domenica 27 febbraio 2011

L'Inghilterra vince la mischia e Le Crunch

Six Nations - Twickenham, London


England 17 - 9 France


Visto da diecimila metri d'altezza, Le Crunch 2011 appare di una semplicità disarmante: primo tempo in equilibrio 9-9 con tre punizioni di Toby Flood, cui risponde Dimitri Yachvili con altrettanti piazzati. A inizio del secondo tempo, l'intercetto del man of the match Palmer di un grubber di Yachvili apre una fase d'assalto alla trincea francese, conclusa in meta, l'unica della gara, dalla potenza di gambe di Ben Foden. Dopo dieci minuti, e siamo al 53', Jonny Wilkinson appena entrato sigilla il risultato con un piazzato che tra l'altro gli riconsegna il primo posto mondiale di sempre per punti segnati in Test Match ufficiali a scapito di Dan Carter; la restante mezz'ora è equilibrio "a reti inviolate", con gli inglesi a difendersi senza troppi affanni e grande aggressività dagli assalti dei Bleus.
Questo da diecimila metri d'altezza. Detto così, se ne ricaverebbe: prova di forza iniziale chiusa in parità, episodio favorevole all'Inghilterra, squilibrio, affermazione dell'Inghilterra sul piano fisico più che tattico a fronte di una Francia non molto convinta, rassegnata quasi (del resto alcuni siti francesi titolano significativamente: "Il miracolo non è avvenuto") .
Scendendo di quota e aumentando il numero di "pixel" dell'immagine, lo scenario si fa molto più articolato e interessante, pur senza "photoshoppare" una gara molto combattuta (e non solo tra le due squadre in campo come vedremo) ma effettivamente povera di eventi clamorosi, evidenti, d'impatto. Come del resto si confà ad ogni finale e questa lo era, in pectore, per il Torneo delle Sei Nazioni 2011.

- Il primo quarto di gara
Ma cosa stiamo vedendo, mi son detto? Dopo un mark il calcio profondo di Foden sorprende fuori posizione il triangolo allargato francese e la prima rimessa laterale che ne consegue viene rubata da Wood; poco dopo alla prima mischia ordinata su introduzione francese, Domingo viene sepolto dalla seconda spinta inglese, è calcio di punizione per i bianchi: la tattica e le fasi statiche in mano inglese?! Al 5' minuto, al primo affondo inglese è 3-0 piazzato da Flood.
Lo stupore prosegue: sul calcio d'avvio preso da Deacon, palla scaricata a Flood dentro i 22m, ha tutto il tempo ma apre invece di calciare! Il malcapitato inglese viene assalito da una muta, trattiene la palla e Yachvili si guadagna un rigore sotto i pali: 6' minuto, 3-3, i francesi sono leader nella pressione difensiva?!
La conferma arriva all'azione successiva: Rougerie si avventa su Foden partito dal fondo, rimane in piedi e gli sottrae l'ovale, girandosi per consegnarlo ai compagni prima che i sostegni avversari riescano a tirarlo giù: in questa fase i francesi son più veloci ad arrivare e più aggressivi su punto d'incontro dei maestri bulldog.
Al 10' la seconda mischia ordinata: se per la prima uno dice ok, ci sta, effetto sorpresa, questa invece è interessante: Youngs non inserisce la palla per l'evidente sofferenza inglese sulla spinta dei Bleus, Yachvili protesta ma l'arbitro Clancy la fa solo rifare; appena i due pack si ri-ingaggiano, l'irlandese fischia nuovamente punizione per gli inglesi. Accusa Mas si essersi legato male, sotto i suoi occhi, bah.
All'azione successiva Jauzion intercetta ma è in fuorigioco: è il 6-3 piazzato da Flood al 12'. Inizia una fase di più deciso possesso e pressione inglese, chiusa al 17' da un altro fuorigioco, stavolta di Chabal: 9-3 piazzato da Flood, il pallino pare decisamente in mano ... irlandese: ma che arbitro attento e fiscale!

