giovedì 4 ottobre 2007

Australia - Inghilterra; prepartita

Coach Ashton ha recepito le lezioni dell'ultima partita e avrebbe voluto apportare qualche aggiustamento allo schieramento arretrato dell'Inghilterra che sfiderà l'Australia sabato alle 15.00 a Marsiglia, nella rivincita della finale 2003 di Coppa del Mondo. Avrebbe voluto, ma deve fare i conti con gli infortuni.
Gli inglesi schierano gli avanti più heavyweight possibili, con Regan tallonatore sostenuto da Superman Sheridan e capitan Phil Vickery, Simon Shaw e Ben Kay in seconda linea, il volonteroso Moody in terza a fianco di Nick Easter e Martin Corry; è confermatissima anche la mediana Gomarshall- Wilkinson.
Due i cambiamenti nelle linee arretrate: Lewsley si sposta all'ala (confermato Sackey dall'altra parte) per lasciare il posto di estremo al mitico Jason Robinson recuperato dall'infortunio, l'autore dell'unica meta nella finale 2003 e delle poche iniziative contro i Sudafricani nel girone eliminatorio.
Andy Farrell (come anticipavamo) doveva rilevare il troppo lezioso Olly Barkley al centro a far coppia con Tait - leggerino pure lui, ma almeno più pericoloso in attacco; invece s'è infortunato e il coach si è riservato di decidere all'ultimo, se non recuperasse potrebbe rischiare Barkely (UPDATE 5/10: s'è infortunato pure lui, arriva al suo posto - in panca - Toby Flood da Newcastle) o piuttosto affidarsi all'esperienza di Mike Catt (UPDATE 5/10: è proprio quest'ultimo il prescelto).
L'Inghilterra è oggettivamente e realisticamente schierata sulla difensiva, con mischia pesante e squadra asservita in attacco al 99% al piede di Wilko (punizioni e calci tattici) con Sackey pronto in agguato, e 1% a qualche break di Robinson. Sopratutto puntano tutto sulla capacità della mischia di schiantare quella Aussie, assorbendo le loro terze linee e impedendo alla palla il più possibile di uscire, e incrocia le dita sulle (remote) possibilità di frenare tutte le incursioni di Mortlock Giteau e Latham. Ha semplicemente bisogno di una partita perfetta da tutti e del più fatato dei piedi di Jonny.

Lato australe viene confermata la linea degli avanti: Dunning e Shepherdson a reggere il tallonatore Moore; svettano in seconda linea Vickerman e Sharpe, in terza la squadra demolitori Elsom-Palu-Smith (e Vaugh pronto in panca come rilievo).
Confermata la mediana senza Larkham con Monumento Gregan e il giovane talentuoso Berrick Barnes; centrali e estremo la triade delle meraviglie Mortlock (cap.), Giteau (in foto) e Latham, ala dalla parte chiusa confermato Lote Tuqiri -sempre più convergente al centro e ancora a secco di mete; sul lato aperto sorpresa, viene escluso il capocannoniere dei mondiali Drew Mitchell (in panchina) in favore di Adam Ashley-Cooper: probabilmente per dare una mano a Latham in copertura e togliere un "bersaglio" ai calci tattici di Wilkinson.
La partita si preannuncia di fuoco: il management Aussie prevedendo battaglia davanti non solo porterà in panchina cinque avanti, ma ha già denunciato il pericolo di tricks e le provocazioni dalla mischia inglese, richiedendo alla Irb di raccomandare particolare attenzione in tale fase all'arbitro irlandese Alain Rolland (uno dei migliori sinora).
In particolare ce l'hanno col tallonatore Regan, al proposito del quale un non certo "verginella" come Jon Smith tallonatore e capitano degli Springboks ha dichiarato, dopo il confronto vinto 36-0: "Ho appreso più cose da quello che gli ho visto fare (a Regan) in una partita che in dieci anni di carriera", e non voleva essere complimentoso.
Appare chiaro che l'Inghilterra mette gran parte delle sue chances di vittoria nel tenere il gioco il più possibile a terra, sul non consentire agli Ozzies di allargare altrimenti son dolori: tutti fisicati e ball carrier, dalle terze linee ai centri all'ala (Tuqiri), sarebbe la fine per la nazionale della Rosa. Gl'inglesi devono invece trasformare ogni mischia e rimessa laterale in battaglia; grazie alla esperienza dei suoi avanti potrebbe facilmente emergere con un calcio a favore di Wilko, e allora ..

OT: Capite perchè si ama fatalmente il rugby se appena si ha l'opportunità di conoscerlo? E' come una partita a scacchi da giocare con la testa, ogni pezzo ha un ruolo e delle capacità, solo che in più c'è da faticare soffrire e scontrarsi duro; pianificazione, intelligenza, collaborazione, disciplina, decisioni rapide, cuore, coraggio, sangue freddo, velocità, forza e resistenza tutte inestricabilmente combinate assieme: c'è tutto ciò che rende veri uomini.

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