mercoledì 5 settembre 2007

I comandanti vi danno il benvenuto a bordo

Immaginate un aereo. I due piloti sono persone in gamba: il primo alto e comunque ben piantato a terra, il volto spigolo e l’espressione di chi la sa lunga; l’altro più basso e più largo, una spina nel fianco, più conservatore e meno esperto del primo. Coppia perfetta? Il 7 di ottobre darà l’ardua sentenza.
Poi c’è qualche hostess che si lascia prendere dalla frenesia e si lascia andare in comportamenti al di là del limite professionale. Chiaramente scelte personalmente da chi guida la baracca.
Infine vengono i passeggeri: prime, seconde e terze linee; mediani; trequarti. Tutti ad occupare tutti i posti a disposizione di un aereo che dovrà rimanere in volo per tre settimane. Destinazione: Parigi. Facendo scalo in altre città francesi e con qualche puntata in Galles e Scozia. L’apparecchio decolla ufficialmente venerdì sera, ma è già in fase di rodaggio.
La compagnia di bandiera non ha niente a che spartire con l’Alitalia: niente tregue sindacali e piani di rilancio, RightRugby ha pochi fronzoli e mira dritto all’obiettivo. Un po’ alla Ryan Air, giusto per intenderci, anzi meglio perché a voi non costerà niente, se non un po’ di pazienza e di buonsenso ad utilizzare il servizio in dose minime per non finire fuori traiettoria.
Danny ed io ci imbarchiamo primi fra tutti in questo viaggio perché siamo noi due i piloti. Una scommessa ideata un pomeriggio della primavera scorsa e messa a punto al cellulare nemmeno sette giorni fa, dal momento che quando si è concordi su come agire non occorre che una stretta di mano, anche virtuale.
Smettendo di auto-elogiarci, veniamo al dunque, a quei passeggeri che stanno prendendo posto sul jet. I primi posti sono occupati dai sudisti: neozelandesi, sudafricani e australiani. Gli All Blacks fremono perché è dall’87, anno della prima edizione, che non vincono una coppa del mondo; gli Springboks li tallonano perché sono i favoriti a battere la gioiosa macchina da guerra di Graham Henry; i Wallabies sono i professori che non ci tengono a mollare la cattedra, magari non vinceranno, ma venderanno cara non il sangue, l’anima addirittura. Nelle file più centrali i francesi, padroni di casa che, per quanto spinti dal fatto di giocare davanti al proprio pubblico, dovranno irrimediabilmente fare i conti con i mostri della palla vola che non badano affatto a chi siede sugli spalti, semplicemente misurano ogni centimetro del campo che ospita la sfida. Poi gli inglesi, campioni in carica che alla vigilia del torneo devono recuperare il bombarolo Jonny Wilkinson, nuovamente infortunato. Gli irlandesi rimangono in stand by, quasi a voler nascondere le proprie carte. Sono sempre dati tra i favoriti e sono sempre i primi a deludere: quindi niente scherzi, poche parole e focus on the play. Dalla Pampas cavalcano compatti gli argentini, gente di mondo: i fuoriclasse emigrano fra campionato francese ed inglese, qualcuno si sposta addirittura nella Celtic League. Sono spavaldi come i gauchos, non le mandano a dire soprattutto nel gioco di mischia.
Continuando a muoverci nello stretto corridoio ancora più impervio dovendo dividerlo con armadi di due metri, ecco i gallesi, i folletti del rugby che da quando non vanno più in miniera il giorno dopo la partita hanno smarrito la propria personalità, nonostante il grand slam nel 6 Nations 2005. Dietro di loro, Italia e Scozia stanno stretti, perché sanno che solo una accederà ai quarti. Per gli azzurri sarebbe un evento storico, per gli scozzesi un piccolo barlume di nobiltà dopo i fasti del passato. Se la giocheranno all’ultima giornata della prima fase e chi perderà dovrà forzare i tempi per il check in del viaggio di ritorno a casa.
In fondo stanno gli altri, tra i quali svettano (è proprio il caso di dirlo) fijiani e isole limitrofe. In attesa di qualche sorpresa (Giappone, Georgia e Stati Uniti).
Mica tanto un volo di linea, questo è un 747. Sarà per questo che i comandanti sono due ex terze linee.

5 commenti:

Abr ha detto...

Non ho cpaito 'ste hostess dove siano, ma qualche idea m'è venuta ... :)
Grande pezzo giornalistico d'atmosfera di Ringo-Brett, esattamente quello che ci si aspetta da un "romantico conservatore". :)

Abr-Danny, esattamente come Danny Wilde nel duo dei Persuaders, rappresenta invece la parte conservatrice più "pratica" e realista. Da ingegnere di volo a bordo, riproponiamo il piano di volo al lirico trasvolatore: o capitano mio capitano, bada che il 747 stia bene in quota non solo per tre ma per SEI settimane, fino al 20 ottobre!
;-)

ringo ha detto...

Ecco, per fortuna che ci sei tu, Danny. Altrimenti io non ripartivo dal Millenium di Cardiff destinazione Parigi.

Abr ha detto...

.. fin che c'è minutaggio da giocare, c'è speranza ...

Anonimo ha detto...

Comunque la descrizione dei gallesi mi lascia un po di amaro in bocca eh..

ringo ha detto...

Caro Lennon, non sai quanto amaro ha lasciato a me mentre ci pensavo sopra. Purtroppo le ultime apparizioni non lasciano per sperare. And you know it.

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