A Benetton l'ultimo Super10 "pro"
Padova, Finale Super 10:
BENETTON TREVISO 16 - 12 MPS VIADANA
(p.t. 13-6)
Nel campionato d' Italia come in quello Inglese e come analizzaremo più tardi nel Super Rugby australe, si conferma l'incumbent: Benetton Treviso conquista il back-to-back e il suo quindicesimo scudetto, l'ottantesimo della storia del rugby in Italia, superando l’MPS Viadana a Padova, campo di via Plebiscito, davanti a più di 4.000 spettatori nell'ultima finale del Campionato Italiano d’Eccellenza Super 10 - almeno per come l'abbiamo conosciuto sinora, almeno nella versione "Pro" vera o parziale che fosse, con la presenza di tutti i migliori team italiani, anche se non con tutti i campioni "italiani".
La partita inizia sotto una pioggia insistente che fortunatamente si placa poco dopo il fischio d’inizio. Similmente alla finale di Twickenham a spingere sull'acceleratore sono gli sfidanti in nero (e un po' di giallo al posto del po' di rosso dei Sarries). Viadana muove la palla, tenta di costruire ma i bancoverdi sono sufficientemente solidi da non lasciar spazi, ai mantovani rimane solo un tentativo di drop fallito dall'estremo Woodrow.
In più emerge sin da subito la netta superiorità di Treviso nella mischia ordinata, predominio che la squadra della Marca saprà detenere con Rizzo e Cittadini ma anche coi rincalzi inviati in campo come d'abitudine da coach Smith attorno al 50'. Il fatto impedisce alla più costante iniziativa di Viadana di ancorarsi a una conquista sicura dell'ovale; anche la rimessa laterale appare a tratti incerta, nonostante la seconda linea nazionale Geldenhuys - Del Fava.
Non a caso al decimo è la Benetton a muovere per prima il punteggio per un mani in ruck, il calcio che ne consegue viene piazzato da Botes. Viadana comunque pareggia con Woodrow nel giro di un paio di minuti.
La tensione in campo è alta come si confà a una finale, ma il giovane direttore di gara Falzone sa mantenere il controllo senza commettere grossi errori, usando come strumento dissuasivo un certo numero di richiami ai capitani.
Al ventottesimo la Benetton muove il fronte da un lato del campo all’altro, la difesa viadanese regge sinchè l’ala Vilk sceglie le vie verticali, resiste a due placcaggi e si apre la strada alla meta; Botes trasforma per il 10- 3. Rimarrà l'unica meta della finale e ipotecherà la gara, anche se tre minuti dopo Woodrow accorcia le distanze con un piazzato.
Anche i gialloneri arrivano alla meta, non su azione manovrata. Matteo Pratichetti è più veloce di De Jager a precipitarsi su una palla calciata in contropiede nell'area di meta trevigiana, ma il Tmo mostra che il centro giallonero non ha il controllo dell'ovale: al volo e con una sola mano Pratichetti non sta tenendo la palla quando questa tocca terra, tra spinte e controspinte; la quasi meta diventa un in avanti.
Per inciso va sottolineato: meno male che in Italia, almeno per la finale, è stato introdotto il Tmo assieme al conteggio del tempo effettivo, risparmiandoci polemiche nonchè recuperi indeterminati alla calcistica.
Sul finire del primo tempo c'è lo strappo in contropiede per Benetton: Botes calcia lungo saltando la linea avversaria, vince la gara di corsa recuperando l'ovale, all'estremo Woodrow non rimane che immolarsi, placcandolo correttamente ma impedendo fallosamente il ricircolo e rimediando il cartellino giallo dall'attento arbitro, più un rigore sotto i pali piazzato dallo stesso mediano per il 13-6 con cui si va al riposo.
Nella prima metà della ripresa la compassata Treviso riesce a tener basso il ritmo, mettendo in difficoltà Viadana con le maul avanzanti ma senza sfruttare la superiorità numerica. Al ristabilirsi della parità numerica sono i gialloneri a riprendere il pallino, procurandosi con attacchi insistiti ben quattro calci piazzabili: l'estremo giallonero ne sbaglia due in fila, a quel punto la responsabilità passa a Law che non fallisce i due successivi, riportando la gara su un thrilling 13-12.
Siamo ai soliti ultimi display trevigiani: squadra compassata, superiore e in controllo o piuttosto semplicemente passiva, quasi bollita, incapace di ancorare il gioco venti-trenta metri più avanti, nonostante la superiorità nelle fasi statiche?
