sabato 15 ottobre 2011

La finale mondiale non è posto per giovani

Dopo l'ottima cronaca di Carlo M., è ora delle considerazioni più o meno a freddo su France-Wales, finale del mini torneo boreale embedded in questo Mondiale francamente un po' strano nelle sue scontatezze, non trovate? Lasciamo perdere i massimi sistemi e andiamo alla partita o meglio, usiamoli 'sti massimi sistemi per cercare di definirla e razionalizzarla.
Alla parte "sentimentale" ci penserà invece quel gallese elettivo di Ringo, e ritenetevi fortunati che non siamo attrezzati affinché s'esprima in canto, come farebbe ogni gallese che si rispetti, qualora travolto nell'onda delle emozioni ;)

Nel sito ufficiale della RWC2011 si trovano gli highlights, come sempre molto ben fatti e aiutano a focalizzare gli eventi.
Nei primi venti minuti si raggruppano molti dei temi importanti di questa partita:
- il dominio gallese nell'impatto, che si concretizza nella difficile punizione piazzata da James Hook al 7'. Nella realtà i francesi si difendono con grande disciplina e l'arbitro Rolland decide di penalizzare un fuorigioco del tutto inoffensivo di Dusatoir a mani alzate.
- Paul James non è Adam Jones: l'uscita al 10' del tighthead in rosso è un colpo assai brutto alla mischia ordinata gallese, che i francesi solleciteranno ripetutamente nel primo tempo. L'effetto è molto più grave dell'assenza dell'openside dal 20' in poi, rimpiazzato da un Jamie Roberts adattato per tutta la gara. La crisi della mischia viene raddrizzata solo dalla pressoché suicida decisione di Lievremont di cambiar prima linea attorno al 45', facendo uscire prematuramente gli ottimi Servat e Poux e schierando i deficitari Szarzewski e Barcella. Ne risentirà anche la rimessa laterale, ma questo riguarda il secondo tempo, riprenderemo in seguito.
- L'imprecisione dalla piazzola: Hook sbaglia poco dopo un facile calcio centrale nuovamente guadagnato mediante attrito dai Dragoni. L'apertura designata ne ha fallito un altro, prima della bocciatura e sostituzione. Non parliamo poi (anzi, ne parleremo poi) del sostituto! Quando dòmini il punto d'impatto devi capitalizzare le punizioni, a maggior ragione contro una difesa forte, altrimenti sei lì per finta, solo chiacchiere e distintivo tipo Italia. Ad esempio, la Nuova Zelanda ha steso l'Argentina capitalizzando 21 punti dai piazzati, non certo mediante tardive e sudatissime mete. Il rugby è sovente molto più semplice, maledettamente spietato e impoetico di quanto si pensi.
- Lo spear tackle di Sam Warburton al 20', con la partita che va scivolando lentamente ma inesorabilmente verso il controllo gallese, è peggio che sciocco, è del tutto inutile. E' come uno schitto di piccione sull'abito da sposo di uno dei protagonisti di questo mondiale.  Si spiega solo coi suoi 22 anni: a volte è un attimo. Il Mondiale, questo in particolare, è un posto molto difficile per gli ardori giovanili.
- L'arbitro Rolland poteva dare un giallo invece del rosso? No, DOVEVA. Ci sono precisi chiarimenti ufficiali in vigore sin dal 2007 al proposito, e il suo capo Paddy O'Brien aveva raccomandato la massima severità. Non me la sentirei di criticare l'arbitro come ha fatto il management team gallese. Anche se rimane che non tutte le interpretazioni in giro sono consistenti, soprattutto quando arbitrano gli Australi. Tra l'altro a Rolland, dàgli una opportunità di ergersi  a pater seniores severiorum e lui ne se la farà sfuggire. Ne parleremo in seguito, ma i  torti di Rolland sono altrove: nella non comprensione di quanto andrà accadendo in mischia ordinata, dove Paul James entra regolarmente storto, e in un palese "regalo di compensazione" offerto al Galles nel finale.

