Grigiore a Dublino
Irlanda 16 – 11 Italia
Pre partita: purtroppo c’è La 7 a coprire l’evento per l’Italia. E davvero c’è da mettersi le mani nei capelli ripensando alle analisi di Sky durante il Mondiale. Qualcuno dirà: non hanno mica il budget degli uomini di Murdoch. Vero, probabile, non lo so. Però qui si tratta di avere idee. E non ce ne sono. E Cecinelli non ha ancora imparato a pronunciare la parola “rugby”.
Più di tanto non si poteva chiedere all’Italia di Nick Mallet che oggi ha debuttato ufficialmente sulla nostra panchina. Siamo all’inizio di un nuovo capitolo e, si sa, il bello di un racconto arriva alla fine. In fase di sperimentazione, diremmo. Dall’altra parte c’era l’Irlanda di O’Sullivan, dal verde appannato. I fantasmi del Mondiale aleggiano al Crocke Park. E non ne viene fuori un match esaltante.
L’Italia scende in campo così come previsioni comandano ed è allora Sergio Parisse, il nuovo capitano, a pronunciare le ultime parole prima dell’inizio del match nell’attesa che anche l’Irlanda faccia il suo ingresso. Una scena simile la si è vista qualche istante prima, con O’Sullivan che catechizza i suoi. La poltrona scotta per il manager irlandese. Purtroppo non hanno ancora tolto la parola a Cecinelli. Minuto di silenzio per la morte del padre del nostro Carlos Nieto. Arbitra Kaplan.
Nei primi tre minuti si intuisce già come Mallett abbia messo nero su bianco l’incontro, lasciando a Travagli il compito di calciare alto per far salire i compagni dopo un raggruppamento. Come al solito dall’altra parte è O’Gara a muovere con i piedi. Ci si scruta e misura.
Il punteggio si sblocca all’12 con una punizione di O’Gara per i primi tre punti del match. Purtroppo Cecinelli continua a parlare, mentre Mazzariol se la cava molto bene, anzi molto meglio. Quattro minuti dopo la buona sorte ci salva dopo un calcio ad incrociare del solito O’Gara che viene preso al volo da Murphy, evitando la difesa di Robertson, ma nel riciclare al compagno l’ovale finisce fuori controllo, la strada per la meta era già spalancata. Gli azzurri provano anche a spostare l’asse del gioco alla mano, con salti di uomo che però sono ancora un po’ lenti e concedono alla linea difensiva di organizzarsi. Non un grande ritmo, per quanto siano poi quasi sempre gli irlandesi a dettare il tempo. E giunge puntuale la stessa azione che O’Gara sta costruendo dall’inizio dell’incontro, con un cross kick che trova Trimble tutto libero, arriva il sostegno di Dempsey e la prima meta, trasformata: 10-0 dopo 18 minuti.
Ci sono buchi da colmare nella difesa azzurra, soprattutto quando gli avversari allargano il più possibile il gioco, correndo per due volte nella nostra area dei 22. Al 23’ esce Canavosio, entra Galon. Riportiamo il muso in avanti, con Masi che sfrutta le sue caratteristiche da centro e va oltre il placcaggio, ma alla fine i conti non tornano: nel muovere palla da una parte all’altra il meccanismo si inceppa, rallentiamo la circolazione e finiamo per servire un povero Perugini che parte da fermo, ma su un passaggio in avanti e l’azione svanisce. Ci riproviamo cinque minuti dopo, mettendo in difficoltà la linea difensiva irlandese, procurandoci un fallo che decidiamo di giocare con una rimessa. Nel frattempo Cecinelli si esalta e più si esalta più le sua frasi non hanno senso. Dellapé si becca un giallo dopo un fischio arbitrale poco chiaro a nostro sfavore quando siamo a cinque metri dalla meta. In mischia ci siamo, tra i trequarti regna una preoccupante confusione. Anche nella testa del guardalinee che sta sotto la tribuna centrale, perché si inventa una rimessa irlandese quando in realtà dovrebbe essere azzurra nei 22 avversari.