Il Secondo quarto - Invece no, macchè pallino, i francesi partono veementi per linee verticali con Trinh Duc, poi con Chabal; l'uso delle mani di Easter in ruck è troppo evidente, Clancy assegna il secondo rigore sotto i pali, ma così fiscale poi non pare: niente gialli o richiami (era un deliberato killing the ball sotto i pali). Poco male, è 9-6 per Yachvili. All'azione successiva alla ripartenza, la mischia francese finalmente guadagna un calcio di punizione per distacco anticipato di un flanker e al 21' è parità 9-9.
Sheridan deve uscire, entra Corbisiero e la Francia vince la quarta mischia, che apre un periodo di consistente avanzata francese, prima coi trequarti poi con gli avanti Domingo e Chabal, interrotta da un in avanti di Yachvili sulla pressione inglese. La quinta mischia sotto i pali al 26' gira come una girandola ma per Clancy tutto bene, gli inglesi possono liberare al piede e Poitrenaud, anche oggi tanto cuore ma spreciso, si fa sfuggire una presa non difficilissima e solitaria a metà campo. La sesta mischia che ne consegue gira ancora ma i francesi riescono lo stesso a rubar palla, al che la mischia crolla - ma guarda! - e l'ineffabile Clancy la fa rifare e gli inglesi la gestiscono liscia.
Ancora la 31', sempre a metà campo, una mischia su introduzione francese pare tranquilla, la palle è già in mano a Chabal al nr.8 ma Clancy la fa rifare e indovinate come va a finire? Fischia l'ingaggio anticipato ai Bleus.
Sta di fatto che il possesso francese viene regolarmente spezzettato; anche quello inglese si ferma per imprecisioni sui passaggi causati da una difesa francese molto montante, attenta e aggressiva e da una certa "timidezza" e macchinosità, a partire dai due mediani.
Indovinate cosa succede alla successiva mischia al 33'? Clancy fischia introduzione storta a Yachvili. Nonostante gli "aiutini" l'Inghilterra non cava un ragno dal buco; l'aggressività francese ruba ancora palla in fase dinamica e gli inglesi si ritrovano a difendere dentro ai propri 22 metri.
Al 38' una "furba" in rimessa tra Yachvili e Servat non piace al guardialinee White ('nantro de bon!), il replay mostra che era questione di millimetri. Il primo tempo termina - giustamente - con una mischia ordinata vinta dai francesi, che genera una discesa sul lato destro di Poitrenaud e Huget, fermata con un fallo. La punizione che ne consegue, sulla riga del fallo laterale, viene mancata da Yachvili e si va al riposo in parità.
La sensazione di tutti, confermata dai dati sulla occupazione territoriale, è che la Francia sia in controllo della gara. Se abbiamo elencato ogni singola mischia ordinata del primo tempo è per dare un perché alla sterilità di tale supremazia territoriale: errori di handling provocati da difese takkenti, da cui mischie, arbitrate in modo oltremodo punitivo nei confronti dei francesi. Per quanto riguarda gli inglesi, deludente è la mediana Youngs-Flood: un sacco di errori, mai riusciti a mettere in moto Ashton o Cueto che fanno i timidi, tutte le iniziative d'attacco sulle spalle di Foden che parte da lontano, mai una sola visita dentro ai 22 metri francesi in tutto il primo tempo se non un flash su un paio di calci di rinvio. In compenso i loose forwards inglesi si fanno apprezzare: per Deacon, Palmer, Wood, Haskell (lasciamo fuori Easter, attivissimo e falloso, lui è già un veterano) è una specie di prova di laurea al cospetto dei vari Dusatoir, Harinordoquy, Nallet. Anche se l'inizio non pare promettente, nel primo tempo molti sono i buchi in cui gli esperti flanker francesi riescono ad infilarsi alla caccia di Youngs e Hook, nella impotente sorpresa dei due mediani inglesi.

La ripresa - Pronti via, il pasticcio: Yachvili calcia dalla base della ruck dopo la presa del calcio di avvio ma viene intercettato dal gigantesco Palmer; Huget si fa sfuggire la palla in avanti, è mischia ai 5 metri.
Il pack francese spinge potente ma la mischia fa vistoso crabbing laterale verso il centro. E' una questione di vettori: spinta verso nord, camminata laterale verso est, la scrum si sposta a nord-est. Ma a Clancy va tutto bene, la palla uscita è controllata da Easter. Gli avanti inglesi provano a sfondare a destra, bloccati; Youngs apre allora a sinistra a Flood che lancia Foden, il quale mette in moto le sue potenti leve e schiaccia in meta all'angolo sinistro nonostante la difesa di Rougerie e Huget. E' l'azione decisiva della partita. Viziata da una mischia un po' ... questionabile, come altre prima di questa. Flood sbaglia la problematica trasformazione, è 14-9.

