Quarta pinta di Heineken: parte prima
In attesa che questa domenica ospiti la conclusione del quarto turno di Heineken Cup, quello che apre la fase di ritorno dei gironi e tiri la volata finale, come si direbbe in gergo ciclistico, cominciamo a dare un'occhiata a quello che è accaduto nelle scorse ore, al di là di quello che abbiamo già scritto in merito alle due italiane, Benetton Treviso e Aironi Viadana.
Partiamo dal Lansdowne Road di Dublino, dove nella Pool 2 il Leinster ha superato il Clermont per 24-8, prendendosi la rivincita dei quarti di finale della scorsa edizione più che della sconfitta di sette giorni fa per 20-13. Bella partita, partiamo da qui: bel ritmo, bei gesti tecnici, bel pubblico, gran battaglia di placcaggi. Si vedeva che le due volevano l'una lo scalpo dell'altra e alla fine hanno avuto la meglio i padroni di casa, lesti a premere sull'acceleratore nei primi dieci minuti del primo e del secondo tempo, schiacciando i francesi nei propri 22 e azionando i tagli dei trequarti (Brian O'Driscoll in gran spolvero, nonostante l'età che ormai avanza anche per lui e gli acciacchi che ogni tanto lo obbligano a dare forfait) e il peso dei suoi avanti, uno su tutti il pilone Cian Healy che marca due delle tre mete del Leinster, entrambe alla fine dell'assalto alla diligenza con continui raggruppamenti che arrivano a ridosso dell'area di meta: la prima al 7', la seconda al 43' dopo una mischia sotto i pali perché l'arbitro gallese Nigel Owens ingiustamente giudica tenuto alto un ovale che la seconda linea Nathan Hines invece schiaccia a terra. La terza meta, manco a farlo apposta, è del terza linea Sean O'Brien, a testimoniare come il XV di Dublino abbia spostato il baricentro dell'incontro sugli avanti. Al resto ci pensa il piede di Jonathan Sexton, mentre quello del mediano transalpino Morgan Parra è meno preciso e lascia sul terreno di gioco nove punti che sarebbero stati preziosi, visto che il Clermont non fa da comparsa, ma tiene il campo e arriva in un paio di occasioni ad un soffio dalla marcatura pesante, con un David Zirakashvili che da buon pilone suona la carica nei raggruppamenti: sembrano fatti di gomma questi qua, sembrano usciti direttamente dagli stabilimenti Michelin. La meta francese è di Napolioni Nalaga, al 68', quando ormai è troppo tardi per raddrizzare una sconfitta che può costare caro ai campioni in carica d'Oltralpe. Nalaga al quale l'estremo Isa Nacewa nega una meta già fatta intercettando all'ultimo un cross kick dell'apertura Brock James millimetrica. Ottanta minuti di pure divertimento.
Partiamo dal Lansdowne Road di Dublino, dove nella Pool 2 il Leinster ha superato il Clermont per 24-8, prendendosi la rivincita dei quarti di finale della scorsa edizione più che della sconfitta di sette giorni fa per 20-13. Bella partita, partiamo da qui: bel ritmo, bei gesti tecnici, bel pubblico, gran battaglia di placcaggi. Si vedeva che le due volevano l'una lo scalpo dell'altra e alla fine hanno avuto la meglio i padroni di casa, lesti a premere sull'acceleratore nei primi dieci minuti del primo e del secondo tempo, schiacciando i francesi nei propri 22 e azionando i tagli dei trequarti (Brian O'Driscoll in gran spolvero, nonostante l'età che ormai avanza anche per lui e gli acciacchi che ogni tanto lo obbligano a dare forfait) e il peso dei suoi avanti, uno su tutti il pilone Cian Healy che marca due delle tre mete del Leinster, entrambe alla fine dell'assalto alla diligenza con continui raggruppamenti che arrivano a ridosso dell'area di meta: la prima al 7', la seconda al 43' dopo una mischia sotto i pali perché l'arbitro gallese Nigel Owens ingiustamente giudica tenuto alto un ovale che la seconda linea Nathan Hines invece schiaccia a terra. La terza meta, manco a farlo apposta, è del terza linea Sean O'Brien, a testimoniare come il XV di Dublino abbia spostato il baricentro dell'incontro sugli avanti. Al resto ci pensa il piede di Jonathan Sexton, mentre quello del mediano transalpino Morgan Parra è meno preciso e lascia sul terreno di gioco nove punti che sarebbero stati preziosi, visto che il Clermont non fa da comparsa, ma tiene il campo e arriva in un paio di occasioni ad un soffio dalla marcatura pesante, con un David Zirakashvili che da buon pilone suona la carica nei raggruppamenti: sembrano fatti di gomma questi qua, sembrano usciti direttamente dagli stabilimenti Michelin. La meta francese è di Napolioni Nalaga, al 68', quando ormai è troppo tardi per raddrizzare una sconfitta che può costare caro ai campioni in carica d'Oltralpe. Nalaga al quale l'estremo Isa Nacewa nega una meta già fatta intercettando all'ultimo un cross kick dell'apertura Brock James millimetrica. Ottanta minuti di pure divertimento.
- Altro incontro al cardiopalma tra Ospreys-Munster dopo i noti fatti di domenica scorsa. Anche qui la vendetta è servita: finisce 19-15 per i gallesi che vanno in meta una sola volta contro le due degli irlandesi e che chiudono il primo tempo in vantaggio per 13-10. Munster parta a razzo, trova un break prezioso con il centro Sam Tuitupou che apre la strada, poi l'ovale dal raggruppamento nei pressi dell'area che scotta arriva al pilone Tony Buckley ed è touchdown. Gli irlandesi si portano sul 10-3, Dan Biggar smuove il risultato per i suoi e al 25' arriva il pareggio firmato dal mediano Mike Phillips e della conversione di Biggar, con Ronan O'Gara che rimane tagliato fuori da una ostruzione durante l'azione. Al 35' e al 54' ancora Biggar allunga per il momentaneo +6, che si riduce quando il secondo centro tuttorosso Keith Earls timbra la seconda meta dei suoi, dopo che l'ala neozelandese Doug Howlett bussa alla porta degli Ospreys e trova aperto, seminando il panico. Non arriva la conversione di O'Gara, arrivano invece tre punti dal piede di Biggar per il 19-15 decisivo al minuto 67'.
- Per quanto riguarda la Pool 4, quella degli Aironi, il Bath si autoinfligge una dura lezione che le costerà cara, perdendo 22-26 dall'Ulster. I nordirlandesi nel primo tempo non mollano l'osso rimanendo addosso agli inglesi grazie al piede dell'apertura Ian Humphreys, ma soprattutto alla meta dell'estremo Adam D'Arcy al 10'. Ma è il Bath a partire meglio, con l'ala Matt Carraro che marca pesante già al primo giro di orologio e con il piede di Olly Barkley. Nella ripresa, come spesso accade, Bath molla la presa, concede qualche calcio di punizione di troppo e si ritrova sotto. Nevine Spence, secondo centro ospite, va in meta al 55', poi Humphreys porta lontanino i suoi fino al momentaneo 23-14, al quale pone rimedio Matt Banahan: l'ala al 68' accorcia chiudendo al meglio un'azione di gruppo e ricevendo l'assist dal Numero 8 Simon Taylor, andando a schiacciare alla bandierina. Ma non c'è la preziosissima conversione. Ci sono al contrario i definitivi punti di Humphreys dalla piazzola al 71'.
Nessun commento:
Posta un commento