Il ranking iniziale del nuovo quadriennio
Ecco il ranking finale post Mondiale fresco croccante appena pubblicato dalla Irb (posizioni sopra i 60 punti). E' importante, marca l'inizio del nuovo quadriennio: finita la "pacchia" (o l'incubo a seconda) del punteggio doppio attribuito a guadagni o perdite nelle sfide mondiali, sulla base di questo ranking si fanno i programmi di medio e lungo termine.
Si nota subito la cosa più visibile di questa nuova fase, il podio non più tutto Australe, vedremo per quanto lo rimarrà; la cosa è dovuta al fatto che la Francia ha perso la finale giocando in casa neozelandese, se essa fosse stata disputata in campo neutro, avrebbe perso più punti e avrebbe reso il terzo posto al Sudafrica (ammesso e non concesso che avesse perso lo stesso con gli All Blacks).
L'altro effetto ancora più assurdo delle finali è la perdita di due posizioni da parte del Galles sconfitto dall'Australia nella finalina per il terzo posto, che così tonfa del tutto immeritatamente dal sesto posto raggiunto con la vittoria nei quarti all'ottavo, superato dalle nulla-facenti Irlanda (sconfitta proprio dal Galles nei quarti) e Argentina.
Questo ranking va confrontato con quello di fine agosto sotto riportato, prima dell'inizio dei Mondiali, per capire a chi questo Mondiale - e i suoi arbitraggi - abbia giovato e a chi no.
La prima nota è che il livello delle prime della classe s'è ampliato: prima la quota ottanta punti era superata da sei nazionali, ora da otto. Al contempo, quota 70 punti era al sedicesimo posto e ora è salita al quindicesimo: si restringe "il ceto medio", ridotto a sette squadre tra cui l'Italia da dieci che era. Non è un bel segnale per la competitività generale, sottolineato da un gap di quasi quattro punti tra l'ottava e la nona che peraltro c'era anche prima (tra nona e decima).
Sopra quota novanta c'era e resta sola la Nuova Zelanda, che guadagna ulteriormente punti e anche margine sulla seconda. Questa è sempre l'Australia che però perde punti assoluti rispetto a fine agosto, mentre sull'ultimo gradino del podio sale la Francia, guadagnando una posizione e quasi un punto.
Al quarto posto scende il Sudafrica perdendo oltre un punto assoluto, l'Inghilterra resta quinta, anch'essa perdendo oltre un punto rispetto a prima del Mondiale. L'Irlanda è sesta dopo il Mondiale, prima era ottava e guadagna la bellezza di oltre due punti assoluti; settima sale l'Argentina prima nona, anch'essa prendendo quasi due punti in più.
Poi c'è lo strano caso del Galles, nazionale da tutti celebrata come rivelazione dei Mondiali, sceso all'ottavo posto dal sesto di prima del mondiale e della settimana scorsa, con mezzo punto Irb in meno di prima. Evidentemente raggiungere i quarti porta bene, mentre arrivare alle semifinali è un'arma a doppio taglio se poi perdi e riperdi nella finalina. E' forse l'unico difetto eclatante di questo sistema di valutazione "senza memoria", che attribuisce punti a ogni Test indipendentemente dalla storia pregressa e anche dall'importanza della gara (una finalina per il terzo posto ci parrebbe decisamente MENO importante di un quarto di finale vinto). Tant'è.
Via via vengono tutte le altre nazionali, già avevamo analizzato la situazione delle "third Tier" alla fine della fase a gironi. L'Italia in particolare è scesa di una posizione, guadagnando pochissimi centesimi di punto, superata da Samoa e Tonga, quest'ultima altra sorpresa mondiale, autrice del salto in alto più largo di tutte. Per gli Azzurri di Jaques Brunel si ricomincia, faticosamente, da dodici, lontani da nona decima e undicesima piazza sulla carta alla nostra portata e davanti a Canada, Georgia e Giappone.
Si nota subito la cosa più visibile di questa nuova fase, il podio non più tutto Australe, vedremo per quanto lo rimarrà; la cosa è dovuta al fatto che la Francia ha perso la finale giocando in casa neozelandese, se essa fosse stata disputata in campo neutro, avrebbe perso più punti e avrebbe reso il terzo posto al Sudafrica (ammesso e non concesso che avesse perso lo stesso con gli All Blacks).
L'altro effetto ancora più assurdo delle finali è la perdita di due posizioni da parte del Galles sconfitto dall'Australia nella finalina per il terzo posto, che così tonfa del tutto immeritatamente dal sesto posto raggiunto con la vittoria nei quarti all'ottavo, superato dalle nulla-facenti Irlanda (sconfitta proprio dal Galles nei quarti) e Argentina.
