sabato 8 settembre 2012

Benetton in casa Munster, nulla di eccitante

E togliamoci l'impiccio, che non è successo nulla di eccitante. Se non il riscatto di 40 minuti di difesa perfetta, dopo quel secondo tempo con gli Ospreys.
Ci riferiamo alla seconda partita di campionato della Benetton in quel di Munster, persa per 19-6. Una meta di capitan Doug Howlett che buca la difesa inizialmente un po' addormentata e 14 punti col 100'% di Ian Keatley, l'ex Connacht ora 24enne portato al Thomond Park un anno fa e ora maturo per non far proprio rimpiangere ROG.
I due piazzati per Treviso sono di Alberto Di Bernardo confermato apertura con Ugo Gori in mediana (nel secondo tempo, come nella prima giornata si farà uno stint all'ala). Franco Smith fa qualche altra conferme ma soprattutto "gira" un po' i titolari rispetto alla prima di campionato: Ceccato resta tallonatore ma i due piloni Rizzo e Cittadini erano in panca; a fianco di capitan Pavanello c'è Bernabò con Dean Budd blindside (e ci metterà un tempo a raccapezzarsi nel suo vecchio ruolo), sull'altro lato è confermato Favaro che conferma anche la sua forma super, Derbyshire al nr.8 (mado' come s'è ingrossato!).  Dietro confermate le ali  Nitoglia e il giovane Iannone, come Sgarbi al centro; con lui parte Luca Morisi e in fondo c'è spazio per Brendan Williams.
Il primo tempo è il festival degli errori, la maggior parte provocati da difese molto aggressive. A tal proposito è molto convincente dall'inizio quella di Munster: Coach Rob Penney, profilo da Dick Fulmine,  non ha subìto debacle con tutti quei ritiri per raggiunti limiti di età dal pack e ha saputo far riemergere le tradizioni locali nel rinnovato reparto avanti  - in gaelico tosei, circa come tosi nel véneto, mentre i "backs" apprendiamo si dica culei ... come nel véneto :)
Errori uguale innumerevoli mischie, veramente tante, dove nessuna compagine è riuscita a prevalere: ora l'una ora l'altra in modo ondivago, ulteriore segnale di mancato recepimento delle nuove regole sull'ingaggio. Questa incapacità di determiare una mischia dominante è una destabilizzazione importante, anche per gli arbitri, un impatto da valutare sulle partite. Si vedono un sacco di crolli, tiramenti in basso e soprattutto ingaggi anticipati. E quando par funzionare, lo stappamento (trevigiano in un paio di casi nel primo tempo) è quasi immediato. Dato che non è in campo Inghilterra contro Isole Cook, se ne ricava che si tratti di anticipi non fischiati, con conseguente guadagno di posizione e possibilità di spinta da sotto verso l'alto. Non ci siamo, forse han ragione in Francia a tirare gli arbitri per la giacchetta.
Anche l'altra innovazione, estrarre l'ovale dalla ruck in 5 secondi (o meglio, all'avviso dell'arbitro), funziona solo quando l'arbitro si ricorda.
A proposito di arbitraggi, che siamo al Thomond Park lo si capisce dal numero di falletti, palle indiavolate in ruck, tagliafuori e giocate al limite di quelli con la maglia rossa.

Tant'è, errori a profusione (anche in rimessa laterale per Treviso) e mischie senza padrone certo. Nel primo tempo Munster si fa preferire per iniziativa - Brendan Williams ovviamente a parte - e per riuscire a perder palla dopo un po' più di fasi che non Treviso.
L'infortunio Benetton avviene al sesto minuto dopo una rimessa laterale, quindi non a gioco rotto o a difesa spiazzata. Un classico anche dell'inizio della stagione scorsa, subir mete a freddo. Certo, dall'altra parte c'è Doug Howlett che si muove ancora veloce ma l'azione non pareva irresistibile. Tant'è, per il resto l'innegabile superiorità manovriera del Munster procura una serie di calci a Keatley per arrivare a chiudere il tempo sul 16-3, ma il risultato corretto sarebbe stato 9-3, solo piedi. Da segnalare solo una fuga di Morisi su palla rubata, conclusa con una mattonata di passaggio sul petto a Williams volato a sostegno, altrimenti sarebbe andato in meta.