37’: punizione per l’Italia, piazzato da 20 metri da Bortolussi per il 10-3. Poi l’Irlanda torna ad attaccare, ma va oltre a fatica ed il primo tempo si conclude con un gran placcaggio di Bergamasco su O’Driscoll.
Primo minuto del secondo tempo: l’Irlanda spinge subito da una ottima touch, poi spreca con un in avanti a ridosso della meta. Siamo sotto pressione, poche storie. L’espressione di Bortolussi, che per tre volte non calcia come dovrebbe calciare, la dice tutta. Sin bin per Easterby per un fallo in ruck. Calcio di punizione da metà campo, in posizione centrale. Va Bortolussi che spara fuori.
Siamo rimasti negli spogliatoi là dietro tra i trequarti. Se gli avanti fanno il loro mestieri, poi non appena O’Gara mette in moto i suoi andiamo in apnea e gli irlandesi anticipano costantemente i nostri. Non arrivano alla tanto agognata meta, ma almeno raccattano tre punti sempre con la loro apertura. Al 57’, 13-3.
E non è un caso che sono i break di Castrogiovanni, Mauro Bergamasco e Parisse e riportare l’Italia in attacco. Touch a sette metri, cassaforte e spinta del pacchetto di mischia. Pian piano, un passo dopo l’altro. Si conquista terreno e si arriva in meta con Parisse. Ma la palla tocca terra o meno? Dopo minuti di attesa, Kaplan convalida e finalmente facciamo qualcosa di giusto: 13-8 al 62’.
65’: O’Gara mette altri tre punti, 16-8.
68’: stavolta la punizione è per noi, di nuovo Bortolussi da breve distanza: 16-11, si entra negli ultimi dieci minuti. Saranno anche gli ultimi dieci minuti di telecronaca di Cecinelli che ascolterò per il resto della mia vita.
71’: cambio agli estremi con l’ingresso di Marcato. Cecinelli porta sfiga. E l’Irlanda si riversa nella nostra metà campo. Esce Del Fava, entra Reato. Un altro fallo dell’Italia in rimessa, tre minuti più tardi, concede a O’Gara il calcio per chiudere il match, ma da una posizione defilata sulla sinistra l’ovale esce.
Ultimo giro di lancette: l’Italia recupera palla, prova ad ordinarsi in mezzo al campo, ma si fa fatica. Gli irlandesi si accampano come meglio possono dietro la trincea e alla fine portano a casa la partita.
LA VERSIONE DI ABR
Un po' di confusione e qualche distanza da rivedere ci stava per gli Azzurri rinnovati non tanto nei nomi quanto nel gioco e in certi gangli vitali come la mediana.
Ecco perchè mi dissocio dal Socio (dal suo titolo del presente post voglio dire): altro che grigiore, wow che bell'Italia che s'è vista al Croke Park dalla metà del primo tempo in poi!
Partiamo dal bottom line: avevamo detto che per un movimento sovente "poco rispettato" da avversari e arbitri come il nostro, è fondamentale dimostrare di stare sempre al livello dei più forti, giocandocela sino all'ottantesimo.
Ebbene, assorbito il rush iniziale dei padroni di casa (oggettivamente aiutato da qualche pasticcio nostrano, ma davanti avevano Murphy O'Gara & Soci, mica il Trambacche) , il risultato è rimasto aperto dalla seconda metà del primo tempo sino alla fine. Abbiamo finito attaccando e mettendo paura, abbiamo strappato un punto al Croke Park, cosa pretendiamo di più da un gruppo "lavori in corso" con un paio di settimane di allenamenti alle spalle? Finalmente si vede un'Italia che cresce al passare del tempo, rispetto a quelle di un passato non lontano che giocavano sino al sessantesimo.
Non solo solidità difensiva, a maggior ragione se tutto sommato poco fallosa (Mauro Bergamasco in gran spolvero): stavolta in nuce a un risultato già di per sè prestigioso s'è visto molto, molto di più.
