lunedì 31 gennaio 2011

6 Nations 2011: Mike Catt ha un piano

Sei punti chiave per mettere le cose al loro posto e fare bene nel 6 Nations 2011 alle porte. Mike Catt, uno che la maglietta dell'Inghilterra l'ha indossata 75 volte tra il 1994 e il 2007, con 142 punti all'attivo e una Coppa del Mondo in bacheca (nella foto durante i festeggiamenti), quella del 2003, ha fatto una lista dall'alto anche del ruolo di manager in campo per i London Irish. E promette dalle colonne internettiane del Daily Telegraph che sarà un 6 Nazioni ottimistico per i tifosi della squadra allenata da Martin Johnson.

  1. L'esempio - Mike Tindall come capitano e uomini che riescano a trascinare il gruppo. Catt punta l'attenzione soprattutto a Nick Easter, Numero 8 degli Harlequins, che avrà il compito di coprire tra gli avanti il vuoto lasciato dall'assenza causa infortunio di Lewis Moody. Giocatore fisico e con un gioco base semplice e concreto, Easter deve servire da esempio quando conta: "The key is to have a man who leads by example, and Easter is that man".
  2. Seconde e terze linee - C'è una vecchia guardia alle spalle. Oltre a Moody, è ko anche il versatile Tom Croft, ma coach Johnson secondo Catt può contare sulle prestazioni di gente come Joe Worsley, che ha mostrato di essere in forma con il proprio club, i London Wasps. E ci sarebbe l'opzione Hendre Fourie, che con Catt condivide l'origine sudafricana: se tornerà a completa disposizione, garantirà ancora maggiore fisicità al gruppetto di mischia inglese. Quanto alle rimesse laterali, ci sono il solito Easter oltre che Simon Shaw e Tom Palmer e se le cose non dovessero mettesi per il meglio causa assenza di uomini, l'Inghilterra può optare per una linea di rimessa con quattro/cinque giocatori.
  3. La trasferta a Cardiff - Questo tema lo abbiamo già stressato abbastanza anche noi. Chi ben comincia è a metà dell'opera, non solo secondo Catt, ma secondo il dire comune. Anche perché poi l'Inghilterra avrà tre partite in casa, a Twickenham, tra cui lo scontro diretto con la Francia detentrice del titolo.
  4. Dimenticare Wilko, o meglio pensare ad altri - Ben Youngs e Toby Flood dovranno fare bene, nel gioco tattico al piede. Ed entrambi si stanno ben comportando con i Leicester Tigers. Ergo, per quanto l'assistenza di Youngs farebbe solo del bene a Jonny Wilkinson, capace com'è il mediano di mischia di assorbire e sopportare la pressione, concedendo vita più facile all'apertura del Tolone, c'è un Flood - assicura Catt - che sa rivelarsi una garanzia.
  5. Job opportunities - Ci sono infortunati e squalificati, d'accordo, ma le loro assenze possono rivelarsi positive per altri giocatori in vista del gruppo che verrà chiamato a disputare la Coppa del Mondo. Tom Wood, Phil Dowson e Nick Abendanon potrebbero sfruttare l'occasione dei Six Nations per dire: guardate, ci siamo anche noi.
  6. Be conservative - Almeno sul piano del gioco, affidandosi a delle ali che sappiano pungere, ma anche difendere. "England don't need to play a hugely expensive game", scrive Catt. Un altro detto d'Oltremanica forse riassume meglio il concetto: simple minds, please, simple things.

1 commento:

Abr ha detto...

"England don't need to play a hugely expensive (or expansive) game": giocare di ripartenze, lasciar che siano gli altri a dannarsi e lasciar fare il resto alle mura domestiche. Forse il vecchio Catt ha delineato la chiave per riportare finalmente il trofeo a Twickenham quest'anno.

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