1(1) | NEW ZEALAND | 91.43 |
2(2) | AUSTRALIA | 87.42 |
3(3) | FRANCE | 84.70 |
4(4) | SOUTH AFRICA | 84.34 |
5(5) | ENGLAND | 81.58 |
6(7) | IRELAND | 80.65 |
7(8) | ARGENTINA | 80.28 |
8(6) | WALES | 80.18 |
9(9) | TONGA | 76.63 |
10(10) | SCOTLAND | 76.20 |
11(11) | SAMOA | 75.81 |
12(12) | ITALY | 73.99 |
13(13) | CANADA | 72.92 |
14(14) | GEORGIA | 71.09 |
15(15) | JAPAN | 70.45 |
16(16) | FIJI | 68.78 |
17(17) | USA | 65.63 |
18(18) | ROMANIA | 63.98 |
19(19) | NAMIBIA | 61.24 |
20(20) | PORTUGAL | 60.67 |
21(21) | RUSSIA | 60.54 |
22(22) | URUGUAY | 60.00 |
Questo ranking va confrontato con quello di fine agosto sotto riportato, prima dell'inizio dei Mondiali, per capire a chi questo Mondiale - e i suoi arbitraggi - abbia giovato e a chi no.
La prima nota è che il livello delle prime della classe s'è ampliato: prima la quota ottanta punti era superata da sei nazionali, ora da otto. Al contempo, quota 70 punti era al sedicesimo posto e ora è salita al quindicesimo: si restringe "il ceto medio", ridotto a sette squadre tra cui l'Italia da dieci che era. Non è un bel segnale per la competitività generale, sottolineato da un gap di quasi quattro punti tra l'ottava e la nona che peraltro c'era anche prima (tra nona e decima).
Sopra quota novanta c'era e resta sola la Nuova Zelanda, che guadagna ulteriormente punti e anche margine sulla seconda. Questa è sempre l'Australia che però perde punti assoluti rispetto a fine agosto, mentre sull'ultimo gradino del podio sale la Francia, guadagnando una posizione e quasi un punto.
Al quarto posto scende il Sudafrica perdendo oltre un punto assoluto, l'Inghilterra resta quinta, anch'essa perdendo oltre un punto rispetto a prima del Mondiale. L'Irlanda è sesta dopo il Mondiale, prima era ottava e guadagna la bellezza di oltre due punti assoluti; settima sale l'Argentina prima nona, anch'essa prendendo quasi due punti in più.
Poi c'è lo strano caso del Galles, nazionale da tutti celebrata come rivelazione dei Mondiali, sceso all'ottavo posto dal sesto di prima del mondiale e della settimana scorsa, con mezzo punto Irb in meno di prima. Evidentemente raggiungere i quarti porta bene, mentre arrivare alle semifinali è un'arma a doppio taglio se poi perdi e riperdi nella finalina. E' forse l'unico difetto eclatante di questo sistema di valutazione "senza memoria", che attribuisce punti a ogni Test indipendentemente dalla storia pregressa e anche dall'importanza della gara (una finalina per il terzo posto ci parrebbe decisamente MENO importante di un quarto di finale vinto). Tant'è.
Via via vengono tutte le altre nazionali, già avevamo analizzato la situazione delle "third Tier" alla fine della fase a gironi. L'Italia in particolare è scesa di una posizione, guadagnando pochissimi centesimi di punto, superata da Samoa e Tonga, quest'ultima altra sorpresa mondiale, autrice del salto in alto più largo di tutte. Per gli Azzurri di Jaques Brunel si ricomincia, faticosamente, da dodici, lontani da nona decima e undicesima piazza sulla carta alla nostra portata e davanti a Canada, Georgia e Giappone.
Position (last week) | Member Union | Rating Point |
---|---|---|
1(1) | NEW ZEALAND | 90.55 |
2(2) | AUSTRALIA | 88.84 |
3(3) | SOUTH AFRICA | 85.69 |
4(4) | FRANCE | 83.78 |
5(5) | ENGLAND | 82.89 |
6(6) | WALES | 80.79 |
7(8) | SCOTLAND | 78.83 |
8(7) | IRELAND | 78.50 |
9(9) | ARGENTINA | 78.40 |
10(10) | SAMOA | 74.54 |
11(11) | ITALY | 73.88 |
12(12) | TONGA | 72.48 |
13(13) | JAPAN | 71.95 |
14(14) | CANADA | 71.56 |
15(15) | FIJI | 70.83 |
16(16) | GEORGIA | 70.30 |
17(17) | ROMANIA | 65.69 |
18(18) | USA | 65.00 |
19(19) | RUSSIA | 61.92 |
20(20) | NAMIBIA | 61.42 |
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