lunedì 7 maggio 2012

Un bilancio Trevigiano in chiaroscuro

Dopo il bilancio degli Aironi è il turno di quello stagionale di Benetton RugbyTreviso. 
Ha finito il campionato con la  prova a Edinburgh, perduta 44-21: è stata una partita classica della squadra presieduta da Gavin Hastings, finita penultima in campionato con la peggior difesa di tutta la Lega (588 punti e 65 mete subite, contro i 558 e 56 della seconda peggior difesa: Treviso) ma col quinto attacco e il miglior realizzatore di mete, l'olandese volante Tim Visser (13, secondo a distanza Cuthbert di Cardiff con 10) .
In sintesi è stata la partita preferita dai Gunners, tutta "goal" e "wow", in cui la squadra di Treviso subiva il passivo più pesante dell'intera stagione (lo stesso della  prova in Heineken con gli Ospreys) ma riusciva a mettere a segno tre mete. Poco da dire di più sulla partita: cinque mete degli Scots tra cui quella del monumento Chris Paterson all'ultima gara della carriera (parte, calcia per se stesso, recupera e segna), più 19 punti al piede di Greig Laidlaw. Una gara sempre saldamente in mano ai padroni di casa, partita con un parziale di 20-0, marcata in seguito da scatti di orgoglio trevigiani (due mete su tre in inferiorità numerica). Al 50' i veneti arrivavano a quasi riaprire la partita con la meta di Nitoglia al sesto centro stagionale (la prima era stata di Benvenuti a fine del primo tempo) portandosi su 23-14; tornavano a nove punti di distacco, 30-21 all'ora di gioco con la terza meta, di Gori che iniziava ala e finiva mediano. A quel punto eran tre mete per parte. Poi, invece dell'ottava vittoria stagionale o al limite del punto di bonus offensivo - o perché no, di due punti cumulando due bonus - si subivano due mete finali dai padroni di casa.

Già che ci siamo, un rapido quadro al volo dell'ultima giornata di stagione regolare del Pro12 Celtico: partiamo dalla fine, nessuna sorpresa per quanto riguarda le semi-finali: Leinster vincente a Newport per 18-22 : una meta e 18 punti per Ian Madigan contro due mete per la squadra di casa (l'ultima delle quali marcata all'ottantesimo, apporta ai Dragons il punto di bonus necessario e sufficiente per raggiungere e superare Treviso in classifica).
I dublinesi se la vedranno con Glasgow, andata ad assicurare il suo quarto posto battendo il Connacht per 24-3 (due mete, ancora DTH Van der Merwe). Semifinale interessante: Leinster ha vinto 18 partite e ne ha pareggiata una su 22 incontri di campionato, ma con Glasgow il piatto piange: ha subito una sconfitta in casa e ha pareggiato in Scozia. Ma eran altri tempi.
Sull'altro versante, gli Ospreys vincenti a Viadana e già certi del terzo posto riceveranno Munster, che s'è allenata per bene sconfiggendo per 36-8, cinque mete a una, un Ulster con la testa altrove, all'appuntamento - un po' in salita - con la storia a Twickenham. Inutile la vittoria degli Scarlets su Cardiff per 29-20 (tre mete per parte, doppietta di Gareth Davies). 


Con la sconfitta a Edinburgh, si delinea un bilancio finale di stagione sufficiente ma a chiaroscuri per la Benetton: meno vittorie della stagione precedente (sette contro nove) ma la non scontata conferma dello stesso posto in classifica, il decimo. Checché ne dica il sito ufficiale Benetton ( e anche quello Fir che copia-incolla) che si attribuisce il nono posto: la squadra finisce infatti a 36 punti come i Dragons, per quel bonus point acciuffato da questi ultimi nel finale (bravi loro!), ma pur avendo vinto ambedue i confronti con quelli del Gwent (quello in casa rifilandogli 50 punti, miglior vittoria in stagione), i trevigiani si trovano 35 punti in più al passivo nella differenza tra punti fatti e subiti - e questo è il criterio usato dalla Lega per attribuire i posti in caso di parità di punti.
Differenza che va tutta sul lato punti subiti: penultima della Lega come difesa, peggio degli Aironi, Treviso termina invece nettamente sopra i Dragons come attacco: 419 punti fatti e 37 mete contro 370 e 27. Alla faccia degli italians very physical side. 
Sul piatto positivo della bilancia Benetton, ci sta innanzitutto la prima vittoria italiana esterna in Celtic League, a Glasgow il 23 settembre 2011, seguita da quelle a Belfast, Galway, Newport ... Un momento, in questa stagione son state più le vittorie esterne (4) che interne (3): segno che aveva ragione Vittorio Munari quando avvisava in tempi non sospetti che questa stagione sarebbe stata dura confermarsi, era finito l'effetto sorpresa. O, messa in positivo, dopo qualche infortunio, il rispetto di qualunque avversario che scenda a Monigo è diventato massimo. In più ci sono anche gli otto punti di bonus conquistati (5 difensivi 3 offensivi), segnale di sconfitte almeno disputate e di qualche vittoria netta.
Chiaro l'obiettivo per la prossima stagione che non è tecnico ma cinico, non dipende tanto da Tizio e Caio presi sul mercato ma dalla mentalità: il rispetto non basti più, gli avversari pur preparatissimi dovranno pagar dazio regolare quando scenderanno in Veneto. Secondo obiettivo, non mollare mai: Dragons insegnano, in casa almeno il bonus si deve portare a casa sempre, anche contro Leinster.
E' stata una stagione certamente condizionata da fattori esogeni: il Mondiale e ancor di più un Sei Nazioni che ha spremuto più Benettoniani del solito, cui si sono aggiunti i vincoli federali all'impiego di stranieri. A riprova, la stagione era partita con un trend molto consolante, poi invece è arrivata una siccità di vittorie coincidente con Sei Nazioni - prodromi e postumi - lunga quattro mesi e mezzo, otto giornate di campionato, dal 31 dicembre 2011 al 13 aprile 2012. Non è un caso che la società abbia richiesto alla Fir di poter aumentare la rosa dei tesserati.

