Finale Currie Cup anni '90
Sabato alle 17.30 ora locale, finale di Currie Cup al Coca Cola Park di Johannesburg: MTN Golden Lions vs. The Sharks di Durban, KwaZulu -Natal.
Distratti ed assobiti dalla finale del mondiale e dal successivo "calo degli zuccheri" rugbistici, ci siamo persi le semifinali nel weekend, dove i due team di casa si sono guadagnati l'accesso alla finale. I Lions battendo Western Province 29-20, gli Sharks sconfiggendo i Cheethas per 20-13. Non avendole viste, non siamo in grado di commentarle granchè.
I Lions non cedono all'emozione, controllano la gara (19-9 a fine del primo tempo) e passano con due mete, dell'estremo ventenne Jaco Taute e dell'ala di lungo corso Michael Killian a cavallo dell'intervallo, contro una tardiva del centro Juan deJongh al 70'. I Lions col solo CJ Van der Linde nazionale e Butch James in panca (ma con l'ex campione del mondo Wikus Van Heerden) segnano le mete nei momenti cruciali; WP invece rimane in gara solo grazie al piede del giovane rivelazione dell'anno Dimitri Catrakilis (15 punti) pur contando oltre a DeJongh partito dalla panca, sui nazionali Schalk Burger, Bryan Habana, Jean De Villiers, Jaque Fourie e Gio Aplon più Louw in panchina. A Catrakilis risponde all'apertura e coi piazzati l'altro giovane Elton Jantjies, segnando di 19 punti al piede e James resta in panca fino al 77', entrando come centro.
Anche a Durban finisce due mete a una, dei due nazionali Tendai Mtawarira (in foto con Keegan Daniel in posa plastica ma non per festeggiare) e Odwa Ndungane all'inizio del secondo tempo per i padroni di casa, contro quella dell'estremo Hendrik Daniller segnata attorno alla mezz'ora. L'andamento della gara è però completamente diverso: dominio della franchigia del Free State nella prima parte, quando i Cheethas si portano fino allo 0-13 alla mezz'ora, 3-13 all'intervallo. Dopo però si spengono e gli Sharks impiegano un quarto d'ora della seconda frazione per passare in vantaggio dopo la seconda meta. Patrick Lambie trasforma entrambe le punizioni e marca due penalty, come Johannes Goosen che trasforma anche l'unica meta dei Mielies. Nel campo Sharks titolari anche i fratelli DuPlessis, Willem Alberts, Ryan Kankowski, più Jean Deysel; Fred Michalak deve uscire alla mezz'ora, rimpiazzato dall'ala Mvovo e dal giovane Lambie nel ruolo.
E adesso arriva la finale, che sarà arbitrata dal Lawrence giusto, il sudafricano Mark non il neozelandese Bryce (ma come faranno i neozelandesi a crescere, mi son sempre chiesto, venendo su "allo stato brado", senza arbitri degni di questo nome da quasi sempre?).
La cosa curiosa è che Lions e Sharks si sono sfidate nella storia in quattro finali di Currie Cup, tutte negli anni '90, due volte a Johannesburg e due a Durban, e ha sempre vinto la squadra fuori casa.
1992: MTN Golden Lions 13 The Sharks 14 - Johannesburg
1993: MTN Golden Lions 21 The Sharks 15 - Durban
1996: MTN Golden Lions 15 The Sharks 33 - Johannesburg
1999: MTN Golden Lions 32 The Sharks 9 - Durban
Il 1999 è per l'appunto l'ultima Currie Cup vinta dai Lions; per trovare l'ultima vinta in casa bisogna risalire addirittura 61 anni fa, quando si chiamavano ancora Transvaal (come saprete, la Currie Cup è il torneo a squadre più antico del mondo ancora giocato). Il tutto ha un sapore molto anni '90, quando le due si sfidavano a ripetizione e i Lions portavano a casa tre titoli su dieci. Poi nel nuovo Millennio ancora niente, anche se nel 2002 arrivarono in finale, persa coi dirimpettai Blue Bulls.
Gli Sharks invece sono i campioni in carica e puntano al back-to-back, cosa che curiosamente gli riuscì già proprio battendo i Lions a Johannesburg nel 1996.
E' una sfida tra due allenatori neozelandesi, a conferma del trend Mondiale che ha visto tre coach su quattro delle squadre giunte in semifinale mondiale, provenienti da Aotearoa: John Plumtree gestisce gli Sharks, John Mitchell i Lions; un anno di differenza, dalla stessa città, in nazionale nello stesso periodo.
E c'è pure un francese di mezzo nella finale, come si conviene: uno dei pochi stranieri on board, Fred Michalak capocannoniere del torneo con 181 punti sinora (il contrapposto Elton Jantjies è secondo con 164). Tra i marcatori di mete, Michael Killian dei Lions s'è portato a una sola lunghezza di distanza dal leader Bjorn Basson dei Blue Bulls (10).
I due team presenteranno le medesime squadre delle semifinali: esperienza contro entusiasmo, ma i giovani li ha anche la franchigia del Natal (Lambie su tutti e il mediano Conrad Hoffman, 23 anni); tra i Lions, a fianco dei giovani come Taute e Jantjies, non mancano le vecchie rocce rotte a mille tenzoni: i già citati Van Heerden e Killian, poi LaGrange, Van Rensburg, Cobus Grobbelaar e Butch James stesso...
