatore, ancorche' da parte di due attori diversi - e in piu' so' francesi, il che tra anglosassoni non provoca particolare compassione, anzi.
La squalifica di Attoub non e' comunque il record per questo fallo odioso e rischioso, pura vendetta rabbiosa che nulla cambia nell'economia della partita (non si recupera una palla, non si impedisce un recupero, ci si distrae e basta) ma puo' rovinare una vita (un mio antrico conoscente ha perso un occhio cosi'): nel 1999 Richard Nones del Colomiers per lo stesso fallo si becco' ben due anni di ban.







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