Forza Pumas!
Facciamo prima a dire chi non c’è. Uscite al primo turno Irlanda e Galles (più l’Italia, chiaramente). Poi ai quarti le sorpresone con le eliminazioni di Australia e Nuova Zelanda. Un bel terremoto ha scosso il Mondiale francese, scatenato dalle pedate del cecchino Wilkinson e dalla carica del cavernicolo Chabal, l’uomo che i barbieri se li mangia a colazione pur di non veder tagliata la lunga chioma se si porta appresso. Come quattro anni, a rigor di logica, torneremo ad assistere ad una finale tra una formazione dell’emisfero nord e una dell’emisfero sud. In base a chi vincerà non sarà comunque possibile stabilire quale dei due mondi è più forte dell’altro, perché il discorso si farebbe lungo e anche complicato. Certo è che potevano esserci quattro australi in semifinale, invece nella prima si scontrano vecchie tradizioni della vecchia Europa, nella seconda il Sud Africa e la più europea delle nazionali del sud, l’Argentina, di diritto fra le quattro squadre che ambiscono alla Web Ellis Cup.
In qualunque modo vada, per i Pumas è un successo. Giocatori e staff, lo abbiamo detto tante volte, devono fare i conti con l’emigrazione nei campionati francesi, inglesi e della Celtic league, concedendosi poche partite assieme e vestendo la stessa maglia bianca-azzurra. Eppure, specie nelle due partite di fuoco contro Francia e Irlanda nella corsa alla sopravvivenza nella pool D, hanno mostrato non solo grinta e cuore, ma soprattutto organizzazione e idee chiare sul da farsi. Un po’ meno domenica sera contro la Scozia, ma la sensazione è contro gli scozzesi a tutti risulti un po’ difficile giocare bene. Non tanto per i loro meriti, quanto per il casino che hanno saputo combinare in campo.
L’Argentina ha fatto il salto di qualità in questa edizione, prendendosi l’onore di battere i padroni di casa all’esordio a Parigi, aggiungendo il loro scalpo a quello degli inglesi battuti nell’ultimo test match a Twickenham. A Buenos Aires e dintorni (anche quei dintorni ben lontani dalla capitale, giù per le Pampas e la Patagonia) è scoppiata la febbre per la palla ovale al punto che lo scorso week end le partite di calcio sono state anticipate per permettere ai tifosi di vedere in televisione la nazionale battere la Scozia. Alcuni talenti erano già conosciuti: facciamo quattro esempi, Corleto - Contepomi – Pichot – Ledesma. Poi c’è questa apertura adattata come Hernandez, ancora da limare un po’, ma che in quella posizione sta bene, non ci piove.
Li attende una sfida infernale contro gli Springboks, gente abituata a giocare in verticale, sia con i piedi che con le spallate degli avanti. Contro Fiji devono essersi assopiti negli spogliatoi, ma ora che sono ad un passo dalla finale avranno gli occhi ben spalancati: in finale possono incontrarsi con la Francia o, meglio ancora, contro l’Inghilterra e qui tornerebbero a galla certe vicende di inizio ‘900.
Comunque vada, in Argentina è aria di festa.
(Questo post non ha niente a che fare con il fatto che Danny sta con il Zud Afrika)
2 commenti:
Grazie per il disclaimer finale, in realtà i gauchos stanno simpatici anche a me, come giustamente affermi hanno già avuto più di quanto s'aspettassero, ma "mai dire mai".
Quanto alla rappresentativa della tribù bianca Afrikaner, hanno tutto il mio supporto per motivi non solo sportivi (mi è semrpe piaciuto il loro modo di interpretare questo sport) ma anche "romantici" ;)
Come ben sai e forse un giorno narreremo anche qui (se andranno avanti), possiedono motivazioni che vanno ben oltre lo sport per vincere questa Coppa.
Diciamo solo per adesso che è ragionevolmente certo che questo sia l'ultimo mondiale in cui li potremo chiamare "Springboks" ..
e beati loro beati (i pumas) :P
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