Prego, si accomodino
Tra Galles, Nuova Zelanda e Scozia è una questione di posti da occupare. A Cardiff sono pronti a elargire caps agli spettatori che il 13 agosto saranno al Millennium Stadium per il Warm Up match contro l'Inghilterra. Nel paese che si appresta ad ospitare la Coppa del Mondo risaltano i seggiolini vuoti, come nell'ultimo week end con i playoff di Super Rugby e la partita tra i Blues e i Warathas sullo sfondo di un Eden Park ben al di sotto delle aspettative, mentre in Sud Africa per esempio gli stadi rimangono pieni e pure in Australia, dove il Rugby Union non è lo sport più popolare, le cose vanno meglio.
Da oggi se ne parla anche al di là del Vallo di Adriano e la cosa interessa anche l'Italia perché gli scozzesi sono "partner" in Celtic League, oltre che avversari diretti nel Six Nations. Sir Moir Lockhead (nella foto) è il nuovo chairman della Scottish Rugby Union nonché ex pezzo grosso della FirstGroup, azienda di peso nel sistema dei mezzi di trasporto britannici con più di 100.000 impiegati e un tornaconto di 6 miliardi di sterline. Quindi, in un certo senso, di posti da occupare se ne intende e ha programmato la sfida del suo mandato, cominciato ufficialmente ieri: "I tifosi devono sentire che vogliono venire qui, che vogliono partecipare, che sono i benvenuti", ha affermato durante un incontro al Murrayfield.
"L'obiettivo è quello di portare più gente. Renderglielo facile. Non ho ancora chiaro il modo, ma credo che queste siano le cose che dobbiamo portare avanti.
Detto questo, ha annunciato di essere dell'opinione tanto Edimburgo quanto Glasgow debbano avere più libertà dalla federazione, che venga garantita loro quell'autonomia necessaria per svilupparsi in modo indipendente - e ovviamente per fare in modo che sempre più gente vada a vedere le partite allo stadio. Intanto sono in vista dei cambiamenti per i campionati interni in senso piramidale: campionati con dieci squadre e soltanto le venti migliori impegnato in tornei nazionali.
Sotto tale profilo ci sono ottime nuove da casa nostra: oltre 10.000 spettatori secondo la Irb, molti dei quali "neutrali" cioè italiani, hanno riempito domenica lo stadio di via Plebiscito a Padova per tutto il pomeriggio, per le due finali dei Mondiali Under20. E la "maggioranza della minoranza", i non neutrali, erano famiglie di turisti inglesi, francesi e from down under o dal resto d'Europa, i quali secondo gli auspici di Sir Lockhead, hanno viaggiato fino al Nordest. Del resto lo sport è far movimento, no?
Da oggi se ne parla anche al di là del Vallo di Adriano e la cosa interessa anche l'Italia perché gli scozzesi sono "partner" in Celtic League, oltre che avversari diretti nel Six Nations. Sir Moir Lockhead (nella foto) è il nuovo chairman della Scottish Rugby Union nonché ex pezzo grosso della FirstGroup, azienda di peso nel sistema dei mezzi di trasporto britannici con più di 100.000 impiegati e un tornaconto di 6 miliardi di sterline. Quindi, in un certo senso, di posti da occupare se ne intende e ha programmato la sfida del suo mandato, cominciato ufficialmente ieri: "I tifosi devono sentire che vogliono venire qui, che vogliono partecipare, che sono i benvenuti", ha affermato durante un incontro al Murrayfield.
"L'obiettivo è quello di portare più gente. Renderglielo facile. Non ho ancora chiaro il modo, ma credo che queste siano le cose che dobbiamo portare avanti.
Detto questo, ha annunciato di essere dell'opinione tanto Edimburgo quanto Glasgow debbano avere più libertà dalla federazione, che venga garantita loro quell'autonomia necessaria per svilupparsi in modo indipendente - e ovviamente per fare in modo che sempre più gente vada a vedere le partite allo stadio. Intanto sono in vista dei cambiamenti per i campionati interni in senso piramidale: campionati con dieci squadre e soltanto le venti migliori impegnato in tornei nazionali.
Sotto tale profilo ci sono ottime nuove da casa nostra: oltre 10.000 spettatori secondo la Irb, molti dei quali "neutrali" cioè italiani, hanno riempito domenica lo stadio di via Plebiscito a Padova per tutto il pomeriggio, per le due finali dei Mondiali Under20. E la "maggioranza della minoranza", i non neutrali, erano famiglie di turisti inglesi, francesi e from down under o dal resto d'Europa, i quali secondo gli auspici di Sir Lockhead, hanno viaggiato fino al Nordest. Del resto lo sport è far movimento, no?