Guardiamo avanti: risulta che la Benetton si stesse muovendo sul mercato estero: James Ambrosini, rumors sui sabbatici di Carter-McCaw, interesse per Lovobalavu di Tolone prenotato da Bayonne. Impulso dovuto alla rinnovata possibilità di programmare, dopo aver sistemato con la Fir quello scandalo dei limiti di impiego di propri tesserati oltre alle questioni rosa estesa (42 tesserabili) ed eleggibilità italo-stranieri. Era troppo bello se poteva funzionare anche sul fronte nazionale: purtroppo siamo in Italia, la terra dei furbi così tanto furbi che per ogni problema risolto te ne aprono altri due.
Sappiamo tutto oramai della faccenda Aironi-Fir: il punto che interessa e coinvolge Benetotn è l'annoso conflitto di interessi federale, che invece di essere supplenza in periodo di crisi, si estende a dismisura. Non basta più infatti il doppio cappello di Federazione e Lega, vale a dire di regista del movimento e interlocutore degli atleti di interesse nazionale, più  quello di "sindacato" formale e finanziario dei club Pro e Semipro, titolare delle licenze per partecipare ai campionati. Ora i federali indossano anche il nuovo cappello di titolari di franchigia, ancorché col prestanome, divenendo concorrente diretto. Con quanto ne consegue sul piano pratico: blocco del mercato italiano fin che la faccenda non viene risolta, cioè troppo tardi rispetto alle concorrenti straniere e successivo "diritto di prelazione" sui nominativi "di interesse nazionale". Sarà dura insomma che a un DeMarchi venga dato il nulla-osta di trasferirsi, se non per motivi altri rispetto al rafforzare o ri-bilanciare Treviso; senza contare l'effetto "cartello" che ciò comporta.  Sai che motivazione in giro? Senza contare la grana dei molti in odore di taglio di salario a Viadana che si stan rivolgendo a Treviso: che fare con loro? Lo dirà la Fir, ovviamente ...

Come se tutto questo non bastasse, la Federazione ora ha deciso di imitare Nuova Zelanda e Irlanda; però male, come direbbe Maurizio Milani: non potendo permettersi come le sopra citate di siglare contratti diretti coi giocatori, ora s'improvvisa vero e proprio procuratore. Con una decisione recente ha infatti vincolato i giovani frequentanti l'Accademia per due anni oltre la fine della stessa, impedendo ad esempio trasferimenti all'estero anche a chi rescindesse il contratto (fin che il primo avvocato non farà causa e la vincerà, fosse anche un cameriere part-time). Cioè a un futuro Chistolini verrebbe teoricamente negata (senza litigare, diciamo) la possibilità di rifinirsi per bene a Gloucester. Quindi un giovane promettente, poniamo del Petrarca che andasse in Accademia, rimarrebbe del Petrarca ma i suoi movimenti societari futuri verrebbero "vagliati" e approvati dalla Fir. Che ne sarà dei giovani accademici già prenotati Benetton? Adesso è la Fir che decide. Non bastava Equitalia, ora abbiamo anche il Grande Fratello Ovale. Il tutto in cambio di indennizzi da poveracci (3500, 5000 € ...): che è, semi professionismo questo? E' un ritorno all'amatoriale, al rimborso spese.
Un po' alla volta e in modo un po' dilettantesco, da autentico "sport minore", si va configurando un autentico takeover federale di tutti gli aspetti del rugby nazionale: a quando una OPA fin sul Trofeo Topolino? Di questo passo il rugby farà la fine del tiro con l'arco o del baseball.

