Luci spente allo Stade
I problemi finanziari non colpiscono solo il rugby in Italia: se qui si fatica a trovare il milioncino che ai più sarebbe sufficiente e l'Eccellenza pare un onere più che un onore, c'è chi ne promette a dozzine di milioni dove serve - in Francia - e poi s'eclissa.
E' in estrema sintesi la situazione drammatica in cui si ritrova oggi lo Stade Francais. "On est en plein tourmente", ha dichiarato il pàtron Max Guazzini .
La storia, fino al drammatico intervento del Presidente a una radio parigina martedì, era apparentemente una favoletta a lieto fine: il club in difficoltà dopo un paio di stagioni deludenti e il default dell'agenzia che ne curava l'immagine, risultava salvato dall'intervento in conto capitale sociale di una strana finanziaria canadese recuperata da Bernard Laporte (cfr. tutta la storia nel post qui linkato).
L'apporto di mezzi finanziari non solo aveva colmato il buco di 5,8 milioni di euro della gestione Guazzini consentendo l'ammissione al Top14, ma era stato utilizzato da Laporte&Cheika per allestire una squadra competitiva per la prossima stagione - con acquisti del livello di Kelliher, Warwick, Contepomi, Sackey tra gli altri, pur dopo aver liberato molti tra i quali Beauxis, Haskell o Mauro Bergamasco; per non dire dei campioni rimasti come Dupuy, Palmer, Parisse, alcuni dei quali trattenuti a viva forza (Bastareaud).
Martedì il colpo di scena Guazzini ha denunciato questi finanzieri di Montreal per falso. La situazione è allucinante: la documentazione appoggiata da una grande banca internazionale e consegnata dal club parigino alla DNACG, riguardante le garanzie sui 12 milioni di euro versati, è risultata "forgiata" (cioè artefatta), come si dice in America.
Guazzini va giù duro e denuncia una storiaccia brutta, lo Stade sarebbe caduto vittima di una escroquerie: 'sta Facem, formalmente una fondazione benefica di Montreal a favore dell'infanzia, accreditata all'Onu, nella realtà sarebbe una organizzazione di truffatori. Pare che ci sia andato di mezzo Laporte stesso, che avrebbe versato garanzie personali per 183.000 euro. Quasi stile l'email "principe nigeriano chiede il tuo aiuto per trasferire dieci milioni di euro" o la fontana di Trevi è tua, a Totò basta la sola caparra.
Beninteso, c'è poco da sorridere o dar degli allocchi, può capitare a tutti (occhio sempre vigile, viviamo in tempi difficili), specialmente a chi ha bisogno cogente.
Sta di fatto che ora lo Stade ha 5 giorni di tempo per trovare almeno 5 milioni (buco della Sportsys) più uno (buco nella gestione dello stadio di Charlety). Se il 27 giugno non presenterà alla DNACG documentazione più che solida attestante nuovi apporti finanziari, sarà retrocessione amministrativa, addirittura fuori dal perimetro Pro (in Federale 1).
Guazzini passa 24 ore al dì al telefono facendo appello alla "buona volontà". Prima del "ve li procuro io 12 milioni di euro" di Bernard Laporte, la cui credibilità è in caduta libera (dopo essersi fatto ulteriori "amici" a Bayonne e a Tolone per motivi diversi, ora tocca a Parigi), s'era fatto avanti con 4 milioni Richard Pool-Jones, inglese ex flanker a Parigi associato a Serge Kampf, fondatore di CapGemini; forse non è troppo tardi per riassemblare una cordata. In ogni caso, se la società può forse ancora salvarsi, appare fuori da ogni possibilità garantire un monte salari basato su un budget da 18-19 milioni di euro che Laporte e Cheika stavano allestendo.
Un disastro; si prospettano tempi cupi per gli ottanta dipendenti dello Stade Francais, tra i quali spiccano i campioni arrivati e rimasti, come il capitano della Nazionale Azzurra Sergio Parisse. Un molto sereno Mondiale si prepara per lui ...
UPDATE 23/6: Secondo il quotidiano Le Parisien, due persone sarebbero in arresto, detenute "en garde a vue" dopo la denuncia di truffa di Guazzini; una da martedì sera, si tratterebbe di Christophe Nyanga, camerunense, secrétaire général della Fondazione canadese Facem. Non ha fatto in tempo a scappare, o sono stati scoperti prima del tempo? Oggi una seconda persona sarebbe stata arrestata, il mandatario della società canadese.
Una terza persona è stata tratta in arresto per la vicenda, un intermediario finanziario.
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