venerdì 24 giugno 2011

Blues in semifinale SuperXV

Il primo quarto di finale del SuperXV non smentisce i pronostici: i Blues di casa ad Auckland prevalgono sui Waratahs depauperati dagli infortuni per 26-13.
Guadagnano la semifinale in casa di Queensland Reds o Stormers di CapeTown, secondo chi sarà la vincitrice dell'altro quarto di finale domani tra Crusaders e Sharks (ai Reds spetta la peggior classificata in stagione regolare: in sequenza dal basso, Sharks, Blues, Crusaders).

Su Rightrugby.tumblr il video degli highlights.

- Gli australiani devono rinunciare al mediano Luke Burgess (mano fratturata) oltre alle aperture Berrick Barnes alle prese coi mal di testa e Daniel Halangahu infortunatosi nell'ultima di campionato; la mediana è composta da Josh Holmes, una sola partita all'attivo quest'anno, prossimo al trasferimento a Bourgoin e dallo spostamento all'apertura di Kurtley Beale, anch'esso in via di trasferimento ai Rebels. Anche in prima linea è un macello: fuori Polota-Nau e Al Baxter, con Benn Robinson davanti schierano l'ex Brumbies John Ulugia (3 partite quest'anno) e il 22enne Paddy Ryan all'esordio nel SuperRugby; va meglio in seconda linea dove a fianco di Timani torna dopo una sospensione Kane Douglas  e in terza, con il ben articolato trio Mumm-Waugh-Dennis.  Anche dietro un po' di rimaneggiamenti, col triangolo allargato coperto dall'ex Chiefs Sosene Anesi, il tongano Afa Pakalani e Lachie Turner in fondo, in mezzo Tom Carter e Ryan Cross.
- Tutto a posto invece lato Blues, col rientro del flanker Daniel Braid, disponibile dopo tre mesi di infortunio al ginocchio e Alby Mathewson nuovamente fit per la mediana, il resto tutto come l'ultima di campionato: prima linea Faumuina-Mealamu-Afoa, seconda Ali Williams-Anthony Boric, in terza Kaino-Braid (Luke)-Saili; regìa Mathewson-Brett, larghi Lachie Munro, Joe Rokocoko e Jared Payne in fondo, in mezzo Benson Stanley e Luke McAlister. Una buona metà sono in partenza, ma potrebbe essere una più che discreta formazione All Blacks per una partita "di media intensità", contro una Scozia o una Italia.

La partita: dominano le tonalità blu, nelle maglie e nel cielo serale umido. Inizio prudente da ambo le parti con molti ovali in aria, anche per provare a sfruttare le condizioni meteo, con netta prevalenza nell'iniziativa degli australiani, con Beale in grande evidenza; i Blues difendono con grande attenzione. Alla fine i Tahs riescono a trovare il varco: marcano meta al 17' col centro Tom Carter, che finalizza al largo - targettando McAlister -  un break centrale di Ryan Cross che sfonda i placcaggi sostenuto da Anesi. Beale fallisce la trasformazione. Protagonisti degli attacchi Tahs tambureggianti sono i due centri, la mediana e i due giovani nr.8 Dennis e il lock Timani, sostenuti dai flanker Waugh e Mumm; ma l'effort è assolutamente collettivo. Ne risulta un gran bel gioco, arricchito dalla solida difesa dei Blues.
I Blues attendisti recuperano campo rilanciandosi pericolosamente sulle palle perse dagli Aussie, ma passati in svantaggio si rendono più consistenti  in attacco. Nel giro di cinque minuti marca Lachie Munro, che sarà il protagonista della partita con 16 punti: i trequarti Blues bussano alla porta australiana ripetutamente e in velocità, fino a quando una combinazione rapida tra Brett, Payne e McAlister mette l'ala forte in condizione di schiacciare l'ovale all'angolo. L'ala Blues rimane qualche minuto a terra, toccato da una ginocchiata di frustrazione di Waugh, è  McAlister prossimo a Tolosa a trasformare. Alla mezz'ora una punizione di Beale riporta avanti per l'ultima volta gli australiani, poi Munro inanella due punizioni centrali, guadagnate dalla pressione Blues e chiudono il primo tempo 13-8.
Nella ripresa ancora Munro approfondisce il divario, mentre i rimaneggiati ospiti vanno progressivamente in debito di lucidità pià che d'ossigeno, non aiutati dalla panchina rimaneggiata e dalla fortuna: perdono infatti per infortunio  entrambe i lock, Douglas e Timani (entrano Pat O'Connor che ha appena firmato per Agen e il 29enne Hugh Perret, visto a Sale e a Bath qualche era geologica fa, alla prima partita nel SuperRugby).
Guarda caso all'ora di gioco è il grande vecchio Ali Williams ad affibbiare agli australiani la zampata definitiva, in una classica azione Kiwis coi piloni (Afoa) ad attaccare in linea coi backs (Payne) mostrando buone mani e il lock a finalizzare di potenza. La meta nel finale di Lachie Turner pareggia il conto delle marcature pesanti ma serve solo per addolcire l'amara pillola.

Sta di fatto che stavolta di australiane ce n'eran due (su sei) nelle fasi finali, sta anche di fatto che nelle semifinali ne rimane anche stavolta solo una, gli esordienti Reds. I solidi Blues invece confermano la ritrovata concentrazione, un po' persa nel finale di stagione regolare quando si son giocati il primato della Conference neozelandese e si preparano a volare per tentare l'impresona, a Cape Town (non visitata quest'anno, mentre ad Auckland i Capetonians prevalsero per due punti, partita che segnò la svolta della loro stagione e l'inizio della fase problematica per i neozelandesi) o più probabilmente proprio a Brisbane (in maggio finì 37-31).

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