Biarritz torna a fare Biarritz contro gli Aironi
Nemmeno sette giorni dopo la storica vittoria dello Zaffanella, il Biarritz in casa si prende la rivincita sugli Aironi vince per 34-3 nella prima partita di ritorno della Pool 4 per la Heineken Cup nella serata in riva all'Oceano Atlantico. I transalpini si portano a casa i cinque punti maturati dalle quattro mete messe a segno, importanti per la classifica finale e per rimediare alla battuta di arresto di sabato scorso. Quanto ai mantovani, comunque non tornano a casa con una scoppola sopra i 40 punti e vorrà pur dire qualcosa: ripetersi sarebbe stata l'impresa delle imprese, non affondare a picco un obiettivo non scontato quando si gioca nella tana delle vipere.
Condizioni nemmeno non clementi nemmeno al Parc des Sport della località termale basca, dove la pioggia è andata a braccetto con la neve. I padroni di casa partono forte per evitare scherzi e al terzo minuto l'arbitro inglese Small decreta un calcio di punizione per un placcaggio alto sull'ala americana Taku Ngwenya: Dimitri Yachvili apre così le marcature al piede. Gli Aironi tengono bene il campo, portano il naso fuori dalla propria metà campo, ma il Biarritz ha le idee chiare e al solito, dopo un'azione prolungata, finisce per trovare lo spazio al largo e ad innescare una delle sue frecce, in questo caso il secondo centro Marcelo Bosch che va a marcare pensate attorno al 10'. Al resto ci pensa Yachvili: il mediano di mischia converte la seconda meta e infila i pali con un altro calcio di punizione di modo che al 16' si è già sul 13-0. Atteggiamento diverso da quello scorso per il Biarritz, che è andava per i pali solo quando era alle corde nel quarto finale di gara.
Gli uomini di mister Rodriguez passano anche per la mischia ordinata. Al 22' arriva infatti una meta tecnica sanzionata per un fallo del pacchetto degli Aironi quando l'accampamento pesante si è spostato sulla linea dei cinque metri. Prima i francesi ingaggiano anticipatamente, poi arriva il fallo incriminato. Il Biarritz ha ormai preso il largo (20-0) quando l'apertura Riccardo Bocchino (nella foto di Dino Panatao, courtesy of Aironi Rugby) fallisce un penalty e la compagine italiana rimane a quota zero.
Con il vuoto alle spalle, i francesi provano a chiudere in bellezza il primo tempo. Alla mezz'ora Yachvili calcia in rimessa e si riparte con una touch dai 10 metri, portata giù da Biarritz che prova a infilare il coltello nella piaga come fatto più volte allo Zaffanella. Da una serie di punti d'incontro - e scontro -, il numero 10 Julien Peyreloungue prova a scavalcare la trincea con un calcetto sul quale giunge per primo l'estremo mantovano Julien Laharrague, che chiama il mark. Combattiva la difesa di coach Rowland Phillips. I finalisti della scorsa edizione ci provano in un altro paio di occasioni, ma si va negli spogliatoi sul 20-0 perché gli Aironi sbattono le ali e chiudono l'uscio.
Secondo tempo - Ma al 46' non possono nulla dopo una mischia nei propri 22 per un proprio in avanti. Dalla piattaforma, l'ovale giunge a Ngwnya che così va a marcare la terza meta avversaria: altra scena già vista, a dimostrazione che il gioco di Biarritz per quanto poi possa essere in certi casi prevedibile, è allo stesso tempo efficace. Roba non semplice.
Altra "questa scena mi pare di averla già vista" al 56', con la marcatura pesante che vale il punto di bonus. Rimessa sulla linea dei 5 degli Aironi per Biarritz, serie di ruck e raccogli e vai utili a rubare centimetri di campo, finché il tallonatore Benoit August trova il varco decisivo (sei giorni fa, fu il turno del sostituto Romain Terrain, se ben ricordate).
