domenica 18 settembre 2011

Il Galles spinge via Samoa

Le parole a fine partita di Warren Gatland che ha voluto ringraziare il carattere dei suoi, la dicono lunga sul risultato arrivato questa mattina all'alba da Hamilton, dove il Galles ha battuto Samoa per 17-10. L'incubo pacifico che ha accompagnato i dragoni al Mondiale negli ultimi venti anni (i due precedenti persi con i samoani tra '91 e '99 e quello con le Fiji a Francia 2007) pare meno oscuro e preoccupante al termine di ottanta minuti di partita vissuta in bilico, con i gallesi che in tre occasioni si sono ritrovati a difendere gli ultimi centimetri che separavano i samoani della meta, sudando freddo, ma contando su un'apertura come Rhys Priestland lesta a travestirsi da incursore per evitare il peggio, come accaduto nei primi minuti di gara quando, alla prima vera mischia di riguardo sui cinque metri avversari, Samoa ruba l'ovale (il trend cambierà dal secondo ingaggio) e si invola per la marcatura pesante con il Numero 8 George Stowers, che non riesce a schiacciare l'ovale a terra perché il ragazzotto da Llanelli si immola per la causa. 
Galles - Samoa vive di emozioni alternate, in ogni senso e soprattutto quando si vedono Jamie Roberts (il centro pare tornato nelle condizioni migliori) e l'ala George North liberarsi dei placcaggi degli armadi isolani, buttando a terra il mastino di turno che accusa il colpo. I primi tre minuti si svolgono sulla linea di metà campo dato che l'apertura Tasesa Lavea spedisce fuori il drop di inizio, il pack gallese conquista un calcio dalla mischia che ne segue, ma la conclusione di James Hook non avrà buon fine. 
I samoani faticano in rimessa laterale, ma da un lancio senza i giri giusti di Huw Bennett ripartono a gambe levate verso i 22 gallesi e per poco non sfondano l'ultima trincea. Le due squadre in campo lottano, non si risparmiano e se il Galles prova a manovrare finendo infine per sbattere contro il muro davanti, Samoa vuole prolungare le notti insonne dalle parti di Cardiff, dopo aver provocato una prima scossa nel risultato sul finale di prima frazione, quando il pilone Anthony Perenise centra la meta soltanto annusata nel corso dei quaranta minuti, con la conversione dell'estremo Paul Williams che vuol dire andare negli spogliatoi sul 10-6 per Alesana Tuilagi e compagni. 
Gatland perde dopo otto minuti il blind side flanker Dan Lydiate, sostituito da Andy Powell che pur mettendoci il solito impegno misto foga, si rende protagonista di alcune imprecisioni e cali di concentrazione che contrassegnano in generale la prestazione gallese. D'altra parte, oltre a Priestland (che spedisce fuori di poco un drop da posizione centrale), North e Roberts, si mette in mostra anche Alun-Wyn Jones, prezioso a fornire sostegno quando c'è da cercare il break o mantenere vivo il possesso. Hook apre le marcature all'11 dalla piazzola, Williams pareggia al 19' dalla lunga distanza, prima di mancare il bersaglio verso il finale di tempo, quando anche la terza linea Maurie Fa'asavalu va vicino alla meta. Sullo scadere arriverà per l'appunto Perenise a dare finalmente soddisfazione ai suoi. 