Nei primi venti minuti insomma si determina tutta la partita? Beh, calma. I francesi sono abili a sfruttare nel secondo quarto di gara la superiorità tattica, in rimessa e in mischia: altro non gli serve. Morgan Parra è il migliore in campo (con buona pace del "sindacalista dei numeri 10", Diego Dominguez), non solo non sbaglia, lui, i piazzati (tre su tre, manca solo un drop) ma s'infila un paio di volte tra le maglie difensive, fa girar palla e completa il lavoro tattico gestito magnifiquement da un Yachvili freddo come un computer.
Il primo tempo finisce 6-3; solo? Eh, i gallesi poco alla volta si riadattano, con Jamie Roberts immenso a giocar due ruoli (flanker in mischia e centro nel gioco dinamico) e si riprendono il dominio dell'impatto.

Secondo tempo:
- Gatland fa presto la mossa impeccabile, toglie il poco positivo Hook. Qual'è l'alternativa, bisognerebbe sempre chiedersi? Stephen Jones. Che non c'è: alla fine sbaglierà quanto  e più del primo. C'è chi ha sottolineato, anche pernsando a Rhys Priestland ma non solo, che la forza di questo Galles sia stata la gioventù. Il Mondiale non è posto per giovani, meglio rifrasare: l'aver schierato gente che non aveva interiorizzato una storia di sconfitte spesso inesplicabili. Tolto l'ultimo aggettivo è lo stesso problema dell'Italia. Ma non divaghiamo, Sth.Jones fa parte integrante di tale storia pregressa e s'è visto, aggravato da uno stato di forma compromesso dagli infortuni in serie.
- Se Gatland compie sulla carta la mossa potenzialmente giusta, Lievremont invece sfiora il disastro: toglie Servat e Poux, fa entrare Szarzewski e Barcella. Risultato: non solo la mischia gallese, pesante oltre 70kg in più, riacquista un certo controllo (agevolato come detto dall'arbitraggio), ma Les Bleus perdono progressivamente certezze anche nell'ancoraggio del loro gioco, la rimessa laterale. Oltretutto Szarzewski, probabilmente inserito per le sue qualità in fase dinamica, si da sì daffare, ma non eguaglia certo il working rate di Servat come ball carrier. Una decisione a mio avviso catastrofica.
- Sta di fatto che se ai francesi, nel frattempo portatisi sul 9-3, prima bastava giocar tattico (Yachvili-Parra, più il  diligente Palisson e Medard deputato a provare a far qualcosa; aggiungi Bonnaire e gli altri offensivamente han fatto solo numero) e appoggiarsi alla rimessa per tener lontani e stancare i gallesi, ora si ritrovano schiacciati nella loro zona rossa.
- La meta di Phillips rappresenta il giusto coronamento della supremazia gallese sul punto d'incontro.  Molto simile a quella con l'Irlanda, quasi dallo stesso punto del campo: stavolta non mancano le guardie sul lato cieco, solo che son dei bradipi (Papé in particolare), l'abilità del mediano gallese è percepire in un istante il mismatch, da quel lato sono finite entrambe le seconde linee Bleu, non c'è confronto nello sprint.
- A Sth.Jones sfugge l'occasione della vita, fallendo per un nonnulla (palo-fuori) la trasformazione della meta. Decisivo
- La partita procede col canovaccio del secondo tempo: Galles controlla con abnegazione e profusione di cuori oltre l'ostacolo ogni palla portata in contesa e anche alcune delle poche gestite dai francesi - grandissimo Faletau, grande Lydiate fin che non si spacca; Francia privata di solidi ancoraggi, costretta a giocare il rischiosissimo gioco del cronometro.
Les Bleus stanno in trincea con molta dedizione,  unità, umiltà, spirito di sacrificio e soprattutto disciplina; se Robbie Deans coach degli australiani potè dire dopo il Sudafrica che i suoi avevan dato prova di maturità, senza ricever fischi e verdura addosso, beh allora anche Lievremont potrà legittimamente dirsi soddisfatto di questa partita, crediamo. Almeno davanti ai microfoni.
- Però c'è un però, arbitra Rolland: fermi tutti, il tipo di finale lo deve decidere lui. E difatti, quasi a compensazione del cartellino rosso, nel finale penalizza i francesi con un calcio di punizione lunare. Charteris placcato va a terra, viene superato dai francesi che scardinano il sostegno, arriva Mas di lato e prova a raccogliere palla ma il nr.4 rosso isolato la trattiene; Rolland fischia ingresso laterale a Mas in una ruck che non c'è, invece di punire Charteris per il tenuto! Robe che manco Bryce Lawrence.
- Tant'è, ultimo shot per i piedi di Leigh Halfpenny dalla lunga distanza. Il calcio è perfetto in direzione ma si spegne un paio di pollici sotto la traversa! Destino beffardo coi gallesi, inutile il regalo di compensazione di Rolland.
- Nel finale 25 fasi a testate addosso alla difesa in Bleu dicono che i Gallesi sono epici anche oltre il fiato oramai esaurito, ma i Francesi vogliono proprio la finale. Han qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, sia chi va in campo che chi li dirige, il più giovane e unico non neozelandese tra i coach in semifinale.