I francesi sono scossi: una controruck su Chabal a metà campo fa involare Haskell e Youngs che lancia Flood in un buco "all'italiana", riapre a Youngs a sostegno, Ashton si materializza alla sua sinistra e viene lanciato solitario in mezzo ai pali col solito volo d'angelo o tuffo di cigno come si dice in inglese ... ma ci sono almeno un paio di evidenti passaggi in avanti, nulla di fatto.
La Francia perde energie e fiducia, l'Inghilterra riprende in pieno morale e controllo installandosi nella metà campo avversaria pur senza mai incantare come nelle precedenti gare. Vanno vicini alla meta con Hape al 49' ma vengono respinti. Al 50' gli avanti inglesi costringono Nallett al tenuto a metà campo; entra Wilkinson a sostituire uno zoppicante Flood e chiede di calciare. Centra i pali, è il 17-9 che risulterà definitivo.
Assieme a lui entrerà Bonnaire per Chabal (molte iniziative, un po' spento nel secondo tempo) ma non lascerà molte tracce. Al 54' c'è un calcio per Yachvili da posizione non facile ma potabile, centra il palo.
La partita prosegue tra tentativi di percussione francesi sempre più caotici con scarsi guadagni territoriale, con gli inglesi a far efficace barriera; al 55' c'è un tentativo di drop di Trinh Duc che già di per sè è una resa: esita, ci ripensa, poi esegue ma è troppo tardi, l'ovale rimbalza su Haskell fin dentro i 22 metri francesi.
Nonostante tutto arriva l'opportunità di riaprire la gara. Non per rimettere il dito nella piaga, ma questa passa da un paio di mischie ordinate. La prima a metà campo è mal gestita dagli inglesi e dà agli avversari la possibilità di aprire la fase d'attacco più incisiva di tutto il secondo tempo. L'attacco si conclude con un calcio che sfugge in avanti agli inglesi giusto sotto i pali, è mischia a favore francese al 57'. Il pack prova prima a muovere verso la meta, son tuti in piedi ma l'arbitro non fischia, allora Harinor. passato al nr.8 apre a Yachvili azzerato dietro, palla subito a Trinh Duc, calcetto delizioso rasoterra a sinistra dietro la linea difensiva, a entrare in area di meta, sopra ci arriva Rougerie, cui sfugge la palla per un rimbalzo anomalo. Essendo passaggio in avanti, è mischia ai 5 metri con introduzione inglese, e indovinate come va a finire? Clancy fischia ai francesi la spinta anticipata. Si vede che era destino.

Tutto l'ultimo quarto di gara non è che un lungo e abbastanza noioso garbage time: i francesi fanno i loro cambi che apportano ulteriore caos più che energie fresche, più avanti li fa anche Johnson per i padroni di casa ma lui fa entrare gli esperti. Come Thompson , testimone assieme a Wilko e Tindall dell'ultimo Sei Nazioni vinto dagli inglesi nel 2003 prima della Web Ellis Cup d'Australia, a conquistare anche lui un calcio di punizione contro la mischia ordinata francese: se la ride, è un gioco da ragazzi con Clancy.
Ingressi nei 22 metri avversari nell'ultimo quarto ce n'è pochi e solo inglesi; si segnala al 70' una incursione di Ashton conclusa con la scelta sbagliata, quella altruista: per evitare l'ultimo uomo passa lungo verso Cueto alla sua sinistra, ma Huget intercetta. Poco dopo Tindall va in meta sul lato opposto per la gioia di tutti i membri della Royal Family presenti, ma l'arbitro aveva fischiato un fallo precendente.

Sfuma in modo caotico e "spreciso" una gara decisamente meno bella di quella che l'ha preceduta e apparentemente decisa in un paio di minuti. L'Inghilterra è parsa a lunghi tratti frastornata, succube, un po' imballata, ha evidentemente accusato la pressione, soprattutto in mediana; ma ha avuto il merito di tener difensivamente duro e insistere: resilient. Alla Francia si può imputare un certo fatalismo e molta confusione, ma il carico di penalità subite soprattutto in mischia ordinata avrebbe steso anche un cavallo neozelandese.
Nella realtà, per non tirare in ballo complotti o sviste o altro - alla fine ha vinto chi ci ha decisamente creduto - questa partita riapre un capitolo che pareva chiuso a fine 2009, post "patto di San Siro Henry-O'Brien", quello delle interpretazioni arbitrali. Nel breakdown e soprattutto nella mischia ordinata. Da italiani, non da tifosi o Cugini ("non ho cugini", come recitano certi cartelli allo stadio), saremo forse ipersensibili all'argomento, e siamo curiosi di leggere le reazioni dei protagonisti, domani.

UPDATE: Le quali reazioni arrivan puntuali. Furiosi in Francia, ma anche rassegnati: Lievremont riconosce la vittoria agli inglesi - siamo stati troppo fragili, ha detto, ma richiesto di commentare tutti quei falli fischiati ai suoi ha dichiarato secco: "You'll have to ask George Clancy. Because I didn't understand any of them, neither in the scrum nor the breakdown." Yachvili, non un ragazzino, è più chiaro: "I don't want to say it was a home-town referee, but it was almost like that": non lo voglio dire ma lo dico.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi alla fine avevamo torto entrambi (e a me è andata bene!): non era Twickenham il posto dove stare bensì il Flaminio.
;-)

Abr ha detto...

Beh si sa, difficile che una "finalissima" sia anche entusiasmante ... (risposta seriosa a battuta regolare)

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