sabato 5 novembre 2011

Big Saturday: Aironi 6-18 Warriors / Treviso 11-22 Edinburgh

10 commenti:

Zamax ha detto...

Magari molti si potranno chiedere: com'è che il Benetton travolgente che ha rullato i Dragons si è trasformato in quello impotente e grigio che ha perso con l'Edinburgh? Secondo me la lettura di questa partita non è difficile. Il Benetton era lo stesso. In mischia ordinata era superiore, tant'è le infrazioni fischiate agli scozzesi non sono state poche in questo aspetto del gioco. Le maul molto efficaci; due volte, in un'azione difensiva e in una d'attacco nel finale, addirittura devastanti. Tuttavia le azioni trevigiani non hanno mai preso l'abbrivio. Quell'abbrivio che aveva demolito le difese dei Dragons. La difesa “avanzante”, come si dice oggi, dell'Edinburgh ha imbrigliato tutte le iniziative trevigiane. Molte volte i giocatori scozzesi sono apparsi in fuorigioco. L'arbitro non ha mai fischiato. Inutile recriminare sul campo, bisognava farsene una ragione. Occorreva avere pazienza e giocare intorno al pack. E poi sfruttare caso mai una risorsa di gioco che al Benetton è quasi sconosciuta, come gli up & under. Delle belle candele avrebbero potuto far salatre i paini difensivi scozzesi. La scelta di aprire il gioco si è rivelata inefficace. Guarda caso solo Sgarbi con alcune puntate dritto per diritto è riuscito più di una volta andare oltre il placcaggio. Era una partita nella quale si doveva avanzare in verticale. La potenzialità c'era tutta. Non c'è stata lucidità. Partendo da fermi, i trevigiani si sono innervositi. Questo spiega molti dei falli trevigiani. Non la messe veramente incredibile di falli fischiati contro. Ciò non toglie che con delle scelte migliori la partita si poteva vincere.

ivanot ha detto...

Lettura perfetta, anche se si continuava a giocare tre giorni in questo modo non si vinceva, col senno di poi oggi era il giorno di De Waal, ma dalla tribuna è sempre facile. L'arbitro non ha influito ma è stato osceno a mio parere e quest'anno è la seconda volta che la terna arbitrale esce da Monigo sotto una selva di fischi a testa quasi bassa, lo ripeto devono darsi una regolata o rovineranno questo grande sport. Occasione persa sopratutto per demerito tutto nostro, non riusciamo a cambiare tattica nel corso della partita e gli avversari giustamente ti puniscono.

Abr ha detto...

Criticare un arbitro chiaramente mono direzionale senza manco accennare a malafede, e concludere che ci si doveva adattare, che si poteva vincere modificando la tattica e spiegando come.

Due interventi di questo tipo su due.
Solo su RightRugby si raggiungono questi livelli di sofisticata maturità.

Mi sento molto orgoglioso: nel tempo abbiamo creato un villaggio virtuale APERTO, non un club con la puzza sotto il naso, la cui tipologia narrativa (la "poetica", direbbe chi ha studiato, il "livello" direbbe qualcun altro) auto-seleziona mentalità molto prossime. Seamless, senza sforzo.

Per tutti gli altri, per la maggioranza com'è giusto che sia, c'è abbondanza di siti col titolone e bandierone.
Per carità, anche a noi ogni tanto fa piacere andare a mangiar polenta e salsiccia unta alla sagra; ma quell'odor di fritto che ristagni in casa, non ci piace.
Complimenti a voi.

Abr ha detto...

Uscendo dal tema alto della "poetica del blog" e tornando alla partita:
- Franco Smith: "Loro oggi avevano più voglia di noi e abbiamo perso sul piano del combattimento fisico".
- Michael Bradley (all. Edimburgo):"Tolto nel secondo tempo un punto di forza al Benetton, l'avanzamento in mischia".

ivanot ha detto...

Il grande Boskov un giorno disse "Vince squadra che sbaglia meno, noi sbagliato di più e perso". Non fa una piega.

ringo ha detto...

