sabato 2 giugno 2012

SuperXV pre sosta: Crusaders in palla, Tikoirotuma show, Lions vincenti - Updated

XV giornata di SuperXV, tre dalla fine della stagione regolare e ultima prima della sosta per i Test Match: la sedicesima giornata sarà a fine giugno. Il posto come al solito per quelli updated, è "alla rovescia", il più antico in fondo.

Alla fine della giornata, leader delle tre Conference si confermano Brumbies, Chiefs e Stormers; le wild card provvisorie vanno a Crusaders (51 punti), Bulls (49)  e Hurricanes (45), che superano gli Sharks a pari punti e pari vittorie, per una incollatura nella differenza tra punti fatti e subiti: costa caro il punto di bonus non guadagnato dalla squadra di Durban. Gli Highlanders sono ancora in corsa con 44 punti, come i Reds. Le altre, a partire dai Cheetahs a 36 punti, a soli tre turni dalla fine paiono tagliate fuori: disastrosi Waratahs a 30, Rebels superiori alle attese a 29, Western Force senza lode e con qualche infamia con 27; in fondo i Lions a 20 punti lasciano l'ultimo posto ai Blues con 19.

- Sabato ore 21.00
Il Super Clasico sudafricano a Pretoria tra Bulls e Stormers conferma la leadership della Conference dei Capetonians prima della sosta e con soli tre turni da disputare. Finisce infatti 14-19, grazie a una super prestazione difensiva (oltre 120 placcaggi contro 50, con meno di 5 errori). Una meta per parte, di Pierre Spies capitano dei Bulls nel primo tempo, quella decisiva di Bryan Habana in splendida forma nel secondo. In precedenza gli Stormers erano riusciti a sopravvivere a una inferiorità numerica, chiudendo sul 14-12 all'ora di gioco. A dieci dalla fine, una  apertura al largo sinistro millimetrica trovava il nr.6 Siya Kolisi, forse il migliore in campo, che superava la linea difensiva e apriva in mezzo all'accorrente e irraggiungibile Habana. Morné Steyn falliva due drop, uno nel primo e uno nel secondo tempo.

-Sabato ore 19.00
Se i Blues ci sono andati vicini (vedi seguito), ce la fanno invece i loro compagni di sventura nella stagione, gli ultimi della classe Lions: battono in casa i lanciatissimi Sharks per 38-28 raccogliendo la seconda vittoria stagionale dopo una striscia di undici sconfitte e fermando quella vincente degli avversari a quattro in fila.  Sono quattro mete a tre, quelle dei padroni di casa tutte marcate nel primo tempo; nei primissimi minuti dalla coppia di flanker Grant Hattingh, 21enne da WP- vola sopra la difesa a prendere un calcio alto - e Dereck Minnie, decretata dal Tmo; prima della mezz'ora marca il centrone Lionel Mapoe in reparto con Butch James, rientrato per l'occasione con un extra 5-10kg addosso, importante per le opzioni tattiche e di sfondamento che ha offerto. Sul 27-6 gli Sharks si svegliano dal torpore, arriva la meta dell'ala Lwazi Mvovo, l'impressione è che la stiano prendendo sottogamba. Difatti prima dell'intervallo arriva la quarta meta Lions del bonus, marcata dall'ala Andries Van Rensburg.
Alla ripresa gli Sharks si presentano con le migliori intenzioni e marcano due mete in sequenza, la prima di JP Pietersen schierato centro con Meyer Bosman, la seconda sul calcio di ripartenza della prima, col mediano Charl McLeod che buca la difesa e lancia Odwa Ndungane. E' 32-25, i fantasmi aleggiano tra i compagni di squadra del barbuto capitan Josh Strauss. I quali invece riescono a ricomporsi, nella frazione guadagnano due punizioni piazzate da Elton Jantjies (18 punti totali) rispetto alla sola piazzata dall'ex collega di Under20 Patrick Lambie (13 punti): gli Sharks nel finale cercano il bersaglio grosso invece di piazzare per il bonus,  non raccolgono nulla e gli costa caro. Due mete annullate dal Tmo nel secondo tempo, una per parte.
Pessimo passo falso nella rincorsa degli Sharks a un posto nei playoff, il commentatore Saracens Neil deKock lo definisce uno sparo nel piede. La vittoria dei Lions col bonus riconsegna l'ultimo posto assoluto ai Blues. 

