Prima giornata: diamo i numeri
Prima giornata di Mondiali conclusa, è tempo di dare qualche voto in questo lunedì di riposo.
Alla Nuova Zelanda spetta un 9: vennero, videro e vinsero contro l’Italia, dimostrando che questa volta vogliono non solo vincere, ma stupire con nuove giocate e trovate tattiche. Gli All Blacks del 2007 sono tra i migliori giocatori al mondo in tutti i reparti e possono contare su un’arma in più, come ricordato più volte in altre occasioni: Graham Henry, uno che ha allenato anche in Europa, sembra aver portato dall’altra parte del mondo anche un pragmatismo old land. E’ un volpone che la sa lunga, un ex professore di ginnastica e storia splendidamente prestato alla palla ovale.
Alla Francia, invece, spetta un bel 5 e un po’ ne siamo contenti. Chissà quando questi galletti impareranno che lo champagne è buono, ma non si abbina a tutte le partite. Laporte era già nel tunnel degli spogliatoi prima della fine del match contro l’Argentina (8: ha battuto i padroni di casa nella partita inaugurale, altro da aggiungere?) ormai certo che la meta del sorpasso non sarebbe mai arrivata. I Pumas, che hanno sbagliato molto nel secondo tempo, li hanno assaliti con questi up and under di Hernandez sotto i quali si avventava metà squadra accerchiando il francesino di turno. Su una delle rare azioni alla mano, la Francia ha consegnato la palla ai giocatori sbagliati ed è arrivata la meta di Cornaleto.
Sufficienza risicata a Inghilterra, Galles e Scozia. I campioni in carica non hanno raggiunto il punto di bonus contro gli Stati Uniti, fornendo una prestazione opaca. Non è il XV di Clive Woodward, ma è pur sempre la nazionale della rosa cucita sul petto ed è doveroso aspettarsi di più. Il Galles ha sudato freddo nel primo tempo (voto 5), poi ha trovato la strada giusta nel secondo (voto 7) con la vecchia guardia che chissà perché se ne stava in panchina. Colin Charvis ha portato grinta negli avanti che non spingevano sulle gambe, Stephen Jones è amato e odiato, però indispensabile perché Hook non può limitarsi a segnare punti, deve anche dettare i tempi d’attacco a campo aperto ai propri compagni. Il folletto Shane Williams nella prima frazione di gioco ha toccato due palloni. Qualcosa non quadrava, poi ci hanno pensato Charvis, Jones e Gareth Thomas, uno che a guardalo in faccia sai che non devi chiedergli cosa fare, ma solo tirarti su le maniche e cominciare a fare quello che c’è da fare: giocare a rugby. La Scozia, nostra rivale chiave per accedere ai quarti, ha problemi in mischia e, soprattutto, tra i trequarti con i due centri. Con l’ingresso di Patterson le cose sono cambiate, ma non può evitare sempre di saltare uno dei due centri con il passaggio alla mano, sotto pressione quella palla finisce direttamente nelle braccia avversarie.
L’Irlanda si prende anche lei un 6, magari con mezzo punto in più perché contro la Namibia ha vinto, ma non convinto semplicemente perché non aveva voglia di rischiare brutti scherzi. O’Driscoll era in campo, ma la paura di ritrovarsi in infermeria con un altro infortunio in una partita “inutile” lo ha trattenuto.
8 al Sud Africa e Australia: ossia appena dietro alla Nuova Zelanda. In poche parole, l’emisfero sud rules. Queste tre formazioni hanno un tasso atletico, tecnico e tattico superiore al nostro, per cui è molto probabile che la Web Ellis Cup finisca ancora sotto l’Equatore.
All’Italia ci sentiamo di dare un 5,5 di incoraggiamento. Abbiamo sbattuto contro il muro All Blacks come prevedibile, però ci sono due mete messe a segno più una che però l’arbitro non ha convalidato, ma non vuol dire niente. Lascia un sapore amaro in bocca il fatto che, comunque, rispetto a quattro anni, quando finì 70-7, contro la Nuova Zelanda di fatto non è cambiato niente. Una metà in più per noi, sei punti in più per loro. Gli All Blacks avranno pure rallentato nel secondo tempo, ma quei 14 punti rimangono comunque di buon auspicio per la sfida contro la Romania.
1 commento:
In linea di massima concordo socio.
Non mi convince in pieno solo quel punto in più di Australia e SudAfrica agli AllBlacks ..
Se parte dal presupposto che i Kiwis avessero un avversario sulla carta superiore agli altri, allora il SudAfrica meriterebbe di più: sulla carta l'Italia è nona nel ranking mondiale ma Samoa è decima con soli 40 centesimi di punto di distacco da noi ...
Quanto agli australiani, per fortuna che han cominciato a giocare nel secondo tempo, sennò potevano battere il LORO record ai mondiali di 142 punti di distacco (alla Namibia nel 2003).
Prendiamo quel punto in più come esplicita dichiarazione del tuo team favorito, così siamo in due ad esserci sbilanciati!
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