8 commenti:
ciao ragazzi,ben ritrovati.
ero a pd ieri e non c'è che dire:ottimo spettacolo di pubblico.
credo che mettere il biglietto a prezzo d'amicizia per 2 partite di alto livello abbia aiutato.
una sola grave nota stonata: i fischi a dondi durante la premiazione,partiti da una schiera inequivocabilmente veneta di tifosi in tribuna est(ero a 2 metri e sono certo di quel che dico);a prescindere dalle ragioni,che abbiamo dibattuto mille volte qui e che si possono pure in parte condividere,il fatto di aver portato le proprie beghe da parrocchietta davanti a tutto il mondo rugbysticamente evoluto,disonora profondamente una regione di grande cultura,rugbystica e non solo.
inoltre i fischi sono arrivati proprio mentre dondi premiava i kiwis ed alcuni tifosi neozelandesi sotto di me mi hanno guardato con sgomento.
mi sono subito premurato di spiegare che non dovevano preoccuparsi chè i fischi erano per il presidente fir e non per i loro ragazzi e questo non ha fatto altro che aumentare il loro sconcerto.
mah,comunque una grande finale con ab più cinici ma inglesi di altissimo livello ed in più ho lucrato la classica abbronzatura da muratore(braccia aragosta e torace eburneo)
p.s. una plastipinta di peroni a 5 euro inizia a scandalizzare pure gli albionici,con il pound che scende
tagus, per curiosotà, quanto venivano i biglietti a "prezzo d'amicizia?"
E poi ci sarà stata la solita tribuna coperta riempita dei soliti notabili pagati dalla FIR immagino. Oltre alle altre 10 squadre del torneo, intendo.
E comunque concordo sulla birra: 5 euro per una birraccia industriale di infimo livello è veramente un furto! Ma anche per questi mondiali era tutto in mano alla heineken?
Per tornare in argomento, sono proprio curioso di quel che si inventerà sir Moir Lockhead. Chissà che non si trovino soluzioni anche al di fuori del rugby...
.. eh le parrocchiette, a chi lo dici.
Non impareranno mai: tipo Munster, lo star zitti ai piazzati avversari intimidisce molto più che fischiare.
Vuoi mettere un glaciale silenzio all'annuncio del "presented by", seguito da un clamoroso applausone ai vincitori? Ma quelli col bandieron non ci arrivano.
... per non dire delle birre a prezzo "salta addosso al turista, ora o mai più".
Ci saran state bancarelle fuori con la vendita di magliette tarocche tutte nere, no? E' lo stesso identico problema.
A proposito: ben ritrovato tagus!
Abr, secondo me non è proprio la stessa cosa. Un conto è che lo schifezzaro col suo camper attrezzato fuori dagli stadi ci lucri sopra facendo un ricarico del 600% sulla bottiglia di Heineken. Mi sta sulle palle ma lo capisco (e posso andare dal derelitto con il secchio col ghiaccio che mi vende le stesse birre a 3 anziché 5!)
Un conto è che lo sponsor ufficiale, nonché fornitore unico di birra dell'evento, mi piazzi la plstipinta (marchio registrato!) di Heineken a 5€.
Alla festa della ns società di rugby questo weekend la vendevano a 3.5. Significa che di margini ne hanno.
Le magliette tarocche sono paccottiglia rispetto a quelle ufficiali Adidas. Per carità, magari non ci sono 60€ di differenza, però non è lo stesso prodotto.
grazie abr,
in effetti x dondi sarebbe stato perfetto un silenzio di ghisa.
forthose, biglietti 30 eur tribuna vip,20 euro tribuna centrale.
birra non heineken(forse l'unica birra che non riesco a bere,troppo lager,ma qui entreremmo in un ginepraio)bensì peroni,comunque scarsa ma meno addizionata.
in pratica sono sceso a pigliar panini(8) e birre (13)per me,i meiei soci,ed i 3 neozelandesi di cui sopra ed ho messo sul bancone 100 euro,così per fare un po' il ganassa; la ragazza in cassa mi ha guardato con pena annunciandomi che mancavano 5 euro...
Sisi forthose, che dietro ci sia la Heiniken non va bene. Ma il sospetto è che sia IL RIVENDITORE che vuol fare il pieno.
Che la maglia tarocca non sia lo stesso prodotto dell'originale è palese, come però è palese che se c'è uno a risparmiare 50€ non gli dispiace, sopratutto se trattasi di figlioletto etc. Moltiplica una mancata vendita per 1.000 e comprendi come mai il merchandising pesi in modo irrilevante da noi nei bilanci delle società sportive rispetto all'estero.
Senza contare ciò che sta dietro a tutta la catena clandestina: lavoro nero, immigrati, sfruttamento. E ricarichi delle magliette vere. L'è tutta una concezione degradata, dove il grande assente è il concetto di "fair" (price, product, ticket, savings, profit ...).
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