- Sabato ore 15.00
Gli Hurricanes  si confermano miglior attacco del torneo e si tengono in piena corsa per i playoff andando a prendersi 5 punti a Sidney in casa Waratahs dove vincono per la prima volta dal 2006 per 12-33, quattro mete a zero. L'ultima meta per il bonus è del vice mediano Chris Eaton (gli viene preferito titolare il 18enne TJ Perenara in coppia col ventenne Beauden Barrett autore di 13 punti).  Apre le marcature l'ala Julian Savea, è la marcatura che dà il vantaggio agli ospiti nel primo tempo chiuso sul 9-13.  Nel secondo i padroni di casa, tra i quali rientrava Drew Mitchell e con Sarel Pretorius mediano titolare,  non riescono a tenersi a galla solo coi piazzati di Berrick Barnes come nel primo tempo, speso con gran dispiego di iniziativa ma poca "produzione". Dopo un equilibrato terzo quarto, all'ora di gioco i 'Canes dilagano, contando (stranamente) su un apporto più positivo dei 'Tahs dalla panchina. Infatti calano in meta il vice tallonatore Motu Matu'u , poi il centro che panchinaro non è  mai, "the snake" Conrad Smith, prima della meta finale del rimpiazzo del mediano. Dieci minuti all'apertura australiana spesi dal nuovamente disponibile Daniel Halangahu.
A secco stavolta, ed era un bel po' che non capitava, l'estremo dei 'Canes André Taylor, metaman del SuperXV con 10 mete. Deve aver saputo che nella partita disputata qualche ora prima e di cui riferiamo subito dopo, non aveva marcato nemmeno il pilone Chiefs Arizona Taumalolo (otto mete per lui sinora) ...

- Sabato ore 11.00:
Ce la mettono tutta i Blues sabato in casa coi leader assoluti in classifica Chiefs: in vantaggio per il primo quarto d'ora, pareggiano a fine del primo tempo, riagguantano il pari al 65' ma alla fine devono arrendersi. Finisce 34-41, almeno nell'inseguimento il team di Auckland segna quattro mete e quindi guadagna entrambe i punti di bonus. Partita intensa, tre cartellini gialli, due ai vincitori, fatto che indubbiamente aiuta i recuperi dei padroni di casa.
Chi stronca i loro sogni di agguantare la terza vittoria in stagione, contro la prima in classifica, è l'ala figiana Asaeli Tikoirotuma del Manawatu, che fa reparto con l'altro figiano appena 20enne Maritino Nemani del Taranaki e l'esperto Robbie Robinson: finalizza quattro mete in una partita, record del SuperXV eguagliato, la quinta è di Sonny Bill Williams, al centro con Jackson Willison.
Oltre alla linea arretrata i Chiefs hanno potenza e skills ovunque: a partire dalla mediana con i giovani resi affidabili da Smith e Rennie, Tawera Kerr-Barlow e Aaron Cruden (16 punti piazzati), per proseguire con la terza linea dove stanno l'esperto Liam Messam, il giovane Sam Cane convocato All Blacks e Kane Thompson, esperto samoano già visto nel Dax, uno dei migliori specialisti al recente Mondiale. Idem per i tight five che partono con Sona Taumalolo presto in Francia, Mahonri Schwalger, Ben Afeaki con Michael Fitzgerald del Manawatu e il classe '91 Brodie Retallick nella engine rooom.
I Blues non sono male sulla carta e difatti finalmente la squadra diretta dal discusso Pat Lam riesce a rimanere in partita per tutto il tempo col loro classico gioco molto aperto: difatti tutta la linea arretrata tranne Ma'a Nonu va in meta, dall'estremo Rudi Wulff rientrato dal Tolone, all'ala piazzatore Lachie Munro (19 punti totali) in partenza per l'Europa, al 21enne centro Francis Saili, a René Ranger schierato all'ala chiusa. All'apertura c'è il 23enne Michael Hobbs di Wellington, alternato con David Raikuna (niente Piri Weepu in campo), mediano l'ex AB Alby Mathewson; davanti ogni reparto ha i suoi punti di esperienza, dai fratelli Braid in terza linea all'inesauribile Ali Williams in seconda a Tony Woodcock in prima.
Rimane che questa stagione "Blues" va letto all'afro-americana: "tristi", la squadra di Auckland è la vittima più clamorosa e inattesa dello stress post Mondiale.