Come risponderà a tutto ciò l'unico club italiano potenzialmente in grado per adesso di far bella figura all'estero? L'anno scorso la società trevigiana sostanzialmente bloccò il suo mercato per l'impossibilità di programmare; farà lo stesso quest'anno?
I Benetton si sono impegnati fino al 2014, dopo si sono riservati di decidere se insistere col rugby, garantendo a Treviso l'indipendenza (la quale non è solo una questione di mera volontà, come dimostrano gli eventi macro-economici: l'indipendenza costa, bisogna potersela permettere).
Potrebbero anche decidere di levar le tende, come han fatto col basket e volley. Qualcuno in Fir pare abbia una gran voglia di fargli perdere la pazienza, per poter prima o poi "normalizzare" anche un NordEst pur depauperato. Al grido di, meglio esser primi a Peretola che secondi a Firenze. 

19 commenti:

Gsp ha detto...

Tra i piu' ci metto la capacita' di vincere all'estero e la capacita' di vicere due partite di seguito e piu'. Due milestones che come movimento sono importantissimi. In piu' c'e' iannone, rilancio di gori, e conferma assoluta di cittadini. Una buona HC, piu' nelle prestazioni che nei risultati.

Tra i meno, la forma in casa, dove hanno perso' piu' partite degli aironi, dove agli aironi sono state rubacchiate almeno due partite. Il calo fisico in inverno, ormai tipico delle squadre di smith. E che non penso abbia solo a che fare con la lunghezza della panchina. Alcuni giocatori come sgarbi e tommy hanno avuto la classica crisi del secondo anno, speriamo l'anno prox si riprendano.

E' stato un peccato perdere il killer instinct dell'anno scorso, ma e' anche vero che quest'anno si puntavano tutte le partite, non solo quelle in casa.

Pochi giorni fa munari diceva che loro avrebbero potuto fare di piu' e meglio. E che le regole ed i ritardi in FIR pesano sulle prestazioni e logorano il morale. E non si puo' dargli torto.

Pero' munari forse ha snobbato troppo i nazionali. Ad es uno come masi a questa squadra sarebbe servito tantissimo. E l'anno prossimo le seconde linee aironi andrebbero prese al volo. E' inutile anche ripetere il caveat. Ad avercene di munari in italia. Almeno un altro paio, uno in FIR ed uno all'altra franchigia. Pero' quest'anno il 'pacco' l'hanpreso anche lui. Orquera avrebbe reso di piu' e meglio di de waal. E gower avrebbe potuto insgnare tantissimo a tutti, centri ed apertura. Ma siamo tutti umani per fortuna.

Sulla 'politica' vediamo come e quando funzionera'. La tragedia e' che al monento manchi proprio una politica, giusta o sbagliata che sia.

Gsp ha detto...

Un po' negativo anche il pubblico, in termine di numeri. Ed in positivo la capacita' di vincere con prima e seconda squadra nel periodo di forma.

Anonimo ha detto...

paese dei furbi dove un problema risolto ne apre due ....magistrale amico mio dovrebbero metterlo sotto lo stemma della ns res publica magari in latino così assumerebbe la giusta gravità ...

Anonimo ha detto...

Un'anno preventivabile, con Mondiali, nuovi giocatori chiamati in Nazionale ed alcuni altri non all'altezza del Pro12.
Poi è chiaro che si possa discutere sulle partite buttate in casa, altrettanto vero è che non siamo più una sorpresa per nessuno.
Treviso ha bisogno di un'Accademia, di una seconda squadra e non della "gestione" alla cazzo dei permit players.

Willy

Carletto ha detto...

Te ghe fatto confusione tra 2 idoli del Milan, Ambrosini e Albertini :)

Abr ha detto...

Oooops vero Carletto, sorry correggo immediatamanete.

Del resto sai, confusione freudiana nella memoria tra nomi milanisti inevitabile - per un dislessico come me - nel giorno in cui un milanista per sempre, andato via per motivi di età (i vecchi leoni non diventano pesi, se ne vanno), prende per mano una provinciale e le offre la irripetibile soddisfazione di vincere il campionato :)

Abr ha detto...

Concordo Willy, oltre e prima dell'Accademia interna, servirebbe creare un sistema-territorio, quello che in altri paesi si chiama "Union" Provinciale, per portare tra l'altro il rugby nelle scuole.

Ma qui da noi imitano selettivamente i paesi dove il rugby è importante, scegliendo accuratamente solo gli elementi negativi dei modelli.

Abr ha detto...

Tnxs anonimo, mi impegnerò a cercare una efficace traduzione latina del motto :)

Abr ha detto...