In conclusione, per come han saputo reagire i Dragoni, la palma di "Villain of the Match" non mi sentirei di affibbiarla al povero Warburton. Piuttosto, con un piazzato su sette tentativi al piede dei Welsh contando i drop, parafrasando il mitico "bisogna placcare" di Cecinelli, gli andrebbe gridato: "bisogna piazzare"!
La partita oltretutto mostra che a rugby non è detto si vinca solo con le Panzerdivisionen d'assalto: a volte succede che t'aggrappi alla Marna o al bordo dell'Altipiano con le unghie a soffrire in silenzio; se hai la fede, la disciplina tiene e non cedi, alla fine saranno gli assalitori a schiantarsi, fatalmente rosi da rimorsi e rimpianti per errori od omissioni. La foto in alto è significativa dei temi via via toccati: Leigh Halfpenny,  giovane ed espertissimo, uno dei migliori in campo, davanti a lui la roccia Nicolas Mas, in uno dei momenti topici.
Un'ultima nota Off Topic ma neanche tanto, che altrimenti mi rimane sulla strozza: "Nel rugby se pensi solo a difenderti, allora finisce che perdi di sicuro". La fate voi la cassettina di Australia-Sudafrica e Francia -Wales, la spedite voi a "Fir- Ufficio dello Spett.le Presidente di quelli che-di-rugby-non-capiscono-un-biiip"? Perché a me mi sta scappando un po' da ridere ...

11 commenti:

Gsp ha detto...

Galles che spreca, Francia che non ruba. Per la finale ci vorra' altro, ma e' dalla prima partita della Francia che diciamo così e guarda dove sono.

Concordo con la chiusura. E' un po' un ossimoro criticare una squadra che difende male perche' si occupa troppo della fase difensiva.

Abr ha detto...

Les Bleus son capaci di tutto, nel bene e nel male.

Ogni partita della Francia sta in relazione alla precedente come i lanci ripetuti di una monetina: può venire testa o croce senza alcuna relazione col lancio precedente, so' "eventi statisticamente indipendenti". Poi però sul lungo termine ci sta la "legge dei grandi numeri" ...

In tale ottica, per la finale a mio avviso val di più il "dente avvelenato" con gli AB che ogni altra considerazione.
Se andasse in finale con l'Australia, secondo tale idea son convinto Les Bleus perderebbero tanto a poco.

ivanot ha detto...

Commento alla partita impeccabile che condivido al 100%, penso che il pit stop in prima linea francese sia stato dettato dalla sicurezza di vincere e dal voler far riposare i due carri armati,spero sia questa la motivazione di Lievremont altrimenti......il siate curiosi siate folli a lui fa un baffo!!!!!!

Andrea ha detto...

"i torti di Rolland sono altrove"? mi sa che abbiamo visto un'altro match. Si puo' fare tutta l'analisi che si vuole, spaccare il pelo in otto e via dicendo, ma la partita l'ha decisa una grandissima cagata dell'arbitro. Il rosso ci puo' stare?! Ma dico, stiamo scherzando? Non si puo' dire na roba cosi' dai. Uno che fa un errore madornale in una semi mondiale dopo 20 min dovrebbe avere la onesta' intellettuale di ritirarsi. Senza questo obbrobrio il galles li avrebbe asfaltati. La Francia e' una delle peggiori squadre del mondiale e va in finale. Renditi conto di che danno ha fatto quest'uomo...

ringo ha detto...

