mercoledì 8 febbraio 2012

Azzurri - e inglesi - per il grande freddo di Roma

Sostanziale continuità, con una piccola deriva a favorire l'esperienza, sono le chiavi di lettura delle scelte di Jacques Brunel in previsione di una fredda accoglienza agli inglesi (nel senso speriamo cool del termine, non solo per la temperatura), in vista della partita del Sei Nazioni prevista sabato all'Olimpico di Roma.
I soli due cambi rispetto ai titolari dello Stade de France so' veterani. Al posto di Corniel Va Zyl, uno dei migliori assoluti a Parigi, tanto da guadagnare l'unica nomination Azzurra nella formazione ideale del primo turno del prestigioso Planet Rugby, arriva Marco Bortolami. Il patavino al novantesimo cap (terzo di sempre tra gli Azzurri) sarà a fianco del compagno di squadra Quintin Geldenhuys. L'altro veterano è Gonzalo Canale, schierato primo centro  a fianco di Tommy Benvenuti. I due sostituiti, Van Zyl e Sgarbi, non sono convocati.
La seconda linea di rincalzo sarà Antonio Pavanello (sesto cap per lui ed esordio al Sei Nazioni); altro espertone richiamato in panca è la copertura per la terza linea: a Favaro viene preferito l'eterno Mauro Bergamasco, divenuto recentemente suo compagno di squadra. La vera novità è l'arrivo in panchina di Luca Morisi, utility back del Parma, già permit player e autore di meta con la Benetton, al suo esordio assoluto (in foto, nell'Under20).
Tutti confermati gli altri di Parigi: in prima linea LoCicero-Ghiraldini-Castrogiovanni con Cittadini e D'Apice a rincalzo - notare, in panca va un pilone destro, vedremo se anche stavolta andrà a sostituire volutamente quello sinistro (forse il Citta. dà più garanzie "jolly" di Rizzo, il sostituto naturale di LoCicero). In terza linea sempre Barbieri-Zanni-Parisse; rinnovata fiducia alla mediana Gori-Burton col doppio rincalzo sempre Benetton Semenzato-Botes, di nuovo  Masi estremo, McLean all'ala chiusa e Venditti a quella aperta.

La squadra in settimana s'è focalizzata sul ripasso dei fondamentali difensivi, a partire da quelli individuali, sotto la guida del (unico) collaboratore di (scelto da) Mallett, Mouremie. Difesa, la chiave di volta: back to the future. Se tutti difatti hanno lodato l'iniziativa espansiva degli Azzurri in fase di possesso, accompagnata da una rinnovata aggressività nella caccia dell'ovale ("a spirited Italy", han titolato Oltremanica), la perplessità a partire da Brunel è arrivata con la serie di abnormi errori individuali Azzurri che han regalato ai Bleus tre mete da Babbi (Natale), consentendo loro di gestire la gara con la massima serenità. Errori anche in fase di possesso - nelle scelte più che nell'handling - che han limitato la nostra pericolosità. A mio avviso, essa risulta limitata anche perché non abbiamo ancora uomini capaci, per fisico, velocità o inventiva, di saltare l'uomo: un po' come la Scozia, difatti come loro non marchiamo mete.
C'è stata a inizio settimana anche qualche polemica sull'arbitraggio, in specie della mischia ordinata: fatto a mio avviso positivo, non siamo più figli di un dio minore, come gli altri facciamoci sentire. Orlandi ha sparato su Nigel Owens senza nominarlo ma citando dati precisi  - sei reset e tre punizioni prese su nove mischie a introduzione nostra: di fatto ce l'ha tolta dalla partita. Stavolta a fischiare ci sarà un francese, il giovane Garcés, tutto fa pensare che sia un po' più competente in merito.

Nel weekend gli inglesi si son mostrati certamente meno "sciolti" in attacco dei francesi, ma erano al Murrayfield e non si son di certo rivelati meno cinici o più distratti: zero mete subite nonostante la pressione, una occasione hanno avuto e l'han sfruttata. Fan sorridere certi commenti, anche di grandi ex campioni, su una loro presunta inadeguatezza: L'Inghilterra sarà un avversario tostissimo, focalizzato a vincere e non a divertire. Han già dimostrato sul campo di poter reggere l'assalto di nazionali convertite al gioco espansivo - la Scozia ci prova da quando c'è Andy Robinson, e da allora in meta non ci va più.
"Hanno cambiato allenatori e uomini ma le caratteristiche sono sempre le stesse: esperienza davanti, forza dei mediani, velocità al largo”, sintetizza Brunel.
Con la nuova gestione di Lancaster, gli inglesi han giocato in modo apparentemente più collettivo rispetto ai tempi di Martin Johnson, e han vinto in modo scrappy and ugly come si deve fare fuori casa. Dietro e in mediana, vedremo se saremo bravi come gli scozzesi, che son riusciti sostanzialmente ad annullarli. Davanti gli inglesi danno come sempre il meglio nelle fasi dinamiche, qui l'arbitraggio potrebbe aiutarci se riusciremo a rimanere puliti mentre loro ravanano nel solido torbido. Nelle fasi statiche  i Bianchi sono andati in crisi con la Scozia, soprattutto in rimessa laterale: speriamo che l'assenza di Van Zyl non si faccia sentire.

