Dagli altipiani sono scesi in città
Al Parco dei Principi va in scena la sfida tra colossi (fisicamente parlando): Sud Africa – Samoa. Botte come rugby comanda, bestioni alti e larghi che non tirano indietro la testa e dimostrano di essere anche molto agili. Placcaggi duri, al limite delle regole talvolta, mai oltre il limite dello spettacolo. Perché per quanto le differenze tecnico-tattiche ci sono, le due formazioni hanno deciso di fare le cose in grande per il loro debutto nel Mondiale francese: scontriamoci così, amichevolmente.
Parte con il piede giusto il Sud Africa, quello di Montgomery che infila tra calci di punizione di fila, poi gli isolano trovano il varco giusto nella difesa boks. 9-7, palla al centro. I placcaggi duri e puri continuano, non è neanche il caso di ricordarlo. A dirla tutta, i sudafricani hanno un po’ il braccino, molto probabilmente hanno realizzato che questa coppa sono costretti a contenderla agli All Blacks. Allora al 32’ Habana, 24 anni che esplodono nelle gambe, zigzaga nella metà campo avversaria e mette a segno la prima meta: 14-7, perché Monty stavolta non centra i pali. A 80’ già bello che andato, dopo una serie di mischie ripetute ai cinque metri, arriva la meta sempre del belloccio Monty che stavolta la trasforma: 21-7 e così si capisce che l’incontro imbocca la strada che deve prendere, quella in direzione Sud Africa.
Nel secondo tempo fa il suo debutto il fenomeno Francois Steyn che trova un buco partendo dalla propria area dei 22, calcia in touch, dalla quale poi scaturisce l’azione che manda Fourie in meta, grazie ad un passaggio di Steyn. Montgomery trasforma: 28-7. I samoani faticano a stare composti in campo e gli Springboks esplorano i varchi muovendo l’ovale da un lato all’altro. Percy il biondo si incarica di segnare la quarta meta, quella del bonus che vuol dire sorpasso in classifica ai danni dell’Inghilterra. D’altra parte la storia è sempre la stessa: non basta la forza, occorre anche la testa. L’acume e il furbizia, come quella di Habana che fa doppietta sgusciando via agli avversari. Il 47-7 è frutto dell’hat trick di Brian Habana. Siccome, come scritto poche righe sopra, il giovane ha 24 anni e energia da spendere, ne segna una quarta. Finisce 59-7 con la meta di JP Pietersen. Non c’è altro da aggiungere.
4 commenti:
Aggiungerei: con il Sudafrica inutile metterla sul piano fisico; l'Inghilterra invece dovrà porre attenzione alla voglia di giocare di Samoa.
Il Sudafrica ha vinto la partita sul 9-7, quando s'è impadronito completamente delle fasi statiche - mischia, rimessa.
Da quel punto, e nonostante la gran buona volontà dei Samoani, era solo una questione di tempo.
Skipped(I did the right thing) the Dragons,I sat confortably on the sofa to have a look to the Boks...Damn It,THEY R GOOOOOD!!!A mean,like you said Abr not only is it rather pointless to confront them on a physical side, but also I personally think that they have expressed the best rugby so far(even better than the Aussies!!)...and this Skulk Burger is still an heck of a player!!Meanwhile in our pool Scotland is beaten the sheeep out of the Lobos,but I mean...fairly expected!!
They are indeed Nick, but don't underestimate the Ozzies - and the AllBlacks of course.
SchalkBurger won a Super12 Mvp couple of years ago, which means, best player IN THE WORLD.
Scotland did their job, but something must be reviewed --- hping Italy could exploit that!
And finally ... What the heck is going on with IRELAND??!!??
Ringoo... ?!
C'mon, let me breath!!! I was trying to call a nice girl when I saw the first Irish try. But I didn't care, obviously ;)
My topics about Scotland and Ireland tomorrow. Scottish scrum and centres must be reviewed.
What else? Oh yes: I was going to give up writing on Wales after the second Canadian try.
Ps: why are we speaking English? Nick, you're bloody Italian!!!
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