Il patto fu siglato all'incirca un anno fa, quando coach Rob Baxter lasciò detto alla rivista Rugby World: "Allenare l'Exeter in Premiership sarebbe il mio sogno". Ora è giunto il tempo di aprire gli occhi e guardare alla realtà, al fatto che davvero gli Exeter Chiefs saranno tra le squadre protagoniste della prossima stagione nel campionato di vertice inglese. Un traguardo programmato da tempo, dal 1997 quando il club (la cui prima uscita ufficiale risale al 1873) ha cominciato a lottare nella Championship dopo la ristrutturazione del campionato d'Oltremanica: tanta fatica, anche perché di solito la formazione che scendeva dalla Premier finiva per essere la favorita alla promozione. Troppo forte il divario tecnico con le altre, soprattutto con Northampton e gli Harlequins condannate ad una stagione in purgatorio.
Lo scorso anno le cose sono andate diversamente perché, ricorda oggi Baxter, Bristol non presentava le credenziali di chi l'aveva preceduta. A ciò si aggiunge una programmazione quasi perfetta: il blocco di giocatori messi sotto contratto nel 2008 hanno rinnovato sotto Natale, garantendo tranquillità almeno dal punto di vista manageriale. Il nuovo allenatore dei trequarti, Ali Hepher, ha aiutato a sistemare le cose in quel reparto, mentre l'assistente Paddy Anson, che si occupa della condizione fisica, ha progettato una sorta di seconda preparazione stagionale sempre durante le scorse vacanze natalizie.
D'altra parte, il campionato 2009/2010 ha visto l'introduzione del sistema a play-off, non gradito ai Chiefs. Ma una volta raggiunta la post season è arrivata la sconfitta con il Nottingham (20-9) nella nuova fase a gironi che, a detta di coach Baxter, ha marcato il momento decisivo della sua squadra. "Dopo la sconfitta, i giocatori erano dannatamente arrabbiati". Ne è nata la vittoria sul Bedford in semifinale (37-8) che ha fatto da antipasto alla finale con Bristol, fatta di andata e ritorno.
Il risicato successo casalingo (9-6) ha obbligato i Chiefs a tenere alta la concentrazione al ritorno: alla fine il risultato, sommando i punti dei due match, diceva 38-16 per Exeter.
Dall'incubo dell'ennesima delusione alla festa durata tutta la notte: lo champagne sul pullman che riportava i trionfatori a casa e i bagordi nel nuovo stadio, il Sandy Park, costruito per allinearsi agli standard richiesti dalla Premier.
La nuova sfida consiste nel rimanere ai piani alti. Baxter prende ad esempio il Leeds Carnegie, dove lo staff dall'inizio era certo della salvezza: "Sono dell'idea che occorra cominciare una nuova annata cercando in ogni modo di essere migliori rispetto a quella passata. E cercare di continuare a migliorare". Vietato vivere alla settimana: sarà per questo che nel calendario delle amichevoli prima del via della stagione 2010/2011, sono in programma match contro il Cardiff Blues e gli Scarlets di Llanelli.
I Chiefs non vogliono fare la parte delle meteora: "Per i primi tre-quattro giorni dopo la finale, pensavo fosse un sogno, ma questo il problema di quando bevi troppo. Sarà fantastico, c'è ancora molto in ballo. Abbiamo tutte le motivazioni e una gran voglia di combattere".
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