sabato 15 gennaio 2011

Birra indigesta anche per gli Aironi

Durante la cronaca in diretta di Benetton Treviso e Perpignan avevamo già dato l'annuncio che gli Aironi erano sotto alla fine del primo tempo contro Bath, nella quinta giornata di Heineken Cup valida anche per la Pool 4, al Recreation Ground. E' finita 55-16 per gli inglesi, che hanno messo a referto ben otto mete contro una marcata dai mantovani. Un sabato indigesto per le due italiane quindi nella Champions League della palla ovale e d'altra parte, questo Bath non si sa mai come prenderlo: ci sono giorni in cui si impicca come se niente fosse, altri in cui è una macchina ben oliata. Per quanto riguarda la squadra allenata da coach Rowland Phillips, era certo impensabile che potesse tornare vincitrice dalla trasferta Oltremanica. Tutto serve per imparare e mettere da parte.
I padroni di casa partono a manetta e in mezz'ora si assicurano quel margine che permetta loro di pensare ad accaparrarsi il punto di bonus, diversamente da quello che era accaduto all'andata allo Zaffanella. Il piede dell'apertura neozelandese trapiantata nel mantovano James Marshall tiene aggrappati i suoi fino al 14', nel momentaneo 8-6 dove già si conta una meta per il Bath, quella firmata dall'ala Tom Biggs che al 9' innesta il turbo sulla fascia sinistra e semina prima Gilberto Pavan e poi Julien Laharrague, dopo che la mischia aveva messo in difficoltà il pack bassaiolo, con pallone rubato. Gli Aironi nelle fasi più lente si difendono, ma quando Bath innesta i velocisti sono dolori e così il Numero 8 Luke Watson al 21' viene servito in velocità dal mediano Michael Classens e attraversa i 22 per andare a marcare la seconda meta dell'incontro. Olly Barkley stavolta converte ed è 15-6. Al 27' è di nuovo il turno di Biggs, che chiude al meglio il lavoro svolto dai colleghi di reparto Matt Banahan e Nick Abendanon. I placcaggi degli Aironi non si vedono e la faccenda si complica irrimediabilmente. Due minuti più tardi, è l'alona Banahan a infierire per la quarta volta. E così, alla mezz'ora, siamo sul 29-6.
Quando mancano ormai cinque minuti alla fine del primo tempo, gli Aironi hanno un sussulto d'orgoglio ferito e sbattono le ali. Viadana ha un calcio di punizione nella metà campo avversaria, rinuncia a passare per i pali e va in rimessa nei 22: la tattica è chiara, affidarsi ad una maul per scardinare il portone davanti. Maul che viene fatta crollare, si passa allora per una mischia ordinata e poi per una serie di raggruppamenti ravvicinati per conquistare centimetri finché la terza linea Josh Sole varca la linea dell'area di meta al 36'. Marshall converte per il 29-13, ma ancora Matt Banahan vuole chiudere in bellezza e al 38' recupera un pallone a metà via, al solito i placcaggi non sono di quelli che lasciano il segno e va a marcare sotto i pali. Primo tempo chiuso 36-13, cinque mete a una e bonus offensivo intascato da Bath.

La compagine italo-celtica torna dagli spogliatoi con la voglia di tenere il baricentro il più lontano possibile dalla propria linea del Piave e addirittura si sposta in avanti, rifiutando nuovamente di piazzare per andare in touch. Altra maul con scasso, altro fallo e altra mischia proprio come in occasione della meta del primo tempo. Ma stavolta l'ovale non è pulito e Bath recupera per rifugiarsi in rimessa. Al 6' i padroni di casa rimangono in 14, a causa del cartellino giallo al centro Shontayne Hape, mentre Phillips opera dei cambi in prima linea: dentro Fabio Ongaro al tallonaggio al posto di Luigi Ferraro e Salvatore Perugini è sostituito da Matias Aguero. La pressione offensiva degli Aironi alla fine porta un calcio che Marshall realizza. Ma è giornata no quando si tratta di difendere e al 53' è l'hat trick di Banahan con conversione di Barkley per il 43-16.
Un minuto più tardi fa il suo ingresso Marco Bortolami, giusto in tempo per beccarsi il suo abituale cartellino giallo dall'irlandese Paterson al 57': la seconda linea azzurra commette fallo sul saltatore in touch. Gli Aironi ora chiudono bene gli spazi, con Bath che si affida al raccogli e vai. Operazione che al 63' costa l'infortunio al ginocchio per il flanker Gareth Krause. Il guaio è che a quel punto in panchina è rimasto solo il pilone Alberto De Marchi, visto che tutti gli altri (compreso Simone Favaro) sono già in campo. E allora quattro uomini di prima linea dentro.
Una volta entrati negli ultimi dieci minuti, Bath timbra il cartellino altre due volte. Prima al 70' con Banahan (ancora lui e sono quattro: si vede che il gigante era preoccupato per l'analogo exploit di Paul Diggin, l'ala forte dei Saints, proprio ora che ha recuperato il posto in nazionale ) con un calcetto a seguire ottimamente finalizzato; poi al 77' con Watson (doppietta) che ruba palla e chiude il conto. La nota finale dolente del Viadana è l'infortunio a Favaro al 75', costretto ad uscire in barella e lasciando i suoi in quattordici definitivamente. Una pinta di Heineken dal sapore molto amaro.

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