In questi frangenti si distingue ad esempio in negativo il pur volonteroso Brendan Williams oggi estremo, probabilmente all'ultima gara: buono come al solito nelle ripartenze anche se sovente isolate, pessimo nel gioco al piede. Marius Goosen invece, anche lui alla gara d'addio, è il solito approdo per ogni palla recuperata dalla difesa trevigiana dal suo posto di primo centro, per lasciar spazio agli altri piedi buoni di Luke McLean all'apertura, mentre le iniziative d'attacco sono lasciate al più dinamico mediano Botes che guida gli avanti.
L'occasione migliore per Viadana anche nel secondo tempo proviene non dagli attacchi sistematici ma da una palla recuperata, che fa arretrare gli affannati trevigiani sin sulla linea di meta. Appena i biancoverdi riescono a ripartire, Simon Picone subentrato al centro Galon è determinante: salta con coraggio su un up-and-under, viene sbilanciato ma l'azione si trasforma in un tenuto a terra della difesa viadanese; due falli in uno, Botes piazza per il più tranquillizzante mini-break del 16-12.
A cinque minuti dal termine Viadana si produce nello sforzo finale per recuperare, insediandosi nella metà campo avversaria. Ottengono una punizione poco fuori dai 22m, optano per la touch ma la seconda linea della nazionale non la sa sfruttare. Il nervosismo sale e ci casca Enrico Pavanello (non il capitano Antonio, il subentrato a Barbieri in terza linea), offrendo a Viadana gli ultimi secondi di gara in superiorità numerica, con Allori menomato e una nuova touch a pochi passi dalla linea di meta trevigiana. Nulla da fare, gli uomini di Franco Smith controllano la rimessa, mettono la palla in cassaforte e la perdono in avanti solo a tempo scaduto.
Buono lo spettacolo finale di fair play in campo nonostante il nervosismo della gara - sono lontane le finali con Troncon alla sua ultima gara a dare l'esempio in diretta Rai facendo a cazzotti: i due team prossimi celtici si congratulano tra loro e a si danno reciproco riconoscimento in conferenza stampa, a parte qualche comprensibile ma ingiustificato mugugno offline su singoli episodi arbitrali da parte di coach Bernini.
Treviso (e forse anche coach Franco Smith?) saluta l'Italia nel migliore dei modi, chiudendo l'anno con la Tripletta: Supercoppa, Coppa Italia e Campionato, ma più di questo della stagione conclusa ci piace ricordare la vittoria con Perpignan e un paio di tempi a Munster e a Northampton in Heineken Cup: incoraggianti. Viadana perde l'ultima opportunità per il secondo scudetto, nell'anno in cui celebra il quarantennale della fondazione ma anche la metamorfosi più grande, da baco costantemente ai vertici nazionali ad Airone migrante verso le lande della Keltia.
Chiuso il Super10, sia gloria al Super10: le due celtiche si rifonderanno radicalmente, tra abbandoni di vecchie glorie (Benetton) e ricostruzioni radicali (Aironi), seguite dalla duplice fuoriuscita dal campionato italiano, nè voluta nè inevitabile per via della partecipazione alla Magners League, ma dietro inequivocabile invito federale a non disturbare i manovratori, attuato per mezzo dei nuovi regolamenti.
Nel mentre il Super-SemiPro venturo attende nuovi protagonisti (il GranColorno, forse la Tre toscana, sicuramente Mogliano) e qualche ulteriore fusione (Rugby Parma e Noceto, entrambe aventi diritto?) che si aggiungerà al paio di abbandoni sopra detto. Il che potrebbe dar la stura a ripescaggi e nuove polemiche, per farlo diventare ... un nuovo Super10 a mo' di Araba Fenice. Stay tuned: in Italia più che altrove, it ain't over 'til it's over.
Benetton Treviso: Williams; Vilk (37’ st. Semenzato), Galon (16’ st. Picone), Goosen, De Jager; McLean, Botes; Kingi, Zanni, Barbieri R. (16’ st. Pavanello E.); Van Zyl, Pavanello A. (cap); Cittadini (16’ st. Di Santo) , Ghiraldini (16’ st. Vidal), Rizzo (16’-40’ st. Allori)
all. Smith
MPS Viadana: Law; Robertson, Harvey, Pratichetti M., Pace; Woodrow, Wilson (10’ st. Brancoli); Krause, Persico A. (10’ st. Quinnell G.), Erasmus; Geldenhuys (cap), Hohneck (16’ st. Del Fava); Garcia J., Santamaria (10’ st. Ferraro), Cagna (35’ pt. Alonso)
all. Bernini
arb. Falzone (Padova)
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