34-0, mancano a referto i tre punti di Bocchino che evitano ai padani il cappotto. Questa volta è la prima linea mantovana a conquistare il calcio di punizione, con il trittico subentrato dalla panchina Aguero-Santamaria-Gamboa: l'apertura stavolta non fallisce da buona posizione al 60'. Poi comincia la giostra dei cambi da una parte e dell'altra, con gli ospiti che nel finale cercano almeno la meta dell'orgoglio e del sussulto. Ma è meglio una doccia calda.
Condizioni nemmeno non clementi nemmeno al Parc des Sport della località termale basca, dove la pioggia è andata a braccetto con la neve. I padroni di casa partono forte per evitare scherzi e al terzo minuto l'arbitro inglese Small decreta un calcio di punizione per un placcaggio alto sull'ala americana Taku Ngwenya: Dimitri Yachvili apre così le marcature al piede. Gli Aironi tengono bene il campo, portano il naso fuori dalla propria metà campo, ma il Biarritz ha le idee chiare e al solito, dopo un'azione prolungata, finisce per trovare lo spazio al largo e ad innescare una delle sue frecce, in questo caso il secondo centro Marcelo Bosch che va a marcare pensate attorno al 10'. Al resto ci pensa Yachvili: il mediano di mischia converte la seconda meta e infila i pali con un altro calcio di punizione di modo che al 16' si è già sul 13-0. Atteggiamento diverso da quello scorso per il Biarritz, che è andava per i pali solo quando era alle corde nel quarto finale di gara.
Gli uomini di mister Rodriguez passano anche per la mischia ordinata. Al 22' arriva infatti una meta tecnica sanzionata per un fallo del pacchetto degli Aironi quando l'accampamento pesante si è spostato sulla linea dei cinque metri. Prima i francesi ingaggiano anticipatamente, poi arriva il fallo incriminato. Il Biarritz ha ormai preso il largo (20-0) quando l'apertura Riccardo Bocchino (nella foto di Dino Panatao, courtesy of Aironi Rugby) fallisce un penalty e la compagine italiana rimane a quota zero.
Con il vuoto alle spalle, i francesi provano a chiudere in bellezza il primo tempo. Alla mezz'ora Yachvili calcia in rimessa e si riparte con una touch dai 10 metri, portata giù da Biarritz che prova a infilare il coltello nella piaga come fatto più volte allo Zaffanella. Da una serie di punti d'incontro - e scontro -, il numero 10 Julien Peyreloungue prova a scavalcare la trincea con un calcetto sul quale giunge per primo l'estremo mantovano Julien Laharrague, che chiama il mark. Combattiva la difesa di coach Rowland Phillips. I finalisti della scorsa edizione ci provano in un altro paio di occasioni, ma si va negli spogliatoi sul 20-0 perché gli Aironi sbattono le ali e chiudono l'uscio.
Secondo tempo - Ma al 46' non possono nulla dopo una mischia nei propri 22 per un proprio in avanti. Dalla piattaforma, l'ovale giunge a Ngwnya che così va a marcare la terza meta avversaria: altra scena già vista, a dimostrazione che il gioco di Biarritz per quanto poi possa essere in certi casi prevedibile, è allo stesso tempo efficace. Roba non semplice.
Altra "questa scena mi pare di averla già vista" al 56', con la marcatura pesante che vale il punto di bonus. Rimessa sulla linea dei 5 degli Aironi per Biarritz, serie di ruck e raccogli e vai utili a rubare centimetri di campo, finché il tallonatore Benoit August trova il varco decisivo (sei giorni fa, fu il turno del sostituto Romain Terrain, se ben ricordate).
34-0, mancano a referto i tre punti di Bocchino che evitano ai padani il cappotto. Questa volta è la prima linea mantovana a conquistare il calcio di punizione, con il trittico subentrato dalla panchina Aguero-Santamaria-Gamboa: l'apertura stavolta non fallisce da buona posizione al 60'. Poi comincia la giostra dei cambi da una parte e dell'altra, con gli ospiti che nel finale cercano almeno la meta dell'orgoglio e del sussulto. Ma è meglio una doccia calda.
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