Sudafrica in souplesse
Gara scontata e tutta per le statistiche questa Sudafrica - Namibia 87-0: 12 mete, una in meno delle 13 degli All Blacks al Giappone ma zero punti subiti, conquista delle posizioni di testa dei numeri d'attacco di squadra senza compromettere quelli difensivi.
Ce n'è anche per i singoli: a partire da Bryan Habana, che con una meta attesa da quasi due anni (partita di Udine con l'Italia), può finalmente chiudere la carriera come maggior marcatore di mete sudafricano di tutti i tempi. 20 punti per Morné Steyn e una meta, per portarsi in testa alla classifica marcatori; due mete di Francois Hougaard partito mediano e spostato nel secondo tempo all'ala e una di Frans Steyn per salire entrambe a tre, una dai leader.
Gara che serve anche per iniettare convinzione e fiducia: i senatori progrediscono nella forma - ottime le prove di Jaque Fourie e Danie Roussow (una meta a testa), il pack si guadagna una meta di punizione; si mettono in evidenza Bakkies Botha e John Smit, anche stavolta partito tallonatore poi spostato pilone destro, dopo aver fatto il sinistro la volta scorsa. By the way domando, c'è mai stato uno che al Mondiale o anche prima, si sia fatto tutti i posti in prima linea da quando son stati fissati? Potranno denigrarlo fin che gli pare, ma Smit rimarrà nella storia del rugby.
Ci sono poi i rincalzi che scalpitano per un posto: Gio Aplon e Juan DeJongh segnano una doppietta, come lo stesso Hougaard la cui sfortuna è esser tenuto buono per sostituire Fourie DuPreez, altrimenti adesso che la storia di Habana è completata, non si capirebbe come mai P.Divvi non schieri regolarmente titolare una delle ali più in forma al mondo al momento. A proposito di mediani, il compassato Ruan Pienaar piazza anche lui 12 punti, tenendo al 100% la statistica di accuratezza dei piazzati di squadra. Della serie, niente cali di concentrazione in casa Boks.
Insomma, tutto troppo bello per essere vero. Sta di fatto che i campioni in carica, accusati di essere oramai bolliti, atterrati in quello che doveva essere "il girone della morte", stanno procedendo in relativa serenità, una volta cavatasela con il Galles grazie a un pizzico di fortuna, all'adesione pedissequa agli old solid basics e soprattutto ai "jolly" Bismark du Plessis, Francis Hougaard e Willem Alberts, Man of the Match oggi..
Per i namibiani, che dire? L'oggettiva inferiorità della compagine guidata da Jaques Burger si somma alla sudditanza psicologica, loro che arrancano coi Welwitchias nella Vodacom Cup a trovarsi contrapposti a gente che non fa la Currie Cup perché troppo forte. Ad aggravare la situazione, c'è lo schedule mondiale disegnato da sadici anglosassoni, che penalizza le minnows imponendo ritmi massacranti, inadatti a questo sport. I namibiani ora devono salire su un pullman coi loro 87 punti sul groppone e sbarbarsi quattro ore di strada per arrivare a New Plymouth, dove lunedì se la dovranno vedere con il Galles. E' un Mondiale senza pietismi, per i più piccoli.
Ce n'è anche per i singoli: a partire da Bryan Habana, che con una meta attesa da quasi due anni (partita di Udine con l'Italia), può finalmente chiudere la carriera come maggior marcatore di mete sudafricano di tutti i tempi. 20 punti per Morné Steyn e una meta, per portarsi in testa alla classifica marcatori; due mete di Francois Hougaard partito mediano e spostato nel secondo tempo all'ala e una di Frans Steyn per salire entrambe a tre, una dai leader.
Gara che serve anche per iniettare convinzione e fiducia: i senatori progrediscono nella forma - ottime le prove di Jaque Fourie e Danie Roussow (una meta a testa), il pack si guadagna una meta di punizione; si mettono in evidenza Bakkies Botha e John Smit, anche stavolta partito tallonatore poi spostato pilone destro, dopo aver fatto il sinistro la volta scorsa. By the way domando, c'è mai stato uno che al Mondiale o anche prima, si sia fatto tutti i posti in prima linea da quando son stati fissati? Potranno denigrarlo fin che gli pare, ma Smit rimarrà nella storia del rugby.
Ci sono poi i rincalzi che scalpitano per un posto: Gio Aplon e Juan DeJongh segnano una doppietta, come lo stesso Hougaard la cui sfortuna è esser tenuto buono per sostituire Fourie DuPreez, altrimenti adesso che la storia di Habana è completata, non si capirebbe come mai P.Divvi non schieri regolarmente titolare una delle ali più in forma al mondo al momento. A proposito di mediani, il compassato Ruan Pienaar piazza anche lui 12 punti, tenendo al 100% la statistica di accuratezza dei piazzati di squadra. Della serie, niente cali di concentrazione in casa Boks.
Insomma, tutto troppo bello per essere vero. Sta di fatto che i campioni in carica, accusati di essere oramai bolliti, atterrati in quello che doveva essere "il girone della morte", stanno procedendo in relativa serenità, una volta cavatasela con il Galles grazie a un pizzico di fortuna, all'adesione pedissequa agli old solid basics e soprattutto ai "jolly" Bismark du Plessis, Francis Hougaard e Willem Alberts, Man of the Match oggi..
Per i namibiani, che dire? L'oggettiva inferiorità della compagine guidata da Jaques Burger si somma alla sudditanza psicologica, loro che arrancano coi Welwitchias nella Vodacom Cup a trovarsi contrapposti a gente che non fa la Currie Cup perché troppo forte. Ad aggravare la situazione, c'è lo schedule mondiale disegnato da sadici anglosassoni, che penalizza le minnows imponendo ritmi massacranti, inadatti a questo sport. I namibiani ora devono salire su un pullman coi loro 87 punti sul groppone e sbarbarsi quattro ore di strada per arrivare a New Plymouth, dove lunedì se la dovranno vedere con il Galles. E' un Mondiale senza pietismi, per i più piccoli.
2 commenti:
Abr, magari sono fuori strada ma mi sembra di sentire un pò di amarezza nelle tue parole su Habana. Ha a che fare con Joost, vero? Chiedo, perchè se è così siamo in due. Credo di non essere mai stato così sconfortato nel veder infrangere un record e a dirla tutta neanche Habana faceva i salti di gioia, chissà...
Hai colto nel segno Nick, comun sentire.
Habana sia chiaro, non c'entra nulla e i record come le statistiche esistono per essere infranti dal prossimo arrivato.
E' piuttosto l'angoscia che risveglia.
Habana tra l'altro, giocatore oggettivamente e senza denigrarlo sul viale del tramonto, come mi fai notare, non ha assolutamente festeggiato: chissà se anche lui ...
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