lunedì 22 agosto 2011

Francia rinfrancata e ambiziosa al Mondiale

Freschi sono gli annunci delle formazioni mondiali per le due forze principali dell'Emisfero Boreale: la Francia ufficializzata domenica, l'Inghilterra dovuta lunedì ma anticipata domenica dal Daily Telegraph (e da RR Tumblr).
Le anticipazioni sulla formazione inglese meritano ovviamente post dedicato: qui esaminiamo le scelte del management francese a valle della convincente duplice vittoria sull'Irlanda, che ha lascia buon morale e apparentemente solo qualche bullone minore da serrare.
Accenneremo nel proseguo anche della partita di sabato, rinviando l'analisi della nostra prossima avversaria Irlanda dopo le scelte di coach Kidney dopo l'ultimo warm up di sabato prossimo sulla formazione per il mondiale (notizia:Felix Jones è out per infortunio, ma con Kearney e Geordan Murphy disponibili non dovrebbe risultare ferale, se non per lo sfortunato ragazzo).

Marc Lievremont era stato il primo in assoluto a scremare a scanso di polemiche la lista dei convocati, lasciando sin da tempi non sospetti solo 32 uomini in lista, tra i quali alcuni infortunati, "sulla fiducia". A poco a poco il tempo gli ha dato ragione, ha recuperati tutti o quasi i degenti a partire dal trequarti chiave Rougerie; ha sciolto l'ultimo dubbio proprio a Dublino.
Di 32 uomini, di cui sei piloni, logica voleva rinunciasse a due di essi. Di fatto il coach ha lasciato cadere il suggerimento controcorrente di portare in Nuova Zelanda solo due tallonatori (Servat e Szarzewski, lasciando a casa Guirado) e 'è fatto convincere dai minuti giocati a Dublino da Barcella (fuori da agosto 2010 per rottura di un tendine d'Achille), preferendolo ovviamente al non recuperabile Domingo e meno ovviamente a Marconnet, il pilone con più cap in attività. Il quale giustamente c'è rimasto male, ma il pensiero di Lievremont al proposito era chiaro sin dalla sfortunata prova con l'Italia nel 6Nazioni, in cui il pilone fu uno dei "puniti".
Barcella parte così assieme all'ovvio Mas, a Poux e a Ducalcon: i classici quattro, come classicamente tre sono i tallonatori elencati sopra e a quattro per la seconda linea (Millo-Chluski, Nallet, Papè e Pierre). Lievremont si copre portando sei terze linee (Bonnaire, Harinordoquy, capitan Dusautoir, Ouedraogo, Lakafia e Picamoles), con numerose opzioni per il numero otto e flessibilità d'impiego dei flanker tutte Transalpine. Quindi anche la aggressiva Francia opta per il modulo 13 backs - 17 forwards che va per la maggiore quest'anno, anche se è un po' anomalo nella distribuzione dei ruoli.

Per i 13 dietro il coach francese infatti è meno convenzionale, si lascia la coperta apparentemente corta in tutta la mediana: due e due, Parra e Yachvili con Trinh-Duc e Skrela aperture. Può però contare sulla flessibilità posizionale del franco georgiano e eventualmente anche su Traille. Ergo, tra i convocati ci stanno ben nove backs: quattro centri -il leader di reparto Rougerie, Estebanez e la coppia catalana Mermoz - Marty - e da bravi francesi ben cinque ali/estremi: i tolosani Médard e Clerc, l'ex tolosano Heymans, l'altro veterano Traille e il giovane Palisson.
Quello di Lievremont è insomma un modulo solo apparentemente sbilanciato davanti, in realtà sfrutta la flessibilità per coprirsi bene dietro al pack e in fondo al campo, alla francese. Nel rugby, che è uno sport "rovescio" rispetto al calcio (si "guasta" il lavoro nemico con gli avanti e li si attacca con quelli dietro) ciò significa privilegiare il gioco dinamico pur con la gestione delle fonti di gioco statiche ben presidiata (i primi cinque) e predisponendo opzioni per il gioco offensivo.
Per quanto riguarda i club di provenienza, pochi "franchi" e molti "visigoti", è quasi tutto SudOuest. Domina Tolosa con 9 giocatori, poi ce n'è 5 da Biarritz, 4 da Clermont e da Perpignan; seguono 2 Montpellier e Brive (la stagione passata: la prossima uno sarà a Tolone, l'altro al Racing) e 1 Castres; da Parigi solo 2 Stade e 1 Racing.

La duplice sfida vincente con l'Irlanda, in cui Lievremont ha ruotato e visionato praticamente tutti, ha fornito risposte lusinghiere: lontani sono i tempi delle polemiche post Flaminio, usate per liquidare uomini-immagine (Chabal), grandi vecchi (Thion, Yauzion) e atleti poco inquadrabili (Poitrenaud), per ridimensionarne altri (Parra, Bonnaire) e per recuperare uomini che si vanno rivelando utilissimi come Heymans.
Pochi quelli che non s'è pouto valutare appieno per infortuni: Mermoz, uscito anzitempo nella prima partita e Skrela, durato 12 minuti nella seconda, travolto da Sean O'Brien. Ma sono stati confermati lo stesso, un po' come Perugini e Geldenhuys per l'Italia.