Nella giornata si disputeranno anche le finali dei massimi tornei sudafricani Under19 (Golden Lions vs. Blue Bulls) e Under 21 (Blue Bulls vs. The Sharks).
Distratti ed assobiti dalla finale del mondiale e dal successivo "calo degli zuccheri" rugbistici, ci siamo persi le semifinali nel weekend, dove i due team di casa si sono guadagnati l'accesso alla finale. I Lions battendo Western Province 29-20, gli Sharks sconfiggendo i Cheethas per 20-13. Non avendole viste, non siamo in grado di commentarle granchè.
I Lions non cedono all'emozione, controllano la gara (19-9 a fine del primo tempo) e passano con due mete, dell'estremo ventenne Jaco Taute e dell'ala di lungo corso Michael Killian a cavallo dell'intervallo, contro una tardiva del centro Juan deJongh al 70'. I Lions col solo CJ Van der Linde nazionale e Butch James in panca (ma con l'ex campione del mondo Wikus Van Heerden) segnano le mete nei momenti cruciali; WP invece rimane in gara solo grazie al piede del giovane rivelazione dell'anno Dimitri Catrakilis (15 punti) pur contando oltre a DeJongh partito dalla panca, sui nazionali Schalk Burger, Bryan Habana, Jean De Villiers, Jaque Fourie e Gio Aplon più Louw in panchina. A Catrakilis risponde all'apertura e coi piazzati l'altro giovane Elton Jantjies, segnando di 19 punti al piede e James resta in panca fino al 77', entrando come centro.
Anche a Durban finisce due mete a una, dei due nazionali Tendai Mtawarira (in foto con Keegan Daniel in posa plastica ma non per festeggiare) e Odwa Ndungane all'inizio del secondo tempo per i padroni di casa, contro quella dell'estremo Hendrik Daniller segnata attorno alla mezz'ora. L'andamento della gara è però completamente diverso: dominio della franchigia del Free State nella prima parte, quando i Cheethas si portano fino allo 0-13 alla mezz'ora, 3-13 all'intervallo. Dopo però si spengono e gli Sharks impiegano un quarto d'ora della seconda frazione per passare in vantaggio dopo la seconda meta. Patrick Lambie trasforma entrambe le punizioni e marca due penalty, come Johannes Goosen che trasforma anche l'unica meta dei Mielies. Nel campo Sharks titolari anche i fratelli DuPlessis, Willem Alberts, Ryan Kankowski, più Jean Deysel; Fred Michalak deve uscire alla mezz'ora, rimpiazzato dall'ala Mvovo e dal giovane Lambie nel ruolo.
E adesso arriva la finale, che sarà arbitrata dal Lawrence giusto, il sudafricano Mark non il neozelandese Bryce (ma come faranno i neozelandesi a crescere, mi son sempre chiesto, venendo su "allo stato brado", senza arbitri degni di questo nome da quasi sempre?).
La cosa curiosa è che Lions e Sharks si sono sfidate nella storia in quattro finali di Currie Cup, tutte negli anni '90, due volte a Johannesburg e due a Durban, e ha sempre vinto la squadra fuori casa.
1992: MTN Golden Lions 13 The Sharks 14 - Johannesburg
1993: MTN Golden Lions 21 The Sharks 15 - Durban
1996: MTN Golden Lions 15 The Sharks 33 - Johannesburg
1999: MTN Golden Lions 32 The Sharks 9 - Durban
Il 1999 è per l'appunto l'ultima Currie Cup vinta dai Lions; per trovare l'ultima vinta in casa bisogna risalire addirittura 61 anni fa, quando si chiamavano ancora Transvaal (come saprete, la Currie Cup è il torneo a squadre più antico del mondo ancora giocato). Il tutto ha un sapore molto anni '90, quando le due si sfidavano a ripetizione e i Lions portavano a casa tre titoli su dieci. Poi nel nuovo Millennio ancora niente, anche se nel 2002 arrivarono in finale, persa coi dirimpettai Blue Bulls.
Gli Sharks invece sono i campioni in carica e puntano al back-to-back, cosa che curiosamente gli riuscì già proprio battendo i Lions a Johannesburg nel 1996.
E' una sfida tra due allenatori neozelandesi, a conferma del trend Mondiale che ha visto tre coach su quattro delle squadre giunte in semifinale mondiale, provenienti da Aotearoa: John Plumtree gestisce gli Sharks, John Mitchell i Lions; un anno di differenza, dalla stessa città, in nazionale nello stesso periodo.
E c'è pure un francese di mezzo nella finale, come si conviene: uno dei pochi stranieri on board, Fred Michalak capocannoniere del torneo con 181 punti sinora (il contrapposto Elton Jantjies è secondo con 164). Tra i marcatori di mete, Michael Killian dei Lions s'è portato a una sola lunghezza di distanza dal leader Bjorn Basson dei Blue Bulls (10).
I due team presenteranno le medesime squadre delle semifinali: esperienza contro entusiasmo, ma i giovani li ha anche la franchigia del Natal (Lambie su tutti e il mediano Conrad Hoffman, 23 anni); tra i Lions, a fianco dei giovani come Taute e Jantjies, non mancano le vecchie rocce rotte a mille tenzoni: i già citati Van Heerden e Killian, poi LaGrange, Van Rensburg, Cobus Grobbelaar e Butch James stesso...
Nella giornata si disputeranno anche le finali dei massimi tornei sudafricani Under19 (Golden Lions vs. Blue Bulls) e Under 21 (Blue Bulls vs. The Sharks).
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