Nel secondo tempo la musica cambia totalmente, all'inizio persino in attacco: Benetton accumula fasi su fasi con pochi errori, ma alla seconda stagionale gli automatismi ancora latitano e manca ancora la capacità di riuscire a "pungere" quella palla con la forchetta per non farla rotolar via, come avrebbe detto Dan Peterson. I 5 minuti in mano trevigiana vengono chiusi da Semenzato subentrato in mediana spostando Gori all'ala, che passa in avanti sul promettente taglio interno di Derbyshire. dopo una mischia a 10 metri dalla linea di meta.
Munster rovescia le sorti e si butta in avanti, raccogliendo il cadeau arbitrale di 10 minuti di espulsione a Sgarbi. Keatley centra la punizione ma finisce tutto lì: eh si perché i biancoverdi, contrariamente alla prima contro gli Ospreys, ti montano una difesa su-per-ba e praticamente senza sbavature per tutto il tempo. Di sicuro invalicabile per i rossi, nonostante un Casey Laulala di livello decisamente superiore (non farà rimpiangere Mafi) e la capacità di trovarsi tre contro zero al largo durante la superiorità numerica. Ma non si passa, né in mezzo col pack né al largo: mai vista la Benetton così decisa a non mollare niente negli scrambling difensivi, con Favaro, Derby, il subentrato Barbieri ma anche Semenzato a lanciarsi in ultimi placcaggi con determinazione e successo. E non passa (più) lo straniero.
Prima si pareggia il conto del tempo col secondo piazzato su due di DiBernardo, poi Treviso recupera addirittura l'iniziativa offensiva negli ultimi dodici minuti, rinunciando a due piazzati sicuri per tentare la via della rimessa laterale e provare ad agguantare il bonus difensivo. Mal glie ne incoglie: sbaglia in fasi statiche, sia rimesse con l'esordiente 20enne pilone-tallonatore Giovanni Maistri al lancio (esordio per il resto molto promettente), come diverse mischie, vinte in spinta ma senza controllar palla - una addirittura esce non tallonata dall'altro lato.
Ma non importa, è troppo presto per pretendere perfezione di intese e coordinamento; se non si prova non si riuscirà mai, è la strada giusta. Treviso ha giò ritrovato - per un tempo - una difesa perfetta contro un attacco potenzialmente devastante sia negli avanti che nei trequarti (complimenti a Penney); peccato per quell'infortunio difensivo all'inizio.
Quanto all'efficacia in attacco, a maggior ragione fuori casa, ci vuole il suo tempo, per intanto pazienza, nulla di eccitante - e zero mete segnate in campionato; ma "solo" quattro punti vanno al Munster in casa sua.


Le altre della nutrita serie di anticipi del Pro12:
- Dell'esordio in casa delle Zebre abbiamo raccontato in diretta, col Connacht è finita 17-30, tre mete a due e 15 punti al piede di Miah Nikora, e solo 7 per Luciano Orquera, con  due cartellini gialli per parte. E' ancora un primo tempo da dimenticare quello delle Zebre, chiuso sul 0-20 con due mete subite. Samuele Pace prima,  Van Schalkwyk poi parrebbero tentare di riaprire la gara nel secondo tempo, ma il divario resta sempre sopra il doppio break e  non arrivano neppure al bonus difensivo. Progressi rispetto alla prima? Ni, aldilà del gusto nell'assistere a un recupero importante nel punteggio: mal che si vuole  - ripartire da zero buttando nel bidé due anni di dolorose e quindi molto valide esperienze - non duole.
- Edinburgh si vendica della sconfitta casalinga con Munster andando abeffare Cardiff, 19-21 il finale con due mete una di penalità l'altra marcata indovinate da chi, ebbene si da Tim Visser. La meta di Cardiff la marca Cuthbert. Gli scozzesi vincono nonostante i 14 punti al piede di Leigh Halfpenny, contro i soli 10 cdi Greig Laidlaw;ma gli ultimi tre sono un decisivo drop al 78'. Con i padroni di casa in testa 19-11 all'ora di gioco, prima incassano  sette punti per una meta di penalità; il 19-18  resite fino appunto al drop finale. Nei Gunners giocano i due gallesi, il pilone Yapp e Richie Rees mediano titolare. Esordio anche per il pilone sudafricano WP Nel.
- Perdono in casa gli altri scozzesi di Glasgow e decollano gli Scarlets: 13-18, tre mete gallesi, del flanker Shingler e dalle due ali come nel primo turno: l'inglese Andrew Fenby e George North. Del mediano Chris Cusiter la tardiva unica meta scozzese.  Rhys Priestland fallisce tutte le trasformazioni e piazza solo tre punti, ma agli Scarlets sta bene così. Lato Glasgow, stavolta il posto di apertura tocca a Ruaridh Jackson, con Duncan Weir in panca.
Domani tocca a Leister- Dragons e Ospreys - Ulster.

Update (veloce) 9/9:
Leinster prossimo avversario della Benetton si beve i Dragons con un 45-25 interno. Cinque mete a tre in una partita che resta in equilibrio solo fino alla mezz'ora. Ma non s'era detto che 'sti qui partivano piano?
Ulster batte gli Ospreys a Swansea per 13-16. Era messa bene per i campioni in carica, dopo la meta dell'ala Hanno Dirksen al 24': arrivano al 13-3 con cui conrollano la gara fino al 55'. A quel punto entra Paddy Jackson a rilevare Niall O'Connor all'apertura degli irlandesi del nord e la partita gira: prima i suoi piazzati chiudono il gap, poi il mediano Paul Marshall, subentrato al giovane Heaney, marcava la meta del sorpasso al 75'. Opsreys ancora al palo.