@gsp, aldilà dello zoccolo duro, il pubblico extra (di questo stiamo parlando) arriva se vinci, o meglio si mobilita se lotti per qualche traguardo.
La Celtic per come è fatta (due campionati nettamente divisi in uno, senza retrocessioni) non offre facili stimoli, manco di campanine (checcefrega a noi del Galles o della Scozia, in termini di astii e competitività? Fosse il Delfinato o la Provenza ...).

Interessante la tesi del calo fisico invernale, che io associo al conditioning per il Sei Nazioni.

Quanto ai "nazionali" alla Masi, non sappiamo se siano stati snobbati o indirizzati dalla regia suprema fir.
Poi è discutibile che le caratteristiche di Masi servissero alla squadra che in fondo ha Gerovital Dingo Williams e Nitoglia. Bisto tra l'altro il suo calo di forma post mondiale, credo meglio per Treviso sia andato dove è.
Quanto a dewaal, chiaro ma è senno di poi ...

Gower penso sia stata una cattiva gestione fir, in cui Tv è stata tenuta fuori. Poi è chiaro che al posto di DiBernardo era preferibile Orquera, o ancora meglio Gower stesso a coprire Garcia.

Sulla "politica" è vero: abbiamo sempre accusato l'attuale regìa federale non di idiozia, come da più parti si semplifica alla italiana, ma piuttosto di mancanza di senso strategico, piegandosi sovente al tatticismo più contadino.

Più che lungimiranti, furbi: ecco il motto da mettere sullo stemma della Magna Grecia!

ringo ha detto...

Sì, sì.

ringo ha detto...

Si potrebbe prendere a spunto "e pluribus unum", rovesciandolo.

gsp ha detto...

@abr, i risultati sono importantissimi inutile nascondersi. pero' anche ad inizio stagione quando la squadra navigava intorno al 6' posto (se non sbaglio) il pubblico no ha registrato sbalzi.

ci vorebbe una operazione simpatia, tipo quella che ha fatto leinster. alla fine non devi chiedere permesso alla societa di frattocchie per attirare i cittadini di frattocchie. certo avere un capitano di Rovigo fa bene, ma sembra non bastare. e' che mi stupisce ancora che nel galles d'italia quando viene il munster non c'e' il tutto esaurito in uno stadio relativamente piccolo.

come detto l'aspetto sportivo rimane centrale e primario, e di quello non ci si puo' lamentare.

Abr ha detto...

Si, il sesto posto, capirai che obiettivo, fosse nel Top14 ...

Cmq. concordo, un po' di simpatia non guasterebbe. Non tanto a Treviso, quanto nel resto dei campanili dei dintorni. Una puntatina a Padova ad esempio, nel più capiente stadio Euganeo per un big match, magari di coppa, non credo guasterebbe. Ma sai, da quelle parti si tende a voler restare coi fioi ...

Anonimo ha detto...

Da GiorgioXT

Treviso è sempre stata "freddina" con la sua squadra in questi anni , e non si deve dimenticare che non ha 200.000 abitanti. Ha però avuto un buon incremento con la CL che ha raddoppiato le presenze allo stadio (e lo dico per difetto)

Non si è data poi troppo da fare come promozione, dove gli Aironi hanno fatto di più. ma penso che sia una situazione momentanea legata alla confusione attuale.

Mentre non si può escludere a priori un abbandono da parte Benetton (Basket e Volley hanno pagato dei "peccati mortali" quali sforare ripetutamente budget senza portare risultati), non sarebbe una possibilità fuori dal mondo quella di un takeover di una squadra di Premiership o Top14... ci sarebbero delle "Vespette" in frenetica ricerca di soldi e sostegni....

Abr ha detto...

Bella idea, Wasps è un brand della madonna ...
Speriamo nessuno lo dica mai a Benetton. Battute a parte, non ci credo: i contraccolpi politici per loro sarebbero nefasti, se acquistassero fuori per mollare in patria.

O intendevi piuttosto fare "gruppo" transfrontaliero? La Irb, la Erc, la Rbs e pure la Sanzar diventerebbero paonazze, la Fir peggio del Gran Sacerdote a stracciarsi le vesti ...

Fossi invece ad esempio Renzo Rosso aka signor Diesel, non esiterei un istante. Magari in società con Briatore (già QPR) e Lapo ... ;)

Abr ha detto...

.... altro che Dieux du Stade à la Guazzini: no dico ve l'immaginate cosa potrebbe inventarsi Lapo, sul rugby, a London ? Da incubus ...

ringo ha detto...

Lapo a bordo campo, palla che esce e che può essere rimessa velocemente, lui invece l'afferra. Mi ricorda qualcosa...

Abr ha detto...

:)

Abr ha detto...

"e unibus casinis, plurimum"?

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