@Andrea, Rolland ha applicato il regolamento - e lo dico da gallese eletto, vedi post sopra. E poi ci ha pensato Abr a chiarire ulteriormente l'affare: "Tra l'altro è la sua personalità: dàgli una opportunità di ergersi a pater seniores severiorum e lui ne se la farà sfuggire".
Per una volta che seguono le indicazioni, visto che in questo Mondiale si è visto un po' di tutto (B. Lawrence docet).

Abr ha detto...

@Ivantot, grazie per la condivisione, quella di Lievremont come Jobs è sagacissima :)

@Andrea, non so cos'abbia visto lei, di sicuro non i regolamenti. La possiamo aiutare con un ripassino:

" In 2007, the IRB Council approved a Laws Designated Members Ruling which essentially made it clear that tackles involving a player being lifted off the ground and tipped horizontally and were then either forced or dropped to the ground are illegal and constitute dangerous play.
Possible scenarios:
The player is lifted and then forced or "speared" into the ground. Red Card
The lifted player is dropped to the ground from a height with no regard to the player's safety. Red Card.
For all other types of dangerous lifting tackles, it may be considered a penalty or yellow card is sufficient.
Referees and Citing Commissioners should not make their decisions based on what they consider was the intention of the offending player. Their decision should be based on an objective assessment (as per Law 10.4 (e)) of the circumstances of the tackle."

Nick ha detto...

Ok Abr, la vogliamo fare, se non un cassettina, almeno una clip "dedicata" al presidentissimo? Se poi insisti per il VHS, mandamelo, poi avrò cura di recapitarglielo a casa via corriere espresso, con indirizzo del mittente bene in vista... E che provi a far mezza - dico mezza - parola.

Abr ha detto...

:)

(piaciuto quel "cassettina"? Fa tanto VHS appunto, secondo me il Presidente li usa ancora, e del rugby parla per come se lo ricorda lui, quello "ignorante" - detto alla toscana: rozzo, grezzo - anni '80)

Cornelio ha detto...

Bella analisi, mi trova d'accordo praticamente su tutto.

Sono molto dispiaciuto per il Galles: ha giocato un'ottima coppa del mondo e avrebbe probabilmente meritato la finale come (credo si possa dire) miglior sorpresa del torneo. Purtroppo, la semifinale alla fine si è giocata tutta sul filo dei millimetri (letterali - vedi calci - e non...), e questi hanno detto Francia. Succede, ma onore ai gallesi.

I francesi: per quanto ancora molto al di sotto del potenziale che credo fermamente possiedano, riconosco comunque loro il merito di non aver perso la testa dopo la meta di Phillips, come invece ci hanno abituato a fare appena qualcosa inizia a non andare per il verso giusto. Non era scontato. Certo, per la finale servirà molto di più e sopratutto molto altro... ma la partita va giocata, e se c'è una boreale che sin dall'inizio del mondiale poteva dar fastidio ai neozelandesi, per me è sempre stata la Francia.
Non dò molto peso alle storie di divisione nello spogliatoio e dei casini con Lievremont. Divisioni o no, per una finale della coppa del mondo sei pronto a remare nella stessa direzione anche di uno che si fosse portato tua moglie a letto. Più che altro, se riescono a riprendere dai primi 10 minuti della partita nella pool, e fanno tesoro della partita giocata dagli argentini dei quarti, loro che di classe potenziale più degli argentini ne hanno parecchia, forse qualche grattacapo lo possono creare... certo, un risultato pro-Francia a questo punto sarebbe - semplicemente - la più grande sorpresa immaginabile in tutta la storia dei mondiali passati, presenti e forse futuri, quindi meglio non crederci troppo. Vedremo.

Sul rosso a Walburton: è ineccepibile, la direttiva ricordata da Abr parla chiaro, Rolland non ha fatto altro che applicarla nella maniera corretta, e mi sorprende che possa essere criticato con i toni che ho letto da molte parti. Da criticare semmai sarebbero gli arbitri che non l'hanno applicata negli altri casi.
Mi hanno molto sorpreso i toni di Pienaar e Dallaglio, commentatori sulla ITV inglese, che hanno definito ingiustificabile "l'errore" (sic) di Rolland, e che il Galles è stato "cheated".
Azzardo un'ipotesi: credo stiano facendo confusione sull'oggetto dell'eventuale critica. Cioé l'IRB, e non Rolland, che, ripeto, ha agito bene, applicando semplicemente la direttiva.