Le cose che più mi sono piaciute:
- la nostra inedita mediana, rocciosa e determinata in difesa, pronta e sveglia in attacco, ben affiatata, con Masi e soprattutto Travagli autori di una bella partita, inficiata da un paio di scelte sbagliate;
- la rimessa pur priva di Bortolami si rivela solida e affidabile;
- la mischia chiusa si conferma una delle migliori al mondo, peccato che Cecinelli non fosse in grado di sottolineare certi tonfi nel secondo tempo degli irlandesi - non gli ultimi arrivati - anche su introduzione loro;
- si Conferma la capacità di avanzamento della mischia con pick and go e sono stata finalmente ripristinate le maul avanzanti perdute sotto Berbizier;
- altra cosa piacevole è qualche sprazzo di gioco aperto decentemente fluido, incentrato su penetrazioni centrali con palla alla mano anche in appoggio ai piloni se necessario: mitico Castro. in foto, lanciato in un break da dieci metri e fermato solo con una "francesina". Era ora che qualcuno muovesse la palla senza paura e la finissimo coi calci alla sperandìo di Pez e Marigny;
- alla fine giocano bene tutti, esordienti inclusi, da Cittadini a Marcato passando per Reato.
Le cose su cui lavorare:
- già si sapeva, non abbiamo i calci piazzati;
- Bortolussi è risultato l'anello debole anche sotto il profilo della solidità difensiva (nella meta irlandese manco ce prova a fermare Murphy);
- non solo Bortolussi, tutto il "triangolo allargato" estremo-ali balla parecchio soprattutto all'inizio (meglio Galon di Canavosio).
- Idea: e provare Marcato estremo?
Mallett è sulla nostra stessa pagina e sintetizza: "`I thought when we tried our reaction was good and some of the supply of the ball was better than I expected. I was very proud of the way they handled it and didn't concede too many penalties and only conceded one try. We were still in the game and that is very important for this Italian team - to remain in the game for as long as possible.''
Anche gli irlandesi ammettono di aver vinto "ugly"; coach O'Sullivan ha dichiarato: "Italy managed to slow down our ruck ball which killed off our attack. It was a performance that turned ugly as it often has in the past against Italy and we had to dig out an ugly win". Il succo: "l'Italia ha difeso con aggressività, disciplina e competenza e non siamo riusciti ad attaccarla. Sono riusciti a farci giocare male come spesso nel passato e alla fine abbiamo dovuto faticare un bel po' per chiudere in bruttezza".
Di strada da fare ce n'è, ma stacchiamo con piacere un well done a Nick Mallett e al suo portavoce-portaborracce sig. Carisma Troncon; se il buongiorno si vede dal mattino ...
16 commenti:
Cecinelli è peggio di quanto da te raccontato..memorabile durante la telecronaca(?).."ecco l italia che vogliamo , l'italia che soffre, l'italia che lavora.."sembrava Veltroni quando dipinge il "suo splendido paese"
:D
Mah, non so Danny. Chiaramente non pretendevo che Mallett riuscisse al primo colpo, si è trovato poco tempo a disposizione e ha, da parte mia, tutto il tempo che vuole per dare forma alla sua Italia. Però in campo mi aspettavo onestamente qualcosa di diverso dai giocatori. La mischia non si tocca, è solida, lo sapevamo. Le mediana è stata collaudata e credo anche io che abbia superato l'esame. Però c'è qualcosa che continua a non convincermi, primo fra tutti Bortolussi.
Poi, io non vorrei che fosse colpa di quella sorta di telecronista che mi ha fatto girare le balle tutta partita e alla fine, anche se andavamo a vincere contro gli All Blacks, avrei avuto da ridire comunque.
Brett, tutto quello che vuoi, incluso che l'anno scorso al Croke meritavamo di vincere; ci metto pure che l'Italia di Berbizier non mi ha mai convinto neanche quando vinceva; tutto okkei.