FOse prorpio l'uscita di Skrela è stata la fortuna della Francia: entrato Trinh-Duc, i Bleus si sono lentamente riorganizzati dopo la sfuriata iniziale irlandese che non gli ha fatto veder palla e li ha schiaffati sul 8-0 (piazzato di Sexton al 3', meta di Cian Healy al 10').
Attorno alla mezz'ora non c'è più stata nessuna pietà: al 26' una punizione piazzata da Parra, al 28' un drop monstre angolato da metà campo di Trinh Duc; allo scoccare della mezz'ora, meta da cineteca sviluppata da destra a sinistra sulla linea dei 22 irlandese, a partire da una rimessa laterale: Parra all'apertura che lancia Rougerie, placcato da d'Arcy questi serve al volo Heymans che arriva a tutta velocità tagliando all'interno mentre O'Driscoll lo aspetta all'esterno. Era preparata sin dal 6Nazioni, ha confessato il capitano del Clermont. Al 39' infine, fallo dei Trifogli sui 5 metri e 8-16 per i francesi.
L'intervallo non frena la furia dei Bleus (in maglia bianca): al 44' altro calcio di punizione piazzato da Parra, è 4 su 4 per lui; dopo 4 minuti l'eroe di giornata Trinh Duc intercetta una apertura disperata di O'Leary dopo una mischia retrocedente irlandesi e la porta in meta. Sono 26 punti unanswered fuori casa nel giro di 20 minuti, un display intimidatorio.
Alla fine però i francesi tirano un po' troppo il fiato: negli ultimi sette minuti subiscono due mete d'orgoglio. La prima è di Sexton ma il merito va tutto al subentrato Luke Fitzgerald, autore di una fuga da 50 metri fermata alla disperata da Palisson; all'ultimo minuto, la seconda è una distrazione collettiva della serie "ma dove vai che tanto è finita" di cui approfitta Sean O'Brien.

Il bilancio di gioco e giocatori è senz'altro positivo per i Bleus. A parte inizi e finali (forse fisicamente sono ancora un po' imballati), per il resto sono stati concreti, con pochi fronzoli ma dannatamente efficaci. Se nel finale si son distratti un po' troppo, all'inizio invece sotto pressione durissima, di fatto la difesa e il pack ha retto tutto sommato bene, subendo solo una punizione e una meta. Ora hanno tutto il tempo per mettere a punto i dettagli e un approccio un filo più attento, approfittando anche della prima gara mondiale, un poco preoccupante debutto col Giappone il 10 settembre.
Poossono contare su Aurelien Rougerie già in forma pur essendo rientrato ieri; al suo fianco al centro l'ex tredicista Fabrice Estebanez ha fatto una partita tutta sangue freddo e determinazione, annullando col socio l'accoppiata O’Driscoll-D’Arcy. Sempre nel reparto arretrato, l'unico confermato nelle due partite, l'ala Alexis Palisson, ha rifatto vedere quanto di buono emerso nella prima partita, e di Huget non se ne parli più.
Passando agli avanti, l'altro confermato Dimitri Szarzewski (deve accumulare minuti di gioco) ha mostrato d'essere tornato ai suoi livelli antichi. In mediana se Skrela non ha potuto mostrarsi, Francois Trinh Duc che manco era previsto in panca, ha fatto vedere che da lui la Francia non può prescindere. Come abbiamo detto una volta, l'apertura del Montpellier è uno che si nota moltissimo - quando non c'è. Anche Morgan Parra ha pienamente riaperto il ballottaggio sulla titolarità del posto di mediano con Yachvili, ma son discorsi che han poco senso in un torneo lungo sette settimane: in un torneo lungo e dagli impegni molto variegati le alternative servono, eccome.
Soprattutto ora che Lievremont ha deciso di non nascondersi ed evitare understatement: si va con l'obiettivo di arrivare fino in fondo, dato che Down Under i francesi, beati loro, han sovente fatto gran belle figure sia ai Mondiali e nei Test Match. Si sa, per i latini vale il nemo propheta in patria e più lontani si è, meglio di profetizza.

3 commenti:

massimo coppa zenari ha detto...

è quindi finita per sempre, per Chabal. Un mito che tramonta. PS: qualcuno sa dirmi qualcosa su Poitrenaud?

massimo coppa zenari ha detto...

e perché manca bastareaud?!

Abr ha detto...

Beh la risposta all'ultima domanda è facile: il cugino di Gallas s'è chiamato fuori con l'ateggiamento e le dichiarazioni da un anno, da prima del 6N ultimo.
Il ragazzone non sta bene di testa o non è ben consigliato, l'ha mostrato anche ultimamente insistendo per andar via dallo Stade, nel momento peggiore per il club parigino.

Chabal è al tramonto anagrafico, era in nbazioanle solo per le pressioni mediatiche (è un bizness, è uno che di sponsorship e pubblicità guadagna quasi quanto un calciatore).

Poitrenaud paga anche lui formalmente il disastro del Flaminio (ha perso il posto da quelal volta), ma secondo me son scuse, nella realtà è un "anomalo" che Lievremont non gradisce (nel senso oggettivo e non soggettivo del termine) perchè è difficile da "incasellare".
Del resto anche a Tolosa lo han ultimamente spostato centro. Opinione personale.

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