sabato 13 ottobre 2007

Il rugby è altra cosa

Off Topic ma non troppo. La foto è del 1 novembre 2003, Brisbane Aus., fasi eliminatorie della Coppa del Mondo: Samoani e Sudafricani, dopo essersele date di santa ragione per ottanta minuti, inginocchiati tutti assieme in mezzo al campo a ringraziare il Signore.
La scena, ricordo, mi fece venire gli occhi lucidi, riportandomi all'analoga situazione vissuta nella finale del 24 giugno 1995, dove la Nazione Bianca degli Altipiani Sudafricani rese grazie prima di andare a ricevere la Coppa e le congratulazioni di Nelson Mandela, vestito con la maglia di capitan Francois Pienaar.
Ancora oggi tutte le squadre isolane del Pacifico compiono questo semplice e suggestivo atto nell'indifferenza di gran parte dei commentatori e dei cameraman, ma tant'è; un altro segno dei tempi, difatti foto come quella sopra non sono facilmente reperibili nella Rete laica e "politically correct", grazie quindi il sito www.nephelim.net dove l'ho trovata.
Nella foto, palloni ovali e porte ad acca non se ne vedono, ma francamente nessuno mai potrebbe sbagliarsi e pensare che le due squadre inginocchiate e abbracciate in cerchio possano essere di calcio: indipendentemente dalla fede che uno può avere o meno, la foto è una testimonianza della profonda "diversity" con cui questo sport può venire interpretato e vissuto ai massimi livelli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimi questi gesti nel mondo dello sport e nel mondo del rugby in particolare.
sudafricani e isolani del pacifico sono molto religiosi, e giustamente non se ne vergognano.
qui invece va di moda bestemmiare.

Abr ha detto...

Andrea, qui va di moda credere che sia uno sport come un altro e tutto dipenda dal volume del bicipite; poi, quando arriva il momento della sofferenza in cui più di tutto devi mantenere la lucidità, torna il "machimmelofaffà": assenza di valori, la quintessenza del perdente.

Anonimo ha detto...

Abbiamo pubblicato la bellissima foto e il pezzo a commento di Abr, sul blog del nostro sito
www.maschiselvatici.it con una nostra breve prefazione. Spero non vi dispiaccia. Il rugby è uno sport bellissimo e molto educativo. Dovrebbero praticarlo, almeno un po', tutti i giovani maschi, invece del calcio che spesso è isteria, furbizia di basso conio e slealtà Insomma molto poco virile.
armando

Abr ha detto...

Non dispiace per nulla anzi ringaziamo. Sottinteso a tutto questo blog c'e' proprio un orgoglioso recupero dei "valori" maschili: orgoglio, amicizia fraterna, sofferenza, preghiera, violenza regolata, faccia a faccia, e tanto rispetto.
Non sono valori contrapposti o prevalenti rispetto a quelli femminili, ma non devono nemmeno venir repressi o bollati come "primitivi".

Orgogliosi di esser maschi e dei nostri interessi e simpbologie da maschi: parafrasando il Berbizier citato nell'header del blog, "Se non puoi sopportare un pugno, allora cambia sesso". Oggi si puo' :D

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