Ma trovo sbagliato non sottolienatre conforza che finalmente l'Italia fa quello che realisticamente può fare quando gioca bene cintro le altre cinque top europeee: stare in partita e perdere per meno di sette punti.
Se inizia così il torneo capace che poi iniziamo a vincerle, non solo perchè gli avversari ci regalano le mete di contropiede (Scozia l'anno scorso).
Questa è stata a mio avviso una delle migliori partite degli ultimi anni come cuore concentrazione e movimenti d'attacco (mischia e difesa semrpe eccellenti).
Ah sul Cecinelli Brett, come con Prodi non farti abbattere, fai come me, abbassa il volume per non farti abbassare il morale.
Complimenti invece all'altro commentatore che non ricordo il nome, al confronto pare Mister Web Ellis inpersona .
Il suo compare "tecnico" DiCarlo invece si becca un abbastanza scarso, contrariamente a Mazzariol che qualche notazione intelligente è riuscito a farla tra le cagate nucleari sparate dal Cecio.
Sono più d'accordo con Abr che con Ringo. La squadra mi è sembrata psicologicamente più solida e tranquilla, requisito essenziale tanto quanto la condizione fisica per giocare quei famosi "ottanta minuti". Ho annusato, per così dire, un certo fiducioso cameratismo tra i giocatori, soprattutto tra gli "italo-italiani", compresi i più giovani. Travagli si è dimostrato un mediano di mischia solido e diligente, anche se a questi livelli ci vorrebbe un po' più d'iniziativa. Mauro Bergamasco al meglio, furioso ma non falloso. Ottimi gli avanti, come sempre. Bortolussi dev'essere il gemello segreto di quello che gioca nel Montpellier, perché sennò non si capisce l'evanescenza delle sue prestazioni. Ora come ora ci manca proprio ci manca proprio un buon calciatore. Eccellente, a mio avviso, la prova di Ghiraldini, nonostante il grosso difetto di essere - mi sembra - padovano.
Tnxs Zamax per l'endorsement.
Che ne pensi della mia idea, Marcato (altro padovano) estremo? Anche se fingo di dimenticare che in provincia di Monigo :D calcia tutto Goosen ...
Sui vari padovani nel mondo (Ghiraldo., Bortolami, Marcato stesso etc.), caro inviato speciale, nobody's perfect; in fact il mio sosia John Eales era chiamato Mr.Nobody, in quanto perfetto :D
(Mica sarai un castellano, vero?)
Marcato estremo può essere un'idea. Responsabilizzato potrebbe anche far vedere tutte le sue potenzialità. Abbiamo visto che Mallet non ha avuto paura a buttare nella mischia sul finire della partita qualche giovincello italo-italiano. Marcato in campo mi dà sempre l'idea di uno che giochi specchiandosi. E che quindi non riesca mai a dare il 100 %. In partite del genere potrebbe crollare, ma anche (oddio, Uolter!) uscire dal bozzolo definitivamente.
Castellano? ...ffffiiuuuuuu! No, ma quasi: zona linguistica montebellunese.
Tanto per sognare: oltre ad una bocca da fuoco come il Naas Botha del Rovigo fine anni'80 e inizio anni '90 (l'incubo dei trevigiani), all'Italia servirebbe proprio una coppia di giocatori come il duo tolosano Clerc - Heymans...
Hai perfettamente ragione Zamax: nessuno qui ha ancora sottolinaeto (tranne te) un altro difetto emerso nell'Italia, almento nella sua formazione iniziale: buonala mediana, ottimi i centri, non bene non solo l'estrema ma tutto il triangolo allargato (Canavosio in primis, Galon già meglio).
Mo' adeguo subito il post nella zona "cose da migliorare".
Su Marcato: secondo me per togliergli lo specchio basterebbe NON farlo giocare apertura ..
Monte Belunat? Meglio, full respect da un Euganeo since at least 1570.
