domenica 23 settembre 2007

Niente di nuovo sul fronte australe

Kapa o pago: niente haka tradizionale da parte dei neozelandesi che optano per la danza con il taglio di gola finale ad indicare che sono arrivati ad Edimburgo per crocifiggere anche la Scozia, ormai proiettata alla sfida di sabato prossimo contro gli azzurri e allora propensa a non schierare tutti i giocatori chiave. Per di più dopo poco tempo perdono Paterson, il cecchino che guarda caso oggi non centra l’obiettivo, sostituito dopo una botta che lascia il segno alla vista. A dirla tutta, daltonici corrono il rischio di esserlo un po’ tutti visto che gli All Blacks vestono in grigio e la Scozia ormai ha abbandonato l’intera uniforme blue navy. Un bel casino (cfr. foto: chi gioca contro chi?).
Ad inaugurare il tabellone è il capitano Richie McCaw dopo cinque minuti, poi arrivano quelle di Howlett e Kelliher. In trentacinque minuti siamo al 20-0 (si aggiunga un calcio di punizione di Carter che però non trova due conversioni). Da parte loro gli scozzesi non giocano male, anzi in un paio di occasioni dimostrano di avere comunque le idee abbastanza chiare: palla sul lato chiuso e avanti di turno che prova a rompere la linea nemica. Conviene prendere appunti in vista di sabato prossimo. Si segnala in particolare Webster, peccato solo per la perdita precoce di Paterson.
La superiorità degli All Blacks si nota in ogni settore. La prima linea con Hayman, Oliver e Woodcock (quella schierata anche dalla tollbar di Rightrugby) è una macchina da guerra che sa aiutarsi con i trabocchetti di chi conosce il duro mestiere. I tre quarti conosco a memoria le giocate della linea mediana e quale idea passa per la testa di Kellher. Il programma di Graham Henry al momento non presenta sbavature, sia che si tratti di gioco spettacolare che di optare per scelte pragmatiche. Eppure la Scozia è tosta e, onestamente, fa una figura migliore di quella italiana. Sarà il fattore campo (che non equivale a vittoria sicura, ma a carica di orgoglio di fronte al pubblico di Edimburgo); sarà che comunque la Nuova Zelanda ha ormai raggiunto il suo scopo e quindi non preme sempre sull’acceleratore; sarà il grigiore del cielo che rallenta i tempi di giocata: gli highlanders dopo tutto tengono per quanto possano.
La meta del bonus arriva al 62’ ed è di Ali Williams che già è lungo, se poi distende le braccia per schiacciare l’ovale non c’è niente da fare. Due minuti dopo Carter cavalca per tutto il campo e appoggia in mezzo ai pali, poi trasforma: 35-0. Al 74’ arriva la doppietta di Howlett: 40-0, grazie di tutti e arrivederci.
Tra Australia e Fiji, giocata qualche ora prima a Montepellier, finisce 55-12. Bella partita nella prima parte, poi i Wallabies mostrano tutta la loro organizzazione offensiva e difensiva, guidati da un Matt Giteau che in grande stato di forma e dal piedino mica da ridere di Barnes, il nuovo Larkham. Aussie ormai con la testa ai quarti senza peccare troppo di presunzione come invece hanno fatto i sudafricani ieri contro Tonga. Ma ogni partita è storia a sé, si attendono tempi più duri.

6 commenti:

Abr ha detto...

Gli scozzesi si sono ben nascosti quindi molto poco si può "leggere" in funzione partita contro l'Italia.
Altrimenti le indicazioni sarebbero finalmente rassicuranti per noi.
Mischia rollabile dalla nostra, nessuna fantasia nè spunto nè capacità di rottura del fronte in attacco.
Unici pregi la fisicità, la rimessa (=esperienza), la difesa attenta, "il mestiere" in generale.
Possono far leva su quello che han nascosto: i fratelli Lamont e quell'Hogg in terza linea, oltre al piede di Paterson.
Sono più fiducioso di ieri comunque.

Anonimo ha detto...

Comunque meglio non poteva andare per gli azzurri. Quel "0" dello score scozzese è mica cosa da ridere, almeno dal punto di vista morale. Arriviamo sfavoriti allo scontro, ma un po' più rinfrancati, e sappiamo che dobbiamo solo vincere: le solite situazioni senza scampo in cui lo spirito bizzarro degli italiani ritrova unità d'intenti ed eccelle. Facendo gli scongiuri...

Una mia impressione (da non esperto) sull'Australia, di sempre, non solo di questo torneo. E' la formazione che fa meno ...cazzate. E fortissima in difesa. Ho ancora in mente, a questo proposito, ma confusamente, la finale del mondiale vinto in terra inglese, se non sbaglio.

Abr ha detto...

Oh yeah Zamax. Concordo sul peso morale di quello ZERO in condotta scozzese. Anche se hanno incassato circa metà dei punti presi da noi ..

Straconcordo sull'impressione di tranquilla sicurezza che danno gli australiani.
Molti li stimano per la difesa, ma oltre a quella personalmente valuto impareggiabile la loro capacità di allargare il gioco in attacco.

Che poi uno (io) pensa a Gregan Latham Larkham Mortlock e dice: "è 'na squadra vecchia". Mica vero invece: Giteu ha 25 anni, quel nr.14 che segna sempre ne ha 22 ..
Bella gatta da pelare gli australiani.
Ho scritto qui che sarebbe la squadra che meriterebbe più di tutte il titolo: se i quarti si sistemano come sembra, per andarselo a prendere dovrebbero in sequenza battere i detentori attuali, gli AllBlacks (o i padroni di casa) e i Sudafricani. Tutti.

ringo ha detto...

Gli australiani stanno giocando un mondiale perfetto. Non hanno il cammino facile. Ma poi magari salta fuori che è meglio per loro...

Mero ha detto...

La prima linea illustrata sulla tollbar di Rightrugby non è la stessa vista contro la Scozia..

Sul banner assieme ad Oliver ci sono Meeuws e Dowd.

ringo ha detto...

Opsss: grazie Mero per la precisazione. Il fatto è che quando te li trovi davanti, per me, sono un po' tutti uguali. In effetti, a vedere la toolbar, mi rendo conto della vaccata che ho scritto ;)

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