- Venerdì:
Nell'anticipo neozelandese, battuta d'arresto per i sogni di wild card degli Highlanders: troppi complessi di inferiorità nei confronti dei concorrenti diretti Crusaders. Il derby sudista di Christchurch finisce 51-18, sette mete a due, doppietta per Zach Guildford, bonus guadagnato nel primo tempo. I padroni di casa si impongono fin dall'inizio, al 2' minuto è già meta di George Whitelockblindside, in reparto con capitan Richie McCaw e Kieran Read e con tutti i fratelli titolari (Samuel lock, Adam ala). Al quarto d'ora sul 10-3 lo stesso flanker si becca il cartellino giallo, gli ospiti ne approfittano per raggiungere il 13 pari con la meta del centro Tamati Ellison.  George non fa tempo a rientrare che in panca puniti ci va l'inglese James Haskell, schierato col numero sette dagli Highlanders (del resto è più piccolo di Adam Thomson col nr. 6 e meno grosso di Nasi Manu col nr.8). Attorno alla mezz'ora si scatena Zach Guildford che chiude virtualmente la gara con la sua doppietta, ambedue da lancio al piede di Dan Carter autore di 16 punti,  più la meta del centro Ryan Crotty.  Nel secondo tempo altre tre mete Crusaders contro una tardiva degli Highlanders, segnano McCaw (una meta molto discutibile, tra passaggi in avanti e recuperi a terra),  Wyatt Crockett pilone in reparto con Corey Flynn e Ben Franks, poi Matt Todd sostituto di McCaw; per gli ospiti marca Hosea Gear con un intercetto che vale 1o punti, avendo prevenuto una meta certa degli avversari.

Nell'anticipo australiano, i Brumbies si confermano leader della Conference approfittando del turno di bye dei Reds (che comunque da regolamento vale quattro punti) andando a vincere a Melbourne, dove battono i Rebels con un 19-27, due mete a una, del solito Cooper Vuna per i padroni di casa. Tra i Ribelli rientra Stirling Mortlock ma manca Kurtley Beale, all'apertura torna titolare per la prima volta in stagione l'ex Western Force/Taranaki James Hilgendorf, che s'è visto negare una meta dal Tmo a fine del primo tempo.  Piazza l'estremo Julian Huxley (14 punti), mentre per la franchigia di Camberra Zack Holmes piazza undici punti, altri sei l'ala 22enne Jesse Mogg. Dopo lo 0-9 del primo quarto d'ora che diventava 3-14 al 25' com la meta del centro Andrew Smith , i padroni di casa recuperavano fino al 12-14 tutto firmato Huxley all'intervallo, ma nel secondo tempo nonostante la meta per parte (del giovane estremo Rob Coleman e di Vuna), venivano superati grazie alla indisciplina. L'ultimo penalty di Holmes toglieva anche il bonus difensivo al team di Melbourne. 

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