Così come si spera riesca a farsi sentire, nel freddo intenso, il pubblico promesso di oltre 70.000 tifosi, dei quali solo 7.000 inglesi. Sperando che la situazione meteo non degeneri. All'Olimpico infatti può anche esser tutto pronto per rimuovere neve e ghiaccio dal pitch, ma questo è il meno; il vero problema sta nelle decine di migliaia di persone in movimento attraverso una città, Roma, estesa e tutta a colli, dove  la settimana scorsa han oibò scoperto che pullman e taxi son sprovvisti di catene.
Speriamo bene, mannaggia al tempo e alla approssimazione proprio la volta che serve: "Tutto quel pubblico, sarà incredibile. Se riusciremo a vincere, si potrebbero innescare dinamiche interessanti per la squadra e per l’intero movimento”, ha commentato Brunel. Dinamiche che, se lo stadio pieno venisse "scaldato" da quanto accade in campo, potrebbero farsi interessanti anche per chi gioca in Azzurro, come sa chi ha ancora negli occhi quei dieci minuti a San Siro, quando gli All Blacks furono brutalizzati a lungo ai piedi della curva sud.


UPDATE 9/2: Per la trasferta romana, coach Lancaster lancia un segnale di continuità e confidenza, lasciando inalterata la formazione dei Bianchi con la Rosa che ha sconfitto la Scozia.
Corbisiero e Cole vice di Castro a Leicester in prima linea assieme al fumino Hartley, non sono il massimo ma non sono da sottovalutare, mentre devono registrarsi un po' Palmer e Mouritz Botha in seconda linea, non tanto nel gioco dinamico quanto in touch. La terza linea rimane anomala, molto fisica, senza skipper o fetcher di ruolo con Croft, capitan Robshaw e Dowson, morfologicamente molto simile alla nostra. In mediana confermati Youngs e  Hodgson, in mezzo Farrell che piazza e Barritt, dietro Foden con Ashton e la novità Strettle. Immutata anche la panca, dove siedono il tallonatore Wasps Rob Webber, il potente e versatile pilone Matt Stevens, il pesante lock Geoff Parling, Ben Morgan che si pensava promosso titolare al nr.8 e il trio Quins di backs, col recuperato mediano Lee Dickson, il potente back Jordan Turner-Hall e l'estremo Mike Brown

13 commenti:

Alessandro Cossu ha detto...

Mi auguro anch'io di riuscire a muovermici, a Roma, visto che ci andrò (o dovrei andarci) venerdí con mia figlia a vedere la partita.
Domanda per te e/o il socio: Bortolami al posto di van Zyl: perché? (confesso che non capisco neppure perché a Favaro si preferisca Mauro, ma questa è un'altra storia). Ciao

Abr ha detto...

Auguri di buona mobilità e facile accesso al vin brulè, Ale.

Quanto ai tuoi dubbi, sono anche i nostri: Bortolami non ha più ottanta minuti devastanti nelle gambe mentre Van Zyl da quando c'è ha letteralmente risolto il conundrum azzurro della rimessa laterale; oltretutto Pavanello è un vice-Geldenhys più che rincalzo a Bortolami. Quanto al Bergamauro, nel ranking esplicitato del coach Aironi è dietro sia a Favaro che a Cattina.

La risposta - guesswork - che ci siam dati è "esperienza". Bortolami ha pure giocato a lungo in Premiership, forse Brunel ci conta. Può darsi inoltre che ci sia un piano di turnazione, che i primi due risultino affaticati o contusi, chi lo sa.

ivanot ha detto...

Ho dei dubbi anch'io sul 15 ma non sono l'allenatore, però una cosa è certa che Rizzo/Sgarbi/Van Zyl facevano comodo ai Leoni in terra d'Irlanda, tant'è......Forza Azzurri!!!!

Abr ha detto...

Egoisssta! Mi sembri uno di quei ricconi che vorrebbero occultare parte del sessanta percento di tasse dovute alla Patria e sì oculatamente da essa amministrate ... ;)

ivanot ha detto...

Hai ragione, è troppo grande la voglia di espugnare Dublino...:)

Nick ha detto...

COncordo Ivanot. Anche perchè, diciamocelo, certo non rischiamo di espugnare Dublino con la nazionale.

Abr ha detto...

Cala cala Trinchetto :)
In casa è partita aperta con chiunque, ma ci vorrà ancora qualche bel progresso prima che la Benetton provi seriamente di "espugnare" Dublino o Limerick; nel 2007 invece gli Azzurri di Berbizier ci andarono vicinissima, l'Irlanda fu letteralmente salvata dall'arbitro.

ringo ha detto...

Con Berbizier per poco non si vinse anche al Ravenhill prima della Coppa del Mondo: c'era stato anche quel drop di Bortolussi dalla distanza.

Abr ha detto...

Quello dicevo: sempre Ireland home (intesa come isola) è.

ringo ha detto...

Hanno anche l'inno molto "home" (intesa come isola).

Nick ha detto...

Di questo passo creeremo più aspettative per Irlanda-Italia (invincibile, se occorre ci pensa l'arbitro a risolvere l'embarassment) che per Italia -Inghilterra.

Nick ha detto...

Ah, per noi (noi Azzurri) sarebbe storia anche battere l'Irlanda a casa NOSTRA, ma questo non è l'anno buono - giochiamo da loro. Però non lo è neanche quando giocano da noi, eppure i nostri club battono Leninser e Munster.

Abr ha detto...

Abbiamo perso l'occasione dell'anno scorso, ora l'Irlanda è altra cosa rispetto a quella dell'anno scorso, anche tornassero a casa nostra. S'è visto bene in campo neutro, al Mondiale. Come si dice nei paesi anglosassoni, ora "giocano a rugby".
Anche noi ora ci proviamo, ma come Scozia insegna, è condizione necessaria ma non sufficiente.

Soprattutto quando non si comprende che l'enfasi va posta non nell'attaccare di più e meglio (che va certamente fatto), non nel non commettere errori (impossibile: si puà commetterne meno, certo, ma non nessuno); la vera chiave starebbe nella capacità di "ricoprire" gli errori con adeguato scrambling difensivo. Cosa per la quale non abbiamo nè esperienza nè gambe dal 50' in poi.

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