Insomma, la vera domanda per me è questa: è giusto prevedere il rosso "sempre e comunque" nei primi 2 casi che la direttiva elenca? Mi piacerebbe sapere il vostro parere.

Personalmente, confesso che non mi è mai piaciuta questa enfasi sul rosso, anche se capisco le motivazioni di sicurezza che hanno portato alla richiesta. Io lascerei più discrezionalità all'arbitro nel giudicare se il tackle pericoloso sia stato portato con intenzione di fare male, e il rosso lo lascerei per questi casi, mentre lascerei il giallo per gli altri casi (riconoscimento della pericolosità dell'azione, ma giudicata non volontaria).

Intendiamoci, vuole essere solo uno spunto di riflessione, non so se la cosa è fattibile. L'arte del "discernimento degli spiriti" è sempre cosa difficile, e mi rendo conto che il rischio è di lasciare troppa discrezionalità all'arbitro, invece di dare direttive il più oggettive possibile.
Diciamo così: mi ritengo un po' 'vecchio stile', e mi piacerebbe vedere il rosso usato solo in casi veramente estremi.

Abr ha detto...

Tnxs cornelio per il contributo.

Non è una novità chele semifinali e le finali si giochino sul filo dei millimetri, o dei drop ... è per questo che sostengo che non sia posto per giovani.

Sui francesi: l'importante è che siano uniti, come pare lo siano, quelli che vanno in campo. Il coach ha deciso di far l'antagonista di tutti, giocatori inclusi: scelta molto francese, in un certo senso fa "l'agnello di dio che toglie i peccati del mondo" (pardon la blasfemia), attirando le critiche al posto di giocatori che alcune volte le meriterebbero ...
Quanto la loro potenziale, io dico che "possono sempre battere chiunque".
Vedremo se 'sta cosa sarà superiore al nozelandese "sono costretti a battere sempre chiunque".

Sul rosso: capisco chi faccia riferimento alla inconsistenza tra metri arbitrali al riguardo. Ma ai mondiali Paddy O'Brien era stato chiarissimo, difatti anche un samoano ne ha fatto le spese.
Quando ai commentatori, ti potrei rovesciare in giardino un camion rimorchio di "esperti di rugby", anche quitati ex giocatori, che in realtà non hanno idea di cosa stan parlando, a partire dalle regole ...
(nooo, non voglio rovinarti le petunie).

Il parere personale a caldo alla tua domanda è NO, la vedo come te, lascerei la facoltà di giudicare all'arbitro.
Anche se a freddo in realtà sono molto combattuto: alla fine sarebbe un giudizio influenzato più che dalle intenzioni (difficili da valutare come ben dici) all'ESITO. Col rischio di incentivare le sceneggiate stile calcio che già appaiono in giro, soprattutto sulle ostruzioni.

Invece, giustamente, che quel che va punito è il RISCHIO.
Hai presente quello che si giustifica dicendo "non volevo"? La risposta per lui dovrebbe essere "e ce mancava pure che lo volevi!".

Anonimo ha detto...

Scusate se posto adesso le mie considerazioni.. come sapete sono nuovo di questo blog e piano piano sto' rileggendo . i post piu vecchi.. bene .. questo è forse in assoluto il migliore di quelli che ho finora letto .. volevo solo appuntarlo per esaltarne il valore.
un ulteriore piccolo inciso ... per chi non ha mai subito . un placcaggio di quel tipo è quanto di piu traumatico e intimidatorio si possa sentire su un campo di rugby.. a mio parere molto peggio di ogni singola mischia che . ti scaraventa addosso ( in prima linea) .. il peso del tuo pacchetto e di quello avversario, e il modo in cui Warburton ha scaraventato a terra Clerc è stato volontario e pericolosissimo visto che Clerc è atterrato con testa e spalle. quindi .. con la zona del collo in massima tensione....
come sempre .. buon rugby a tutti...

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