venerdì 12 ottobre 2007

Argentina - South Afrika, prepartita

Per scienza o per forza il tempo per esperimenti è terminato, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto: le nazionali approdate alle semifinali incluse Argentina e Sudafrica, hanno confermato le formazioni dei quarti. La prima a onor del vero è stabile sin dalla travolgente vittoria d'esordio sulla Francia.
Unica eccezione è il rientro dall'infortunio del pilone di CJ Van der Linde, Jannie DuPlessis che l'aveva sostituito in corsa appena arrivato dal Sudafrica, si accomoda in panchina a fianco del fratello Bismarck.
La Francia può essere imprevedibile nelle sue tattiche, anche se noi, seguendo alla lettera quanto dice coach Laporte, preferiamo leggere tale "imprevedibilità" come estrema disciplina nella scelta "gioco-non gioco" (la palla), secondo la disposizione delle squadre in campo del momento.
L'Inghilterra non possiede sulla carta lo stesso numero e qualità di opzioni, ma nessuno - nemmeno loro - è in grado di sapere se e quanto può ancora migliorare; sta di fatto che il "perfect game" con l'Australia è stato vinto non certo grazie a quello si credeva essere la sua unica arma cioè Wilko.
Tutto differente a nostro avviso sarà il panorama relativamente a Argentina e Sudafrica: imprevedibilità e progressi rimarranno fuori dal quadro, farà bene chi più riuscirà a giocare aderente alle sue peculiarità.
L'esperienza fatta con Fiji dice che il Sudafrica sarà favorito se riuscirà a tenere il gioco "stretto" attorno al pack, almeno fino a quando gli avanti Pumas non risulteranno sfibrati; solo allora potrà iniziare ad allargare verso Habana e JP Pietersen, che prima dovranno restare disciplinatamente in copertura profonda. Massima attenzione alla "compostezza" del gioco - anche in termini di disciplina - riportando ogni situazione "rotta" dai calci argentini a uno schema strutturato di gioco il più rapidamente possibile.
Di converso, l'Argentina potrà farcela se la velocità dei suoi avanti e trequarti prevarrà, raggiungendo la palla giocata al piede da Hernandes Picot e Contepomi in anticipo agli avversari, mantenedo la situazione in campo la più "fluida" possibile; dovrà inoltre esser capace di "tener botta" in mischia e continuare a rimanere una squadra molto disciplinata come è stata sinora. Strategie differenti, praticamente opposte per una partita dove non sono concessi errori, chi riuscirà ad imporre la propria avrà posto una ipoteca decisiva sull'accesso alla finale.
Le formazioni le abbiamo solo linkate, ma forse è interessante provare a giudicare i reparti contrapposti.
In prima linea la solidità di Os DuRandt, capitan John Smit e Van Der Linde contro l'esperienza di Roncero Ledesma e Scelzo: sarà un bel match ma vedo prevalere la spinta dei Boks. In seconda linea i pur solidi C.Lobbe e Albacete non reggono il confronto con i migliori del mondo nel ruolo Matfield e Bakkies Botha (assieme ai neozelandesi e forse a australiani e irlandesi), ma c'è un warning grosso così per le indiscipline di Bakkies (trad.: modello di pickup van).
In terza linea Schalk Burger e Juan Smith strabattono Ostiglia e J.M. Lobbe alle ali, mentre Longo è migliore a mio avviso di Roussow in terza centro. In mediana Pichot e Hernandez si fanno preferire in termini di inventiva, classe e soprattutto continuità a DuPreez e James.
Al centro i gemelli Contepomi contro Steyn e Fourie, difficile scegliere: esperienza classe e solidità contro forza imprevedibilità e affiatamento. Alle ali Agulla e Borges sono molto pronti e disciplinati ma non possono essere paragonabili a Habana e JP Petersen quanto a pericolosità. Infine l'estremo: l'esperienza di Percy Montgomery ce lo fa preferire a Ignacio Corleto, pur con tutta la stima per l'intraprendente (a volte pure troppo) argentino.
Nel confronto per reparti prevalgono insomma i sudafricani, emerge chiaro un "target" per i sudafricani, mettere più pressione possibile verso la mediana dei gauchos; Smit si fa inoltre preferire a chiacchieron-Pichot come capitano (nel rugby, ricordo, è l'allenatore in campo nonchè il referente unico dell'arbitro).
Gli argentini prevalgono come unità di team, non hanno "teste calde" (tranne forse Corleto) in grado di fare quell'unica ca**ata che a questi livelli può rappresentare la differenza tra vittoria e sconfitta, figure che invece tra i Boks abbondano (Bakkies, Roussow, DuPreez, JP se bersagliato di calci, lo stesso Steyn).
Entrambe le squadre possiedono due gran bei calciatori - Percy Montgomery e Felipe Contepomi, primo e secondo nella classifica cannonieri. Infine annoverano due figure risolutrici fuori dagli schemi, Hernandez e Steyn; il giovanissimo sudafricano genio e sregolatezza già me lo vedo provare qualche follìa da metacampo, mentre il sempre più convincente gaucho è in nomination con Felipe Contepomi e Bryan Habana (più Richie McCaw e Yannick Jauzion) per il titolo di miglior giocatore mondiale 2007. Ah dimenticavamo le panchine: qui la superiorità Boks è abbastanza netta.
Bilancio dei precendenti incontri: 11-0 a favore degli Springboks, ma recentemente due partite sono terminate con un solo punto di differenza.
(in foto: Hernandez fermato da due "verdi" che non sono sudafricani).

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