8 commenti:

ivanot ha detto...

Dopo la partita ieri sera ero un po deluso (eufemismo), tanti tantissimi errori. Oggi a mente fredda e il cuore che batte a ritmo normale, credo che la tua lettura del match non sia ottimistica, ma sia la pura realtà, guardando oggettivamente i fatti. Mai potevamo vincere, ma mai siamo stati travolti dal Munster in casa sua, questo dimostra una grande forza mentale e di carattere. Piacevolmente sorpreso da Maistri, un grande potenziale. Le nuove regole d'ingaggio sono ottime, ma come pensavo dopo aver visto le amichevoli a Treviso adesso sono gli arbitri che dovono darsi una regolata, se il mediano introduce storto va fischiato fallo.

Abr ha detto...

"Mai potevamo vincere": mai dire mai .. Fai bene a rimanere cautamente ottimista, il campionato sarà un PROCESSO non un EVENTO.
Ieri non si poteva fa rdi più che cercare il punto di bonus (obiettivo fallito) e impedire quello altrui (obiettivo raggiunto alla grande) per quel che s'è visto in campo, quindi col senno di poi.
Quel netto progresso difensivo fosse stato attivo sin dal primo minuto, chissà, gli avversari magari si scomponevano. Voglio dire, possibilità che sta sulla carta e non nel mondo dei sogni. Presupposto: una execution perfetta. Più facile in casa che fuori, dove necessariamente subisci l'iniziativa.

Non sono così ottimista sulle nuove regole di ingaggio, pur essendo favorevole alla innovazione e agli esperimenti sin dai tempo delle ELV.
Gli arbitri certo, lo abbiamo già stigmatizzato, ma non solo loro. Anche i pack li vedo veramente smarriti, non hanno ancora assimilato bene, trvato una quadrsa consistente.
E' tutto un anticipo oramai: dategli una pistola invece che il fischietto all'arbitro-starter, e diventa come la partenza dei 100m .

ivanot ha detto...

Sui pack sono d'accordo, speriamo inizino a trovare la quadra prima dei match delle nazionali di novembre altrimenti ne vedremo delle belle....

Abr ha detto...

Ho sentito anche Vittorio (si, Munari): anche per lui concorda - o legge RR per capire, come Heineke :)
(e cosa leggere per capire se non RR, almeno in lingua italiana).

Anche per Vittorio adesso nelle mischie l'è tutto un anticipo, millimetrico quando eseguono bene, fregando l'arbitro.
(Non l'ho sentito personalmente, l'ha detto nel commento Bath-Wasps).

Anonimo ha detto...

Abr ma che nelle mischie si giochi d'anbticipo ormai e' da anni, anche con il pause-engage era diventato cosi'...le grandi squadre (e probabilmente anche il Benetton di Munari) e' da un bel po' che come preparazione video di una partita analizzano gli arbitri che hanno alla partita successiva "cronometrando" i tempi delle chiamate.


Naoto

Abr ha detto...

Il punto è che le nuove regole non hanno ovviato l'inconveniente: e allora che cambi a fare? L'hanno al limite reso ancor più evidente: ai vostri posti, pronti, via!

Anonimo ha detto...

Beh Abr un attimo in francia sono 4 giornate, negli altri campionati 2, in alcune partite si son visti dei miglioramenti a mio avviso. Comunque cosa facciamo bocciamo subito dopo neanche meta' stagione?Mi sembra una maniera frettolosa. Come gia' discusso il passaggio dall'engage al set indica che si voglia proprio cambiare l'inizio della mischia, se si pensava che in una botta tutti i problemi sparivano dopo che per anni si e' giocato sul mangiare la chiamata allora inutile discuterne ma io aspetterei un attimo, soprattutto aspetterei che la IRB dopo il rpimo periodo inizi a dare indicazioni e direttive per rendere la nuova chiamata piu' efficace.
Abr in un colpo non risolvi la situazione serve tempo e serve che prima arbitri e poi giocatori recepiscano meglio cio' che la IRB intende con il nuovo regolamento.

Abr ha detto...

No no per carità, non bocciamo nulla. Solo che vivere il presente e non nel futuro ipotetico, magari accelera la soluzione positiva dei problemi.
Non è con un comando nuovo che "suggrisce" che si risolve la questione.

Abbiamo concordato, servirebbe un assetto differente, "antico", con le prime linee legate al "touch", senza set ma spinta all'introduzione (dritta), decisa dal mediano.

Quel che c'è ora è solo un passo, sperabilmente di avvicinamento, alla soluzione.
Vorrei sbagliarmi ma il mio ottimismo iniziale sta lasciando col tempo che passa spazio allo scetticismo: questo approccio lascia spazio, forse addirittura più di prima, all'ingresso anticipato. Tutto qui.

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