Gli Aironi vogliono il derby. E l'ottimismo
La scorsa stagione si è conclusa con l'unica vittoria ottenuta allo Zaffanella sul Connacht - ma anche con prestazioni fuori casa che comunque avevano fatto ben sperare per il futuro immediato. Leggi: stagione 2011/2012. C'è stato anche il pomeriggio di gloria in Heineken Cup contro il Biarritz, a dimostrazione che un lavoro continuo e deciso porta i risultati anche inaspettati. Quest'anno gli Aironi di coach Rowland Phillips hanno il compito di fare meglio, il meglio possibile, partendo da una parte dalla base consolidata di un anno fa e, dall'altra, sfoltita con passaggi anche clamorosi come quello di Riccardo Bocchino a Prato ma con inserimenti di qualità di nazionali in punti chiave: Luciano Orquera all'apertura, Andrea Masi centro/estremo, Tommaso d'Apice a tallonare, più i "Junior" Trevisan e Ferrarini.
La prima dei mantovani nel nuovo Pro12 sarà a Llanelli contro gli Scarlets domenica 4 settembre. Il sabato successivo si torna in riva al Po, contro l'Ulster. E il presidente della franchigia lombarda Silvano Melegari (nella foto), in un'intervista rilasciata al quotidiano parmense Polis fissa due punti: la vittoria nei derby contro i Leoni della Benetton Treviso e l'ottimismo derivante da una squadra "più strutturata", frutto anche di un inserimento di stranieri maggiormente calibrato, nonostante le direttive federali che lo stesso Melegari non aveva mancato di criticare.
Oggi gli Aironi come numeri quasi sarebbero quasi già a posto con le regole 2012/13, avendo confermato il solo Nick Williams e contando sugli arrivi dell'altra terza linea Frans Viljoen, dell'apertura Naas Olivier e del mediano Tyson Keats che ben sta figurando nel NPC neozelandese; il problema è coi "paletti Fir 2011/12" per settore di campo (han due terze linee e due mediani stranieri).
"Un altro aspetto da non sottovalutare e che valuto estremamente positivo è che per il 70-80% i giocatori che abbiamo in rosa hanno giocato una stagione assieme": niente più scuse - sempre che di scuse si possa parlare, visto che l'amalgama in un gruppo non si costruisce in un paio di settimane -, mentre l'ingresso nel mondo celtico era giunto con una corsa per garantire un XV di qualità.
C'è la questione Mondiale, "un problema che avranno altri club", e che per Melegari porterà qualche problema iniziale. Ma è altrettanto vero che è già predisposto il piano per attingere a permit players da "l'ecosistema Aironi"; oltretutto, a rivedere quanto accaduto lo scorso inverno mentre andava in scena il Six Nations, che quel frangente fu utilizzato da Phillips per potenziare e affinare il gioco degli Aironi, affidandosi alle "seconde" scelte e non sfigurando anche di fronte a squadre come il Munster. A proposito: gli irlandesi, poi campioni, furono i primi ad essere affrontati nella scorsa stagione, mentre stavolta, come detto, tocca agli Scarlets. Se per Melegari non si parte con una testa di serie, è altrettanto vero che a Llanelli non è mai facile e che il progetto di quella franchigia prevede di sfruttare appieno situazioni come quella di settembre: nazionali impegnati - compresi gli stessi Scarlets -, ma rimpiazzi che si rivelano importanti. Però l'ottica rimane l'ottimismo e dunque, c'è da darci dentro.
Quanto al derby italiano, "credo che quest'anno ci siano meno differenze con Treviso". A tal proposito il presidente mantovano richiama comunque al realismo, a tenere i piedi per terra. Però si capisce che ha tanta voglia di festeggiare al meglio la vigilia di Natale, quando i veneti saranno allo Zaffanella. Per poi trascorrere un piacevole San Silvestro nella Marca.
Per arrivare a brindare come si confà, bisogna però mettere da parte i botti nei mesi precedenti.
La prima dei mantovani nel nuovo Pro12 sarà a Llanelli contro gli Scarlets domenica 4 settembre. Il sabato successivo si torna in riva al Po, contro l'Ulster. E il presidente della franchigia lombarda Silvano Melegari (nella foto), in un'intervista rilasciata al quotidiano parmense Polis fissa due punti: la vittoria nei derby contro i Leoni della Benetton Treviso e l'ottimismo derivante da una squadra "più strutturata", frutto anche di un inserimento di stranieri maggiormente calibrato, nonostante le direttive federali che lo stesso Melegari non aveva mancato di criticare.
Oggi gli Aironi come numeri quasi sarebbero quasi già a posto con le regole 2012/13, avendo confermato il solo Nick Williams e contando sugli arrivi dell'altra terza linea Frans Viljoen, dell'apertura Naas Olivier e del mediano Tyson Keats che ben sta figurando nel NPC neozelandese; il problema è coi "paletti Fir 2011/12" per settore di campo (han due terze linee e due mediani stranieri).
"Un altro aspetto da non sottovalutare e che valuto estremamente positivo è che per il 70-80% i giocatori che abbiamo in rosa hanno giocato una stagione assieme": niente più scuse - sempre che di scuse si possa parlare, visto che l'amalgama in un gruppo non si costruisce in un paio di settimane -, mentre l'ingresso nel mondo celtico era giunto con una corsa per garantire un XV di qualità.
C'è la questione Mondiale, "un problema che avranno altri club", e che per Melegari porterà qualche problema iniziale. Ma è altrettanto vero che è già predisposto il piano per attingere a permit players da "l'ecosistema Aironi"; oltretutto, a rivedere quanto accaduto lo scorso inverno mentre andava in scena il Six Nations, che quel frangente fu utilizzato da Phillips per potenziare e affinare il gioco degli Aironi, affidandosi alle "seconde" scelte e non sfigurando anche di fronte a squadre come il Munster. A proposito: gli irlandesi, poi campioni, furono i primi ad essere affrontati nella scorsa stagione, mentre stavolta, come detto, tocca agli Scarlets. Se per Melegari non si parte con una testa di serie, è altrettanto vero che a Llanelli non è mai facile e che il progetto di quella franchigia prevede di sfruttare appieno situazioni come quella di settembre: nazionali impegnati - compresi gli stessi Scarlets -, ma rimpiazzi che si rivelano importanti. Però l'ottica rimane l'ottimismo e dunque, c'è da darci dentro.
Quanto al derby italiano, "credo che quest'anno ci siano meno differenze con Treviso". A tal proposito il presidente mantovano richiama comunque al realismo, a tenere i piedi per terra. Però si capisce che ha tanta voglia di festeggiare al meglio la vigilia di Natale, quando i veneti saranno allo Zaffanella. Per poi trascorrere un piacevole San Silvestro nella Marca.
Per arrivare a brindare come si confà, bisogna però mettere da parte i botti nei mesi precedenti.
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