Certi castellani livorosi a livelli "toscani" nei confronti della Città dei gran dottori a volte riescono persino a irritarmi ;)
beh, va, qui si discute tra esperti quindi dovrei stare zitto. ed invece :-)
a me l'italia e' piaciuta molto. ha molti se non tutti gli stessi problemi di prima, pero' mi sembra che ci sia almeno la volonta' di approcciare le proprie debolezze diversamente. hanno attaccato la linea, hanno calciato poco. io preferisco di gran lunga perdere cosi' che come si faceva prima. ho pero' idea che, cosi', its wodden spoon. ma va bene lo stesso! finalmente si prova a giocare come le altre!
o' vedi nullo che se vuoi fai commenti allineatia quelli dei "grandi esperti" (quelli che sbagliano tutti i pronostici)? :)
Wooden spoon: okkio che ci bastano pochi progressi e un filino di ladyluck per lasciarlo agli scottish ancora una volta ..
ri-posto che la prima volta vedo che non l'ha preso
non mi lancio in commenti tecnici che li ha già fatti chi ne capisce più di me. dico solo che io sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa "nuova" italia. Onestamente, date le premesse - allenatore nuovo, pochi allenamenti, mancanza di qualche elemento - mi sarei aspettato una prova molto più dimessa. I 2 mediani poi a me sono piaciuti entrambi.
Su Cecinelli meglio calare un velo pietoso. In risposta a Ringo ribadisco però ciò che scrissi in un altro post: per me NON è "purtroppo c'è la 7" ma "per fortuna c'è la 7, purtroppo c'è Cecinelli"!
Apro una paretesi. La 7 è una TV generalista. Su la 7 le partite del 6 Nazioni vengono seguite dagli abituée ma anche da moltissimi neofiti (sabato share da paura. vediamo domenica che c'è il calcio in contemporanea). è normale che chi gioca o segue il rugby da sempre si senta trattato come un cretino dall'impostazione naif de la 7, ma bisogna pensare che c'è tanta gente che fa veramente fatica a seguire uno sport di cui non capisce un tubo! Munari è fantastico per il pubblico di SKY, fatto di appassionati che pagano. Forse per un ignorante (nel senso etimologico del termine) sarebbe un po' ostico. Chiusa la "parente"!
Insomma, io mi associo al well done, nick!
Tnxs for those, allora siamo tutti allineati (anche Ringo) sulla soddisfacente e sopratutto promettente prestazione della nazionale, anche se ora arriva l'Inghilterra mai battuta prima a stroncarci sul più bello del nostro surge..
Concordo con te sul bene a La7 (o meglio bene il rugby su un canale generalista) e pessimo Cecinelli, ma mica ce l'abbiamo con lui per motivi "razziali"! (o perlomeno, mica solo per quelli :D ).
Ciò che non va di Cecio (e quindi delle scelte editoriali di La7) agli appassionati è proprio che il suo apporccio tutto e solo anema e core respinga anzichè attirare i neofiti al nostro sport fatto di forza ma anche di tecnica, trattandolo come fosse una sorta di calcio fiorentino, un Palio di Siena tutto sangue e arena.
Personalmente trovo ad esempio che proprio l'approccio alla Munari, ipertecnicissimo ma scanzonato, serio ma sdrammatizzante, puntuale ma divertente, ricco di "nanetti", barzellette e immagini, sia quanto di più adatto a "divulgare".
E' fondamentale proprio per i neofiti ci sia qualcuno in grado di illustrare regole e situazioni in modo tecnico ma interessante e suggestivo.
Serve un bravo professore insomma, o un Virgilio che guidi il colto e l'inclito nella discesa nell'inferno della mischia e verso il paradiso dei trequarti.
Servirebbe RR, via ...;)
Mi correggo, flip-flop Ringo ci ripensa, non certo ovviamente sul Cecio bensi' sul giudizio agli italiani, e torna critico; convinto dal Teruzzi?! ;)
Meglio cosi', teniamo viva la dialettica interna ...
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