Anche coach Rowland Phillips si è soffermato sulla posizione di fuorigioco in qualche occasione degli scozzesi oggi, quando prendeva palla Weir e via di piede. Però amen, così è andata a Viadana: con i Warriors che nel secondo tempo di fatto non hanno mai messo piede nei 22 (se non sul 18-6 quando match chiuso, sono andati a cercare la meta in un paio di occasioni), ma hanno portato a casa quello che dovevano portare, prendendo le misure in mischia e i falli. E Weir ne ha ciccato uno solo di tiro. Quanto agli Aironi, prima parte della ripresa con un uomo in più, ma Olivier non è Weir alla piazzola e poca cosa in quei dieci minuti senza Beattie (e Beattie è pedina importante per Glasgow). Ecco, queste sono differenze. Diceva quel tale: simple minds, please, and simple things. I Warriors sanno che quello hanno e quello fanno (con buona pace anche degli Ospreys, per esempio).
Quanto a Edimburgo, che abbiamo visto allo Zaffanella qualche settimana fa: so' strani, non saprei. Con gli Aironi vinsero sfruttando gli svarioni (fu il match chiuso dai mantovani con il punto di bonus per le quattro mete...): la sensazione è che entrambi le scozzese siano rognose tanto quanto il Connacht e i Dragons di un anno fa. Poi si tratta di vedere per quanto tempo ci riusciranno.

Zamax ha detto...

Non sono d'accordo con i due allenatori. Smith parla di minor voglia da parte dei trevigiani, ma in realtà è quello che sempre succede quando una squadra è in difficoltà sul piano tattico. Hai voglia di buttare il cuore oltre l'ostacolo quando manca la lucidità e l'efficacia: sembri sempre uno che la "voglia" non ce l'ha.
Bradley (che era visibilmente contentissimo alla fine della partita) parla di una mischia trevigiana in qualche modo neutralizzata. In realtà è che Treviso si è fatta prendere dal nervosismo e dalla frenesia ed ha rinunciato a giocare con sistematicità e pazienza attorno ai suoi punti forti. Tutto è sembrato erratico. E' strano perché proprio l'avanzamento graduale e sistematico alla ricerca della punizione o del drop è stata la caratteristica saliente del Benetton fino ad ora.
E' una battuta d'arresto che fa male perché inaspettata, alemno nei modi, ma ritengo che la squadra sia in salute. Anche i Warriors hanno preso un bel uppercut da Treviso in casa, ma poi hanno riconfermato la loro attuale solidità.

ivanot ha detto...

Effettivamente Zamax è vero, in corso d'opera non riusciamo a cambiare tattica in base all'avversario e al terreno, abbiamo i paraocchi, si segue una tabella pre partita e via per ottanta minuti che vada bene o no, non ci discostiamo mai dal canovaccio, ieri bastava poco per provare a vincere ma non è successo, dovevamo essere più cinici avere la mente fredda e sfruttare le loro debolezze perché questo Edinburgo non è più forte dei Leoni ma è stato tremendamente più furbo ed assolutamente più solido nella mente. Quando certe piccole cose non funzionano diventiamo "ottusi" e ci intestardiamo su scelte di gioco prevedibili che aiutano i nostri avversari, niente di irrisolvibile ma perdere così da "fastidio" e adesso lavoro lavoro lavoro e domenica i Saracens.

Abr ha detto...

Il saggio Boskov! Diceva anche, giustamente: fallo è quando arbitro fischia.
Da cui quell' "adeguarsi" che sottolineavo nei primi interventi.
Adeguarsi non solo con l'arbitro, anche con gli avversari o meglio, nel caso di Edinburgh (ribadisco, la peggior difesa del torneo) con le proprie criticità di giornata, adeguando le tattiche prefissate a quanto si riscontra in campo. E' il prossimo salto da fare al più presto. Si chiama leadership in campo. A proposito, chi è il leader della Benetton?

@ringo: "Olivier non è Weir alla piazzola": Naas ha segnato 708 punti in Currie Cup e 238 nel SuperRugby, più 8 ai Lions e 130 in Vodacom Cup e 59 in Pro12 ... 'nzomma ...
(Duncan in compenso, attuale capocannoniere del Pro12 con 116 punti messi a segno, ha quasi 10 anni di meno).

ivanot ha detto...

E' una bella domanda, effettivamente manca un leader, manca il guerriero Klingon da seguire in battaglia!!!

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