Nella ripresa, quel +4 pesa nella testa del Galles. Ma gli avversari concedono immediatamente l'occasione propizia per rientrare del tutto in gara con un penalty che Priestland si prende la briga di calciare da lontano: la traiettoria è giusta, la potenza quel tanto che basta perché l'ovale colpisca la traversa e vada oltre così che al 42' è 10-9. Hook, infortunato, non è più in campo, al suo posto c'è Leigh Halfpenny. L'apertura va di piede anche a gioco aperto, prima calibrando male un cross kick che finisce direttamente fuori, poi tentando di prendere alle spalle Williams e l'ala Sailosi Tagicakibau con un calcio sul quale si lancia anche Jonathan Davies
Alla lunga i samoani non si rendono più propositivi in attacco, ma dall'altra parte della barricata non ne approfittano, cedendo davanti ai propri errori di gestione: lo spilungone Luke Charteris nega a Roberts una meta già fatta con un passaggio in avanti. In compenso, al 65', Priestland porta avanti i gallesi, sul 12-10, giusto in tempo per rendere ancora più combattivi gli ultimi dieci minuti. L'utility back di Samoa, James So'oialo, entrato al 55' per Tagicakibau, rispedisce indietro il pallone lungo l'out di destra, ma non esce. Finisce piuttosto nella mani di Halfpenny che viene braccato da Tuilagi. Braccato, non placcato: si crea così un buco che l'estremo esplora prima di servire Davies che corre dentro ai 22 avversari e se il suo passaggio di ritorno verso Halfpenny non va a buon fine, sbuca lesto il solito Shane Williams che raccoglie va fino in fondo visto che l'ultimo ostacolo è comunque aggirato. 
E' il 67', ma l'incubo aleggia ancora perché Samoa si riporta nei 22 gallesi per la prima volta nel corso della ripresa: la scena è simile a quelle viste nella prima frazione e il finale pure perché all'ultimo Toby Faletau riesce ad impossessarsi del pallone quando ormai la fanteria samoana è per la quarta volta ad un passo dalla meta. 

Il sogno quarti di finale samoano riparte domenica prossima, con il derby contro i figiani che poi affronteranno il Galles all'ultima giornata della Pool D. Proprio come quattro anni fa.

6 commenti:

Abr ha detto...

"quando anche la terza linea Maurie Fa'asavalu va vicino alla meta".
Diciamola tutta, Socio Dragone: Fa'asavalu MARCA UNA REGOLARE META, annullata dall'ineffabile arbitro Rolland per un INESISTENTE doppio movimento (il nr.7 samoano non fa altro che distendere completamente la schiena, senza mai togliere la palla dal contatto col terreno). Caro Rolland, perchè non ti sei fatto aiutare dal Tmo? Questa paga con gli interessi la punizione non assegnata dall'altro arbitro irlandese, Clancy, a Hook contro il Sudafrica (gli irlandesi so' veramente pessimi, la rovina di questo mondiale).

La scena si ripete nel finale: mischia ai 5 metri per Samoa, Adam Jones si toglie di brutto, è punizione per Samoa e invece Rolland inverte la decisione e quasi chiude il discorso.
Quasi, perchè negli ultimi cinque minuti i gallesi non rotolano più via dai punti di incontro; ma Rolland lascia fare. Riescono lo stesso a perder palla, ma i samoani non hanno più strutture per punirli.

il problema non è il Galles, è chiaramente Rolland.

Il risultato corretto era il pari, Samoa ha fatot un po' di confusione in mezzo al campo ma ha tenuto il controllo delle operazioni per almeno un'ora, il Galles ha fatto veramente poco: ha provato a far la "Pacifica" a testate di Jamie Roberts e Bennet, ma con scarsi risultati; s'è ancorata alle rimesse laterali fallimentari di Samoa e ha atteso l'errore, ma la disciplina avversaria è stata sufficiente, fin che è riuscita a sfuttare quel mancato placcaggio su Halfpenny.

Carletto ha detto...

E Abr un po' di ragione ce l'ha

ringo ha detto...

Fo lo gnorri :) Gli ultimi cinque minuti ho chiuso gli occhi. Rolland pure.

Abr ha detto...

(Clancy per la precisione era "solo" guardalinee gara arbitrata da Barnes tra Galles e Boks, ma stava giusto sotto il palo sfiorato dalla punizione e non ha alzato la bandierina).

Abr ha detto...

Secondo me ti sei svegliato alle 5.00 e alle 6.00 già rironfavi alla grossa .... :D

ringo ha detto...

Queste insinuazioni mi feriscono. Specie perché ieri sera ho deciso di trattenermi dal bere - o meglio, di bere meno luppolo per essere ligio al dovere. ;)

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